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Autore: Josie    17/12/2010    3 recensioni
Una storia di quelle tristi. Lui, la droga; lei, l'amore.
Una storia di quelle che ci speri sempre che finiscano bene.
Una storia che alla fine non è nient'altro che la verità.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Che.. che ci fai, tu, qui?
- Sono a scuola fenomeno, cosa credi che faccia, imparo no? - rise - Va beh, forse non è totalmente credibile, lo ammetto.
- Io non..

Non fece in tempo a dire altro. La folla se lo risucchiò, sparì in un batter d'occhio.
Si ritrovò sola con una faccia mista tra meraviglia e perplessità. Cosa succedeva a Dann? Cosa lo aveva riportato a scuola? Troppe domande, nemmeno uno straccio di risposta.

La campanella suonava la fine di quella mattinata infinita.

- Ehi!
- Oh, ciao Dann.
- Cos'è, non sei felice di vedermi?
- Sono solo un po' perplessa, ma sono felice per te.
- Non sembra.
- Lo sono però.
 
Era contenta effettivamente, ma niente nel suo viso lo rendeva palese. Il suo Dann stava tornando a vivere e sentiva come se non fosse grazie a lei, come se tutta quella montagna di parole fosse crollata senza prima essere stata sormontata. Si sentiva inutile, ma anche contenta per Dann.Ma anche inutile. Ma anche tanto.

- Beh, ho il motorino qui, vuoi..
- No, grazie, ho già il biglietto dell'autobus pronto.
- Come preferisci.

Allacciò il casco e si allontanò rapido.



Il telefono vibrava. Era Dann, rispose con un filo di ansia.

- Dann, tutto okay?
- Hey tranquilla, è tutto apposto!
- Oh.. mi stavo preoccupando. Mi stavo già infilando il giubbotto.
- Hai fatto bene, sono in spiaggia, ti aspetto.

Cosa stava succedendo? Tutto cambiava e i suoi occhi erano ciechi, non lo avevano visto quel cambiamento.

- Eccoti! Ti stavo aspettando.
- Scusa, ho evitato di correre dato che stai bene..

Stava bene davvero, i suoi occhi erano meno viola ma non meno sofferenti però.

- Cosa..
- Dimmi.
- No, niente.
- Oh, avanti!
- Cosa sta succedendo, Dann?
- In che senso?
- Sembra tu stia meglio.
- Sto meglio, ed è merito tuo, più di quanto tu possa mai immaginare.

Sole, tanto sole. Un tranquillo cielo invernale. Forse il meteo seguiva Dann. I suoi occhi brillavano effettivamente, sembravano accantonare il dolore ogni secondo di più. Era bellissimo. Un sorriso quasi dimenticato faceva capolino su quel viso segnato da tanti odi. Le venne in mente il Dann di tre anni prima. Quello scemo che non faceva altro che ridere di cuore, senza pensieri, senza sofferenze.

Così sorrise.
Dann l'accompagnò volentieri.

- E' strano vederti sorridere
- Per me vale lo stesso, Dann.
- Lo so, ma ti prometto che sorriderò più spesso.

Silenzio. 

- Non so come comportarmi quando sei.. 
- Connesso col cervello - rise.
- Già - rise - connesso col cervello. Sei intrattabile di solito, ho paura di parlare, ho paura che per una sola parola saresti capace di mandarmi via.
- L'ho già fatto, ma non mi pare che ti sia interessato, se sapevi di essermi d'aiuto vicina, tu rimanevi. E te ne ringrazio.

Era seriamente commossa. Si limitò a sorridere, ci aveva preso gusto.

- Di niente. Mi devi delle spiegazioni però.. Cosa ti ha fatto cambiare così tanto? E da un giorno all'altro poi.. 
- Tu, te l'ho detto, sei stata tu! 
- E' da quest'estate che provo a farti ragionare senza nessun risultato, cosa..

La interruppe.

- Allora, un bel gelato?
- Dann.
- Okay, forse non è tempo di gelato.. Il sole mi aveva depistato. Che ne dici di un caffè?
- Va bene, ma ne riparleremo, okay?

Come se non avesse parlato, era già lontano Dann.
   
 
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