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Autore: Halosydne    17/12/2010    5 recensioni
Ginny mosse le braccia in un ampio gesto, indicandosi. «Dico, mi hai vista? Sono la ragazza invisibile che se per qualche strano caso viene vista arrossisce» scattò in piedi dal letto e cominciò a percorrere in avanti e indietro il dormitorio, contando sulle dita, mentre Hermione la fissava, indecisa se ridere del piccolo show dell’amica o correre ad abbracciarla. «In tre anni di scuola ho legato con nemmeno un paio di persone, a sentire Luna sono più timida di un Ricciocorno in amore» Hermione alzò gli occhi al cielo «Non ho un vestito, non ho nemmeno un cavaliere!... e sono del terzo anno, non potrei venire comunque… e poi mi vergogno troppo! E poi…»
«Hai finito le dita, Ginny» la interruppe Hermione divertita.
Cioccolata all'Arancia è tornata, cari miei: nuova veste grafica, nuovo stile, nuova un po' anche la storia, perchè dopo tre anni sono cambiata anche io.Ma la sostanza è sempre quella: Ginny Weasley.La sua amicizia con Hermione, le sue litigate con Ron, il suo amore per Harry, il suo coraggio, la sua grinta, la sua magia.La sua storia.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Ginny Weasley, Harry Potter, Hermione Granger, Ron Weasley
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4, II guerra magica/Libri 5-7
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Detestava il buio. Da piccola non ne aveva paura, anzi: adorava rimanere sveglia a guardare le ombre della sua cameretta muoversi come in una coreografia cadenzata, mentre i rumori smorzati della Tana creavano un lieve, misterioso sottofondo musicale.
Ma da quando Tom la aveva portata nella Camera dei Segreti, Ginny non riusciva più a rimanere tranquilla, al buio: Hermione le aveva insegnato un piccolo incantesimo che emanava una luce più lieve del Lumos, e lei teneva la bacchetta accesa tutta la notte, a fianco al cuscino.
Fu per questo che Hermione, tornata dalla cucina di Grimmauld Place, non si stupì nel trovarla sdraiata sul letto, perfettamente vestita, con gli occhi sbarrati a fissare il soffitto. La bacchetta le illuminava il volto di una luce fioca e innaturale, quasi spettrale.
Ginny si riscosse solo quando l’amica si accoccolò accanto a lei, poggiando la testa direttamente sul materasso: Hermione dormiva senza cuscino.
«Ehi» disse Ginny, sentendosi subito confortata dalla sua presenza. «Com’è andata di sotto?»
«Niente di che» fece l’altra, sistemandosi più comoda nel letto. «Grazie alle Orecchie Oblunghe sapevamo già quasi tutto quello che ci hanno detto stasera».
«Quasi tutto?» domandò Ginny, abbassando leggermente la voce mentre una serie di scricchiolii sul pianerottolo annunciava che sua madre era appostata fuori la porta e cercava di indovinare se stessero dormendo o meno.
«Sirius ha parlato di una specie di arma» bisbigliò Hermione in risposta. «Pare che Tu-Sai-Chi la stia cercando»
Crac. Evidentemente i gemelli si erano appena Materializzati nella stanza di Ron e Harry, al piano di sopra.
«Non impareranno mai ad avere un minimo di prudenza?» chiese piano Hermione, fissando il soffitto con l’espressione che –Ginny ne era sicura– sarebbe stata benissimo insieme ad una lucida spilla appuntata sull’uniforme.
«Andiamo, signorina Prefetto» fece Ginny, divertita dall’attacco di Regolite Acuta dell’amica. «Se anche lo imparassero, non sarebbero più Fred e George, non trovi? E io preferisco i loro scherzi e la loro imprudenza a Percy» disse, d’un tratto più seria.
«Ma sì dai, stavo scherzando» mormorò l’altra. «Facevo solo le prove» aggiunse, sussiegosa.
«Le prove per cosa?»
«L’hai detto tu… al quinto si scelgono i Prefetti».
«Quanta modestia, Granger!» ridacchiò Ginny, beccandosi una gomitata scherzosa.
«Weasley, devo ricordarti che in camera con me ci sono soltanto Calì e Lavanda?».
«In tal caso, congratulazioni per la nomina».
Il tono pomposo con cui quest’ultima frase era stata pronunciata procurò loro un bel po’ di risate.
Quando riemersero dalle coperte con le quali avevano cercato di soffocare i rumori, colsero uno stralcio della conversazione dei ragazzi.
«Sì, la taglia non è garanzia di potenza» stava dicendo la voce di George. «Guardate Ginny»
«Che cosa intendi dire?» domandò quella di Harry.
«Non ti sei mai beccato una delle sue Fatture Orcovolanti, vero?» chiese in risposta George, e questo fece ridacchiare ancora le due ragazze di sotto, mentre pensavano ad un episodio di qualche giorno prima, che vedeva coinvolti i gemelli e qualche loro battuta di troppo su una sua figuraccia in perfetto stile Tonks.
Mentre un altro crac di sopra annunciava che i gemelli erano tornati in camera, Hermione si alzò dal letto, prese il suo pigiama e quello di Ginny e iniziò a prepararsi per la notte.
