≈ Risposte alle Recensioni :
Marie : Ciao carissima *-*!! Cioè con tutti questi complimenti mi imbarazzi *faccina che giocherella con gli indici* grazie mille per tutto! Ma non sono chissà che, ci provo! Comunque grazie, grazie e grazie ancora! Per quanto riguarda Alice ed Edward... Eh! Cosa sono? Chi lo sa!! Dovrai aspettare ancora un pò... Non hai proprio idea? :P diciamo che tenere segreto cosa sono era un mio intento eheheheh adesso ti lascio il capitolo e aspetto con ansia una tua prossima recensione, mi raccomando! Un bacione grande *-*
maia96 : Ahahahahah ciao maia! No tranquilla, non sono licantropi! Sarebbe troppo divertente farli diventare da vampiri a licantropi, ma... no XD Speri di non averti fatta aspettare troppo per questo capitolo! Quindi ti dico solo, continua a seguirmi e a commentare! E adesso goditi il capitolo. Buona lettura! Un bacio!
lilyanne89masen : Tesò ahahahahah ah si? Chissà ti ricordano quei due ahahahahah ù.ù Sei sempre matta, ma ti voglio bene! Un bacioneeeee
belnina : Ciao cara! Io sto ancora aspettando ansiosa di capire se hai capito bene cosa sono quei due o no O.O ma non dirlo in pubblico, dimmelo in privato ù.ù comunque si, ora si iniziano a capire alcune cose e si inizia finalmente a percorrere la strada giusta. I personaggi inizieranno a cambiare, ma come? In meglio o in meglio? Alcune situazioni mutano, altre si chiariscono e via dicendo. Mi raccomando seguimi e commenta sempre! Grazie per i complimenti :) un bacione
I'm cryin' out, I'm ready now.
Turn my world upside down,
Find me
I'm lost inside the crowd, It's getting loud,
I need you to see
I'm screaming for you to please
Hear me, Hear me.
Hear me
Can you hear me?
Dodicesimo
Capitolo
: Hear me...
Ero in camera
mia, fissavo i vestiti che Lis mi
aveva preparato almeno mezzora prima sul letto. Ero appena uscita dalla
doccia
e avevo solo il mio accappatoio e una piccola asciugamani in testa.
<< Bella? Ti stai preparando o no? >>
urlò Lis dal piano di sotto. Sbuffai.
Non avevo per niente voglia di passare una serata
all’Essence e da quando sapevo che ci sarebbe stato anche
Edward la mia voglia
di restare a casa a guardare la tv era aumentata a dismisura. Sarebbe
stato
umiliante, per non dire doloroso, vederlo flirtare con qualche ragazza.
<< No! >> urla e mi buttai sul letto.
Nemmeno sue secondi dopo, Lis spalancò la mia
porta, entrando come un uragano!
<< Ma sei impazzita? >> chiesi
<< Io? Tu lo sei! Come sarebbe a dire “ no
“?
>> era di fronte a me. Il vestito rosa già
indosso, i capelli a metà
opera, ancora struccata. Aveva le braccia incrociate e batteva sul
pavimento
col piede destro.
<< Lis non mi va >> mi pentii
all’istante. Appena vidi gli occhi di Lis spalancarsi e
arrivare proprio
davanti a me, mi fece quasi paura!
<< Ascoltami bene signorina Swan! >>
disse puntandomi il dito contro << ora tu ti infilerei
quel grazioso
vestito che abbiamo comprato oggi, ti sistemerai i capelli e ti
lascerai
truccare dalla sottoscritta! Uscirai da questa dannata camera e
porterai il tuo
grazioso culetto di sotto, dove ci sono le scarpe che ti aspettano e
non ti
lamenterai del tacco alto! È sabato sera, capito? Alle 21:30
saliremo su
quell’auto e andremo a divertirci all’Essence.
È tutto chiaro? >> rimasi
senza parole. Contraddirla sarebbe stato da pazzi!
<< Ok, mi hai convinta! >> dissi
sorridendole
<< Ne ero sicura! >> mi diede una pacca
sulla spalla e se ne andò, lasciandomi sola. Mia cugina era
totalmente fuori di
testa!
Dopo qualche minuto mi alzai, presi il vestito e
l’intimo pulito e mi diressi in bagno. Non ci misi molto a
vestirmi, giusto
qualche minuto.
