Storie originali > Romantico
Segui la storia  |       
Autore: Doll_    16/12/2010    11 recensioni
Mio padre ancora non sapeva nulla della storia. Un punto a sfavore.
Non avevo ancora trovato la chiave di quella porta comunicante. Altro punto a sfavore.
Il ragazzo che si sarebbe finto il mio fidanzato era, oltre che un gigolò professionista, anche un tipo fastidioso, cinico e maledettamente sensuale, che odiavo con tutta me stessa. Quindi Tre a Zero per la sfortuna.
Il suo lavoro, poi, non consisteva solo nel fingersi innamorato di me -cosa già difficile in sé per sé- ma avrebbe dovuto anche insegnarmi le tecniche della passione e, quindi, in un modo o nell'altro riuscire a fare eccitare entrambi. Cosa impossibile. Quattro a Zero.
Qualcos'altro? Ah, sì! Dovevo sorbirmelo per oltre un mese..!
Cinque a Zero. Avevo nettamente perso..
Genere: Erotico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie 'Zac e Vic'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Solo una cosa:.........SIETE FANTASTICHEEE! Sono felicissima per i commenti e le nuove arrivate,
mi fate sempre tornare il sorriso dopo una stancante giornata di scuola :S

Vi dedico questo nuovo capitolo e scusate ancora per eventuali errori ortografici!^^
Spero vi piaccia e...RECENSITE!;)
Ps: il prossimo capitolo, probabilmente, sarà pronto per la prossima settimana ;D
BACIONIIII

 

UN GIGOLO' IN AFFITTO - OCCUPAZIONE

 

Passarono così altri quattro giorni. Ogni pomeriggio ormai andavamo in quel parco e, ogni volta, compravamo il biglietto dell'auto senza rischiare più di essere rincorsi da dei controllori.
Oggi facciamo una settimana.” Gli sorrisi, seduti sul prato, lui con la schiena appoggiata ad un albero ed io fra le sue gambe.
Giusto. Venerdì scorso ci siamo visti per la prima volta.” Ricambiò calorosamente il sorriso. Inutile dire che ormai eravamo diventati dei buoni amici, certo avevamo sempre i nostri litigi quotidiani, ma avevo smesso di odiarlo e così lui aveva smesso d'infastidirmi.
Da quel giorno, non affrontammo più l'argomento “crisi di pianto”, mentre con Cristina, almeno sotto il mio punto di vista, era tutto cambiato. Ero più gelida, più distante, più distaccata nei suoi confronti... Ma lei non se ne accorgeva nemmeno o, meglio, non voleva accorgersene dato che scherzava e rideva con me come se non fosse accaduto mai nulla quel lunedì in cui spezzò interamente la mia autostima già precedentemente scarsa.
Posso farti una domanda? Mi sono sempre dimenticata di chiedertelo..” Feci, voltando il capo per guardarlo in quegli occhi turchesi.
Mmm.. Dipende.” Rispose, incerto e titubante.
Nulla che riguarda la tua famiglia, tranqullo.” Sorrisi, rassicurandolo “Ti ricordi quando siamo andati in discoteca?” Annuì sorridendomi maliziosamente e facendomi arrossire “Beh, quel giorno tu mi hai chiesto se Luca facesse uno sport ed io risposi che faceva Baseball. Allora tu sei scoppiato a ridere senza motivo... Ecco, volevo chiederti... Ma perchè?” Quel dubbio mi martellava da sere ma le mattine dopo non ricordavo mai di porgli quella domanda.
Ovviamente in quei giorni, verso una certa ora, eravamo usciti anche con il gruppo così che io potessi rivedere Luca e captare meglio se gli desse realmente fastidio che io stessi con Zac.
Dal canto suo, invece, era diventato molto amico del mio ragazzo e questo, comunque, non mi sorprese. Tutti adoravano Zac.
Trisha ogni volta che lo vedeva gli saltava letteralmente addosso baciandolo ovunque e riempendolo di attenzioni, insieme a tutte le altre che “senza accorgersene” civettavano con lui, toccandosi i capelli e facendogli gli occhioni dolci. Io, in quei momenti, me ne restavo da una parte a parlare con Susanna che, in quel periodo, si era presentata la bravissima persona quale era. Oppure, iniziavo a parlare con i ragazzi prima che ci raggiungesse Zac e non iniziasse a sussurrarmi all'orecchio schifezze che mi facevano arrossire e mi mettevano a disagio, abbracciandomi sfacciatamente davanti a tutti i presenti, come se fossi effettivamente di sua proprietà. Ma ero abituata anche a questo e da una parte mi aiutava meglio con Luca.. Lo vedevo innervosirsi tutte le volte che accadeva.
