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Autore: OttoNoveTre    14/12/2010    6 recensioni
In quel di Volterra, con budget un pochino più pingui di quelli dei comuni mortali, i nostri vampiri preferiti vanno in cerca del regalo perfetto. Raccolta di storielle molto brevi e non particolarmente serie.
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Aro, Caius, Marcus, Sulpicia, Volturi
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Successivo alla saga
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Vento focoso e passionale sotto le magnolie'
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Uomini...


- Signorina, può venire un momento?-
La solerte commessa che arrivò, facendosi largo tra la camiceria uomo, si ritrovò mezza tendina del camerino scostata. Dalla detta mezza tendina sbucava un marcantonio con la pelle olivastra e la camicia sbottonata sul petto. Cioè, non era sbottonata solo la camicia, si rese conto la povera ragazza, cercando di deglutire un fastidioso groppo di saliva: i jeans avevano solo il primo bottone allacciato. Sotto la cintola si intravedevano, ad arte, un paio di boxer neri.
- Dice che la camicia mi cade bene sulle spalle o mi è stretta?-
- Beh...-
- Sai che ti dico? Portami una taglia in più, querida.-
Le si era avvicinato, prendendo il suo mento nella mano e alzandolo dolcemente. Doveva avere per forza degli occhi bellissimi, ma la ragazza era concentrata sui muscoli del petto, e colse solo il pizzetto incolto e il sorriso criminale.
- Si, certo, un pettoral...voglio dire, una taglia in più. Va...vado a prendergliela...-
Tornò poco dopo con la taglia in più richiesta e lo trovò che si era tolto del tutto la camicia. Si perse per un attimo a seguire la linea della schiena e a notare come i capelli nerissimi gli ricadessero a riccioli ribelli sulle spalle, quando quello le parlò di nuovo.
- Hermosa,  non è che mi daresti una mano ad allacciarla?-
L'attimo dopo era dietro la tendina del camerino, stavolta del tutto accostata, a far scorrere le dita sui pettorali perfetti dell'uomo. Il suo cervello stava per opporre qualche scrupolo tipo "mai con i clienti", ma una mano scostò la tenda.
- Santiago!-

