Mi sporsi per vedere meglio e confermare la mia ipotesi , si probabilmente si trattava di un naufrago , anche se non ne ero pienamente convinto . Decisi che dovevo verificare di persona, vidi che il mio Striker era attaccato al fianco della Moby Dick e non ci pensai due volte a prenderlo . Una volta salito richiamai il mio potere, sentii dei leggeri brividi scorrermi per tutto il corpo, poi la sensazione di lieve calore sui polpacci ed infine le fiamme esplosero pizzicandomi lievemente i punti su qui erano state invocate , adoravo la sensazione del fuoco perché mi dava un senso di libertà mai provato. Lo Striker parti reagendo alle fiamme, lo spinsi fino al punto che avevo osservato poco prima. Una volta arrivato rimasi davvero sconcertato: dove pensavo ci fosse un pezzo di legno c’era invece una piattaforma veramente strana, semi trasparente di forma più o meno ovale, sulla superficie vi erano come dei colori che si movevano ( sembravano i riflessi di un arcobaleno) , notai che avevano origine da fili leggermente luminosi fatti della stessa sostanza , ma ancora più interessante era l’origine dei fili. Una ragazza, era coricata su un fianco le braccia abbandonate davanti a se, i capelli corvini avevano dei riflessi argentei e davano alla figura un senso ancora più strano, vidi che i fili si intrecciavano intorno alle braccia e alla vita andando a comporre quella strana zattera. A dare un senso “terreno” a quella visione c’era un enorme chiazza di sangue , notai che le ragazza aveva uno squarcio sul fianco davvero profondo, dovevo portarla alla nave e farla medicare, e in fretta!
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Tum tum tum
Cos’è questo rumore? Sembrano.. i battiti di un cuore , no è impossibile sarà solo un’altra allucinazione data dal dolore. Che male non riesco nemmeno a pensare, la ferita mi sta distruggendo, ma devo cercare di resistere non posso arrendermi ……!
Cos’è questo? Cos’è questo calore ? la sensazione di gelo, è scomparsa ! Che sia un tocco umano? Si, sento che mi sta alzando, ma è del tutto impossibile che una persona abbia dentro di se una certa temperatura ! Braccia forti che mi sostengono, devo cercare di aggrapparmi a loro per non cadere nel buio e non farmi travolgere dal mare di emozione che mi stanno distruggendo. Per una volta sento di potermi fidare o meglio di dovermi fidare.
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Com’è leggera! Sembra così fragile come se da un momento all’altro possa andare in mille pezzi. Il suo sangue mi bagna il petto, non si tratta di una semplice ferita, ma di un vero e proprio squarcio, merda stava rischiando la vita! La tenni stretta al mio petto mi accesi a condussi lo Striker alla Moby Dick, ma prima diedi un’ occhiata alla piattaforma ,era scomparsa! Nemmeno un frammento o un qualche segno della sua presenza , non ci capivo davvero niente.
Una volta ancorata la barchetta feci un salto ed aiutato dal mio elemento riuscì a salire sulla nave. – dove diavolo eri finito Ace ! ti ho cer…! Ma cosa!!!- Marco era a bocca aperta come se guardasse un fantasma - è la ragazza che si trovava sul punto che stavamo guardando, è ferita gravemente la porto in camera, tu vai a chiamare Haruta e informa il babbo- - si vado, Ace cerca di non farti vedere se no si creerebbe un enorme confusione, ok ?- non fece in tempo a finire la frase che Ace era già sparito correndo – Che fratellino idiota – disse affettuosamente tra se e se ridendo ,Ace non sarebbe mai cambiato.
Corsi fino alla mia camera, adagiai la ragazza sul letto e presi un secchio con dell’acqua ( che avevo scaldato) con un panno , dovevo pulire la ferita. Era davvero grave, uno squarcio che partiva dal fianco e finiva fin sopra l’ombelico per fortuna non era così profondo . Mentre la medicavo riuscii a guardarla: era davvero bella, il fisico era perfetto i lineamenti del viso erano dolci ma anche forti ora leggermente affaticati, i capelli neri le contornavano il viso dandole una bellezza davvero rara (nessun’ ombra dei filamenti di poco prima o dei riflessi argentei era come se avessi avito un’ allucinazione). Insomma era semplicemente stupenda non avevo mai visto una ragazza così. A distogliermi da lei fu una voce – Ace, sono venuta a vedere la ragazza- dalla porta era appena entrata Haruta, era una ragazza di bassa statura, vestita con una giacchetta rinascimentale e pantaloni grigi fino a ginocchio comandante della dodicesima divisione, l’unica della ciurma ad avere conoscenze mediche ; si avvicinò al letto vide la ferita sentii i battiti del cuore della ragazza, aveva un aria preoccupata
-Allora Haruta com’è messa?- - Non benissimo , la ferita le ha fatto perdere parecchio sangue, Comunque non è in pericolo di vita ha bisogno di tanto riposo probabilmente si riprenderà tra uno massimo due giorni. Puoi dirmi di quando l’hai trovata?- le parole di Haruta mi avevano rassicurato, più rilassato e tranquillo le raccontai di come l’avevo trovata, della piattaforma e dei fili
….
