<< Grazie, Usbaldo. >> Hermione sorrise calorosamente all’uomo che si trovava davanti a lei.
Usbaldo faceva il barista in un pub frequentato spesso da Hermione. Veniva dall’Italia, ed era sempre gentile con lei.
Quella sera Hermione era scesa per chiedergli in prestito un po’ di cibarie per la festa. Non erano organizzati, perciò aveva chiamato un paio di amici e aveva fatto portare loro qualche provvista. Ovviamente la festa era a casa loro, perciò voleva metterci qualcosa di mano sua. Così, come spesso faceva, a dire il vero, era scesa da Usbaldo a prendere qualche stuzzichino. Babbano, non conosceva l’esistenza della magia, ma Hermione, a sua insaputa, moltiplicava con un semplice gesto della bacchetta il cibo e gliene restituiva una parte, per ricambiare il favore.
Usbaldo sorrise a sua volta e consegnò due sacchetti stracolmi di spuntini.
<< Lo sai che prima o poi ricambierò come si deve, Usbaldo. >>
Il barista fece un vago cenno con la mano. << Ora sta’ tranquilla e goditi la festa. Buona serata! >>
Hermione sorrise ancora una volta e uscì dal piccolo pub. Raggiunse casa in fretta.
 
La musica era ad un volume inimmaginabile. Sicuramente una scelta di James o Scorpius.
Draco alzò ancora una volta gli occhi al cielo all’ennesimo urlo di quel dannato cantante sconosciuto e finì di portare le sedie in giardino.
Una festa. Cosa era saltato in mente a Hermione? Una dura prova, ecco cos’era. Una prova di resistenza. Un’intera serata in mezzo a… Grifondoro.
Draco si maledisse per quel pensiero. Ok, d’altronde era riuscito quasi ad allacciare i rapporti con Potter e Weasley, e cavolo, quella Luna era una vera forza della natura. Certo, completamente pazza, ma geniale.
Si sgranchì le braccia e passò a montare il tavolo. Certo, lui era l’uomo di casa, a lui toccavano i lavoracci. Sorrise. Davvero, solo pochi anni prima non si sarebbe mai immaginato ad organizzare feste con Potter. Ma quella vita gli piaceva.