Libri > Twilight
Segui la storia  |       
Autore: Mia Swatt    18/12/2010    8 recensioni
2O/O2/2O13 INIZIO REVISIONE STORIA.
[ PRIMA STORIA della Trilogia: L'amore in bilico. ]
Bella vive a Forks con suo padre, Charlie. È figlia unica fino a quando suo zio, fratello di suo padre, non annuncia una partenza imminente per l’Italia insieme alla moglie e chiede a loro di tenere la loro figlia, Elisabeth. Inizia il nuovo anno scolastico, l’ultimo, e l’attenzione della nuova arrivata punta subito su uno dei ragazzi più ambiti della scuola, Jason Cullen. Ma i Cullen hanno un segreto che custodiscono gelosamente. Intanto alla Forks High School arrivano due nuovi ragazzi: Edward e Alice Masen. Bella rimane quasi da subito folgorata dal ragazzo dagli occhi verdi, ma quest’ultimo sembra non ricambiare. Ma c’è qualcosa di strano nel modo in cui Edward guarda Bella. Odio o Amore? E cosa nascondono i nuovi arrivati?
Genere: Fantasy, Mistero, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan, Nuovo personaggio | Coppie: Bella/Edward
Note: OOC, Otherverse | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Ciao a tutti! Come va? Eccomi di nuovo per postare il Capitolo! ^^ Avrei dovuto postarlo domani, ho anticipato, sono brava, vero? Grazie lo so *-* Comunque spero che il capitolo sia di vostro gusto, a me personalmente piace. Credo che sia molto importante, perchè inizia a far prendere alla storia la giusta direzione. Il prossimo capitolo arriverà come regalo di Natale *-* infatti posterò Sabato 25 Dicembre! Ora rispondo alle Recensioni e vi lascio al capitolo! Grazie per seguirmi e un bacione a tutti! :)
≈ Risposte alle Recensioni :
Marie : Ciao carissima *-*!! Cioè con tutti questi complimenti mi imbarazzi *faccina che giocherella con gli indici* grazie mille per tutto! Ma non sono chissà che, ci provo! Comunque grazie, grazie e grazie ancora! Per quanto riguarda Alice ed Edward... Eh! Cosa sono? Chi lo sa!! Dovrai aspettare ancora un pò... Non hai proprio idea? :P diciamo che tenere segreto cosa sono era un mio intento eheheheh adesso ti lascio il capitolo e aspetto con ansia una tua prossima recensione, mi raccomando! Un bacione grande *-*
maia96 : Ahahahahah ciao maia! No tranquilla, non sono licantropi! Sarebbe troppo divertente farli diventare da vampiri a licantropi, ma... no XD Speri di non averti fatta aspettare troppo per questo capitolo! Quindi ti dico solo, continua a seguirmi e a commentare! E adesso goditi il capitolo. Buona lettura! Un bacio!
lilyanne89masen : Tesò ahahahahah ah si? Chissà ti ricordano quei due ahahahahah ù.ù Sei sempre matta, ma ti voglio bene! Un bacioneeeee
belnina : Ciao cara! Io sto ancora aspettando ansiosa di capire se hai capito bene cosa sono quei due o no O.O ma non dirlo in pubblico, dimmelo in privato ù.ù comunque si, ora si iniziano a capire alcune cose e si inizia finalmente a percorrere la strada giusta. I personaggi inizieranno a cambiare, ma come? In meglio o in meglio? Alcune situazioni mutano, altre si chiariscono e via dicendo. Mi raccomando seguimi e commenta sempre! Grazie per i complimenti :) un bacione


Hear me
I'm cryin' out, I'm ready now.
Turn my world upside down,
Find me
I'm lost inside the crowd, It's getting loud,
I need you to see
I'm screaming for you to please
Hear me, Hear me.
Hear me
Can you hear me?


Dodicesimo Capitolo : Hear me...

