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Autore: Little Firestar84    20/12/2010    1 recensioni
A volte basta poco per ammettere una verità che ci è sempre stata davanti agli occhi, o la paura di affrontare qualcosa di nuovo e ricomnciare, a volte basta davvero poco, come l'iinocenza e la disarmante sincerità di una Lisbon in miniatura, una brunetta dagli occhi verdi di cinque anni rispondente al nome di Annie...
Genere: Romantico, Commedia, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Patrick Jane, Teresa Lisbon
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno
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 E’ una dote di famiglia

 
Come tu ed Abby avevate immaginato, all’epoca del matrimonio di Grace eri a malapena nella terza settimana di gestazione, e questo significa che, all’arrivo del test di gravidanza (positivo) effettuato dalla dottoressa, sei alla soglia del secondo mese. Ti fa impazzire: ti specchi, solo in intimo, e noti come il tuo seno sia già cambiato, leggermente più grande del solito; tra non molto, Rigsby lo noterà, facendo l’ennesimo commento sul chirurgo plastico e facendo suonare a tutta birra gli allarmi interiori di Grace e Cho. Almeno stavolta la nausea mattutina è accettabile, e ti colpisce solo il mattino presto, quando entrambi siete ancora a casa (nota: devi chiedere alla triplice mamma Claire se col l’avanzare delle gravidanze la nausea diminuisce, giusto per futura referenza.)
Futura referenza, una prossima volta… sorridi, massaggiandoci il ventre ancora piatto, chiedendoti come sarà questo bambino, se sarà una bambina uguale a te, come Jane scommette, o una copia in miniatura di Lucas.
Speri, per una volta, che gli istinti di tuo marito siano giusti, vuoi davvero avere una bambina, preferibilmente che assomigli a te (anche se segretamente desideri di nuovo un mix, capelli scuri e occhi azzurri). Sai che lui è felice, che per lui è perfetto avere di nuovo una bambina da abbracciare, ma temi che una bambina con occhi azzurri e capelli biondi sia troppo per lui, un constante ricordo troppo doloroso per la sua anima del senso di colpa che lo ha attanagliato troppo a lungo.
Se biondo con occhi azzurri deve essere, preferiresti un maschietto, copia del papà perfetta, incluso sorriso stregante, un maschietto destinato a fare stragi di tutti cuori femminili che oseranno mettergli gli occhi addosso.  Cavolo, se sarà maschio, lascerai perfino Patrick chiamarlo PJ (Sì, ricordi quando, incinta del primogenito, ha osato  suggerire Patrick Jane Junior). Ma PJ può attendere. Non è che non lo vuoi o lo vuoi fra tropo tempo, ma preferiresti che l’ennesimo maschietto fosse il bebè numero 3, o anche 4. Certo, se bebè numero 2 sarà una femmina come Patrick è certo che sia, allora sarebbe perfetto se lui fosse il bebè numero 3….
Dannato l’uomo e la sua storiella sulla squadra di calcetto, adesso ti ha contagiata, e ora il tuo pensiero costante è quello di una piccola armata di marmocchi biondi (femmine escluse, sai che sarebbe difficile per lui) con il dono del papà (può dirti quanto vuole che lui ha imparato ad essere un mentalista, tu sei certa che la predisposizione genetica e naturale conti eccome).
“Pa-pa” “bebè” numero uno batte le manine, chiedendo la completa attenzione del suo “pa-pa”, come Patrick asserisce Lucas lo chiami (ha detto le due sillabe due giorni fa, e Patrick è certo voglia dire papà); ridendo, il piccolo tenta di rubare il naso del padre ancora addormentato, un totale insuccesso.
“pa-pa” ripete, ripetendo pure il gesto.
“Ehy, amico, ci cosa fai qui?” sentendo la voce addormentata di Patrick (una voce che sai essere associata a occhi chiusi) sorridi, e terni a letto, accoccolando il piccolo al tuo petto.
“quando mi sono svegliata, il signorino era tutto preso dallo staccare le api della sua giostrina, perciò ho pensato che avrei fatto meglio a portarlo qui a farci compagnia”
“pa-pa” ripete, tirando, stavolta, i capelli di tuo marito. Certo, lui è così piccolo che non gli può fare male.
“Ok, Luc, ho capito. Vuoi papà sveglio, e papà si sta svegliando.”si tira su e si siede davanti a voi, e non sai, forse nemmeno lui lo sa, se è te che guarda, o tutti e due. I suoi affascinati lineamenti si fanno seri quando prende la tua mano nella sua “Teresa, ti supplico, se mi ami come dici, non fami questo. Non indossare il vestito rosso al battesimo”
Dopo la paura iniziale, perché davvero credevi che fosse serio (quando mai) riprendi il controllo delle tue emozioni, e ridendo lo colpisci leggermente sul petto, finendo con la tua schiena contro il suo petto, come Lucas è contro di te.