– Bene, ascolta dalle questa quando si sveglia. Hai fatto un ottimo lavoro Ace, mi lanciò una bustina probabilmente era una medicina schifosissima per farla guarire, l’appoggiai sul comodino. Prima che uscisse avevo notato uno strano sguardo da parte di Haruta forse non mi aveva detto tutto, lanciai uno sguardo verso la ferita della ragazza che Haruta aveva fasciato, ma la ferita non arrivava fin sopra l’ombelico?!
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Luce, fin troppa luce. Ero appena riuscita ad aprire gli occhi e i raggi del sole mi avevano quasi accecato, sbattei più volte le palpebre per abituarmi. Ero in una stanza , che si muoveva? ! Oh probabilmente mi trovavo su una nave. Guardai la cabina era fatta in legno c’erano solo un comodino, una scrivania, un oblo (da cui entrava la luce) ed il letto su cui stavo. Cercai di muovermi, costatai con felicità che il mio fisico rispondeva bene hai comandi, mi tirai a sedere indossavo ancora i vestiti con cui avevo perso i sensi , la magli nera era per metà rotta arrivava fino sotto al seno mentre i pantaloncini grigi erano integri, almeno quelli. Mi alzai, ma nel momento in cui lo feci una fitta mi fece sedere di nuovo “la ferita!” me n’ero dimenticata, la tastai ma al posto di toccare la mia pelle, le dita percepirono delle seta : bende qualcuno mi aveva curata. Dovevo sapere dove mi trovavo, cosi facendo più attenzione mi misi in piedi, la testa mi girava lievemente, ma era sopportabile, raggiungi malamente l’oblo: alla mia vista comparve solo mare, così capii che ci trovavamo in mare aperto e che la nave si stava movendo anche se lentamente. Vidi che alla mia desta c’era una porta per semplice curiosità la raggiunsi e l’apri ….
….
-Ciao!-
….
-aaaaaahhhhhhhhhhhhhh!!!!!-
Urlai e sbattei la porta alle mie spalle, mi appoggiai alla parete opposta guardando scioccata la porta davanti a me… Cosa ci faceva un tipo nudo nel bagno della mia cabina!! Insomma anche se non era proprio mia, mi avevano portato li. Chi diavolo entra nel bagno di una ragazza che prima era mezza morta!!! Le mie imprecazioni verso il tipo nudo vennero fermate da un giramento di testa che mi fece sedere per terra contro la parete.
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Merda, merda, merda com’è possibile!!!! Haruta mi aveva detto che si sarebbe svegliata tra un giorno o due non tra solo un ora . continuando ad imprecare mi misi i pantaloni e con i capelli e il torso ancora nudo aprii la porta. Mi fermai subito, la ragazza era seduta contro la parete di fronte a me e mi guardava come se fossi uno spettacolo da baraccone, feci un passo avanti e tirai fuori il mio miglior sorriso amichevole – Ciao, mi chiamo Ace come..-
SBAM
Una ciabatta mi aveva colpito in faccia, la ragazza aveva una buona mira (purtroppo) la guardai si era messa in piedi anche se con qualche sforzo, era più bassa di me, ma non di tanto per essere una ragazza era piuttosto alta – Chi diamine sei ?!- la sua voce era forte ma comunque leggermente incrinata dalla stanchezza. – Mi chiamo Ace, non ti voglio fare del male. La mia ciurma ti ha visto svenuta nel mare io ti ho salvato- a quelle parole il suo viso si rilassò notevolmente (aveva abbassato la guardia?) – Dove sono?- anche la sua voce era normale ora senza rabbia o spavento, - sei sulla leggendaria nave Moby Dick del grande pirata Barbabianca - a quelle parole mi sarei aspettato un'altra ciabattata visto che comunque le avevo detto che si trovava su una nave di pirati, anzi non su una nave normale, ma quella dell’imperatore pirata Barbabianca. Con sorpresa non mi arrivò addosso niente, anzi si era calmata e seduta sul letto (che le girasse la testa?) teneva una mano sul fianco e aveva gli occhi chiusi. La medicina! Riempii un bicchiere d’acqua e vi sciolsi la bustina che mi aveva raccomandato Haruta, mi sedetti da parte a lei sperando che ormai fosse inoffensiva ( dopotutto ero il grande pugno di fuoco ,come potevo temere una ragazza e le sue ciabatte!) – Ascolta devi bere questa, non è veleno si tratta di una medicina per la ferita che hai sul fianco- le sorrisi porgendole il bicchiere lei lo prese delicatamente e bevve – Grazie, ti devo la vita scusa per la ciabatta ma pensavo che fossi una specie di maniaco, io mi chiamo Naika - mi sorrise e notai quanto fosse bella mentre sorrideva – Piacere – le strinsi la mano ricambiando il sorriso.
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By Akemi