Guardai l’ora erano da poco passate le nove, Alice
sarebbe passata tra poco meno di mezzora, ed io dovevo ancora
truccarmi.
Fantastico!
<< Bella, allora sei pronta? >> Lis
fece capolino nella mia camera. Era splendida. I capelli erano tirati
su e solo
due piccole ciocche laterali le ricadevano sulle spalle. Le scarpe
alte, oro,
si intonavano perfettamente con la fascia dello stesso colore del
vestito. Il
viso era truccato, ma senza strafare. Aveva un leggero strato di fard,
per far
risaltare le guance. Sugli occhi una sfumatura dorata, tutto ornato da
mascara
e matita nera, e sulle labbra un lucido color pesca.
<< Lis, sei stupenda! Jason
perderà la testa >> le
dissi.
Lei sorrise, entrò nella stanza e fece un giro su
se stessa << Trovi? >>
<< Assolutamente! >>
<< Grazie… >> disse facendo un
leggero
inchino << ma adesso pensiamo a te >> si
mise in posa pensierosa e
poi aggiunse << ho trovato il trucco perfetto per te! Su
viene in camera
mia, così hai finito anche tu! >>
Mi afferrò un polso e mi trascinò via.
Il vestito blu era semplice, arrivava alle
ginocchia, la gonna era larga. Aveva delle piccole spalline che
formavano una
scollatura rettangolare e non molto azzardata. Sotto il seno una
piccola fascia
argentata dava la forma all’abito. Le scarpe alte
richiamavano il colore del
vestito. Il trucco era semplice. Lis non mi mise fard o fondotinta,
sapeva che
non mi facevano impazzire, si soffermò sugli occhi e sulle
labbra. I primi
sfoggiavano un ombretto blu, contornato di mascara e matita nera. Le
seconde
brillavano grazie ad un lucido colore carne. Mi piacevo.
<< Grazie Lis, sto davvero bene >>
<< Ovvio ti ho sistemata io! >> si mise
dietro di me e mi sussurrò all’orecchio
<< e tu sei molto bella. Devi
solo rendertene conto >>.
Ogni volta che qualcuno mi faceva un complimento
non riuscivo a trattenere le mie emozioni e arrossivo. Lis se ne
accorse e
ridacchiò.
<< Va bene, va bene! >> disse prendendo
un mollettone argentato << sistemiamo queste onde, ok?
>> prese due
ciocche laterali e me le portò indietro. Con un gesto deciso
le arrotolò tra
loro, formando una specie di fontanella. Sistemò i ciuffetti
davanti e mi fece
scivolare sulle spalle la lunghezza dei capelli << ecco
così sei
perfetta! >> la ringraziai nuovamente e ci apprestammo a
scendere.
Charlie era spaparanzato sul divano. Sul tavolino
il telecomando e due lattine di birra. Serata Baseball!
<< Papà noi usciamo >> dissi,
cercando
di richiamare la sua attenzione
<< Wow! >> disse lui voltandosi
<< siete bellissime >>
<< Grazie zio Charlie, tutto merito della tua
nipotina preferita! >> rispose Lis
<< Tesoro sei anche la mia unica nipote
>> sottolineò mio padre
<< Appunto! Perché non te ne sarebbero
serviti altri! >>
Charlie si lasciò andare in una grossa risata
<< D’accordo Lis. Divertitevi e mi raccomando,
state attente! >>
<< Certo papà >> gli risposi
baciandogli
una guancia << buona serata >>
<< Anche a te, piccola mia >>.
Ci avviammo all’ingresso per prendere giacche e
borse, nello stesso momento il campanello suonò.
<< 21:30! >> disse Lis controllando
l’ora << hanno spaccato il minuto
>> e mentre armeggiava con la
borsa e la giacca riuscì perfino ad aprire la porta.
<< Ciao ragazze! >> urlò il
folletto
che ci trovammo davanti
<< Ciao Alice! >> dicemmo in coro io e
mia cugina
<< Pronte? >> chiese lei
<< Si, pronte. Infiliamo la giacca e possiamo
andare >> risposi
<< Perfetto! >> disse il folletto con
uno strano sorrisino stampato in faccia
<< Alice, sei venuta da sola? >> chiese
Lis. Quanto sperai che la sua risposta fosse un si!