“Che c’è, hai paura di non resistermi e che finirai col mettermi di nuovo incinta?” gli chiedi ridendo, terminando la frase con un bacio sul mento.
“Tesoro, non mi stancherò mai di averti incinta” la sua voce è bassa, ma non roca di desiderio o lussuria o malizia. Il suo tono è tenero, come è tenero il gesto di giocare con una ciocca dei tuoi capelli con una mano, e con una di Lucas con l’altra.
“Mr. Jane, lei è un cavernicolo” gli dici sarcasticamente, sempre ridendo, il tuo viso affossato nel suo petto nudo (sarai pure incinta del vostro secondo figlio, ma le abitudini notturne sono dure a morire, perciò tu continui a indossare la camicia dei suoi pigiami a dormire, e lui solo i pantaloni).
“Ammetto che gravidanze e anelli sono, senza ombra di dubbio, segni di possesso in forma fisica e psichica del corpo femminile da parte dell’uomo, ma non è ciò che intendevo” si rilassa, respirando il vostro profumo, il tuo e quello di Lucas, entrambi consci che nessun bambino profuma come un altro, non per i genitori “intendevo dire che, vedi, mi piacerebbe avere altri figli, oltre Juliet e Lucas, almeno tre o quattro, se lo vuoi, e se l’età lo permetterà”  
“Mmm… una casa piena di riccioli biondi… meravigliosa idea…” sorridi nel suo petto, baciando per un instante la pelle calda.
“E io che credevo che mi amassi per la mia grande personalità; Teresa, non riesco ancora a credere che tu sia così veniale da amarmi solamente perché sono terribilmente sexy!”
“Credi che soffriresti molto se Juliet dovesse assomigliare a Lily?” sei sempre nella stessa posizione, ma seria, e non hai il coraggio di incrociare i suoi occhi, terrorizzata che quelle sfere azzurre possano trasmetterti sofferenza.
“Dio, donna, sei davvero fissata con i ricci biondi!” gli dai una gomitata nello stomaco quando inizia a prendersi gioco di te, e facendo un profondo sospiro, Patrick si lascia andare contro la testata del letto, più comodo (e al sicuro da te) “non credo mi peserebbe”
Ti sorride di uno di quei sorrisi che fino a non molti anni fa credeva non avrebbe mai più fatto a nessuno, e poi continua, serio ma dolce “Quando avremo anche Juliet, vorrei parlare loro di Lily. Ho ancora delle sue foto, sai, e spero che un giorno, quando saranno grandi abbastanza da capire, mi permetterei di portarli a trovarla”
“Oh, Patrick, certo, non devi nemmeno chiederlo, ok?” gli dici, baciandogli di nuovo il mento prima di andartene per prepararti per il battesimo dei gemelli.
     Il battesimo dei gemelli vi porta, per la terza volta nel giro di un paio di anni, nella cappella di Padre Lucas, che per la terza volta è stato scelto per celebrare l’ennesimo battesimo. L’unica differenza dalle due precedenti occasioni è che tutto sarà ancora più ristretto, con Robert ancora in Afganistan con la sua unità per altri sei mesi e Tommy a New York, a seguire come procuratore distrettuale un caso molto delicato. Mick, perciò, ha chiesto a Patrick di essere il padrino, e come risultato, il tuo biondo e affascinate consulente/ marito si è trovato con Alexis, una Lisbon in miniatura, tra le braccia, mentre tu tieni il gemellino, Jason, copia di Mike. (fai finta di non sapere che Mike ha chiesto a Patrick di fare da padrino perché lui aveva avvertito tuo fratello della gravidanza di Claire, che era così riuscito a farla molto felice quando l’aveva anticipata quando lei aveva deciso di dargli la notizia). Sei stata buona, però, niente fascinoso vestito rosso regalato per il primo appuntamento, ma uno grigio. Non che serva a molto con lui, però.
“Vedi forse qualcosa che ti piace, tesoro?” gli sussurri scherzando quando ti rendi conto di avere i suoi occhi addosso (decisamente tutti i tuoi vestiti gli dicono qualcosa, specie se sono sul pavimento del vostro appartamento)
“pensavo” scrolla le spalle come nulla fosse, perché sa che tanto lo interrogherai, perché tu sei tu.
“a noi?”
