Il Dolore e Flora
Accanto a me c’è l’Underpark. Il traffico è bloccato ed io devo continuare a guardarlo o preferibilmente a girarmi i pollici.
L’ingresso è circondato da una decina di monitor che riprendono le varie scene del gioco.
La prima, tanto per cambiare, raffigura l’attore che mi interpreta intento a guidare la fortezza.
La seconda mostra i giocatori terrorizzati.
La terza...
Il sangue incalza. Va più svelto nelle vene che nelle arterie. Mi attraversa il cuore in continui tumulti.
Fin’ora è solo turbamento.
E il dolore arriva ora.
Come uno scatto di rabbia, un colpo lancinante.
Di colpo mi accascio sul sedile, in preda a difficoltà respiratorie.
- L’ho vista – biascico. – E’ nell’Underpark.
***
- Sicuramente era un’attrice.- Vi dico che era lei. Se non lo era, non mi sarei sentito male.
Abbiamo finalmente posteggiato, e io mi sono ripreso.
- Forse non avremmo dovuto coinvolgerti in tutta questa storia. Voglio dire, tu non ti aspettavi certo di...
- Non è questo, è che...
- Rispondi a questa domanda, Clive.
Mi reggo forte al sedile.
- Perché ti sei sentito male?
Ecco. L’ha chiesto. E ora risponderò a lui, a Luke e anche a me stesso.
- Era... per il rimorso.
- Non dire assurdità – mi interruppe Layton. – Se fossi stato effettivamente così provato dal rimorso...
- Ma io sono provato dal rimo...
- Non ho detto che non lo sei. – Si fermò. – Ma non ai livelli di farti venire un malore. O non saresti potuto né andare a Londra né parlare con noi.
- Io ho rapito Flora – bisbiglio.
- Perché l’hai fatto? – insiste.
- Per avere un ostaggio, no?
Layton spalanca la portiera dell’auto.
- Ti sarei grato di una spiegazione più sincera, ma comunque ora non ha importanza. Dobbiamo andare nell’Underpark.
- Non credevo che avrebbe detto una cosa così assurda, professore – intervenne Luke. – Dare soldi a...
- A nessuno. Tanto non ci farebbero passare comunque. Clive, mettiti davanti a noi. Non è nel mio stile scroccare un ingresso gratuito, ma a mali estremi, estremi rimedi.
- Cosa ha intenzione di fare?
La porta accanto all’orologiaio che ci mostra Layton è piccola, discreta, e reca la scritta “INGRESSO PERMESSO SOLO AL PERSONALE AUTORIZZATO”.
- Lei è un genio.
- Ho solo fatto molto allenamento.
Così lo seguimmo nello stretto corridoio, finché non ci trovammo faccia a faccia con Don Pablo.