» Rispondo alle Recensioni :
Marie : Ciao ragazzuola eheheh come va? Ti ho fatto aspettare troppo? No dai XD Ecco il nuovo capitolo! Per quanto riguarda Edward si non è un gran comportamento il suo, ma... Vabbè leggi e continua a leggere! In fondo non è così stronzo... Aspetto un tuo commento anche su questo capitolo, mi raccomando! Un baciooo
maia96 : Ciao maia! Ahahahahah per quanto riguarda le performance di Lis e Jason dovrai aspettare tranquilla! Si è presto, ma Rosalie ci teneva ahahahahah e anche per lui inizieranno i tempi duri, purtroppo... Comunque volevo ringraziarti per le belle parole, io ci provo, cerco di credere in quello che scrivo in modo che anche chi legge possa crederci e vivere la storia... Quindi ti ringrazio ancora per i complimenti che mi dai! Ora eccoti il capitolo, buona lettura e aspetto la tua prossima recensione! Baciooo
lilyanne89masen : Eh tesora non avevo dubbi che quel completino ti piacesse ahahahahah comunque ah Eddy ti ricorda qualcuno? E chi sarà mai? Ahahahah oddio meglio non riderci troppo su questa cosa ù.ù adesso ti lascio al nuovo capitolo! Secondo me ti piace eheheheh un mega bacione tesò ;)
la tua paura, è la stessa mia...
Ma poi ti svegli, e perdi quel che hai.
Perchè per noi è tardi ormai.
~ Così Vicini - Luca Velletri ~
Undicesimo
Capitolo
: Segreti.
Forks. Eravamo
rientrati da cinque giorni ormai, ed
io stavo evitando tutti. Mi nascondevo da Bella a scuola, da Alice a
casa, da
quell’insopportabile di Tanya che non mi dava un attimo di
tregua. Volevo stare
solo. Ecco come avevo trovato questo posto. Era una radura immensa,
bellissima,
immersa nel verde. Era molto più in alto rispetto alla
città e di tanto in
tanto riuscivo ad intravedere qualche raggio di sole. Era silenziosa,
tranquilla. L’ideale per uno come me. Era il mio rifugio dal
mondo. Il mio
rifugio da tutto e da tutti. Uno spazio mio, solo mio, dove potevo
essere me
stesso, dove potevo sentirmi bene. Senza pensieri, senza emozioni,
senza
passato…
Ero disteso sull’erba, gli occhi chiusi, quando un
rumore mi fece voltare.
<< Che ci fai qua? >> chiesi
rimettendomi nella mia posizione precedente
<< Ero preoccupata. Non ti vedo da questa
mattina a scuola e a casa non c’eri >> mi
rispose Alice
<< Non ti devi preoccupare, lo sai. So
cavarmela >>
<< Lo so Edward, ma sei sempre mio fratello
>> a quell’affermazione sorrisi
<< Tu sai che non è vero >> dissi
<< Invece lo è! Tu sei mio fratello!
>>
urlò il piccolo folletto al mio fianco
<< Alice, sai che anche io ti considero
veramente mia sorella, ma non siamo fratelli di sangue >>
le risposi
accarezzandole la guancia
<< Lo so >> disse << ma
è come se
lo fossimo. Abbiamo passato tutto insieme, Edward. I momenti belli e
quelli
brutti, le sconfitte e le vittorie, le emozioni belle… il
dolore >>
pronunciò l’ultima parola a bassa voce
<< inoltre sei il primo che ho
incontrato e mi sei stato accanto come solo un fratello farebbe. Quindi
non mi
importa se non abbiamo avuto gli stessi genitori! Tu sei mio fratello
Edward,
mio fratello maggiore >> le sue parole mi commossero. Ero
uno stupido. Mi
misi in ginocchio e abbraccia la mia pazza, ma dolce, sorellina. Come
avevo
potuto allontanarla? Lei aveva solo me. L’avevo sempre
considerata una sorella,
dalla prima volta che la vidi. L’avevano affidata a me, per
istruirla, e me ne
affezionai. Era piccola, impaurita, mi faceva tanta tenerezza. Quando
quegli
occhioni azzurro cielo trovarono i miei lei sorrise e allora capii.
