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Autore: LadyMerendina    16/12/2010    2 recensioni
Seguito di "Il mio Destino 6 Tu": il Destino di Artù&Merlino li porterà ad affrontare ancora molte peripezie...e "sulla Via del Destino", i due vedranno rafforzarsi il loro Amore
Genere: Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Purtroppo,però, era l’ora di pranzare col Re.

“Tesoro. Io non posso esserci a pranzo con voi, oggi. Ho promesso a Gaius che avrei pranzato con lui e i miei genitori. È da tanto che non lo facciamo…

Artù sorrise e annuì.

“Ma certo, amore. Va pure. Non ci sono problemi. Tanto noi due ci vediamo dopo.”

“Senza ombra di dubbio.”,rispose baciandolo.

Si alzò, ricercando i suoi vestiti sparsi per  la stanza alla rinfusa, e rivestendosi. Mentre guardava Artù con un amore infinito. Dei, quanto era bello… quanto lo amava… Poteva osare dire che lo VENERAVA, addirittura! Anche se questo lui non l’avrebbe mai saputo. C’era il  rischio di alimentare il suo già   sconfinato Ego..!

Avvicinatosi al letto, prese il viso del suo Principe tra le mani, e lo baciò. Artù lo attirò verso di sé corrispondendo al bacio.

Con intensità. Amore. Dolcezza. Smisurata tenerezza. E Passione.

“Dei, Merlino …”

“Lo so… TI desidero da impazzire anch’io… Giuro che dopo pranzo ci chiudiamo in camera, e non ne usciamo più.”

Artù rise, baciandolo  di nuovo.

“Va..”

Merlino senza guardarsi indietro raggiunse la porta, la aprì, e dopodiche’ la richiuse alle spalle. Con un sorriso felice sul volto, e l’aria appagata e a dir poco estasiata. Ogni volta che lasciava Artù, era come ricevere una riserva d’aria da utilizzare finché non tornava fra le sue braccia, e alle volte, spesso anzi, non gli bastava mai. Doveva ritornare da lui prima possibile. Accadeva ogni giorno praticamente..!

Fu in quel momento, mentre si staccava dalla porta e s’avviava in corridoio, che successe qualcosa che non aveva previsto assolutamente: sentì una forte scossa lungo la schiena, e i suoi occhi si chiusero quasi contro la sua volontà: inizialmente era tutto buio, un turbine confuso d’immagini senza alcun significato, ma poi si fece più chiaro. Un volto. Un anziano Stregone, che lo stava chiamando. Non lo aveva mai visto. Aveva un po’ di barba ,bianca. E conosceva il suo nome. Lo sussurrava insieme a qualcos’altro che non riusciva a cogliere.

Poi ebbe un lampo. Un’ Idea. Che lo folgorò.

“Merlino! Va alla Cava dei Cristalli. Alla Cava dei CRISTALLI!”

E poi com’era venuto scomparve.

Merlino riaprì gli occhi, a metà tra lo sconvolto e il frustrato. Perché gli rompevano sempre le uova nel paniere?! Quando aveva di meglio da fare che salvare qualcuno, ecco che subito gli affidavano le missioni. E soprattutto “missioni’’ che lo portavano lontano da Artù.  Ma perché avrebbe dovuto andarsene alla Cava? Che c’era di tanto urgente adesso?!

Sbuffò  e, a un tratto,sentì qualche cosa. In tasca. Una strana pietra dura. Infilò la mano in tasca, e ne estrasse un pezzo del Cristallo di Neahtid. Lo guardò, tra lo sconvolto e l’attonito, e si guardò in giro assicurandosi che non ci fosse nessuno. Dopodiché tornò a fissare il preziosissimo Cristallo: vide del fumo, al principio, solo e solamente fumo. Un grande fumo denso.

Poi… Fuoco. Una guerra. Artù che combatte. Ed il volto di Viviana.

Distolse lo sguardo, ancora più sconvolto di quanto già non fosse in precedenza. Aveva visto bene? Che cosa significava tutto ciò? Stava davvero progettando una guerra? E con chi, da sola…o con un nemico di Camelot?