Ritornando in quel momento al parco, dopo quella domanda, una luce divertita passò per lo sguardo di Zac e dopo aver trattenuto un leggero risolino, rispose quasi con ovvietà.
Semplice. Il Baseball è uno sport da gay.”
GAY!?” Sbottai, indignata.
Gay, sì. Hai presente? Come li chiami, tu? Checche, finocchi, omosessuali...?” Rispose facendo il finto tonto.
Ho capito, so cosa significa la parola gay, è solo che... Che il baseball non è uno sport da gay!” Spiegai confusa.
Certo che lo è. Lo sport da veri maschi è il football, il calcio, la pallanuoto... Non il baseball, con tutte quelle tutine attillate, le mazze lunghe...” Fece, allusivo.
Dai, smettila!” Trattenni una risata “Comunque io lo trovo uno sport davvero affascinante e molti in America lo seguono. Sei l'unico che la pensa in questo modo.”
Sbagli. Tutto il mio paese lo pensa.”
Ti riferisci a quando abitavi in America?”
E non solo.” Borbottò.
Dove abitavi di preciso?”
McKallen. Texas.” Disse, sfuggendo al mio sguardo.
Sei tanto schivo anche sul posto in cui sei nato e cresciuto?” Inarcai un sopracciglio, mettendomi seduta di fronte a lui.
Lo sai che non mi piace parlare della mia famiglia.” Rispose seriamente.
Conoscevo quell'atteggiamento ed inizialmente mi aveva raggelata anche quel suo modo distaccato e burbero di rispondere.. ma poi compresi che lo faceva solo per autoproteggersi. Era un guscio che innalzava ogni volta che qualcuno provava a sapere qualcosa di più sul suo conto. Così, questa volta, non mi lasciai demoralizzare.
Ma io non ti ho chiesto nulla sulla tua famiglia. Ho voltuo solo sapere dove sei nato e hai subito cambiato tono di voce.”
Io non ho cambiato tono di voce!” Fece, come un bambino che protestava perchè la madre lo aveva sgridato per aver mangiato una caramella proibita.
Okay, lasciamo perdere. Con te è sempre una battaglia persa.” Risposi, allora, infastidita ed innervosita, alzandomi protamente per dirigermi alla fine del parco per tornarmene a casa.
Ma, proprio mentre stavo a pochi metri di distanza da lui e molti altri dalla fine del parco, Zac sembrò aver recepito le mie intenzioni, alzandosi subito dopo per poi prendermi saldamente per il polso e farmi fermare. Mi rigirai furiosa e me lo ritrovai ad un centimetro dal viso, ansante e agitato. Quasi come quel venerdì scorso quando si era scusato per la prima volta al ristorante...
Non fare così..” Sussurrò avvicinandosi e, successivamente, baciandomi dolcemente.
Difese: Off.
Odiavo l'effetto che i suoi baci mi scaturivano ma non potevo farci nulla. Mi piaceva. Sì, quel giorno lo ammisi almeno a me stessa.. Zac mi piaceva.
Nemmeno tu puoi fare sempre così.. Prima sbagli, mi tratti male, poi vieni qui e mi baci sapendo di addolcirmi.” Misi un finto broncio mentre lui mi teneva il viso fra le mani, sorridendomi con una strana luce negli occhi che, in quei giorni, iniziavo a farci caso, stava diventando sempre più frequente...
Hai ragione. Scusami, bambolina.” E mi ribaciò.

Il giorno dopo, a scuola, la professoressa di storia dell'arte ci annunciò una notizia sconvolgente.
Volevano innalzare un muro nella nostra scuola per far entrare un altro istituto e occupare, quindi, quattro dei nostri laboratori, poiché l'agrario non aveva abbastanza soldi per ristrutturare il proprio edificio.
In poche parole: manifestazioni, assemblee ed occupazioni.
In più, una nuova riforma era passata quindi quasi tutte le scuole d'Italia iniziarono a scioperare in tutti i modi possibili per ribellarsi.
Lunedì, infatti, ci fu un'assemblea tenuta nel classico...
Dove hai detto di essere?” Chiese per la centesima volta, Zac, al telefono.