Pov. Bella

Ero in camera mia, fissavo i vestiti che Lis mi aveva preparato almeno mezzora prima sul letto. Ero appena uscita dalla doccia e avevo solo il mio accappatoio e una piccola asciugamani in testa.
<< Bella? Ti stai preparando o no? >> urlò Lis dal piano di sotto. Sbuffai.
Non avevo per niente voglia di passare una serata all’Essence e da quando sapevo che ci sarebbe stato anche Edward la mia voglia di restare a casa a guardare la tv era aumentata a dismisura. Sarebbe stato umiliante, per non dire doloroso, vederlo flirtare con qualche ragazza.
<< No! >> urla e mi buttai sul letto.
Nemmeno sue secondi dopo, Lis spalancò la mia porta, entrando come un uragano!
<< Ma sei impazzita? >> chiesi
<< Io? Tu lo sei! Come sarebbe a dire “ no “? >> era di fronte a me. Il vestito rosa già indosso, i capelli a metà opera, ancora struccata. Aveva le braccia incrociate e batteva sul pavimento col piede destro.
<< Lis non mi va >> mi pentii all’istante. Appena vidi gli occhi di Lis spalancarsi e arrivare proprio davanti a me, mi fece quasi paura!
<< Ascoltami bene signorina Swan! >> disse puntandomi il dito contro << ora tu ti infilerei quel grazioso vestito che abbiamo comprato oggi, ti sistemerai i capelli e ti lascerai truccare dalla sottoscritta! Uscirai da questa dannata camera e porterai il tuo grazioso culetto di sotto, dove ci sono le scarpe che ti aspettano e non ti lamenterai del tacco alto! È sabato sera, capito? Alle 21:30 saliremo su quell’auto e andremo a divertirci all’Essence. È tutto chiaro? >> rimasi senza parole. Contraddirla sarebbe stato da pazzi!
<< Ok, mi hai convinta! >> dissi sorridendole
<< Ne ero sicura! >> mi diede una pacca sulla spalla e se ne andò, lasciandomi sola. Mia cugina era totalmente fuori di testa!
Dopo qualche minuto mi alzai, presi il vestito e l’intimo pulito e mi diressi in bagno. Non ci misi molto a vestirmi, giusto qualche minuto.
Guardai l’ora erano da poco passate le nove, Alice sarebbe passata tra poco meno di mezzora, ed io dovevo ancora truccarmi. Fantastico!
<< Bella, allora sei pronta? >> Lis fece capolino nella mia camera. Era splendida. I capelli erano tirati su e solo due piccole ciocche laterali le ricadevano sulle spalle. Le scarpe alte, oro, si intonavano perfettamente con la fascia dello stesso colore del vestito. Il viso era truccato, ma senza strafare. Aveva un leggero strato di fard, per far risaltare le guance. Sugli occhi una sfumatura dorata, tutto ornato da mascara e matita nera, e sulle labbra un lucido color pesca.
<< Lis, sei stupenda! Jason perderà la testa >> le dissi.
Lei sorrise, entrò nella stanza e fece un giro su se stessa << Trovi? >>
<< Assolutamente! >>
<< Grazie… >> disse facendo un leggero inchino << ma adesso pensiamo a te >> si mise in posa pensierosa e poi aggiunse << ho trovato il trucco perfetto per te! Su viene in camera mia, così hai finito anche tu! >>
Mi afferrò un polso e mi trascinò via.

Dopo quasi 15 minuti finalmente finì. << Voilà! >> disse << guardati! >> voltò la sedia e mi fece specchiare. Non stavo poi così male, dopo tutto.
Il vestito blu era semplice, arrivava alle ginocchia, la gonna era larga. Aveva delle piccole spalline che formavano una scollatura rettangolare e non molto azzardata. Sotto il seno una piccola fascia argentata dava la forma all’abito. Le scarpe alte richiamavano il colore del vestito. Il trucco era semplice. Lis non mi mise fard o fondotinta, sapeva che non mi facevano impazzire, si soffermò sugli occhi e sulle labbra. I primi sfoggiavano un ombretto blu, contornato di mascara e matita nera. Le seconde brillavano grazie ad un lucido colore carne. Mi piacevo.