Fa segno di si, e ti si avvicina di più, sussurrandoti con voce bassa e seduttrice che ti fa sciogliere “ero ceco e perso, e non l’ho capito finché i nostri cammini non si sono incrociati; tu sei la mia strada, la mia verità e la mia vita; tu, mio unico, grande amore, sei il mio tutto.” Arrossisci dopo questa sincera e seducente confessione, e il tuo intero copro è percorso da brividi “mi fai impazzire quando arrossisci. Quando ci sposeremo qui, sarai una meravigliosa sposina con le guance rosse dall’emozione!”
“qui, davvero?” sei eccitata, e la tua voce è più alta di troppi decibel, visto il posto e l’occasione, ma non ci rifletti nemmeno.
“è giusto ed appropriato. Dopotutto, e stato vedendoti qui con Tony in braccio che tutti i miei dubbi su di noi se ne sono andati”  si avvicina a te, entrambi dimentichi del resto del mondo (neonati in braccio inclusi); il resto del mondo scompare, ci siete solo voi, e chiudendo gli occhi, aspetti il suo bacio sulle tue labbra…
“Desiderate unirvi a noi? O magari condividere con la vostra famiglia ciò di cui stavate parlando? Sempre che non dobbiate ucciderci dopo…” Dopo che vedete il ghigno di Mick, sia tu che Patrick (sì, pure lui stavolta!) arrossite imbarazzati, mentre l’artefice del mancato viaggio di Jane e Teresa nel paese delle meravigli si becca una gomitata nelle reni dalla moglie, che, presi i gemelli e rimessi nella carrozzina, vi restituisce Lucas, liberandolo dalle grinfie del fratello.
“Veramente, sì, ci sarebbe qualcosa” dici mentre Patrick ti prende la mano stringendola con dolcezza “il fatto è che”
“aspetti un bambino!” tutti gli occhi vengono puntati sul possessore dell’allegra voce, finendo su…
“Annie?” chiedi stupita, mentre Patrick ridacchia soddisfatto nemmeno la bimbetta di otto anni fosse sua figlia.
“Prendi sempre il latte con quegli schifosi biscotti che odi, ma che mangiavi sempre quando avevi Lucas nella pancia; e hai detto di no a il caffè ed il te, fino a che zio Patrick non è andato a prenderti quello deteinato” è tutta sorridente e soddisfatta, e Patrick se la ride di gusto mentre la abbraccia arruffandole i capelli.
“Questa bambina ha le potenzialità per essere una mentalista perfino migliore di me! Posso prenderla come pupilla? Vi prego, vi prego vi prego?” non molla Annie, e si comporta come il solito bambino di 5 anni troppo cresciuto, fino a che non lo vedi illuminarsi, e il suo volto si ferma su di te “Teresa, se è una dote di famiglia, e Annie ha preso dalla parte del padre… i nostri figli potrebbero avere il potenziale per essere i più grandi mentalisti dell’universo!”
“sei incinta?” mentre te lo chiede, Claire batte le mani tutta eccitata come una bambina nel paese dei balocchi, e la gioia e le lacrime non fanno che aumentare quando tu fai segno di sì “sei incinta!”
“Zia Teresa, sono troppo grande per lanciare i petali dei fiori” Anni ti dice, triste, per ricomporsi in un sorriso alla Jane un attimo dopo “ma se vuoi posso fare la damigella!”
“cosa?” tutti si chiedono guardando prima lei e poi voi.
“Zio Patrick ha sempre detto che se zia avesse avuto un altro bambino, l’avrebbe sposata in chiesa prima della sua nascita”
“davvero?” Claire è davvero troppo, troppo eccitata. E sai perché. Sta preparando il matrimonio e la festa di benvenuto al piccolo.
“Se padre Lucas volesse farci questa piccola concessione, gradiremmo poterci sposare qui”  sorridi timida mentre lo guardi, e lui si limita a fare cenno di sì, sorridendo felice.
“E tu, mia piccola Annie” le dice Patrick, inginocchiato, dandole un buffetto sulla guancia “tu, piccola, sarai la damigella che camminerà davanti alla zia, e dovrai” le dici, occhi brillanti che già pregustano la scena “accompagnare il tuo cuginetto all’altare, dove terrà i nostri anelli!”.
E anche se Annie dice sempre di non essere più piccola, non fa storie quando Patrick la fa volteggiare nell’aria proprio come quando aveva 5 anni. 



Note dell'autrice... che si cosparge il capo di cenere! Ammetto le mie colpe, mi ero scordata che I bambini non mentono mai era ancora da terminare in Italiano..e io vi ho abbandonato! Ragazzuole, merito di essere maltrattata da voi tutte... e a così pochi capitoli dalla fine... Già, ormai ci siamo. Questo è il capitolo 19 di 23! Perciò..attendete prestissimo mie nuove!!!!

   
 
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