Alla ricerca di Andromeda
11° capitolo – Proposte di matrimonio
Il ricevimento organizzato da Bellatrix nella villa dei
Lestrange era in pieno fervore.
Narcissa si fermò un attimo sulla soglia, osservando il
salone riservato alle danze pieno di coppie impegnate a ridere
e ballare.
Tutta la buona società magica era euforica per i nuovi
intrighi e per i pettegolezzi, non solo per quelli riguardanti
la guerra di Lord Voldemort: i purosangue erano avidi di
scoprire ogni elemento dello scandalo creato da Andromeda con
la sua fuga. Narcissa era dovuta andare un attimo alla toilette
e anche lì era stata avvicinata da persone che volevano
sapere, ed era stata sommersa di domande e di sguardi
pieni di compassione o derisione.
Mentre entrava a testa alta nella sala da ballo, udì due
streghe che chiacchieravano alla sua sinistra. "Le Black
sono lontanamente imparentate con noi Tercakes... sfortunati
collegamenti, vero?" La sua compagna annuì, e Narcissa
guardò altrove. Certo, adesso tutti rinnegavano i loro legami
con i Black!
"Maledetta Andromeda" ringhiò fra i denti.
Vide Bellatrix, circondata dagli altri ospiti, e Regulus
accanto a lei che sembrava il più a disagio in quella
situazione. Andò da loro, conscia che solo se i Black fossero
rimasti uniti avrebbero potuto superare un momento così
difficile.
"Eccoti!" esclamò Bellatrix. "Conoscete già mia
sorella, Augustus?"
L'uomo al suo fianco disse di no, e lei fece rapidamente le
presentazioni.
"Cissy, cara... questo è Augustus Rookwood. Lavora
all'Ufficio Misteri nel Ministero ed è uno dei nostri
infiltrati più preziosi".
Affascinante, deliziosa, così piacevole... Narcissa
accettò con indifferenza tutti quei complimenti. Aveva già
un'alta opinione di sé, non aveva bisogno di altri di quegli
aggettivi smielosi.
"Posso scambiare due parole con te, Bella? In
privato" disse Narcissa, con voce piatta e calma.
Rookwood si allontanò, congedandosi con un inchino, e
Bellatrix guardò contrariata sua sorella. "Che accidenti
ti prende? Che stai facendo? Vuoi far volare la selvaggina nel
giardino di qualcun'altra?"
"No. Io desidero soltanto..."
"Ho già ricevuto tre proposte di matrimonio per te. Forse
riuscirò a farti sposare prima della fine dell'anno. Comunque
secondo me è Rookwood il pesce più grande, e dovresti almeno
tentare di farlo cadere nella tua rete".
"Bellatrix..." iniziò lei, prendendo un forte
respiro.
"Sono una sorella maggiore magnifica, lo so".
"No". Narcissa si tastò una tempia. "Voglio
dire... lo sei. Ma io non voglio..."
Per una volta Bellatrix doveva aver letto correttamente la sua
faccia, perché il suo tono fu di incredulità. "Non puoi
venirmi a dire che non ti vuoi sposare! Qui ci sono un sacco di
buoni partiti. Ci sono bei soldi, buone conoscenze..."
"Non voglio sposarmi. Non adesso".
"Cissy, tesoro! Ho dato questa festa solo per te! Qui ci
sono le migliori opportunità per il tuo futuro. Devi
coglierle". L'espressione di sua sorella era per metà
irritata e per metà confusa. "E' successo qualcosa con
Malfoy, è così? E' stato lui a farti perdere quel briciolo di
ragionevolezza che avevi?"
"Luc..." Narcissa si schiarì la voce. "Malfoy
non ha niente a che vedere con la mia decisione. Solo... non
sono pronta a scegliere un marito".
Regulus, che aveva ascoltato la discussione in silenzio,
decise d'un tratto di intervenire. "Credo che tu abbia
insistito abbastanza, Bella. Devi fidarti di Narcissa".
Raddrizzò le spalle e si puntò sui piedi. "Lei non
scapperà come Andromeda. Affronterà le sue responsabilità
quando sarà pronta... quando avrà scelto con quale mago
purosangue dividere il resto della sua vita. Dico bene?"