Al classico! Qui a Rieti!” Ripetei ad alta voce per sovrastare quella degli altri ottocento alunni.
Rieti!? Oh, mio Dio..” Sussurrò e a malapena lo sentii.
La nostra abitazione si trovava in una provincia di Roma, a circa un'ora di viaggio dalla mia scuola che, però, adoravo con tutta me stessa. Il tempo sull'auto era irrilevante se motivato.
Ma, ovviamente, per Zac non era lo stesso.
Perchè?” Volli sapere, allora.
Mi aveva chiamata chiedendomi subito dove mi trovassi dato che gli avevo inviato un solo sms con scritto: Oggi assemblea. Niente lezioni! ;D
Lui, che sapeva già della riforma e delle possibili occupazioni, ora si voleva informare di dove mi trovassi senza nemmeno dirmi il perchè.
Non torni a casa?” Domandò, invece.
Per ora no. E' una cosa importante, forse rimango fino a sera, non so...” Feci spallucce, guardandomi attorno nell'immensa palestra del classico dove si trovavano riunite questa scuola, il pedagogico e la nostra (Istituto d'Arte).
Okay..” E con questo riattaccò senza lasciarmi neanche ribattere.
Che ha detto?” Chiese Susanna, seduta a terra accanto a me, insieme a tutta la nostra classe.
Voleva sapere dov'ero..” E proprio in quel momento, un mio ex con il quale mi ci ero frequentata per soli due mesi, iniziò a baciare appassionatamente davanti ai miei occhi la sua ragazza nonché, mia compagna di classe e amica.
Poco più lontano da me, poi, vidi un ragazzo a cui mi ero interessata l'anno scorso, attaccarsi stile piovra alla sua fidanzata, in modo quasi plateale.
Tutte le ragazze li guardavano (dato che lui era un ragazzo abbastanza carino) schifate ed infastidite mentre altre coppie si accingevano a fare lo stesso.
Oh, che palle.” Sbottò, giustamente, Jessica.
Condivido.” Borbottai, indignata.
Intanto i vari rappresentanti spronavano gli studenti a fermarsi per la notte e a dare altri ottimi motivi per fare ciò che tutta Italia aveva deciso di fare.
Dovevamo farci sentire, come studenti ma soprattutto come persone.
Il rispetto nei nostri confronti stava andando davvero ditrutto.
Passò così, una mezz'oretta di discorsi sensati e ben esposti.
Poi, proprio quando ero così presa dalla situazione, sentii un boato di sussurri, sospiri e frasi d'ammirazione fra visi stupiti, ammaliati con tanto di occhi e bocca ad O.
Mi voltai, quindi, anche io verso l'entrata dove piano piano le gente andava a separarsi come il mar Rosso per far passare la persona che aveva scaturito tanto clamore fra gli studenti.
Ma è bellissimo...”
Sembra finto..”
Non l'ho mai visto qui in giro..”
Lo conosci? Devo assolutamente provarci.”
E' un dio!” ..Sentivo esclamare da quasi tutte le studentesse.
Così, proprio quando, da seduta sempre, mi sporsi un po' di più per vedere, mi si fermò il respiro. Cosa ci faceva Zac qui!?!
Anche io avevo preso l'espressione ad O mentre lui camminava tutto sicuro di sé fra gli studenti, passandosi anche, come colpo finale, una mano fra i capelli per sistemarsi il ciuffo all'insù e sorridere verso questa parte, in modo a dir poco smagliante e maliziosamente sexy.
Il mio cuore aveva cessato di battere, il mio corpo si era irrigidito e le mie palpebre non smettevano di aprirsi e chiudersi continuamente come se il tutto fosse un semplice miraggio.
Anche il mio ex e quel ragazzo a cui mi ero interessata (insieme alle loro ragazze), guardavano la scena allibiti.
Zac, infatti, era visibilmente il più grande, il più appariscente e il più bello fra tutti i presenti.
Mi ci è voluto un po', ma alla fine ce l'ho fatta.” Mi sorrise, prendendomi una mano e facendomi alzare. Sentivo un leggero silenzio intorno a noi e bisbigli invidiosi nelle orecchie.
Avevo le ginocchie molli ma lui, senza aspettare una mia risposta (tanto per cambiare), mi abbracciò saldamente a sé, poggiando il capo fra il mio collo e la mia spalla dove poi lasciò un lieve bacio, causandomi un brivido.