Trascinò via il suo compare, zigzagando oltre la maglieria e le giacche eleganti. La commessa l'avevano lasciata arrossita e balbettante fuori dal camerino. Santiago stava ancora finendo di allacciarsi la camicia, ma non aveva mancato di scoccarle un bacio mentre si allontanava.
- Non ti si può lasciare da solo un attimo, eh?-
- Eddai, Demetri, per le volte che usciamo da palazzo, un pochino di divertimento...-
- Come la ragazza della profumeria, a cui hai chiesto di sentire l'effetto del dopobarba sul tuo collo, o quella del negozio di intimo a cui hai chiesto se la stoffa dei loro boxer era abbastanza resitente per la tua... cos'è che hai usato come parola... belva?-
Santiago ridacchiò e finì di riaggiustarsi la giacca.
Fuori dal negozio li aspettava Afton, ma non era solo: una signora che teneva per mano un marmocchio frignante gli stava urlando contro. Non che Afton fosse visibilmente preoccupato, la fissava col suo sguardo apatico e ripeteva a intermittenza "Sì, signora". Pareva comunque che la conversazione fosse giunta a termine.
- Si vergogni e provi a trovare dentro di sé un po' di spirito natalizio!-
- Si signora.-
La tizia si allontanò trascinandosi dietro il bambino.
Afton li raggiunse con le mani in tasca ed un passo tranquillo.
- So che me ne pentirò, ma... che hai combinato?-
- Vivere nell'illusione è un inutile anestesia verso la realtà, quindi sentendo le sciocchezze del bambino a proposito di un vecchio rubicondo che si sarebbe calato dal camino per portargli i regali, ho ritenuto opportuno chiarirgli le idee.-
Perfetto, quello che si porta a letto (beh, in camerino) tutte le commesse del centro commerciale, e l'altro che dice ai bambini di 5 anni che Babbo Natale non esiste.
- Non potresti essere un pochino più allegro? Dopo tutto si festeggia una nascita.-
- Beh, il giorno in cui nasci è anche il giorno in cui inizi a morire...-
Afton non sembrò voler aggiungere altro alla conversazione, perché si incamminò verso la vetrina di una gioielleria.
Santiago e Demetri si scambiarono un'occhiata, sconsolati, e si unirono all'amico che guardava con interesse alcuni pendenti di diamanti.
- Ho sempre trovato affascinanti i gioielli. Sai, quando riaprono dopo millenni le tombe, non c'è che polvere dell'uomo, ma i gioielli sono ancora lì, intatti e brillanti. Mi piace l'intrinseco umorismo della situazione.-
- Intrinseco umorismo?-
Afton annuì con un mezzo sorriso, e continuò a far vagare lo sguardo per la vetrina.
- Senti, se ti piacciono così tanto le cose eterne, guarda che belli quei solitari! Oro bianco e diamante, non lo trovi fine?-
- Sono molto belli, peccato che la gente di questo secolo associ una pietra perfetta come il diamante ad una cosa tanto effimera come il legame amoroso. Meglio altro...-
Santiago scosse la testa, tirò fuori il cellulare e iniziò a digitare un sms.
Mi dispiace, io ci ho provato :( 
Selezionò il numero di Chelsea e con un sospiro inviò il messaggio.
Afton intanto aveva trovato qualcosa: era un orologio gioiello, con il cinturino fatto di minuscoli fili d'argento lavorati in filigrana, ed il quadrante di oro bianco e madreperla.
- Ecco, un piccolo simbolo per il tempo che scorre, e con i fili intrecciati, che le piacciono sempre. Entro e lo prendo, non serve che mi aspettiate. A dopo!-
Santiago e Demetri si riguardarono perplessi.
- Hai qualcuna a cui regalare gioielli?-
- No, possiamo andare a prendere Felix. A proposito, dov'è?-
- In libreria.-
- EH?-
Santiago non sarebbe stato più perplesso se gli avessero detto che Heidi era entrata in convento.
- Si, ha detto che voleva trovare qualcosa sui gatti... e un libro per farsi perdonare da Corin, perché l'ha scontrata in biblioteca e ha avuto la brillante idea di dirle "Non ti avevo vista, fantasmino!"-
- Ecco perché è da giorni che scrive solo storie angst tristissime!-
- Angst?-
- Oh, roba delle storie che scrive sul suo sito. Posto frequentato da gente pazza, per cui tu potresti finire a letto con me o con Felix, Aro sarebbe una specie di hippie fricchettone un po' svitato, o Bella Swann una persona intelligente...-
- Io a letto con te?-
- Assurdo, vero? Capisco tu che fai l'uke di Felix, ma...-
Demetri non aveva capito esattamente tutte le parole di Santiago, ma preferì troncare l'argomento e avviarsi alla libreria. Lì trovarono davvero Felix, intento nella lettura di un libro dello scaffale "Classici".
- Ehi, credo di aver trovato il libro adatto. Cioè, Corin è assolutamente simile alla tipa di 'sto libro, "Madam Bovara"! Non ho capito però perché si chiami così, non mi pare c'entrano le vacche...-
Mentre Santiago era piegato in due dalle risate, Demetri iniziò a spiegargli che non era esattamente una buona idea regalare un libro in cui la protagonista stufa della mediocrità della propria vita si suicida ad una ragazza con scarsa autostima ("Poi di sicuro l'ha già letto"). Poi entrambi notarono una busta capiente ai piedi di Felix, busta che conteneva senza dubbio una cuccia.
- E quella?-
- Per Duchessa.-
- La gatta di Renata?-
Felix si passò una mano tra i capelli.
- Per ora le ha fatto uno schifo di nido con delle coperte vecchie e si preoccupava per il freddo. Quindi...-
Era visibilmente imbarazzato.
Santiagò aprì la borsa: oltre a una bella cuccia, c'erano alcune ciotole, una tavoletta per le unghie e alcuni giocattoli di gomma. Aveva pensato non solo a Duchessa, ma anche ai suoi tre micini.
- La tavola ruvida è perché gli stronzetti hanno preso l'abitudine di fare a brandelli i troni dei tre signori. Non capisco come cazzo fanno a entrare fin lì. Comunque, allora cosa le prendo al fantasmino se la bovara non va? Ho provato a dare un'occhiata a quelli là, ma non sono il massimo.-
Felix indicò lo scaffale "Adolescenti", dove stavano pile di libri con in copertina variazioni di roba rossa decadente e gotica su sfondo nero.
- Aspetta, ho un'idea.-
Santiago sparì verso la sezione "Manuali" e tornò poco dopo con un libretto. In copertina un uomo dai capelli brillantinati faceva volteggiare una donna rossovestita.
- "Tango per principianti"?-
Demetri e Felix lo guardarono perplessi.
- Per la teoria il libro, per la pratica il maestro!-
E indicò se stesso accennando un passo di danza.
- Poi io le ho già preso il vestito, è tutto nero di un velluto che ha lo stesso riflesso dei suoi capelli, con la schiena fatta da un ricamo a farfalla e dei fili rossi cupi del colore dei suoi occhi. Così posso iniziare a darle lezioni già per il ballo di Natale...Che c'è da guardarmi così?-
I due lo fissavano sornioni.
- Santiago, di solito Gianna deve mandare un messaggino promemoria a tutti perché ci ricordiamo di fare un regalo a Corin, e tu le hai preso un vestito da tango del colore dei suoi occhi e dei suoi capelli?-
La cuccia di Felix era passata di mente a tutti.
- Beh, ma è solo...-
- Sì, sì, il regalo per un'amica eccetera. Forse posso sperare di smetterla prima o poi di rincorrerti per salvare le povere commesse dalle tue grinfie.-
Felix intanto si era disinteressato dell'argomento e stava sfogliando un manuale intitolato "WOD: Lasombra".
- Figo, cazzo! Questi sì che sono vampiri con le palle! Ah, fa parte di una serie, tanto vale...-
Finì che uscirono dalla libreria con una trentina di manuali per giocare di ruolo, e recuperarono Afton uscito dalla gioielleria col suo orologio in filigrana.
- E tu, Demetri?-
- Ho giocato d'anticipo: i miei regali sono tutti già fatti da agosto, non mi piace ridurmi all'ultimo momento. Vi ho seguito perché non combinaste troppo casino.-
- Come direbbe Aro...quanto sei prevedibile!-



Uomini all'acquisto regali! Cavolo, li vorrei incontrare io sti 4 in giro a far spese, farebbero troppo ridere^^ Come avrete notato, non riesco a scrivere le idee regalo di tutti per tutti, e mi sono concentrata su un regalo significativo per ciascuno. 
Grazie a tutti quelli che seguono!

   
 
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