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Autore: Chihiro    04/12/2005    1 recensioni
E' un crossover fra Harry Potter e Streghe.. Una nuova ragazza arriverà ad Hogwarts. A causa della sua vera natura ed il suo passato misterioso, darà molti problemi!, ma fra combattimenti e scoperte dolorose, l'amore potrà sempre sbocciare. E' la mia prima Fic su Harry Potter, spero che vi piaccia, e per favore commentate.
Genere: Avventura, Azione, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Albus Silente, Blaise Zabini, Draco Malfoy, Ginny Weasley, Harry Potter, Hermione Granger, Lucius Malfoy, Nuovo personaggio, Pansy Parkinson, Ron Weasley, Tom Riddle/Voldermort
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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ALEXANDRA, FIGLIA DELLA LUCE E DELLE TENEBRE

ALEXANDRA, FIGLIA DELLA LUCE E DELLE TENEBRE

4° Capitolo- Arti Bianche

-“Bene, credo che lo spettacolo possa finire ora!, altrimenti toglierò cinque punti alle case di coloro che sono in piedi”-

Paige Hallywell era appena entrata nell’aula. Portava una tracolla marrone scuro completamente piena di rotoli e libri.

-“Se il Signor Finnigan non abbassa quella bacchetta può anche fare i bagagli”- esclamò fermamente convinta delle parole che le erano uscite di bocca.

Finnigan riportò la sua bacchetta nella tasca interna del mantello, sconfitto.

-“Signor Malfoy”- lo richiamò Paige mentre si avvicinava alla cattedra a passo svelto.

Draco si sedette con un ghigno beffardo sulle sue labbra verso lo sconfitto che silenziosamente era tornato al suo posto.

-“Ora che è tutto finito posso presentarmi”- si sedette sulla cattedra e accavallò le gambe -“Sono la Professoressa Paige Hallywell, ex-insegnante di Difesa Controre Arti Oscure della scuola di magia di San Francisco, una delle prime negli Stati Uniti”- scese dalla cattedra dolcemente e si portò davanti a me e Draco –“Non sono come una delle normali Professoresse severe e autoritarie, ed infatti vi chiede di dimenticare l’accaduto di qualche minuto fa e di iniziare la lezione”-

Si girò velocemente davanti alla cattedra e prese uno dei libri disposti in pile sulla cattedra.

-“Oggi faremo una cosa leggere, tanto per rimanere sul facile, visto che è il primo giorno”-

Sfogliò le prime pagine del libro che aveva in mano.

-“Aprite tutti il vostro libro a pagina 12”- ci guardò tutti curiosando sulla nostra espressione –“Sapete che cosa sono questi simboli?”-

Una mano si alzò. Hermione Granger.

-“Signorina Granger, prego” la incitò con una mano libera.

-“E’ la scrittura angelica”-

-“Brava. 5 punti a Grifondoro”- si sedette sulla cattedra sorridente –“Bene, voglio che ognuno di voi impari a memoria questi simboli e che sappia anche come leggerli”- sorrise alla espressioni corrucciate degli alunni- “Non vi dovete preoccupare, sembrano difficili ma in verità sono così semplici da imparare che in meno di una settimana li avrete memorizzati tutti come una seconda scrittura e lingua. Quindi andate in fondo al libro dove ci sono gli esercizi ed iniziate, ricopiandoli sul quaderno. Ok?”-

A fine lezione io in compagnia di Draco ci dirigemmo in Sala Comune.

-“Senti Draco”- lui si girò verso di me mentre entrava nella sua stanza –“Sai che ore sono?”-

-“Mezzogiorno. Perché?”-

-“Perché ti vuoi muovere!!?. IO ho fame!”-

Posò i suoi libri sul letto e ghignando si sedette.

-“Ma sei veramente cattivo!! Accidenti a te”- lo prese per un braccio e lo strattono in un colpo secco-“Bene, questo vuol dire che sei un mollaccione”-

All’improvviso mi dette una spinta e caddi sul letto seguita da lui.

-“Ma lo sai che sei veramente deficiente?”- esclamai sarcasticamente

-“Lo sai che non me lo ha mai detto nessuno?”- mi sedetti sopra di lui –“Forse perché nessuno ne ha mai avuto il coraggio?”-

-“Ma scusa i coraggiosi in questa scuola non dovrebbero essere i Grifondoro?. Mi dispiace piccola ma sei finiti nella casa sbagliata”-

A quelle parole io rimasi in silenzio. No, non ero finita nella casa sbagliata.

-“Che ti prende Alex?”- mi chiese mentre mi accarezzava i fianchi.

-“Scusami”- mi alzai da lui e scesi lentamente dal letto.

Arrivai alla porta e l’aprii. Mi girai verso di lui e con un sorriso molto, ma molto finto, mi girai verso di lui.

-“Su andiamo, che ho fame”-

Mi venne vicino con un espressione interdetta.

Lo presi per un braccio e correndo uscimmo dalla Sala Comune.

MI fermai all’improvviso.

-“Ehi, perché ti sei fermata?”-

-“E così”- iniziai –“Tu pensi che io sia un’altra conquista da portare a letto?”- me ne ero scordata completamente. A fine mattina mi ero imposta di chiedere questa piccola questione a Draco. Ma Accidenti a me, perché dovevo scordarmelo??.

-“Se lo pensi finirai in un bruttissimo guaio. Sai quando mia arrabbio posso essere molto, molto perfida”- incrocia le braccia –“Ti darò una possibilità per spiegarti. Sono clemente io!”-

Draco era rimasto di stucco per il discorso che gli avevo appena fatto. Che faccia buffa che aveva. E non solo questo era accaduta, ma a causa del mio tono di voce, qualche Serpeverde si era fermato a guardarci.

-“Alex, hai frainteso quello che ha detto quello stupido Grifondoro!. Tu sei speciale per me e quindi non ti costringerei mai a venire a letto con me, perché tu sei la mia ragazza. Con te non voglio essere il solito Draco malfoy di sempre”- Mormorò cercando di tenere il volume della voce il più basso possibile.

-“Da quando in qua sono la tua ragazza?”- chiesi sarcasticamente con un sorriso dolcissimo.

-“Perché non lo vuoi essere?”- chiese maliziosamente.

-“E chi te lo dice?”-

Pansy ed altre ragazze che si trovavano lì incominciarono a ridere.

Mi girai verso di loro –“Che avete da ridere voi?”-

-“Sai Alexa, siete identici. Siete fatti l’una per l’altro!”-rispose Pansy mentre cercava di diminuire le risate.

-“Sei fortunata. Draco non è mai stato così paziente con nessuna!”- esclamò Millicent.

-“Ora vi lasciamo soli piccioncini”- dissero all’unisono le quattro Serpeverde che erano rimaste a vedere la scenetta che si mostrava a tutti.

-“Ma che bello. Abbiamo fatto spettacolo. Lo sapevo, la mia reputazione sta svanendo ora dopo ora”-

Draco mi si avvicinò e mi prese per le spalle portandomi vicino a lui.

-“Vuoi essere la mia ragazza?”- mi chiese a fior di labbra. Sorrisi e lo presi per mano.

-“Sì, però ora si a mangiare!!”- esclamai ricominciando a correre

-“Te ne sei accorta che hai dei frequenti sbalzi d’umore??”-

Quasi li detti un pugno.

To be continued………………………

   
 
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