Montagne russe
La fortezza di Clive è lì, impotente ed apparentemente innocua.
Dietro di me, l’orologiaio di Midland Road.
Sono nella Londra sotterranea?
Sì. Sono nell’Underpark.
- Pavel! Siamo tornati a Londra.
- Non! Vede le montagne russe? La porteranno at Saint-Mystere. Allez! Go.
- Ascolti, io conosco questo posto come le mie tasche e…
- Ma you haven’t tasche. Vada, su. C’est ok. Le ridò i money. Devo proprio andar. Ci vediamo in Asie.
Salgo, poco convinta, e dimentico di mettere la cintura. Accanto a me c’è una leva. Nemmeno l’ho sfiorata e già parto a razzo. Il tracciato è in linea retta. Mi reggo forte.
Vedo la terrazza panoramica di getto. Chinatown appare e sparisce in un sol colpo.
E adesso sono in salita. E’ altissima, temo di cadere all’indietro. Ed eccomi sulla cima della grande pagoda. Ho una fitta di rimpianto. Non posso negarlo, mi manca.
Davanti a me c’è una discesa ripidissima. Chiudo gli occhi e mi preparo ad urlare.
Un urlo prolungato accompagna la discesa. Sono pallida. Sto per vomitare. Ma non ho il tempo materiale di mettermi la cintura che sono di nuovo in salita. E su per la fortezza di Clive.
Tutto, tutto richiama quel nome. E mi fa una rabbia incredibile.
Parti, su. Parti. Morirò ora anziché fra cinque minuti. Non ha importanza. Sono senza cintura.
Finirò sfracellata al suolo.
Luke, sei lontano. Morirò senza nemmeno poterti rivedere.
Abbiamo discusso, battibeccato. Ma sei comunque il mio migliore amico.
Professore, mi dispiace.
Quando scoprirà che sono scappata ci rimarrà male. Penserà che non mi trovavo bene.
Non è così. Mi trovavo bene. Il mio istinto mi ha indotta a fuggire, ma io sapevo di sbagliare.
E tu, Clive. Non so cosa dirti.
Addio a tutti.
Addio.
Attendo la discesa.
La attendo ancora.
E ancora.
Dov’è la discesa? Perché non comincia? Sono rassegnata, ormai. Ora, ora…
Apro gli occhi di scatto. Direi che vogliono dilungare la tortura. Arriverò fino all’estremo opposto.
E poi morirò... E’ una discesa troppo forte per essere sopportata senza cintura.
E’ uno scossone ogni metro.
Ho chiuso gli occhi.
E’ ora?
Ora?
Forse fra un po’?
Sento la curva. Si comincia a scendere. A scendere. Non ha ancora preso velocità.
Guardo giù e svengo, inclinata pericolosamente verso il basso.