«Ti vogliono molto bene» considerò Hermione, mentre Ginny lottava per far uscire la testa dalla maglia blu scuro del suo pigiama preferito.
«Fred e George, dici?» domandò la Piccola Weasley, e l’amica annuì. «Beh, quando sono nata loro avevano tre anni… mi hanno presa sotto la loro protezione, diciamo. Quando bisticciavo con Ron o Percy erano sempre dalla mia parte» ricordò con un sorriso. «E in generale sono sempre stati molto protettivi con me, anche se non lo ammetteranno mai perché stonerebbe con la loro immagine di gran fighi scalmanati».
«E perché non hai mai parlato loro di Tom?» chiese all’improvviso Hermione, guardandola dritta negli occhi.
Ginny si immobilizzò, con una sola gamba infilata nei pantaloni. Il tono dell’amica era un misto di rimprovero e preoccupazione tipicamente hermionesco, ma per quanto sapesse che si interessava a lei e ai suoi problemi perché le voleva bene, Ginny non poté impedirsi di rabbrividire impercettibilmente: benché a volte soffrisse ancora di piccoli attacchi di panico e avesse ancora paura del buio, cercava sempre di non parlarne mai, nemmeno con la sua migliore amica. Parlare dei suoi pensieri più bui e spaventosi li rendeva reali.
«Hermione… io…» mormorò, incerta. «Io non voglio parlarne» disse, con voce d’un tratto più sicura.
«Aspetta, non fraintendermi» le disse l’altra, andandosi a sedere davanti a lei sul letto. «Non voglio costringerti a parlare di Riddle se non ti va di farlo. Vorrei solo che mi dicessi perché non ne hai mai parlato ai tuoi fratelli o perché non hai mai confidato a tua madre che devi dormire con la luce accesa. Se glielo avessi detto magari stanotte non ti avrebbe costretta a salire di sopra tutta sola e a rimanere al buio per quasi un’ora».
«Non funziona così in questa famiglia» spiegò Ginny con un sorriso stanco. «Tu sei figlia unica e sei abituata a poter parlare di tutto con i tuoi genitori, ma io non posso far preoccupare tutti con i miei stupidi incubi, perché siamo nove in famiglia e mamma e papà hanno già tutti questi problemi! Avrei voluto parlargliene qualche volta, certo» disse, come prevedendo una domanda di Hermione. «Ma poi c’è stato il viaggio in Egitto e quello mi ha distratto un bel po’. È solo da quando è tornato Tu-Sai-Chi che mi sono tornati gli incubi: non li ho avuti per due anni interi, quasi. E le poche volte che sognavo di nuovo la Camera e tutto il resto c’eri tu, e mi bastava».
«Oh, vieni qui» borbottò Hermione, abbracciandola stretta. «Scusa se ti ho fatto ripensare a delle cose brutte, scusami davvero» aggiunse, senza lasciarla andare. «È che quando io ho paura di qualcosa lo dico a mamma, e penso che anche tu dovresti farlo. Penso che tua madre vorrebbe saperlo. E anche i tuoi fratelli»
Ginny sorrise, senza separarsi dall’amica: un po’ di calore era quello di cui aveva bisogno, quando tornavano gli incubi. Fin da quando era bambina, ogni volta che faceva brutti sogni andava a dormire da Fred e George, e non riusciva a riaddormentarsi se non tenendo ben strette nelle sue piccole mani quelle dei fratelli. 
«Grazie, Hermione, ma davvero, mi basta dirlo a te, per ora. Prometto che un giorno ne parlerò anche a mamma, davvero!» disse immaginando lo sguardo dubbioso dell’amica. «E per quel che riguarda i miei fratelli… ti adotto come mia sorella e ne parlerò a te, è ok?» ridacchiò piano quando l’amica strinse l’abbraccio. «Non farti prendere dalla commozione, però» aggiunse dopo un po’, sogghignando e separandosi da Hermione per poter osservare la sua reazione. «Se ti adotto non puoi sposare Ron, sarebbe come un incesto!»
Lei si imbronciò. «Ah-ha» borbottò, cercando di ostentare contegno. «Tu pensa a Corny Corner, e alla faccia che farà quando saprà che non hai detto a Ron di voi due!»
Ginny le fece una linguaccia. «Penso che sarà peggiore la faccia che farà quando gli dirò che Ron sa di noi due e intende privarlo dei gioielli di famiglia per evitare che insidi la sua sorellina indifesa».
Ridacchiarono entrambe per l’ennesima volta quella sera, e mentre si sistemavano sotto le coperte il pensiero di Ginny indugiò su Michael. Non lo vedeva da quasi due mesi, e non avrebbe potuto sentirlo per altre tre settimane, visto che era meglio non far uscire troppo spesso i gufi. Ma sfiorò il piccolo braccialetto che le aveva regalato l’ultimo giorno di scuola, e che portava allo stesso polso del nastro rosso, e si sentì meno sola.
Gettò uno sguardo alla chioma cespugliosa di Hermione, la cui sagoma si distingueva perfettamente alla luce fioca della sua bacchetta. Ci pensò un po’ su, poi si disse che i problemi andavano affrontati, non aggirati: c’era la sua quasi sorella lì con lei, poteva contare su di lei.
«Buonanotte, Tom» mormorò sarcastica, e spense la luce.