C-cosa ci fai qui?” Riuscii a biascicare.
Mi stavo annoiando e volevo vedere cosa stavate combinando.” Fece, con ovvietà, ignaro di tutte le occhiate che le mie compagne e le altre bellissime studentesse gli stavano lanciando.
N-non dovresti essere qui...” Sussurrai, perdendomi in quell'azzurro che erano i suoi occhi, prima che Cristina non si infilò quasi prepotentemente fra me e lui, abbracciando Zac laciandolo quasi senza fiato e stampandogli un bacio sulla guancia, un po' troppo vicino alle sue labbra per i miei gusti.
Lo stesso fecero Mara e Trisha che non si sarebbero mai perse l'occasione di civettare con il ragazzo di qualcun'altra soprattutto se di così bell'aspetto.
In seguito, in modo più civile, lo salutarono anche le altre.
Lo presentai anche alle compagne che non conosceva e ai maschi della classe con i quali, come al solito, strinse subito amicizia.
La ragazza del mio ex, Lucrezia, non tardò a fargli gli occhioni dolci e a venirmi vicino per saperne di più su quella storia tanto per mettere ulteriolmente i bastoni fra le ruote alla mia vita e ai miei progressi.
Zac, stupendomi, non degnò neanche una ragazza di uno sguardo, recitando alla perfezione la parte dell'innamorato, riempendo di attenzioni solo ed esclusivamente me.
Ah, tanto per precisare, Cristina si era lasciata due giorni prima con Simone poiché lui, aveva detto, non aveva abbastanza tempo da trascorrere con lei e Cris, di conseguenza, si era anche stufata di quella relazione durata anche troppo...
Lo hai invitato tu?” Mi chiese lei, venendomi accanto.
“No. E' venuto da solo..” Feci spallucce, guardandolo mentre parlava con i miei compagni di classe.

Lo stanno guardando tutte.” Sorrise maliziosa, lei.
L'importante è che mantiene il patto.” La liquidai lì, lasciandola senza parole.
Dopo quel lieve break, poi, tutti ci rimettemmo seduti e i rappresentanti ripresero a parlare.
Zac, seduto accanto a me, teneva il suo braccio intorno alla mia vita, sorvegliato da tutte le civette presenti nella palestra.
Quello è il mio ex...” Gli sussurrai, indicando con il capo Francesco che teneva stretto a sé Lucrezia.
Credevo fossi stata single per tre anni.” Rispose lui, confuso.
L'ho rimosso dalle relazioni perchè non era stato importante.. E' durata poco.”
Può essere importante anche se dura due giorni. Com'è andata a finire?”
Beh, diciamo che inizialmente lui era interessato ad entrambe ma Lucrezia pur sapendo che io volevo farmi avanti e che era la prima volta che qualcuno volesse conoscermi, ci si impicciò per dimenticare il suo ex di cui ancora era innamorata. Quando lei lo lasciò, Francesco venne da me ed io, come una stupida, ci cascai, mettendomici insieme. In quei due mesi Lucrezia non fece fatto altro che dirmi cose cattive su di lui, facendo calare la mia fiducia nei suoi confronti a livelli molto bassi fino a quando, un giorno, lei non mi fece vedere una conversazione su facebook in cui lui diceva che gli piaceva lei ma che amava me e che avrebbe cercato di dimenticarla. Da lì l'ho lasciato. Lui continuava a farsi vivo ma io non volevo saperne nulla e alla fine ritornò da Lucrezia che, a quanto pare, lo accolse a braccia aperte fregandosene delle mie emozioni.” Raccontai al suo orecchio, in modo da non farmi sentire da nessuno. In verità tutte le altre mie amiche sapevano della storia ed erano d'accordo con me ad avercela con Lucrezia per il suo comportamento, ma comunque era meglio seguire il detto: fidarsi è bene, non fidarsi è meglio.
Zac ascoltò il tutto con molto interesse, guardando la coppia con espressione quasi schifata.
Cos'è quella faccia?” Gli chiesi, quindi.
Mi fa pena certa gente. Certo, tu hai sbagliato a fidanzarti con lui sapendo di fare la ruota di scorta ma quella ragazzina ha davvero esagerato..” Riferendosi a Lucrezia con un cenno della testa.
Ora era sdraiato di lato, con il busto leggermente sorretto dal gomito e con la testa appoggiata sulle mie costole, sotto il seno.