Dovevo
prendermene cura.
Non ho mai visto Alice sotto un’altra luce. Non ho
mai pensato ad una possibile storia tra di noi, mai. Per dirla tutta a
quei
tempi non pensavo ad una possibile storia con nessuno. Ma anche ora,
ripensandoci, non la vedo in quell’ottica. Lei è
un folletto pazzo da
proteggere. Lei è la mia sorellina completamente matta.
<< Edward mi stai stritolando! >> disse
Alice cercando di liberarsi dalla mia stretta
<< Oh scusa Alice! >> le risposi
sorridendole
<< Quel tuo sorrisino sghembo con me con
funziona fratellone >>
<< Eh già. Peccato >>.
Restammo in silenzio per un po’, finché non fu lei
a parlare.
<< È un bel posto. Come lo hai trovato?
>> chiese
<< Qualche giorno fa, per caso >>
risposi io guardandomi in torno
<< Per caso? Ma cosa ci facevi quassù? Come
ci sei finito? >> chiese curiosa come sempre
<< Non so >> risposi scrollando le
spalle << stavo camminando, non volevo tornare a casa, e
mi sono messo a
correre. Per sbaglio sono finito nel bosco e per rientrare, sbagliando
strada,
sono finito qui. Il giorno dopo ho ricercato questa radura e
l’ho trovata. È
molto bella, mi sarebbe dispiaciuto non potervi passare più
qualche ora
>>
<< Capisco >> disse mentre scrutava
ogni angolo esistente di questo posto
<< Ti piace? >> chiesi
<< Assolutamente si! >> urlò il
folletto felice e scattò in piedi <<
è così spaziosa! E luminosa! È a dir
poco strepitosa! >>
Quando faceva così sembrava una bambina che
inseguiva un aquilone. Era scalza e correva in tondo senza sosta.
<< Tra due giorni è Halloween >>
disse
Alice
<< Già, l’ho sentito dire
>> risposi
senza troppo interesse
<< I Cullen daranno una festa a casa loro,
siamo invitati >> ah ecco dovevo voleva arrivare! Piccolo
e furbo
folletto.
<< Tu ci andrai? >> le chiesi
<< Ovviamente Edward! E tu? >>
<< Sai che non mi piacciono queste feste.
Sono stupide >>
<< E dai Eddy! >> mi disse spostandosi
davanti a me, guardandomi con gli occhi languidi << ci
sarà un sacco di gente!
Ed è una festa in maschera! Dai vieni, ci divertiamo!
>>
Cosa dovevo fare? Mi dispiaceva dirle sempre di no.
Ma avevo paura. Si. Paura di incontrare Bella. Paura di commettere una
qualsiasi stupidaggine. Di non riuscire a tenere alta la mia facciata
da
stronzo. Di avvicinarmi troppo a lei. La mia motivazione è
forte e, cosa più
importante, giusta. Ma il cuore… Il cuore urla il suo nome.
<< Edward non puoi sempre pensare a Bella.
Non puoi sempre nasconderti da tutto ciò che la riguarda per
paura di incontrarla!
Devi solo lasciarti andare e se è destino che tra di voi
nasca qualcosa…
>> non la feci finire
<< Tra me e Bella non nascerà mai nulla,
Alice. Mi sono spiegato? >> mi resi conto di quanto
glaciale e duro fosse
il mio tono di voce, così cercai di sdrammatizzare
<< e poi non sono io
quello che legge nella mente? >>
Fortunatamente mia sorella capì il mio tentativo di
scuse e sorrise.
<< Ovvio fratellone! Ma noi avremmo avuto
questa conversazione tra cinque minuti, tu ti saresti imposto, io avrei
fatto i
miei occhioni da cucciola mettendo su anche il broncio e alla fine
avresti
ceduto! >> si alzo di scatto voltandomi le spalle
<< l’ho visto!
>> e si mise a correre << come ho visto che
ti batterò e arriverò a
casa prima di te! >>
Una sfida? E quando
Amavo correre, era naturale. Avere il vento che ti
solleticava il viso era piacevole. Ti faceva dimenticare tutto.
C’eri solo tu.
Senza troppa fatica superai Alice facendole una
linguaccia.