<< Grazie Lis, sto davvero bene >>
<< Ovvio ti ho sistemata io! >> si mise dietro di me e mi sussurrò all’orecchio << e tu sei molto bella. Devi solo rendertene conto >>.
Ogni volta che qualcuno mi faceva un complimento non riuscivo a trattenere le mie emozioni e arrossivo. Lis se ne accorse e ridacchiò.
<< Va bene, va bene! >> disse prendendo un mollettone argentato << sistemiamo queste onde, ok? >> prese due ciocche laterali e me le portò indietro. Con un gesto deciso le arrotolò tra loro, formando una specie di fontanella. Sistemò i ciuffetti davanti e mi fece scivolare sulle spalle la lunghezza dei capelli << ecco così sei perfetta! >> la ringraziai nuovamente e ci apprestammo a scendere.
Charlie era spaparanzato sul divano. Sul tavolino il telecomando e due lattine di birra. Serata Baseball!
<< Papà noi usciamo >> dissi, cercando di richiamare la sua attenzione
<< Wow! >> disse lui voltandosi << siete bellissime >>
<< Grazie zio Charlie, tutto merito della tua nipotina preferita! >> rispose Lis
<< Tesoro sei anche la mia unica nipote >> sottolineò mio padre
<< Appunto! Perché non te ne sarebbero serviti altri! >>
Charlie si lasciò andare in una grossa risata << D’accordo Lis. Divertitevi e mi raccomando, state attente! >>
<< Certo papà >> gli risposi baciandogli una guancia << buona serata >>
<< Anche a te, piccola mia >>.
Ci avviammo all’ingresso per prendere giacche e borse, nello stesso momento il campanello suonò.
<< 21:30! >> disse Lis controllando l’ora << hanno spaccato il minuto >> e mentre armeggiava con la borsa e la giacca riuscì perfino ad aprire la porta.
<< Ciao ragazze! >> urlò il folletto che ci trovammo davanti
<< Ciao Alice! >> dicemmo in coro io e mia cugina
<< Pronte? >> chiese lei
<< Si, pronte. Infiliamo la giacca e possiamo andare >> risposi
<< Perfetto! >> disse il folletto con uno strano sorrisino stampato in faccia
<< Alice, sei venuta da sola? >> chiese Lis. Quanto sperai che la sua risposta fosse un si!
<< No, perché? >> rispose Alice. Eccomi tornata alla realtà << mio fratello è in macchina, ci sta aspettando >>
Ci avviammo tutte e tre all’auto grigia metallizzata parcheggiata in fondo al vialetto di casa mia. Era strano come solo la vista della sua auto mi faceva battere il cuore così forte.
<< Bella, tu vai pure davanti >> disse Alice salendo dietro, insieme a Lis
<< Stai scherzando, vero? >> le chiesi afferrandola per un braccio
<< No, perché? >>
<< Come perché? >>
<< Vi muovete? >> una voce maschile parlò << non mi importa chi si mette davanti, basta che entrate >>
Vidi Alice scivolare sul sedile posteriore. Stupendo. Feci un respiro profondo e aprii la portiera, scivolai all’interno e allacciai la cintura.
Era la prima volta che salivo sull’auto di Edward. Era molto bella. Sorrisi al pensiero. Che sciocca, come poteva essere diversamente? Un ragazzo così attraente non poteva di certo avere un’auto orribile. Mi resi conto che tutta la fretta di Edward era stranamente scomparsa, non c’eravamo mossi di un millimetro. Mi voltai e il cuore mi saltò in gola. Mi stava fissando. Perché mi guardava? Ma soprattutto, perché mi guardava in quel modo? Sembrava mi stesse facendo una radiografia. Vedevo i suoi occhi correre sul mio corpo, soffermandosi sulle gambe nude e sulla scollatura che si intravedeva dalla giacca. Seguii il suo sguardo e si poso sui miei capelli e sulle labbra. Era imbarazzante. Dannatamente imbarazzante! Eppure… Mi piaceva.