<< No, perché? >> rispose Alice.
Eccomi
tornata alla realtà << mio fratello
è in macchina, ci sta aspettando
>>
Ci avviammo tutte e tre all’auto grigia
metallizzata parcheggiata in fondo al vialetto di casa mia. Era strano
come
solo la vista della sua auto mi faceva battere il cuore così
forte.
<< Bella, tu vai pure davanti >> disse
Alice salendo dietro, insieme a Lis
<< Stai scherzando, vero? >> le chiesi
afferrandola per un braccio
<< No, perché? >>
<< Come perché? >>
<< Vi muovete? >> una voce maschile
parlò
<< non mi importa chi si mette davanti, basta che entrate
>>
Vidi Alice scivolare sul sedile posteriore.
Stupendo. Feci un respiro profondo e aprii la portiera, scivolai
all’interno e
allacciai la cintura.
Era la prima volta che salivo sull’auto di Edward.
Era molto bella. Sorrisi al pensiero. Che sciocca, come poteva essere
diversamente? Un ragazzo così attraente non poteva di certo
avere un’auto
orribile. Mi resi conto che tutta la fretta di Edward era stranamente
scomparsa, non c’eravamo mossi di un millimetro. Mi voltai e
il cuore mi saltò
in gola. Mi stava fissando. Perché mi guardava? Ma
soprattutto, perché mi
guardava in quel modo? Sembrava mi stesse facendo una radiografia.
Vedevo i
suoi occhi correre sul mio corpo, soffermandosi sulle gambe nude e
sulla
scollatura che si intravedeva dalla giacca. Seguii il suo sguardo e si
poso sui
miei capelli e sulle labbra. Era imbarazzante. Dannatamente
imbarazzante!
Eppure… Mi piaceva.
<< Edward che stai guardando così
attentamente? >> chiese Alice
<< Che… che cosa? >> rispose lui
voltandosi di scatto
<< A me sembra proprio che stesse fissando
Bella. E quando “fissare “ è un
eufemismo >> disse Lis
<< Non stavo fissando nessuno >>
rispose Edward << coraggio, andiamo >>
abbassò il freno a mano,
ingranò la prima e partì sgommando.
<< Non dovremmo aspettare Rose? >>
chiese Lis ad Alice
<< No, l’ho sentita prima di venire da voi,
ha detto di aspettarla dentro, perché Emmett era in ritardo
>>
<< Emmett in ritardo? >> chiesi io
<< Si, doveva prepararsi per farsi bello
>> rispose Alice scoppiando a ridere e noi con lei. Mi
accorsi di non
vedere più Edward, così mi voltai. Andai a
sbattere contro qualcuno.
Riconoscevo il suo odore, lo riconoscevo sempre.
<< Scusa >> dissi cercando di
allontanarmi, ma lui non me lo permise.
Sentii la sua mano scivolarmi dietro la schiena e
attirarmi a sé. I nostri corpi aderivano perfettamente.
Sentii l’altra mano
posarsi sul fianco sinistro e alzai di scatto la testa. Grosso errore.
I miei
occhi si incatenarono ai suoi. Due pozze verdi mi fissavano in modo
strano. Non
avevo mai visto quello sguardo. C’era attrazione,
eccitazione, desiderio… Non
so perché lo feci, ma avevo perso completamente il controllo
del mio corpo. Con
la mano libera dalla borsa, gli tracciai una linea sui pettorali da
sopra la
camicia bianca. Risalii verso il collo, arrivando ai suoi capelli
bronzei, dove
infilai le dita aderendomi maggiormente al suo corpo. Non mi importava
che
fossimo in mezzo alla gente, ancora all’entrata del locale.
Volevo baciarlo.
Volevo farlo dalla prima volta in cui lo vidi.
<< Non farlo >> disse lui con voce
roca. Sentii le sue mani lasciarmi andare ed io feci lo stesso.
Indietreggiai
lentamente, formando spazio tra di noi. Mi girava la testa e avevo il
fiato
corto. Quando avevo dimenticato come si respirasse?
<< S…scusa >> dissi balbettando
<< non so cosa mi sia preso, mi… mi dispiace
>> gli voltai le
spalle e mi allontanai
Quando incrocia gli occhi di Alice e Lis, capii.
Avevano visto tutto.