<< E dai non vale così! >>
urlò poco
dietro di me
<< Avanti folletto, vediamo cosa sai fare!
>> dissi aumentando la velocità.
Noi correvamo veloci, certo non come i vampiri, ma
molto di più rispetto agli umani. I nostri sensi erano
amplificati e avevamo
doti particolari. Non soffrivamo il freddo né il caldo, ed
Alice ogni tanto
dimenticava questo dettaglio. Uscendo dal bosco vidi apparire casa
nostra.
Era una villa appartata, lontano dagli sguardi
indiscreti della città. I muri erano bianchi, situata su due
piani. C’erano
molti balconi e vetrate. Vi si poteva accedere da più
ingressi. Il primo, la
porta principale posta sul vialetto, vicino al garage. Il secondo, la
porta sul
retro che ti portava direttamente in cucina e aveva accesso dal
giardino. Il
terzo, era una scalinata nel retro della casa, nascosta, che portava
direttamente sul mio terrazzo e nella mia stanza.
Senza rendermene conto stavo sorridendo. Avevo
vinto! Ma…
Sentii le mani di Alice sulla mia schiena e senza che
me ne rendessi conto, con una rovesciata degna della migliore
ginnastica
olimpica, si portò di fronte a me, posando la mano sulla
porta d’ingresso
<< Ho vinto! >> disse
<< Questo è barare! >> mi
lamentai
<< Non ho detto che avrei vinto correttamente
>> disse e scoppiò in una risata fragorosa,
mentre inseriva la chiave per
entrare in casa. Io la seguii scuotendo la testa. Faceva sempre
così!
Le scombinai i capelli e mi diressi nella mia
stanza. Decisi di farmi una doccia e di mettermi comodo. Tolsi i jeans
e il
maglione e presi un paio di pantaloni grigio chiaro e una canotta
bianca ed
entrai in bagno.
<< Peccato di gola >> dissi
avvicinandomi a lei, prendendole il pacchetto e mangiando qualche
patatina
<< devo assolutamente salvarti da questa terribile fine
>> e me ne
andai in salotto
<< Edward ridammele! >> mi
sgridò Alice
seguendomi
<< Ma ti sto facendo un favore! Non vuoi
dividerle? Ah bene, oltre che golosa sei anche avara! >>
dissi ridendo
<< Stupido! >> mi diede un coppino e si
riprese il sacchetto sedendosi di fianco a me << allora
vieni alla festa
o no? >>
<< Non so Alice >> risposi
<< E dai! Ho anche tutti i costumi pronti!
Rose mi ha affidato l’abbigliamento per la serata!
>> era sempre così
allegra << e domani io, Lis e Bella andiamo dai Cullen
per aiutare ad
addobbare! >> mi gelai.
<< Scusami? >> chiesi allarmato
<< come sarebbe che Bella va a casa Cullen?
>>
<< Non solo Bella! Ci saremo anche io e Lis.
Poi i Cullen certo, ma credo solo Rosalie e forse la signora Cullen
>>
rispose tranquilla
<< Alice, come fai a stare così tranquilla?
>> mi guardava confusa
<< Scusa perché? >>
<< Alice sono vampiri! È pericoloso per
Bella! Specialmente perché il suo odore li fa impazzire
tutti! Ti ricordi a
Parigi con Rosalie? >>
<< Si. E ricordo anche quanto sia stata forte
Rose. Si è controllata benissimo e non le ha torto un
capello >>
<< Lei! Ma gli altri? Sappiamo tutti quanto
Bella sia… >> ci pensai un attimo. Era
assolutamente goffa, ma adorabile
<< impacciata in questo genere di cose. E se si fa male?
E se la “ mamma
vampiro “ non si sa trattenere? O se il tuo amato Jasper la
attacca? O se… >>
mi interruppe
<< Quanti se e quanti ma! Se sei così
preoccupato vieni anche tu! E per la cronaca, non è il mio
amato Jasper!
>> disse alzandosi per tornare in cucina a prendere il
bicchiere che
aveva lasciato lì.