<< Edward che stai guardando così attentamente? >> chiese Alice
<< Che… che cosa? >> rispose lui voltandosi di scatto
<< A me sembra proprio che stesse fissando Bella. E quando “fissare “ è un eufemismo >> disse Lis
<< Non stavo fissando nessuno >> rispose Edward << coraggio, andiamo >> abbassò il freno a mano, ingranò la prima e partì sgommando.

Dopo un viaggio al quanto silenzioso, riuscimmo a parcheggiare non molto lontano dall’Essence. Stranamente non c’era la solita coda ed entrammo quasi subito.
<< Non dovremmo aspettare Rose? >> chiese Lis ad Alice
<< No, l’ho sentita prima di venire da voi, ha detto di aspettarla dentro, perché Emmett era in ritardo >>
<< Emmett in ritardo? >> chiesi io
<< Si, doveva prepararsi per farsi bello >> rispose Alice scoppiando a ridere e noi con lei. Mi accorsi di non vedere più Edward, così mi voltai. Andai a sbattere contro qualcuno. Riconoscevo il suo odore, lo riconoscevo sempre.
<< Scusa >> dissi cercando di allontanarmi, ma lui non me lo permise.
Sentii la sua mano scivolarmi dietro la schiena e attirarmi a sé. I nostri corpi aderivano perfettamente. Sentii l’altra mano posarsi sul fianco sinistro e alzai di scatto la testa. Grosso errore. I miei occhi si incatenarono ai suoi. Due pozze verdi mi fissavano in modo strano. Non avevo mai visto quello sguardo. C’era attrazione, eccitazione, desiderio… Non so perché lo feci, ma avevo perso completamente il controllo del mio corpo. Con la mano libera dalla borsa, gli tracciai una linea sui pettorali da sopra la camicia bianca. Risalii verso il collo, arrivando ai suoi capelli bronzei, dove infilai le dita aderendomi maggiormente al suo corpo. Non mi importava che fossimo in mezzo alla gente, ancora all’entrata del locale. Volevo baciarlo. Volevo farlo dalla prima volta in cui lo vidi.
<< Non farlo >> disse lui con voce roca. Sentii le sue mani lasciarmi andare ed io feci lo stesso. Indietreggiai lentamente, formando spazio tra di noi. Mi girava la testa e avevo il fiato corto. Quando avevo dimenticato come si respirasse?
<< S…scusa >> dissi balbettando << non so cosa mi sia preso, mi… mi dispiace >> gli voltai le spalle e mi allontanai
Quando incrocia gli occhi di Alice e Lis, capii. Avevano visto tutto.
<< Che succede tra voi due? >> chiese Lis
<< Nulla. Perché? >> risposi
<< Sembrava quasi che stesse per farlo all’entrata del locale >>
Sgranai gli occhi. Era per caso impazzita? Vidi Alice guardare il fratello. Sembrava gli stesse dicendo chissà cosa con una sguardo. Edward ci superò, senza degnarmi della minima attenzione.
<< Andiamo o no? >> chiese lui
<< Eccoci! >> rispose sua sorella << mamma mia che caratteraccio! >>
Dentro il locale cercammo un tavolo. Pensando che tra poco sarebbero arrivati anche i Cullen, ce ne serviva uno abbastanza ampio…
<< Quello va bene? >> chiese Edward, indicando un tavolo rettangolare lungo posizionato sul lato della pista da ballo. Aveva due divanetti bianchi e qualche sedia del medesimo colore.
<< Si, va bene >> risposi
<< Perfetto, andiamo >> disse lui e ci fece strada.
Solo quando si tolse la giacca nera capii esattamente come fosse vestito.
Aveva un paio di jeans stretti neri, la camicia bianca con le maniche arrotolate sui gomiti ed un gilet nero, lasciato aperto. Ai piedi delle normali scarpe nere. I capelli erano più spettinati del solito, ma gli davano un’aria, forse, più attraente del solito. Era assolutamente sexy.
