Capitolo 1

Dove sono?
Ah si, sono a casa di Sasuke… Non credo sarà così facile abituarsi all’idea di vivere qua. Però è così bello... Sasuke…

“Sasuke!!”
Lo stupore di Naruto nel vedere disteso al suo fianco Sasuke nudo fu sufficiente a farlo cadere rumorosamente dal letto, e questo, ovviamente svegliò il suo compagno di sogni.
“Che diavolo” Sasuke non era sicuro di cosa fosse successo, ma di certo qualcuno lo aveva svegliato “Ma cosa stai facendo lì per terra?”
“E tu cosa ci fai nudo?!” replicò Naruto
Su Sasuke si dipinse un’espressione di stupita malizia “Guarda che sei nudo pure tu…”
Io? Ma cosa sta dicendo? E’ pazzo…
Naruto effettivamente non aveva ancora notato che l’unica cosa che gli copriva il corpo fosse l’angolo del lenzuolo attorcigliato alla sua caviglia “O porca vacca! E’ vero!!… Perché sono nudo??” disse con gli occhi aperti in un’espressione di massima sorpresa.
“Perché certe cose di solito non si fanno mentre si è vestiti…” sussurrò provocante Sasuke

Ma che diavolo è successo? Perché non riesco a ricordarmi niente?
Sasuke ed io…

“Che diavolo mi hai fatto pervertito?!?!” un flash attraversò la mente di Naruto; l’acqua che scorre, una mano sulla sua pelle, un bacio. Era successo davvero, aveva veramente fatto sesso. Naruto non riusciva a capacitarsi di ciò che aveva realizzato; continuava a ripetersi che lui non era un maniaco, un pervertito, non era assolutamente gay. Le pupille del ragazzo vagavano furiosamente in modo circolare fermandosi alternativamente su tre elementi: Sasuke, il letto sfatto ed il lenzuolo che, riversato a terra, ormai copriva soltanto poche listelle del parquet. Lui era nudo vicino ad un altro ragazzo, anch’esso nudo. Non si poteva negare l’evidenza.
“Io non ti ho fatto proprio niente! Se non ti andava potevi farlo presente prima, ora è tardi!” ogni traccia di malizia e desiderio aveva lasciato il posto alla rabbia tingendo gli occhi di Sasuke dei colori dell’incomprensione. Come era possibile che Naruto non ricordasse niente? Come poteva non essere conscio di tutto quello che era accaduto quella notte? Lui invece, ricordava ogni cosa, perfettamente. Ricordava i lunghi baci strappati all’amico sotto la doccia, ricordava come aveva portato Naruto quasi di peso sul letto e di come lui lo avesse tratto a se quasi con violenza. E ricordava perfettamente anche tutto il resto. Naruto e Sasuke quella notte sembravano essere stati impossessati da qualche forza misteriosa che li rendeva incapaci di qualsiasi gesto premeditato; tutto avveniva d’istinto e senza che nessuno dei due sapesse cosa fare.
Però Naruto ricordava benissimo cos’era successo.

Lui, mi ha baciato, questo lo ricordo… poi ci siamo spostati verso la sua camera da letto; abbiamo continuato a rigirarci come due trottole impazzite sbattendo contro ogni parete dal bagno fino all’ampio letto… e lì? Lì è stato magico, mi ha levato la maglietta con una grazia infinita, ricordo come rabbrividivo vendendolo abbassarsi lentamente mentre tracciava una pista di baci sul mio petto. Poi con un gesto unico, deciso ma non violento, mi ha tolto i pantaloni e mi ha fatto cadere dolcemente sul letto ancora intonso.
Rideva; mio dio sono pazzo del suo sorriso. Io lo guardavo disteso con solo l’intimo addosso, pudico e voglioso. Ridevo anche io. Ricordo che ci mise ben tre secondi per riportare le sue labbra sulle mie.

“Dio quanto sei bello” disse Sasuke prima che la sua frase fosse spezzata da un bacio
“Non fare l’idiota, sei sempre tu quello che acchiappa le ragazze” replicò Naruto ormai privo di difese. Aveva solo voglia di giocare, aveva solo voglia di sentire il calore sopra di lui, dentro di lui. Con un gesto che non aveva nulla a competere con la maestria e la teatralità di Sasuke, lo rigirò portandolo sotto di sé. Erano come due cuccioli di leone, intenti a lottare; chiunque avrebbe pensato che stessero litigando furiosamente, ma loro sapevano che quella non era altro che una danza d’intesa, un gioco di sguardi e di desiderio.
Sasuke raccolse la sfida e con estrema facilità riportò l’amico sotto di se. Ormai erano entrambi nudi, unicamente coperti dalle mutande bianche che diventavano via via sempre più strette.
“Non credo che mi importi più molto delle ragazze” disse Sasuke sospirando parole di provocazione a pochi millimetri dalla bocca semi aperta di Naruto

Ricordo che potevo sentire le sue labbra che sfioravano le mie a ogni parola che pronunciava; tutte le volte che mi parla, anche adesso, anche quando siamo in giro per le strade, vorrei che mi parlasse sempre così.
Adoro sentire ciò che dice, adoro sentirlo fisicamente; è come se mi parlasse attraverso il calore del suo corpo.

Continuarono a rigirarsi per almeno un ora; come in un’opera teatrale, fra ogni battuta degli attori calava il sipario di un bacio.
Così iniziava la loro nuova vita, insieme.





Pongo le mie scuse a tutti voi; mi rendo conto che questi racconti stanno semplicemente diventando lo specchio dei mie desideri, perdendo ogni connotazione di storia o racconto. Non c’è sviluppo, non c’è trama, sono solo loro due. Insomma come sempre, non sono per niente soddisfatto del mio lavoro ^_^ Mi impegnerò a produrre qualcosa con un capo e una coda, ve lo prometto. Sto lavorando ad una rivisitazione di “Romeo e Giulietta”. Vi prego quindi di prendere “Lettere” come una raccolta di pensieri in cui vi spiego cosa vuol dire per me stare insieme a qualcuno. Un abbraccio a tutti quelli che mi seguono e sopportano i miei ritmi da scrittore pigro e scostante.