<< Per come lo guardi non si direbbe >>
dissi a bassa voce, ma…
<< Ho detto che non lo è! Non che non vorrei
che lo fosse! >> urlò lei
<< Ti rendi conto che è sbagliato e
pericoloso? >> chiesi alzandomi per raggiungerla
<< Non è pericolo >> disse
posando il
bicchiere e voltandosi. Riconoscevo quello sguardo sicuro e fiero.
Stava per
mettere da parte la pazza Alice e affrontare un argomento molto serio
<<
guarda Jason con Lis. Sono così felici! E lei è
umana, capisci? Ma lui le sta
accanto perché la ama e ucciderebbe se stesso piuttosto che
far del male a lei.
O prendi Emmett. Lui è quello che sta più vicino
a Bella, ma non le ha mai
fatto nulla. Mai! Questo perché le vuole molto bene. Ci
hanno sempre insegnato
che i vampiri e tutto il resto siano malvagi, cattivi, creature senza
anima,
senza coscienza e senza scrupoli, ma non è così!
Vedo Jason quanto adora Lis ed
Emmett quanto ama Rosalie! E allora mi chiedo… e se non
fosse vero tutto quello
che ci hanno detto? Se non fosse assoluto? Se esistessero delle
eccezioni e i
Cullen fossero una di quelle? So che è sbagliato amare
Jasper e sperare di
farmi amare da lui, per quello che siamo. Ma… non ho mai
amato nessuno in
questo modo. Ho visto molta gente crearsi una famiglia, amare qualcuno,
ma a me
non è mai successo. Perché non posso provare
questo sentimento? Ti ricordi la
frase di Shakespeare? Ama ragazza,
ama
perdutamente. E se ti dicono che l’amore è
peccato, ama il peccato e sarai
innocente. Non voglio non
amare per paura o per peccato, Edward. Non so
com’è
successo, non so cos’è cambiato, non so
perché lui, ma mi sono innamorata. Mi
sono innamorata di Jasper Hale Cullen >>.
Ero senza parole. Lei aveva ragione, l’aveva
sempre.
<< Anche lui prova qualcosa per te >>
dissi senza pensarci
<< Che… che cosa? >> chiese
<< Sento i suoi pensieri, Alice. So quello
che sente quando è con te o quando ti guarda. Non so se
è innamorato, ma so che
lo affascini parecchio e se è questo quello che desideri,
allora ti darò il mio
appoggio >>
La vidi sorride e i suoi occhi illuminarsi.
<< Davvero? >> chiese invasa dalla
felicità
<< Si, davvero >> la vidi correre verso
di me e saltarmi in braccio
<< Oh Edward! Grazie, grazie, grazie! Sei il
fratello migliore del mondo! >> mi diede un bacio sulla
guancia e andò di
sopra << comunque credo che tu dovresti prendere esempio
da me! >>
urlò mentre saliva
<< Non farmi cambiare idea, Alice >> le
risposi e la sentii ridere.
<< Ehi Bella! >> chiamò Alice
<< Era necessario? >> chiesi a bassa
voce a mia sorella
<< Su Eddy, non essere maleducato. Sono
nostre amiche >>
<< Alice! Ciao! >> urlò Lis
abbracciando mia sorella << Idiota >> disse
riferendosi a me.
Questo dovrebbe essere un saluto?
<< Bambina >> ricambiai
<< Edward! >> mi ammonì Alice
<< Cosa c’è? >> chiesi
con fare
innocente
Sei uno
scemo
pensò
Alice in risposta, fulminandomi con lo sguardo.
Solo allora mi accorsi della figura che
si trovava dietro Lis.
Bella era in silenzio, lo sguardo basso. Teneva tra
le mani un sacchetto. Era vestita molto carina, come sempre. In modo
semplice.
Un paio di pantaloni grigi, un maglioncino a collo alto blu, abbinato
alle
ballerine, un giubbotto nero ed una piccola sciarpa lasciata aperta,
come la
giacca. Si torturava il labbro inferiore con i denti. I capelli sciolti
erano
tenuti indietro da un piccolo cerchietto e le piccole, ma graziose,
onde le
ricadevano sulle spalle. Era bellissima.
<< Bella non mi saluti? >> chiese Alice
avvicinandosi. Bella tirò su il viso e incrociò
il mio sguardo. Merda! Si era
accorta che la stavo fissando! Infatti le sue guancie si colorarono di
rosso.