<< Bella! >> mi voltai e vidi Angela
<< Angie! Ciao cosa ci fai qui? >> le chiesi alzandomi
<< Sono qui con Jessica, Ben, Mike e… >>
<< Isabella non mi saluti? >> chiese un ragazzo alto poco dietro di lei. I capelli erano neri, gli occhi verde acqua. Il fisico era slanciato, da nuotatore. Indossava un paio di jeans neri ed una camicia bianca con rifiniture del colore dei pantaloni. Non credevo ai miei occhi.
<< Oh mio Dio! Ian! >> gli dissi saltandogli in braccio. Sentii le sue braccia avvolgermi e sostenermi. Da quanto tempo che non lo vedevo!
<< Allora Bella addormentata, come stai? >> chiese lui
<< Ancora con questa storia? Non la smetterai mai? >> chiesi mentre riprendevo confidenza col pavimento
<< No, è troppo divertente farti arrabbiare >> mi disse picchiettandomi sul naso
<< Ma cosa ci fai qui? >>
<< Sono venuto a trovare la mia cuginetta >> rispose Ian scombinando i capelli di Angela
<< E dai scemo! >> disse lei, dandogli una leggera spinta
<< E quanto ti fermerai? >> chiesi io
<< Poco, purtroppo. Solo per questi due giorni, Lunedì mattina ho il volo per tornare a Firenze >>
Quando sentii dei colpi di tosse dietro di me, capii di non aver fatto ancora le presentazioni
<< Oh ehm scusate… Questo è Ian, è un mio carissimo amico, nonché cugino di Angela >>
<< Piacere di conoscervi >> disse Ian
<< Loro sono Lis, mia cugina… >> ma venni interrotta
<< Oh la famosa Lis! >> disse Ian << ho sentito tanto parlare di te, Bella ti adora! >>
<< Anche io ho sentito tanto parlare di te, il piacere è mio >>
<< E loro sono Alice ed Edward Masen >>
<< Piacere! >> disse Alice saltellando verso di lui, porgendo la mano
<< Il piacere è mio >> rispose Ian baciandole la mano
Edward per tutto il tempo non si mosse. Lo guardava dalla sua postazione, ma non si alzò neppure in piedi. Vidi Ian avvicinarsi a lui, tendendo la mano << Piacere Edward, io sono Ian >>
Dopo qualche secondo di indecisione anche lui allungò la mano. Perché faceva così? Che Ian non gli piacesse, ma perché?
<< Ragazzi! >> ci girammo tutti riconoscendo la voce di Rose. Adesso che c’erano anche i Cullen eravamo al completo!
Dopo aver fatto le presentazioni e unito i tavoli, decidemmo di passare la serata tutti insieme. Alice era seduta vicino ad Edward e Jasper, Lis tra Rose e Jason. Emmett vicino alla sua ragazza e a me. Io tra l’orso e Ian, a seguire Angela, Ben, Mike e Jessica.
Non pensavo che mi sarei divertita tanto. Eppure la serata stava trascorrendo allegra. Tra battute, risate e qualche cocktails. Dopo la strafata di Parigi, avevo deciso di non esagerare più con i drink, così presi una semplice Pina Colada e me la feci bastare. Solo in quel momento mi resi conto di come fossero vestite Alice e Rosalie.
La prima aveva un vestito nero, stretto con una gonna un po’ a sbuffo. Scarpe e giacca nera. La seconda aveva un vestito senza bretelline. Con due tonalità di colore, partiva dal seno con un viola scuro fino arrivare in fondo con una sfumatura che oscillava tra il bordeaux e il viola chiaro. Ai piedi un paio di scarpe aperte viola chiaro.
<< Oh adoro questa canzone! >> disse Lis alzandosi << andiamo a ballare? >> chiese rivolta a Jason
<< Non so tesoro, non mi va molto >> rispose lui
<< Uffa e dai! >> Lis cominciò a fare i suoi occhioni da cucciola.