Quasi istintivamente e senza ragionarci troppo, poi, alzai una mano e presi ad accarezzargli i capelli, intrecciando le ciocche lisce e setose fra le dita come facevo sempre con i miei quando ero poco concentrata sul mondo reale, senza fargli male. “Io non mi comporterei mai come quel tizio squallido.” Continuò, rilassandosi sotto il mio tocco.
Ne sono sollevata.” Sussurrai sorridendo e guardando il suo bel viso mentre era preso a pensare a qualcos'altro.
Hai mai detto a Lucrezia quello che provi?” Ricambiò lo sguardo.
In parte... Non tutto. Non l'ho fatto all'inizio ed ora è troppo tardi. Me l'ha chiesto spesso se mi desse fastidio ma io ho sempre mentito. Anche se adesso è vero che non me ne importa più nulla, anzi, sono contenta. Continuare a stare con Francesco mi avrebbe resa inutile e senza carattere come loro due.” Sorrisi più apertamente, soddisfatta dei miei ragionamenti e degli utlimi progressi.
Sono fiero di te, bambolina.” Fece, alzando di più il busto per baciarmi così davanti a tutti in un modo prima dolce poi intenso e passionale, mettendo una mano sulla mia guancia, con le dita a sfiorarmi i capelli, e l'altra sulla mia gamba.. per poi staccarsi, sorridermi calorosamente e rimettersi giù nella stessa posizione di prima.
Le ore passarono e, finalmente, una decisione venne presa: si iniziava l'occupazione nelle scuole.
Quindi noi saremmo dovuti ritornare nel nostro istituto d'arte e prepararci per la notte..
Quindi resti?” Mi chiese lui, mentre camminavamo verso l'edificio.
Devo. E' per il nostro futuro ma, soprattutto, per il nostro presente.” Feci, raggiante, ripetendo le parole di una delle rappresentanti.
Mh.” Assentì, solo.
Restammo un po' in silenzio poi, allontanandoci dal gruppo della classe, gli feci una domanda, arrossendo.
Ma... poi.. La.. la seconda.. la seconda lezione si fa?” Balbettai senza girarmi ma percependo comunque il suo sorrisetto malizioso.
Vedo che non te ne sei dimenticata.” Si voltò costingendomi a guardarlo.
Beh, faceva parte della scommessa sleale.”
Ho già organizzato tutto, tranquilla. Ma finché sarai occupata con questa faccenda della scuola, ovviamente, non si farà nulla.” Spiegò, serio.
Però chissà com'è, una piccola parte di me decisamente persuasiva, pensò di rimandare quell'occupazione al giorno dopo per godere del trattamento speciale di Zac, quella sera.
 
Mmm.. Quindi tu torni a casa?” Gli chiesi, bloccandomi davanti alla porta della scuola, abbassando lo sguardo e stringendomi le mani come una scolaretta in imbarazzo davanti al fidanzatino.
Allora Zac assunse la sua classica aria pensierosa, con tanto di mani in tasca, mento proteso in avanti ed espressione combattuta. Mi fece ghignare.
Sinceramente un'ora di viaggio non mi convince molto.”
Restammo per qualche secondo in silenzio cercando un accordo mentale.
Subito dopo, però, Michele venendo alle sue spalle gli fece la domanda che tanto avrei voluto porgli io ma che il mio orgoglio mi aveva proibito di fare.
Ehi, Zac! Perchè non resti anche te con noi!?” Gli sorrise dandogli una pacca sulla spalla.
Allora al mio compagno quasi brillò il viso dallo stupore.
Potrei?” Chiese, inarcando un sopracciglio.
Tecnicamente no, ma qui ognuno fa come gli pare, vedrai che non ti dirà niente nessuno.” Fece infine, prendendolo per un braccio e trascinandolo dentro facendo scambiare a me e a Zac solo un fugace sguardo di speranza.
Ehi, cos'è quel muso lungo? Sicuramente Zac resterà!” Esclamò eccitata, Cris, venendomi vicina.
Già. Ma non conosce nessuno di questa scuola..”
Conosce noi! Lo faremo dormire nella nostra aula.”
E chissà com'è, l'idea di far rimanere per la notte Zac, insieme a tutte le altre bellissime ragazze dell'Istituto ma soprattutto a stretto contatto con quelle della mia classe, non mi fece esattamente esaltare.
Forte!” Esclamai poco convinta e con un sorrisetto forzato.