<< Certo Alice, vieni qui! >> disse e
si abbracciarono
<< Cosa ci fate qui? >> chiese mia
sorella alle ragazze
<< Nulla di che, Lis voleva fare un po’ di
Shopping e l’ho accompagnata >>
<< Dovresti prendere esempio da tua cugina,
Bella! >>
<< Ecco! >> si intromise Lis
<<
senti cosa dice Alice? Prendi esempio! >>
<< Guardate che faccio Shopping, ma non come
voi due! Siete malate per tutto quello che riguarda vestiti, scarpe e
borse e…
>>
<< Intimo! >> rispose in coro Alice e
Lis. Vidi Bella sorridere. Non c’era che dire, il nome
rispecchiava la sua
proprietaria, era bella.
<< E voi? >> chiese lei <<
cosa
ci fate qui? >>
<< Sono venuta a comprare il vestito per
domani per il mio fratellone! >>
<< Perché viene anche lui? >>
chiese
Lis << e si veste? Ma non è già
vestito? >> e scoppiò a ridere.
Bella le diede una gomitata e la rimproverò a bassa voce
<< Scusala! >> mi disse
<< Potrei dire la stessa cosa di te, mia cara
Lis >> risposi alla provocazione << da cosa
ti vesti? Da strega?
Direi che il costume è adatto! >> sentii il
tacco di Alice perforarmi un
piede, ma non le diedi soddisfazione e mi morsi un labbro per il dolore
<< Veramente la strega sono io >> disse
Bella.
Bene! Di bene in meglio! Che figure di merde!
Te le cerchi
fratellone… disse
Alice mentalmente. Antipatica!
<< Oh >> cosa diamine dovevo dire
adesso? << bhè penso che si addica di
più a tua cugina! >>
<< Ok, ok! Stop! >> disse Alice
<< abbiamo capito che non vi sopportate, ma adesso basta
>>
<< Concordo con Alice >> rispose Bella
<< Va bene! >> rispondemmo in sincrono
io e Lis. Non capivo cosa avessi fatto per farmi odiare da questa
ragazza! Che
bugiardo, lo sapevo benissimo. Lei era la cugina di Bella, lei voleva
bene a
Bella e vedeva come io la trattassi, era ovvio che provasse odio verso
di me.
<< Alice andiamo? Io mi sarei stancato di
stare in giro se non ti dispiace. E questa sera dobbiamo anche uscire
>>
le dissi
<< Uffa! E va bene, andiamo! Ci siete anche
voi questa sera all’Essence? >> chiese mia
sorella a Bella e Lis
<< Ci ha invitate Rose, ma Bella dice di non
averne voglia >> rispose Lis
<< Come mai? >> chiesi. Ma
perché non
stavo zitto a volte?
Incrociai due occhi cioccolato sorpresi.
<< Ehm perché non mi va di andare a quel Pub
>> rispose Bella impacciata
<< È un posto carino >> le dissi
<< Si, senz’altro. Lo so che è un
bel posto
però non ne ho molta voglia. Tutto qui >>
<< Capisco >> dissi senza troppe
emozioni. Non volevo che lei ci fosse, ma non volevo nemmeno saperla a
casa,
lontana da me. Ero un cretino!
<< Alice andiamo >> dissi iniziando a
camminare
<< Ok, ok! Comunque ragazze veniamo a
prendervi noi alle 21:30 questa sera! Mi raccomando fatevi trovare
belle e
pronte! >> disse Alice facendo un occhiolino a Bella. Era
forse
impazzita?
<< Ma Alice, davvero non mi va. Io non…
>>
provò a dire Bella, senza troppo successo
<< Niente ma! Lis convincila tu! Ci vediamo
questa sera ragazze! Ciao! >>
Mentre raggiungevamo l’auto cercai di leggerle la
mente. Stava traducendo una canzone italiana in latino!
<< Cosa mi nascondi, Alice?
>>
<< Niente, perché? >> chiese
innocentemente. La fulminai e sulle sue labbra apparse un sorriso poco
rassicurante << vedrai Edward… vedrai!
>>