Narcissa gli sorrise e gli accarezzò una spalla con la mano
guantata. "Dici bene, Reg. Ti ringrazio". Com'era
cresciuto il suo amato cugino! Era diventato Mangiamorte solo
pochi giorni prima, grazie a Lucius che aveva mantenuto la sua
promessa, e i cambiamenti in lui era davvero evidenti: aveva
acquistato fiducia in sé stesso, coraggio, ardore.
"Penso che rientrerò a casa adesso. Ci vediamo".
Bellatrix sembrava ancora allibita e senza parole mentre
Narcisa si voltava e usciva, con un sorrisino soddisfatto sulle
labbra, oltrepassando i cacciatori di dote e le streghe
pettegole. Vide Rookwood che la salutava con un cenno del capo,
e le venne in mente che dopotutto poteva essere un marito
davvero rispettabile. Tutti i suoi corteggiatori non le
dispiacevano in verità, ma... il fatto era che nessuno di loro
era Lucius.
Lucius era suo, lei lo sentiva nel profondo. Ormai le
apparteneva. E quella sera glielo avrebbe fatto sapere.
L'anello bronzeo appeso alla bocca di un dragone brillava
minaccioso sotto la debole luce della luna. Facendo ricorso
a tutto il suo coraggio, la giovane donna avvolta nel
proprio scuro mantello piegò le dita tremanti intorno al
metallo e lo picchiò sul controbattente del maestoso
portone.
Tutto era esattamente come la
prima volta in cui lei si era presentata a Malfoy Manor. Solo
che stavolta fu Dobby ad aprire il portone. "Signorina
Black..." I suoi occhioni acquosi percorsero il mantello
di Narcissa, la faccia, i capelli.
"Ho necessità di parlare con Lucius" disse scandendo
bene le parole. Nell'ingesso suonò la pendola dell'orologio,
segnando le unidici: troppo tardi per recarsi in visita.
"Dobby è spiacente, ma..."
Narcissa batté le palpebre. "Ma?"
"Questa sera il padrone è fuori casa. E' uscito alcune
ore fa".
La delusione la colpì, pungente e profonda come una
pugnalata. "Oh. Capisco. Grazie". Diede le spalle
all'elfo e ripercorse il vialetto a ritroso.
Lucius doveva essere di certo con una di quelle donne che gli
sbavano dietro. Quell'ipotesi era semplicemente insopportabile
ma terribilmente ovvia, reale. Che cosa si era aspettata? Che
lui fosse rimasto per tutta la settimana chiuso nel suo studio
a struggersi per lei?
Con le lacrime che minacciavano di sopraffarla, Narcissa si
materializzò davanti ai gradini di casa Black. Batsy la accolse
con insolita eccitazione, e la accompagnò nell'atrio
guardandola con occhi fuori fuoco e sognanti. "Bentornata,
padroncina. Bentornata". Narcissa scosse la testa: doveva
sbrigarsi a sostituire quella dannata elfa domestica con
qualcun'altra un po' meno stupida!
Si trascinò stancamente verso la propria camera. La porta era
chiusa. La aprì e scivolò dentro, con Batsy dietro di lei che
si premurava di accendere le candele per fare luce.
Rimasta sola, Narcissa si tolse i guanti e portò le mani alla
nuca per sganciare la collana di perle. Un movimento nello
specchio la gelò, facendola restare immobile. Ecco finalmente
spiegato lo strano comportamento di Batsy! Lasciò cadere la
collana sul tavolo e si voltò lentamente.
Lucius era seduto sul suo letto, meraviglioso come sempre,
anche con le grinze scure sotto gli occhi. "Buonasera,
Narcissa".
"Chi ti ha fatto entrare?"
"Ho corrotto la tua elfa domestica". Lui si alzò
piano e appoggiò fianco e spalla contro una colonna del
baldacchino, incrociando le braccia. "Mi ha permesso di
entrare nella tua camera e mi ha promesso che non dirà nulla a
Bellatrix se decido di trattenermi qui cinque minuti... o
cinque ore".
Negli occhi di lei balenò un'emozione che cercava
disperatamente di nascondere. "Dovrò liberarmi di
quell'elfa" disse, con voce tremante. "Credo abbia
una cotta per te. Ti pare possibile?"