Sentii una stretta alla vita e mi voltai in direzione di Ian, che avvicinò le sue labbra al mio orecchio per sussurrarmi qualcosa << Vuoi vedere come il suo ragazzo si alza e fila sulla pista da ballo? >> lo guardai perplessa. Sorrise, in modo strano, e si alzò << vieni Lis, se lui non vuole ballare ti accompagno io >> ah ecco! Ora avevo capito tutto, il suo atteggiamento da playboy non lo aveva perso del tutto.
<< Ehm io non saprei, cioè… >> cercò di spiegare lei, arrossendo. In effetti Ian era molto bello.
<< Non ti scomodare >> disse Jason alzandosi e attirando a sé Lis << la porto io a ballare, tranquillo >>
<< Come vuoi >> disse Ian sorridendo alzando le mani in segno di resa
<< E tu, bella ragazza? >> chiese rivolto a Alice, la quale si guardò in torno puntandosi il dito contro
<< Dici a me? >> chiese lei
<< Certo! Chi altri? >> Ian sfoderò il suo sorriso irresistibile e, non lo giurerei, ma mi sembrò di vedere segni di cedimento nel volto di Alice
<< Lei non balla >> il mio sguardo si spostò abbastanza confuso su… Edward? Ma doveva essere Jasper, volendo, a fare un intervento simile?
<< Prego? >> chiese Ian
<< Non ci senti? >> rispose Edward alzandosi << mia sorella non balla. Non con te >> vidi Ian fare la sua solita smorfia con le labbra e si accostò più vicino ad Edward. Il panico mi assalì. Non ragionai, mi alzai di scatto e presi Ian per il braccio trascinandolo verso la pista da ballo << Oh suvvia Ian! Se vuoi proprio ballare mi offro io! >> dissi
<< Tu Bellina? >> chiese l’orso << ma se fai un passo e cadi? >> e scoppiò a ridere. Mi voltai per fargli una linguaccia e i miei occhi guizzarono su Edward. L’immagine che vidi mi fece raggelare. Era davvero molto, molto arrabbiato. I suoi occhi verdi sembravano così scuri… I volto teso, la mascella serrata. Faceva quasi… paura. Non capivo. Perché faceva così? Cosa gli aveva fatto Ian? Che fosse geloso? Ma perché? Non aveva senso.
<< Tu gli piaci >> disse Ian sedendosi sullo sgabello del bar
<< Scusami? A chi? >> ero interdetta
<< Ad Edward, mia cara. È pazzo di te >>
<< Stai scherzando, vero? >> il mio cuore prese qualche battito << lui mi odia, non mi sopporta >> risposi
<< E questo non ti fa capire nulla? >> mi chiese. Lo guardai, ma non risposi, così continuai << è una tattica vecchia come il mondo. Magari ha paura di amare, o ha un brutto passato, così cerca di allontanarti perché sa che se ti starebbe troppo vicino svelerebbe ciò che prova per te. Ma non può permetterselo >> quelle parole mi scossero. Era possibile che Edward provasse davvero interesse per me?

<< Se non sono indiscreta >> chiesi titubante << qual è il problema? >>
<< È una lunga storia Bella. Un passato che non è facile da raccontare >>.

La conversazione di Alice a Parigi mi ripiombò addosso come una doccia fredda. C’era qualcosa nel passato di Edward che lo aveva reso così. Ma cosa? Se Ian avesse avuto ragione ed Edward provava davvero qualcosa per me, mi sarei messa in moto per capire cosa si celava dietro al suo cuore. Cosa nascondeva il suo passato?
<< Ehi! >> disse Ian schioccando le dita davanti ai miei occhi << vedi perché ti chiamo Bella addormentata? Ti perdi in chissà quali pensieri >>
<< Si, scusami. Stavo riflettendo su quello che mi hai detto >>
<< E…? >>
<< E forse hai ragione >> dissi in un sussurro
<< Evviva! >>
<< Cos’hai capito? >> chiesi guardandolo in cagnesco << non parlo del suo interesse per me, ma del fatto che forse è così perché ha un passato difficile >>
<< E tu scoprilo, no? Magari sarà anche più facile rapportarti con lui >> in effetti non era una cattiva idea, e mi ero anche già decisa a farlo.