<< Che succede tra voi due? >> chiese
Lis
<< Nulla. Perché? >> risposi
<< Sembrava quasi che stesse per farlo
all’entrata del locale >>
Sgranai gli occhi. Era per caso impazzita? Vidi
Alice guardare il fratello. Sembrava gli stesse dicendo
chissà cosa con una
sguardo. Edward ci superò, senza degnarmi della minima
attenzione.
<< Andiamo o no? >> chiese lui
<< Eccoci! >> rispose sua sorella
<< mamma mia che caratteraccio! >>
Dentro il locale cercammo un tavolo. Pensando che
tra poco sarebbero arrivati anche i Cullen, ce ne serviva uno
abbastanza ampio…
<< Quello va bene? >> chiese Edward,
indicando un tavolo rettangolare lungo posizionato sul lato della pista
da
ballo. Aveva due divanetti bianchi e qualche sedia del medesimo colore.
<< Si, va bene >> risposi
<< Perfetto, andiamo >> disse lui e ci
fece strada.
Solo quando si tolse la giacca nera capii
esattamente come fosse vestito.
Aveva un paio di jeans stretti neri, la camicia
bianca con le maniche arrotolate sui gomiti ed un gilet nero, lasciato
aperto.
Ai piedi delle normali scarpe nere. I capelli erano più
spettinati del solito,
ma gli davano un’aria, forse, più attraente del
solito. Era assolutamente sexy.
<< Bella! >> mi voltai e vidi Angela
<< Angie! Ciao cosa ci fai qui? >> le
chiesi alzandomi
<< Sono qui con Jessica, Ben, Mike e…
>>
<< Isabella non mi saluti? >> chiese un
ragazzo alto poco dietro di lei. I capelli erano neri, gli occhi verde
acqua.
Il fisico era slanciato, da nuotatore. Indossava un paio di jeans neri
ed una
camicia bianca con rifiniture del colore dei pantaloni. Non credevo ai
miei
occhi.
<< Oh mio Dio! Ian! >> gli dissi
saltandogli in braccio. Sentii le sue braccia avvolgermi e sostenermi.
Da
quanto tempo che non lo vedevo!
<< Allora Bella addormentata, come stai?
>> chiese lui
<< Ancora con questa storia? Non la smetterai
mai? >> chiesi mentre riprendevo confidenza col pavimento
<< No, è troppo divertente farti arrabbiare
>> mi disse picchiettandomi sul naso
<< Ma cosa ci fai qui? >>
<< Sono venuto a trovare la mia cuginetta
>> rispose Ian scombinando i capelli di Angela
<< E dai scemo! >> disse lei, dandogli
una leggera spinta
<< E quanto ti fermerai? >> chiesi io
<< Poco, purtroppo. Solo per questi due
giorni, Lunedì mattina ho il volo per tornare a Firenze
>>
Quando sentii dei colpi di tosse dietro di me,
capii di non aver fatto ancora le presentazioni
<< Oh ehm scusate… Questo è Ian,
è un mio
carissimo amico, nonché cugino di Angela >>
<< Piacere di conoscervi >> disse Ian
<< Loro sono Lis, mia cugina… >>
ma
venni interrotta
<< Oh la famosa Lis! >> disse Ian
<< ho sentito tanto parlare di te, Bella ti adora!
>>
<< Anche io ho sentito tanto parlare di te,
il piacere è mio >>
<< E loro sono Alice ed Edward Masen >>
<< Piacere! >> disse Alice saltellando
verso di lui, porgendo la mano
<< Il piacere è mio >> rispose
Ian
baciandole la mano
Edward per tutto il tempo non si mosse. Lo guardava
dalla sua postazione, ma non si alzò neppure in piedi. Vidi
Ian avvicinarsi a
lui, tendendo la mano << Piacere Edward, io sono Ian
>>
Dopo qualche secondo di indecisione anche lui
allungò la mano. Perché faceva così?
Che Ian non gli piacesse, ma perché?
<< Ragazzi! >> ci girammo tutti
riconoscendo la voce di Rose. Adesso che c’erano anche i
Cullen eravamo al
completo!
Dopo aver fatto le presentazioni e unito i tavoli,
decidemmo di passare la serata tutti insieme. Alice era seduta vicino
ad Edward
e Jasper, Lis tra Rose e Jason. Emmett vicino alla sua ragazza e a me.