Povero, povero Merlino. Troppe domande, per una testa già tanto colma di problemi, non credi?

Quella voce nella testa gli fece ribollire il sangue nelle vene. Di rabbia.

Che cosa vuoi, Viviana? Se provi a nuocere a Camelot, giuro…

Che cosa, Merlino? Di farmi del male? O addirittura uccidermi? Ci sei riuscito con mia cugina,ma con me sarebbe solo uno spreco di forze ed energie. Sono troppo forte per te, devi rassegnarti.

Non ti permetterò di distruggere ciò che è stato creato con tanta fatica, e tanto sacrificio.

Poi si voltò per tornare in direzione della camera sua e  di Artù. Ma la voce della Strega lo bloccò.

Ah Ah. Fossi in te non lo farei. Voglio fare un patto, con te. Ho un’offerta molto interessante da proporti, Merlino. Ovviamente non è un’offerta che posso farti senza vederti …

Che fosse una trappola?

Beh,che  cosa importava? Camelot era più importante. ARTU’ lo era.  Avrebbe messo a serio rischio la sua vita, questo lo sapeva benissimo. Ma lo avrebbe fatto con gioia, se davvero poteva salvare il Regno e Lui.

Allora, Merlino… Che cosa mi rispondi?

Avrebbe scommesso cento monete d’oro che in quel momento, nel suo antro o ovunque ella fosse, stava sogghignando soddisfatta.

Dimmi dove.

Alle vecchie rovine dei Gorlois. Sai dove sono?

Certamente. Sarò lì tra mezz’ora.

La voce di Viviana cessò di parlare. Merlino indugiò sulla maniglia della stanza: se fosse entrato avvertendolo, avrebbe potuto metter a rischio serio la sua vita. E non lo poteva permettere. Così la sua mano abbandonò la maniglia. E chinò la testa. Il cuore gli faceva un male terribile, a sapere di dover lasciare Artù senza neanche spiegargli il perché. Senza dirgli niente di niente.

Lo sapeva, molto  probabilmente quella Stregaccia gli avrebbe fatto del male. Lo avrebbe forse ammazzato.

Però, la cosa più importante per Merlino era sapere Artù al sicuro. Che ai suoi genitori, ai suoi amici e alla sua famiglia, non sarebbe accaduto nulla. Avrebbe fatto giurare Vivian, con uno di quei giuramenti a cui neppure lei sarebbe mai potuta venire meno. E a quel punto, anche se lo avesse ucciso beh, sarebbe morto in pace. Perché le persone che amava non avrebbe rischiato assolutamente nulla.

Rimise il Cristallo in tasca e, con lacrime cocenti che gli attraversavano ora il viso, si allontanò da quella porta. Probabilmente per sempre.

Tra le lacrime sorrise: in un certo senso, è come se il Destino avesse saputo che cosa lo attendeva. Perché aveva permesso a lui e Artù di darsi l’addio più meraviglioso..dolce.. e passionale che avessero potuto mai darsi. E ciò un po’ lo rincuorava, mentre attraversava i corridoi per uscire dal castello.

Sto facendo la cosa più giusta. Camelot è la mia casa. Qui ci sono le persone che amo. Una guerra distruggerebbe tutto quanto, tutto ciò che abbiamo costruito con tanto impegno e tanta dedizione. E tutto per colpa della cattiveria di Viviana! So che gli altri comprenderanno il mio gesto. Farà loro molto male sapere che non li ho salutati, che non ho avvertito nessuno di loro, ma alla fine capiranno le mie ragioni.

E con questi pensieri in testa, raggiunse le stalle e, montando in sella al fido Garulf, spronò al galoppo fuori dalla città.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Mi scuso. Sul serio. So che alcuni di voi  saranno infuriati con me perché posto in ritardo e.. sul serio.. non vi biasimo AFFATTO!!! ;(  Ho avuto un momento durissimo da cui passare. Affari d’Amore e Amicizia. E’ stata dura, lo è ancora.  Molto difficile. Ma pian piano spero di uscirne col sorriso e serena.

Intanto posto. ;)

  
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