Dai, entriamo!” Detto questo, anche Cristina mi trascinò all'interno di quella che fino al giorno prima era stata una scuola ma che improvvisamente era diventata un accampamento profughi.
C'erano sacchi a pelo ovunque e a malapena si riusciva a passare. I bagni erano tutti occupati e c'era gente che già girava in pigiama (preso chissà dove) alle quattro di pomeriggio o chi giocava a poker sulle cattedre..
Oh, mio dio...” Biascicai, scioccata.
Eccitante, vero? Io sono emozionatissima!” Fece, battendo anche le mani.
Ehi ragazze, su si balla!!!” Ci urlò una sconosciuta del secondo anno, spronandoci a salire al secondo piano dove una visione inaspettata mi sorprese.
Oh, oh... Guarda un po' il tuo ragazzo..” Mi sussurrò Cris all'orecchio, indicando impercettibilmente Zac che, al centro della “pista”, ballava attaccato e circondato da quasi sette ragazze sexy che gli sculettavano e gli si strusciavano addosso.
Oh, perfetto.. Buon occupazione, Vic!, pensai tristemente afflitta.
Andiamo, Vic, usciamo a farci una passeggiata..” Mi prese per un braccio, Susanna, improvvisamente alle mie spalle.
Una volta fuori, camminando sul prato dietro l'edificio, Susanna mi fece una domanda che mi raggelò.
Scusa Vic, ma questo te lo devo proprio chiedere.. Come diamine fai a stare con uno come Zac?” Chiese, stupefatta.
Troppo bello per me, vero? Sì, lo so, me lo dicono tutti.” Feci, abbassando lo sguardo, avvilita da quella certezza.
No, non volevo dire questo. Il fatto è che.. Che Zac è stranissimo e anche la vostra relazione lo è! Insomma il giorno prima sei una single disperata e il giorno dopo sei follemente innamorata di questo..sconosciuto. E poi lui è così lunatico, Vic! All'assemblea ti guardava come se fossi l'unica donna sulla faccia della terra, in un modo così travolgente, mentre ora... Ora sta lì a ballare con quelle puttanelle senza degnarti neanche di uno sguardo!” Sbottò, come a liberarsi di un grosso peso, sospirando e guardandomi dispiaciuta.
Oh.. Beh, Zac è fatto così. Mi piace per questo.” Mentii, e anche male..
Non ti credo. Si vede lontano un miglio che ci soffri.” Fece, apprensiva.
Macché! Conosco Zac. E' un tipo che ama divertirsi...” Tentai di sorridere.
Mi fa male vederti così. Ti sei innamorata, vero?” Chiese, venendomi accanto e posandomi una mano sulla spalla.
Quasi mi strozzai con la mia stessa saliva...
N-no.. Oddio, Sus, ma che ti dice il cervello? Zac è il mio ragazzo, sì, ma stiamo insieme da poco più di una settimana... Lui mi piace molto però conosci bene anche te il mio rapporto difficile con l'amore.” La rassicurai, sorridendo sul serio, stavolta.
Passarono dei secondi infiniti nel quale non staccammo i nostri occhi dal guardarsi come se Susanna volesse leggerne la verità, fino a quando non mi voltai, cambiando discorso.
Come hai detto che si chiama il tuo gatto?” 

Penso che Cristina abbia trovato la sua prossima preda.” Annunciò Sus, un'ora dopo la chiacchierata in giardino, indicando con un cenno del capo, la mia presunta migliore amica toccare i capelli del mio ragazzo seduto su un sacco a pelo, circondato sempre da mille civette che lo toccavano ovunque.
Cris non lo farebbe mai...” è l'unica che sa del patto... Continuai mentalmente, ma poi, riflettendoci meglio, lei era proprio quella che a maggior ragione avrebbe potuto provarci con Zac dato che sapeva che la nostra era tutta finzione e che, nella realtà, lui era solo un gigolò..single.
Già.. E' la tua migliore amica..” Fece, Susanna, sottolineando le utlime parole con astio ed un pizzico di fastidio.
Non ti sta molto simpatica, eh?” Le sorrisi, complice.
Tu credi?” Scherzò facendomi ridacchiare.
Così, proprio in quel momento, Luca mi passò davanti salutandomi e stupendomi col dirmi che voleva parlarmi. Susanna allora si dileguò lasciandoci soli. Inutile dire che avevo il cuore a mille...