Lucius sorrise. Labbra sensuali, curvate all'insù in una piega
da predatore. Era bellissimo con una lunga ciocca di capelli
che gli cadeva sugli occhi e lo sguardo sempre vigile,
penetrante.
"Pensavo che saresti rimasta al ricevimento dei Lestrange
ancora un'altra ora..."
Lei inarcò un sopracciglio. "Controlli i miei
impegni?"
"Naturalmente".
"Lo dici come se fosse ovvio. Perché dovresti farlo?
Perché dovresti tenermi d'occhio?"
Lui corrugò la fronte. "Le mie ricerche sono importanti,
Narcissa. I miei informatori mi tengono aggiornato sulla tua
vita da quando ci siamo detti addio".
Narcissa andò verso di lui, togliendosi le forcine e
sciogliendosi i capelli mentre camminava. "E cosa ti hanno
detto di me?"
"Che hai ricevuto un certo numero di proposte di
matrimonio. Ma che tua sorella spera in Rookwood".
"Sì, lo spera. Quesa sera l'ho conosciuto". Qualcosa
attraversò gli occhi di Lucius. Gelosia? Il cuore le battè più
veloce.
"Sì, Rookwood non è una brutta scelta, tutto
considerato" disse lui, picchiettando le dita sulle
braccia conserte. "Il lavoro al Ministero gli garantisce
una buona copertura, nessuno sospetta che sia un Mangiamorte.
Il suo conto alla Gringott's non è male... e le signore dicono
che non sia poi tanto sgredevole nell'aspetto".
"Sì. E' una scelta passabile". Narcissa si fermò a
pochi centimetri da lui. "Potrei anche decidere di
accettare il suo corteggiamento".
Lucius abbassò le braccia, solo per poterle prendere il volto
fra le mani e baciarla. Schiacciò le labbra sulle sue, e lei
gli restituì avidamente il bacio.
"Mi... sei... mancata" le disse lui sulla bocca.
Dieci giorni erano sembrati una vita.
Narcissa si staccò di poco. "Anch'io ho sentito la tua
mancanza e..."
"No. Parliamo dopo".
Lui la baciò di nuovo, con trasporto. Aveva il respiro
pesante, come se avesse corso a lungo, mentre continuava ad
esplorarla e assaggiarla. Si premette contro di lei, duro e
delizioso, e Narcissa reagì subito desiderando il suo calore.
Le dita di Lucius si infilarono tra i capelli di lei, e occhi
grigi e brillanti incontrarono i suoi. Lei guardò dentro di lui
e vi lesse la sincerità, il desiderio, l'amore.
"Mentivo prima. Non voglio nessun altro".
"Non avrei dovuto lasciarti andare via. Ma eri sconvolta e
avevi bisogno di un po' di tempo per riprenderti".
"Ti amo" Percepì il suo shock scuotergli l'animo e
mantenne a fatica il controllo. "Ti amo, ma so che tu non
desideri il matrimonio e i legami. Non mi aspetto che
tu..."
Lucius la zittì con un altro bacio. "Tu non sai niente" le
disse, staccandosi un poco. Sorrise, un sorriso pieno di
fascino e di malizia. "Io voglio te. Voglio che diventi mia
moglie e che torni a vivere a Malfoy Manor".
"Ne sei sicuro?"
"Completamente". La luce felice negli occhi di
Narcissa era tutto ciò che voleva vedere. Le avrebbe fatto
dimenticare la sofferenza degli ultimi giorni e le ferite che
Andromeda aveva inferto al suo cuore. La strinse a sé, e lei
gli restituì l'abbracciò.
"Ti rendi conto che non ti libererai mai più di
me?"
"E' quello che spero". Lui le accarezzò la schiena
con movimenti lenti e prese a tempestarle il collo di piccoli
baci. "Ora, a proposito del favore che mi
devi..."
NdA: E anche questa è finita! La mia ultima storia del 2010. Comunque ho già nuove idee per altre fanfiction su Lucius e Narcissa, e non vedo l'ora di mettermi al lavoro per svilupparle. Bèh, intanto ringrazio chi mi ha seguito fin qui e chi ha aggiunto la storia fra le preferite. Se vorrete lasciarmi... un ultimo parere su tutta la storia ne sarò estremamente felice e vi risponderò privatamente. Promesso!
Alla prossima storia! Non smettete mai
di sognare.
NarcissaM