Serie TV > Queer as Folk
Ricorda la storia  |      
Autore: Joey Potter    17/12/2010    4 recensioni
“Cos’ha New York più di Pittsburgh?” Cristo, ma che diavolo di domanda idiota, Mikey.
Chi mai potrebbe anche solo concepire un misero pallido dubbio a riguardo?
Sento i tuoi occhi grandi e sinceramente sbalorditi fissi sul mio volto.
Possibile che tu non capisca?

[Timeline: 1x21 ]
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Brian Kinney, Michael Charles Novotny-Bruckner
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Il culo del mondo

 
 
“Cos’ha New York più di Pittsburgh?”
Cristo, ma che diavolo di domanda idiota, Mikey.
Chi mai potrebbe anche solo concepire un misero pallido dubbio a riguardo?
Sento i tuoi occhi grandi e sinceramente sbalorditi fissi sul mio volto.
Possibile che tu non capisca?
Io sono Brian Kinney, maledizione! Non una qualunque checca borghese da case vittoriane e steccati bianchi.
Fanculo la provincia, fanculo te.
Aspetti anche una risposta, da come mi guardi, in silenziosa attesa.

“È il culo del mondo, questo posto.” Biascico dopo un tiro di canna.
“Dovresti sentirti a casa, allora.”
Touchè.
Sorrido malinconicamente, e fanno così male i muscoli delle labbra, nel farlo.
In fondo non è colpa sua, se non soffre di folle claustrofobia come il sottoscritto.
Il mio cervello è claustrofobico.
Così come le mie gambe, i miei polmoni, il mio cazzo e anche quello che dovrebbe essere il mio cuore.

Avevo dodici anni la prima volta che pensai a New York; mio padre mi aveva picchiato per qualche stupido infimo motivo, di nuovo.
Pensai a New York perché l’occhio mi cadde su una rivista che nominava quella città: era poggiata sul tavolo del salotto, fu un fottuto semplice caso: sarebbe stato uguale, se avesse riportato il nome di Toronto, di Los Angeles, di Miami.
Ma fu New York.
Con il bruciore dello schiaffo vivo sul viso ed il tanfo di vodka ancora vicino al mio naso mi dissi: ”New York. New York, New York, New York, New York, New York, New York.”
Una cantilena, una filastrocca, una preghiera.
“Te ne andrai presto, lontano, Brian. Te ne andrai a New York e quel vecchio potrà marcire nella sua merda.” Mi dicevo ogni sera.
Ma ogni mattina ero ancora lì, a marcire insieme a lui, ad aspettare paziente che si consumasse del tutto e nel minimo clamore.
È una città di perdenti, Michael. E me ne sto andando via da qui per vincere.
 
 
 



 

L’angolino dell’autrice

Beh, è Brian.
O meglio, è il MIO Brian.
Lo comprendo così appieno in ogni secondo, quello stronzo, che a volte posso perdere di vista dove in realtà finisca il personaggio e cominci la mia insanita mentale.
Questa breve ed inutile flash è situata alla fine della prima stagione, quando Brian vuole andarsene da Pittsburgh e partire per New York.
Magari Mikey fa un po’ la figura del demente qua, ma me ne serviva uno ed in fondo, chi meglio di lui?
A Brian sta stretta la sua vita, punto.
E mi ha sempre colpita il rapporto che Brian ha con la sua famiglia ed in modo particolare con il padre: voglio dire, siamo abitati a vedere Mr Kinney come il super stronzo menefreghista e spaccone ed è strano vederlo così fragile. Non ha problemi a rivelare la sua omosessualità sul lavoro, anche se riveste un ruolo di potere e potrebbe essere discriminato, ma teme di rivelarlo ai suoi genitori e se non fosse per Linz ed il cancro, Jack non lo verrebbe a sapere mai.
Quindi suo padre deve averlo condizionato in un sacco di cose e quella pazza furiosa di Santa Joan di certo non aiuta ad avere un giusto equilibrio mentale.
Spero non risulti OOC, lo odierei. Spero anche si capisca il mio discorsi finale qua nelle note, perché è tardi, ho freddo e ho il latte caldo sul fuoco, quindi temo non sia del tutto lucido e cristallino.
Buoni Brian Kinney a tutti voi.


Tante piccole note sparse:

- La frase finale di Brian è rubacchiata dalla canzone "Thunder road" del Boss: "
It's a town full of losers and I'm pulling out of here to win."
- Il titolo della flash è ripreso da una canzone di Fiorella Mannoia, intitolata appunto: "Il culo del mondo".
   
 
Leggi le 4 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Queer as Folk / Vai alla pagina dell'autore: Joey Potter