<< Comunque… >> disse Ian all’improvviso << io mi sono fidanzato >> sgranai gli occhi. Ian fidanzato? Davvero? << non fare quella faccia capita anche a me di innamorarmi, ogni tanto >>
<< Wow! >> dissi abbracciandolo << e chi è? Come si chiama? >>
<< Si chiama Elena. Ha 21 anni, due in meno di me. L’ho conosciuta all’università lo scorso semestre e abbiamo iniziato ad uscire. È una ragazza molto bella e simpatica >> disse alzando ripetutamente le sopraciglia << credo che ti piacerebbe >> concluse in fine
<< Sono davvero contenta per te! E non fare lo scemo, trattala bene! >>
<< Lei è la mia principessa >> mi scappò un sorriso e abbassai il viso.
In quel momento sentii una presenza di fianco a noi, mi voltai e lo vidi.
<< Scusate, disturbo? >> chiese in tono glaciale
<< Dipende dai punti di vista >> rispose Ian e gli tirai un calcio
<< No, non disturbi >> risposi io << cosa vuoi, Edward? >>
<< Potresti venire con me? >> mi chiese. Avevo capito bene? Voleva che, che andassi con lui? Dove? Come? Perché? Oh Bella respira!
<< Eh? >> mi diedi della stupida. Che razza di risposta è “ eh “?
<< Ti ho chiesto se potresti venire con me. Allora? >>
<< Ehm si, non so, cioè… >> mi voltai verso il mio amico, che stava sorseggiando qualcosa di trasparente << Ian ti dispiace? >>
<< No, tranquilla. Vai pure >> lo ringrazia. Scesi dallo sgabello e seguii Edward in silenzio.
Eravamo in un angolino del Pub, fuori dalla vista dei nostri amici.
<< Quel tipo non mi piace >> finalmente parlò
<< Ian? >> chiesi ridendo << è un ragazzo simpatico, ed è il cugino di Angela, è innocuo. Inoltre lo conosco da quando sono piccola >>
<< Bhè si cambia, Bella. Non vuol dire che, perché lui anni fa era un bravo ragazzo adesso lo sia ancora. Devi stare attenta >>
<< È quello che è successo a te? >> chiesi senza riflettere.
Vidi Edward voltarsi di scatto e fulminarmi con gli occhi. Cavolo!
<< Che vorresti dire? >> chiese lui
<< Nulla. Scusa non sono fatti miei >> provai a voltarmi e andare via, ma lui non me lo permise. Mi afferrò un braccio e mi fece scontrare contro il suo petto. Il contatto fu fuoco. Le mani di Edward erano entrambe sulle mie braccia, per tenermi ferma. Le mie mani, chiuse in un pugno, sul suo petto.
<< No, adesso parli >>
<< Edward davvero, scusami. Non so perché l’ho detto! >>
<< Che cosa sai tu di me? >>
<< Niente! Assolutamente niente! Io vorrei sapere qualcosa di te, ma tu non me lo permetti! Vorrei esserti almeno amica, ma tu non vuoi nemmeno questo >> le parole uscivano da sole
<< È meglio così, Bella. Credimi >>
<< Non voglio crederti, lo capisci? Io voglio viverti! E non so neanche il perché! Da quando sei arrivato a Forks sento questa attrazione nei tuoi confronti che non capisco! Non ha motivo per esistere, eppure c’è! È come se io fossi la Terra e tu il mio centro di gravità. Tutto mi riporta a te, ogni cosa! Anche se faccio finta di nulla, tu sei sempre là! >>
Lo vidi sgranare gli occhi, ma non riuscii a leggervi dentro.