Io tra
l’orso e Ian, a seguire Angela, Ben, Mike e Jessica.
Non pensavo che mi sarei divertita tanto. Eppure la
serata stava trascorrendo allegra. Tra battute, risate e qualche
cocktails.
Dopo la strafata di Parigi, avevo deciso di non esagerare
più con i drink, così
presi una semplice Pina Colada e me la feci bastare. Solo in quel
momento mi
resi conto di come fossero vestite Alice e Rosalie.
La prima aveva un vestito nero, stretto con una
gonna un po’ a sbuffo. Scarpe e giacca nera. La seconda aveva
un vestito senza
bretelline. Con due tonalità di colore, partiva dal seno con
un viola scuro
fino arrivare in fondo con una sfumatura che oscillava tra il bordeaux
e il
viola chiaro. Ai piedi un paio di scarpe aperte viola chiaro.
<< Oh adoro questa canzone! >> disse
Lis alzandosi << andiamo a ballare? >>
chiese rivolta a Jason
<< Non so tesoro, non mi va molto >>
rispose lui
<< Uffa e dai! >> Lis cominciò a
fare i
suoi occhioni da cucciola.
Sentii una stretta alla vita e mi voltai in
direzione di Ian, che avvicinò le sue labbra al mio orecchio
per sussurrarmi
qualcosa << Vuoi vedere come il suo ragazzo si alza e
fila sulla pista da
ballo? >> lo guardai perplessa. Sorrise, in modo strano,
e si alzò
<< vieni Lis, se lui non vuole ballare ti accompagno io
>> ah ecco!
Ora avevo capito tutto, il suo atteggiamento da playboy non lo aveva
perso del
tutto.
<< Ehm io non saprei, cioè…
>> cercò di
spiegare lei, arrossendo. In effetti Ian era molto bello.
<< Non ti scomodare >> disse Jason
alzandosi e attirando a sé Lis << la porto io
a ballare, tranquillo
>>
<< Come vuoi >> disse Ian sorridendo
alzando le mani in segno di resa
<< E tu, bella ragazza? >> chiese
rivolto a Alice, la quale si guardò in torno puntandosi il
dito contro
<< Dici a me? >> chiese lei
<< Certo! Chi altri? >> Ian
sfoderò il
suo sorriso irresistibile e, non lo giurerei, ma mi sembrò
di vedere segni di cedimento nel volto di Alice
<< Lei non balla >> il mio sguardo si
spostò abbastanza confuso su… Edward? Ma doveva
essere Jasper, volendo, a fare
un intervento simile?
<< Prego? >> chiese Ian
<< Non ci senti? >> rispose Edward
alzandosi << mia sorella non balla. Non con te
>> vidi Ian fare la
sua solita smorfia con le labbra e si accostò più
vicino ad Edward. Il panico
mi assalì. Non ragionai, mi alzai di scatto e presi Ian per
il braccio
trascinandolo verso la pista da ballo << Oh suvvia Ian!
Se vuoi proprio
ballare mi offro io! >> dissi
<< Tu Bellina? >> chiese l’orso
<< ma se fai un passo e cadi? >> e
scoppiò a ridere. Mi voltai per
fargli una linguaccia e i miei occhi guizzarono su Edward.
L’immagine che vidi
mi fece raggelare. Era davvero molto, molto arrabbiato. I suoi occhi
verdi
sembravano così scuri… I volto teso, la mascella
serrata. Faceva quasi… paura.
Non capivo. Perché faceva così? Cosa gli aveva
fatto Ian? Che fosse geloso? Ma
perché? Non aveva senso.
<< Tu gli piaci >> disse Ian sedendosi
sullo sgabello del bar
<< Scusami? A chi? >> ero interdetta
<< Ad Edward, mia cara. È pazzo di te
>>
<< Stai scherzando, vero? >> il mio
cuore prese qualche battito << lui mi odia, non mi
sopporta >>
risposi
<< E questo non ti fa capire nulla? >>
mi chiese. Lo guardai, ma non risposi, così continuai
<< è una tattica
vecchia come il mondo. Magari ha paura di amare, o ha un brutto
passato, così
cerca di allontanarti perché sa che se ti starebbe troppo
vicino svelerebbe ciò
che prova per te. Ma non può permetterselo >>
quelle parole mi scossero.