 

 

 

 

· · L'angolino di Rò · ·

Io ve l'avevo detto, che avreste visto più spesso la cometa di Halley di me.
Beh, un po' ho mentito, perché in fondo negli ultimi... ehm, cinque mesi (povera me T__T) ho pubblicato un sacco di storie.
Ma la verità è che quasi tutte quelle storie partecipavano a un contest, quindi avevo scadenze e regole da rispettare. Io invece, con la mia storia preferita e amatissima, non ho niente di tutto ciò, quindi tra pigrizia, scuola e voglia di dedicarmi a Cioccolato All'Arancia solo in momenti di tranquillità assoluta (perché anche se aggiorno due volte l'anno o giù di lì ci tengo che questa storia sia curata al meglio delle mie scarse capacità u.u) ci ho messo mesi interi a scrivere questo dannato capitolo.
Dove vi parlo del rapporto di Ginny con i suoi fratelli e con Hermione, e vi dico una cosa che ho sempre pensato: che lei si tenga molte cose dentro non solo per timidezza, ma anche perché non è abituata a parlare dei suoi problemi in una famiglia così numerosa.
Non so se ci sia altro da aggiungere, ma non mi pare.
Alle vostre meravigliose recensioni rispondo con la nuova -in realtà ha circa tre mesi, ma pazienza XD- funzione del sito, "Rispondi alla recensione".
Ah, ecco cosa dovevo dire: come sicuramente avete notato, ci troviamo ne L'Ordine della Fenice, e alcune frasi sono prese pari pari da lì.
Bene, vado a imbacuccarmi fino alle orecchie per uscire e andare a comprare i regali di Natale - amo la neve che fa chiudere la scuola per quattro giorni *___*
Alla prossima ragazze, e spero davvero che non ci risentiremo verso aprile XD
Siete autorizzate a mandarmi mail minacciose se sparisco per troppo tempo!

Vostra,
Rò. 

PiESSE: sì, adoro i gemelli <3

 

 

Credits: Tutti i personaggi, meno eventuali OC, appartengono alla splendida Zia Jo, alla quale sarò per sempre debitrice.
L'immagine all'inizio del capitolo è sgraffignata da Harry Potter e il Calice di Fuoco, ma le modifiche apportate blablabla. XD
"Piccola Weasley" è un omaggio al "Piccola Grey" di Grey's Anatomy, mio grande amore.

Non scrivo per fini di lucro, ma per la gioia che mi sa dare la parola scritta.

   
 
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