Volevo un po' sapere come stavi..” Mi chiese, visibilmente agitato.
Per la prima volta, ci eravamo ritrovati a parlare in privato, anche se davanti a quasi tutta la scuola.
Mmm.. Tutto bene. Te?”
Diciamo bene anche io. Sono solo un po' preoccupato.”
Per cosa?” Mi agitai.
Per te e Zac. Non fraintendermi, lui è un ragazzo straordinario ma...” oh, no, un'altra volta lo stesso discorso, no!, pensai in crisi. “Ma non lo vedo adatto a te.” Ammise, infine, poggiando una mano sul muro dietro di me, avvicinandosi.
Luca, amico mio!” Esclamò all'improvviso Zac, cingendomi velocemente e fortemente a sé con un braccio attorno alla vita, spaventandomi.
Oh, Zac!” Fece l'altro, allora, allontanandosi da me come scottato.
Di cosa stavate parlando, tu e la mia ragazza?” Chiese con finto tono amichevole.
Mmm, bah, di un po' di tutto.. Sai com'è, conosco Vic da molto tempo e volevo fare una chiacchierata con lei. Ora devo andare.. Ci si vede.” E si voltò, andandosene alla svelta.
Sì, ci si vede..” Biascicò fra i denti, Zac, staccandosi e parandosi davanti a me, portando i pugni ai fianchi con aria minacciosa, a pochi centimetri di distanza. La mia rabbia stava crescendo a dismisura.
Sei un lurido bastardo!” Sbottai poi, a bassa voce per non dare nell'occhio ma comunque dando un pugno sul petto a Zac che, però, sembrò nemmeno sentirlo.
Ma che ti prende, ora?” Esclamò falsamente sorpreso.
Sei un bravo attore, complimenti!” battendogli le mani davanti al viso, “Ma ti sei dimenticato il compito principale del tuo ruolo, e cioè quello di fingere di essere il mio ragazzo, per aiutarmi a stare con Luca!! E proprio quando sembrava essere andato tutto perso, lui si presenta qui dandomi per la prima volta un segno di gelosia, venendomi accanto come per baciarmi e preoccupandosi per me...E TU ROVINI TUTTO!!!” Sbraitai furiosa.
Fortunatamente eravamo accanto all'uscita di sicurezza e tutti gli studenti non si erano accorti nemmeno di noi, presi com'erano a ballare e a divertirsi.
Ma se sei stata proprio tu a dirmi che non potevi farlo perchè stavi con me!”
Non potevo essere io a fare il primo passo con lui perchè stavo con te, non ho mai detto che mi sarei tirata indietro se fosse stato lui a farsi avanti. Se lui avesse detto di amarmi, io e te avremmo finto una rottura improvvisa e così tu ti saresti preso i tuoi dannatissimi soldi ed io la mia tanto ricercata felicità!” Gli diedi il colpo finale, rimanendo quasi senza fiato dallo stupore e dalla rabbia che gli avevo lanciato addosso, lasciandolo senza parole, stupefatto e quasi..deluso..?
M-mi dispiace...” Mi affrettai a dire, notando il casino che avevo fatto.
E di che? Hai ragione. Sono solo qui per questo, come sempre.” Fece, improvvisamente distaccato, andandosene via... Via da me.
Mi sentivo un mostro. Avere come ultima immagine nella mente, gli occhi feriti di Zac mi faceva sentire una vera bastarda... Era strano averlo fatto soffrire per la prima volta, abituata com'ero ai suoi sorrisi e ai suoi famosi ghigni maliziosi o provocatori. Mi faceva male tutto ciò perchè ero consapevole della colpa che avevo. E Zac non si meritava tutto quel male. Non lui che era stato l'unico a starmi vicino quando ne avevo più bisogno. L'unico che era riuscito a farmi sorridere dopo una rara crisi di pianto. L'unico che mi aveva fatta sentire unica.. solo con un suo bacio.
Ed io gli avevo appena urlato in faccia che lo stavo giusto usando per arrivare ad un altro che conoscevo a malapena. Che lo avrei piantato all'istante se solo Luca si fosse fatto avanti... Che mi sarei dimenticata di lui.
Ma non era vero. Dio solo sapeva quanto non era vero.. Che era stato tutto dettato dalla rabbia. Che non avrei mai voluto, per nessuna ragione al mondo, che il mio Zac, uscisse dalla mia vita.