Era possibile che Edward provasse davvero interesse per me?
<<
Se non sono indiscreta >> chiesi titubante
<< qual è il problema?
>>
<<
È una lunga storia Bella. Un passato che non è
facile da raccontare >>.
La conversazione di Alice a
Parigi mi ripiombò addosso come una doccia fredda.
C’era qualcosa nel passato
di Edward che lo aveva reso così. Ma cosa? Se Ian avesse
avuto ragione ed
Edward provava davvero qualcosa per me, mi sarei messa in moto per
capire cosa
si celava dietro al suo cuore. Cosa nascondeva il suo passato?
<< Ehi! >> disse Ian
schioccando le dita davanti ai miei occhi << vedi
perché ti chiamo Bella
addormentata? Ti perdi in chissà quali pensieri
>>
<< Si, scusami. Stavo
riflettendo su quello che mi hai detto >>
<< E…? >>
<< E forse hai ragione
>> dissi in un sussurro
<< Evviva! >>
<< Cos’hai capito? >>
chiesi guardandolo in cagnesco << non parlo del suo
interesse per me, ma
del fatto che forse è così perché ha
un passato difficile >>
<< E tu scoprilo, no?
Magari sarà anche più facile rapportarti con lui
>> in effetti non era
una cattiva idea, e mi ero anche già decisa a farlo.
<< Comunque… >> disse
Ian all’improvviso << io mi sono fidanzato
>> sgranai gli occhi.
Ian fidanzato? Davvero? << non fare quella faccia capita
anche a me di
innamorarmi, ogni tanto >>
<< Wow! >> dissi
abbracciandolo << e chi è? Come si chiama?
>>
<< Si chiama Elena. Ha 21
anni, due in meno di me. L’ho conosciuta
all’università lo scorso semestre e
abbiamo iniziato ad uscire. È una ragazza molto bella e
simpatica >>
disse alzando ripetutamente le sopraciglia << credo che
ti piacerebbe
>> concluse in fine
<< Sono davvero contenta
per te! E non fare lo scemo, trattala bene! >>
<< Lei è la mia principessa
>> mi scappò un sorriso e abbassai il viso.
In quel momento sentii una
presenza di fianco a noi, mi voltai e lo vidi.
<< Scusate, disturbo?
>> chiese in tono glaciale
<< Dipende dai punti di
vista >> rispose Ian e gli tirai un calcio
<< No, non disturbi
>> risposi io << cosa vuoi, Edward?
>>
<< Potresti venire con me?
>> mi chiese. Avevo capito bene? Voleva che, che andassi
con lui? Dove?
Come? Perché? Oh Bella respira!
<< Eh? >> mi diedi
della stupida. Che razza di risposta è “ eh
“?
<< Ti ho chiesto se
potresti venire con me. Allora? >>
<< Ehm si, non so, cioè…
>> mi voltai verso il mio amico, che stava sorseggiando
qualcosa di
trasparente << Ian ti dispiace? >>
<< No, tranquilla. Vai pure
>> lo ringrazia. Scesi dallo sgabello e seguii Edward in
silenzio.
Eravamo in un angolino del Pub, fuori
dalla vista dei nostri amici.
<< Quel tipo non mi piace
>> finalmente parlò
<< Ian? >> chiesi
ridendo << è un ragazzo simpatico, ed
è il cugino di Angela, è innocuo.
Inoltre lo conosco da quando sono piccola >>
<< Bhè si cambia, Bella.
Non vuol dire che, perché lui anni fa era un bravo ragazzo
adesso lo sia
ancora. Devi stare attenta >>
<< È quello che è successo
a te? >> chiesi senza riflettere.
Vidi Edward voltarsi di scatto e
fulminarmi con gli occhi. Cavolo!
<< Che vorresti dire?
>> chiese lui
<< Nulla. Scusa non sono fatti
miei >> provai a voltarmi e andare via, ma lui non me lo
permise. Mi
afferrò un braccio e mi fece scontrare contro il suo petto.
Il contatto fu
fuoco. Le mani di Edward erano entrambe sulle mie braccia, per tenermi
ferma.
Le mie mani, chiuse in un pugno, sul suo petto.
<< No, adesso parli
>>
<< Edward davvero, scusami.
Non so perché l’ho detto! >>
<< Che cosa sai tu di me?