<< Non va bene. Non è affatto salutare, Bella. Non lo è >>
<< Spiegami il perché >>
<< Non posso! Non posso spiegarti nulla! Devi solo dimenticarmi >>
<< Tu non mi ascolti. Non posso dimenticarmi di te, Edward >> arrivata a questo punto tanto valeva dirla tutta << non voglio dimenticarmi di te >>
Sentii la presa allentare e riuscii a staccarmi da lui. Non parlava, mi guardava, ma con uno sguardo indecifrabile.
<< Dovevo andare via non appena ti ho vista >>
Quelle parole mi trafissero il cuore, mandandolo in mille pezzi. Io per lui ero niente. Assolutamente niente. Ero un fastidio. Al dolore sopraggiunse la rabbia << E allora perché prima eri così geloso di Ian? Eh? Se non avresti neppure voluto conoscermi, perché diavolo hai fatto tutto quello? >>
<< Tutto quello cosa? Cosa? Stai vaneggiando >> disse e mi superò, tentando di andare via, ma gli bloccai un braccio
<< Allora perché sei venuto al bancone trascinandomi qui? Se non sei geloso e di me, non ti importa nulla, perché sei venuto a disturbare me e Ian? >>
<< Perché sei sotto la mia responsabilità, Bella >> rispose freddo, senza un briciolo di emozione << sei venuta con me e mia sorella. Se ti dovesse succedere qualcosa risponderei io a tuo padre e onestamente, se permetti, non mi va >> restai atona. Senza sapere cosa rispondere e con le orecchie che mi fischiavano << vai a chiamare tua cugina, io cerco Alice. È tardi, si torna a casa >> si diresse verso la grande sala, mentre io me ne stavo lì, imbambolata. Senza sapere cosa fare, cosa dire.

Il viaggio in auto aveva come sottofondo un silenzio davvero imbarazzante. Cercando di non piangere, ero avvolta nella mia giacca, sul sedile posteriore e guardavo fuori dal finestrino. Le luci della strada sembravano scomparire e fare strani giochi alla velocità che stavamo percorrendo. Non vedevo l’ora ti togliermi questo stupido vestito, queste dolorose scarpe, questo insensato trucco dalla faccia e mettermi a letto.
Arrivati a casa, scesi dall’auto senza salutare nessuno. Che maleducata, pensai. Ma se avessi aperto bocca nessuno avrebbe fermato il pianto che mi opprimeva il petto. Entrammo in casa e senza neppure aspettare Lis, mi diressi in camera mia, chiudendomi dentro. Scivolai lungo la porta, sentendo il pavimento sotto il mio corpo. Non potevo andare avanti così. Che cosa gli avevo fatto? Perché mi trattava in questo modo? Nascondeva qualcosa. Qualcosa di orribile, lui lo considerava orribile. Magari era stato ferito al cuore, qualcuno glielo aveva spezzato in passato ed ora è diventato così per proteggersi dal mondo, per… non riuscivo più a ragionare.
Sentii qualcosa di caldo e salato scivolarmi sulle labbra. Quando avevo cominciato a piangere? Senza che me ne rendessi conto stavo singhiozzando. Non ci pensai due volte. Mi alzai e mi buttai sul letto, nascondendo il viso tra i cuscini.
Era inutile prendersi in giro. Lui non voleva saperne di me. Non mi ascoltava, io urlavo, cercavo di chiamarlo, di fargli capire quanto fosse importante per me, quanto lo amassi… ma lui non mi ascoltava! Avrei potuto gridare, gridare e gridare ancora, ma la mia voce, per lui, sarebbe stata solo un tenue e debole sussurro in lontananza.

Vestito Lis : http://www.polyvore.com/night_is_gold/set?id=25801375
Vestito Bella : http://www.polyvore.com/blue_silver/set?id=25846796
Vestito Alice : http://www.polyvore.com/girl_in_black/set?id=25876200
Vestito Rosalie : http://www.polyvore.com/purple_night/set?id=25883226
Ian Weber (Cugino di Angela)

  
Leggi le 8 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Twilight / Vai alla pagina dell'autore: Mia Swatt