Mio. Sì, perchè lui era ancora il mio ragazzo. Perchè lui doveva essere solo ed esclusivamente mio.. e di nessun altra. Solo mio... Il mio Zac.
Gli corsi immediatamente dietro, seguendolo fra la gente, mentre lo vedevo dirigersi a prendere le sue cose per andare via.
Dove vai?” Chiesi col fiatone.
A casa. Così potrai civettare meglio con Luca. Era questo che volevi, no?” E fece per andarsene.
No, non lo avrei permesso. Non avrei mai permesso che se ne andasse via da me così, dopo aver litigato...
Ho sbagliato, scusami.. Ero solo arrabbiata.” Tentai, ma non mi sentì.
Allora pensai all'unico modo per farlo rimanere. Lo stesso che usava lui subito dopo avermi fatto arrabbiare. Lo afferrai velocemente per un braccio, facendolo voltare e ritrovare a due millimetri dal mio viso, per poi mettere una mano dietro al suo collo, avvicinandolo di più, così da far congiungere le nostre labbra nel primo bacio passionale che diedi di mia iniziativa.
In un primo momento lo sentii rigido, sorpreso, ma subito dopo fece cadere dalle sue braccia il suo giacchetto e l'altra sua roba, per cingere così la mia vita con potenza e determinazione, tanta da farmi sentire nuovamente unica e protetta dalla sola persona che avrei sempre desiderato di avere vicino.
Diventò un bacio di disperazione, di dispiacere, di ricerca dell'uno e dell'altro.. lo sentivo toccarmi quasi ovunque come per capire se fossi vera, prendendomi poi in braccio, senza mai staccare le nostre labbra, e poggiarmi sul muro proprio davanti a tutte le sciacquette che ci avevano provato con lui.
Ci.. stanno..guardando tutte..” Ridacchiai, fra un bacio passionale e l'altro.
Le mie mani ormai erano affondate nei suoi capelli, scomponendoglieli nel modo più bizzarro ma anche più sexy che conoscessi, senza nemmeno rendermene conto.
Delle altre.. non me ne importa nulla, Vic...mi..mi interessi solo tu.. solo tu.” Sussurrò sensualmente, ansimando anche lui fra un bacio e l'altro.
L'aveva detto e non avevo capito male. Solo io.. Gli interessavo solo io. E, diamine, perchè ne ero così contenta? Perchè mi sentivo stranamente felice? Zac non era nulla per me.. Io volevo Luca. Zac era solo...un'insegnante. Un amico. Un confidente.. Eppure, mi sentivo davvero bene con lui. Ogni giorno che passava, cresceva una bizzarra sensazione di attaccamento nei suoi confronti e, ci avrei scommesso, sarei arrivata alla fine del mese, completamente e totalmente dipendente da lui, senza alcuna possibilità di staccarmici. Non sarei stata neanche in grado di mangiare al solo pensiero che il pomeriggio non avrei visto il suo bel viso sorridermi o deridermi... Mi sarebbe mancato come l'aria stessa.
Ma in quel momento eravamo insieme e nulla ci avrebbe diviso. In quel momento io interessavo a lui e lui interessava a me. In quel momento neanche Luca entrava nella mia testa. I suoi baci erano come nicotina per i miei poveri neuroni/ormoni che venivano privati completamente di comprendonio, paranoia o memoria. Una bella fortuna, vero? No, affatto.
E, come se non bastasse già la situazione in sé per sé, me ne uscii anche con un gemito ed un sussurro gutturale che voleva dire: “Ti voglio. Dio solo sa quanto ti voglio.” Riuscii ad ansimare, quindi.
A quella pazzesca, folle, irrazionale ma spaventosamente vera esclamazione, Zac prese a baciarmi con ancora più passione, se possibile, e a spostare una sua mano sotto la mia maglietta che lentamente salì verso il seno, fino a stringermene uno con tale eccitazione e possessività quasi, che mi stordì tanto da farmi uscire un gridolino attutito dalle sue fantastiche labbra; l'altra mano, invece, con la scusa di reggermi fra lui e il muro, era posizionata sul mio sedere, stretto anch'esso nella sua presa ferrea.

Quella notte, per la prima volta, dormii con Zac. Per la prima volta dormii con un uomo al mio fianco che, inaspettatamente, mi fece sentire protetta e sicura. O forse, era semplicemente Zac a farmi sentire così speciale ogni qual volta mi trovavo fra le sue mani...

   
 
Leggi le 11 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: Doll_