Theana  era seduta sul letto, e lo guardava… Guardava Lonerin, il suo Lonerin, disteso sul letto, che dormiva.
Lei e Lonerin avevano passato bei tempi assieme, dopo essersi sposati. E ora? Ora Lonerin era in fin di vita, mangiato piano piano da una stupida malattia. Lui, che era sopravvissuto alla febbre rossa, ora stava per morire per colpa di una semplice malattia.
Lo guardava con le lacrime agli occhi, non ci poteva ancora credere: il suo Lonerin stava per morire.
Le lacrime scendevano silenziose, ma con la velocità di una fontana.
«T…he…ana…» balbettò silenziosamente Lonerin con un filo di voce.
«Lonerin! » esclamò Theana. «Lonerin , amore mio, non ti affaticare, dormi…»
«N-no, ti d-devo d-dire u-una c-cosa…» balbettò lui affaticato.
«Dimmi» disse Theana con le lacrime agli occhi.                       
«Io ti amo, lo sai, ehi, non piangere…» disse con meno affanno.
Lonerin allungò la mano verso la sua amata, e le asciugò le lacrime.
Poi un colpo di tosse, e a Lonerin mancò il respiro, gli occhi si chiusero lentamente, e, prima che il cuore si fermasse, sussurrò:
«Questo non è un addio, è solo un arrivederci»
«Ti amo…» sussurrò, poi scoppiò in lacrime.
Pianse per ore, senza ritegno, come una bambina. Il suo Lonerin era morto, e non sarebbe più tornato indietro, però aveva ragione, quello non era un addio!