>>
<< Niente! Assolutamente
niente! Io vorrei sapere qualcosa di te, ma tu non me lo permetti!
Vorrei
esserti almeno amica, ma tu non vuoi nemmeno questo >> le
parole uscivano
da sole
<< È meglio così, Bella.
Credimi >>
<< Non voglio crederti, lo
capisci? Io voglio viverti! E non so neanche il perché! Da
quando sei arrivato
a Forks sento questa attrazione nei tuoi confronti che non capisco! Non
ha
motivo per esistere, eppure c’è! È come
se io fossi
Lo vidi sgranare gli occhi, ma
non riuscii a leggervi dentro.
<< Non va bene. Non è
affatto salutare, Bella. Non lo è >>
<< Spiegami il perché
>>
<< Non posso! Non posso
spiegarti nulla! Devi solo dimenticarmi >>
<< Tu non mi ascolti. Non
posso dimenticarmi di te, Edward >> arrivata a questo
punto tanto valeva
dirla tutta << non voglio dimenticarmi di te
>>
Sentii la presa allentare e
riuscii a staccarmi da lui. Non parlava, mi guardava, ma con uno
sguardo
indecifrabile.
<< Dovevo andare via non
appena ti ho vista >>
Quelle parole mi trafissero il
cuore, mandandolo in mille pezzi. Io per lui ero niente. Assolutamente
niente.
Ero un fastidio. Al dolore sopraggiunse la rabbia << E
allora perché
prima eri così geloso di Ian? Eh? Se non avresti neppure
voluto conoscermi,
perché diavolo hai fatto tutto quello? >>
<< Tutto quello cosa? Cosa?
Stai vaneggiando >> disse e mi superò,
tentando di andare via, ma gli
bloccai un braccio
<< Allora perché sei venuto
al bancone trascinandomi qui? Se non sei geloso e di me, non ti importa
nulla,
perché sei venuto a disturbare me e Ian? >>
<< Perché sei sotto la mia
responsabilità, Bella >> rispose freddo, senza
un briciolo di emozione
<< sei venuta con me e mia sorella. Se ti dovesse
succedere qualcosa
risponderei io a tuo padre e onestamente, se permetti, non mi va
>>
restai atona. Senza sapere cosa rispondere e con le orecchie che mi
fischiavano
<< vai a chiamare tua cugina, io cerco Alice.
È tardi, si torna a casa
>> si diresse verso la grande sala, mentre io me ne stavo
lì,
imbambolata. Senza sapere cosa fare, cosa dire.
Arrivati a casa, scesi dall’auto
senza salutare nessuno. Che maleducata, pensai. Ma se avessi aperto
bocca
nessuno avrebbe fermato il pianto che mi opprimeva il petto. Entrammo
in casa e
senza neppure aspettare Lis, mi diressi in camera mia, chiudendomi
dentro.
Scivolai lungo la porta, sentendo il pavimento
sotto il mio corpo. Non potevo andare avanti
così. Che cosa gli avevo
fatto? Perché mi trattava in questo modo? Nascondeva
qualcosa. Qualcosa di
orribile, lui lo considerava orribile. Magari era stato ferito al
cuore,
qualcuno glielo aveva spezzato in passato ed ora è diventato
così per
proteggersi dal mondo, per… non riuscivo più a
ragionare.
Sentii qualcosa di caldo e salato scivolarmi sulle
labbra. Quando avevo cominciato a piangere? Senza che me ne rendessi
conto
stavo singhiozzando. Non ci pensai due volte. Mi alzai e mi buttai sul
letto,
nascondendo il viso tra i cuscini. Era inutile
prendersi in giro. Lui non voleva
saperne di me. Non mi ascoltava, io urlavo, cercavo di chiamarlo, di
fargli
capire quanto fosse importante per me, quanto lo amassi… ma
lui non mi
ascoltava! Avrei potuto gridare, gridare e gridare ancora, ma la mia
voce, per
lui, sarebbe stata solo un tenue e debole sussurro in lontananza.
Vestito Bella : http://www.polyvore.com/blue_silver/set?id=25846796
Vestito Alice : http://www.polyvore.com/girl_in_black/set?id=25876200
Vestito Rosalie : http://www.polyvore.com/purple_night/set?id=25883226
Ian Weber (Cugino di Angela)