Serie TV > Castle
Segui la storia  |       
Autore: Luli87    20/12/2010    9 recensioni
Un caso troppo pericoloso, un giro di prostituzione gestito da russi da scoprire e fermare. L'FBI vuole Kate nell'operazione, ma Castle non vuole restare fermo con le mani in mano.
Genere: Avventura, Azione, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Capitolo 8. La fine.
 
 
Golovanov era fuggito. Non gli interessava trovare la ragazzina: dopo aver saputo che Nadia, o meglio, Kate Beckett, è in realtà una poliziotta, il suo interesse maggiore era mettersi al sicuro e scappare.
Uscendo dalla porta di ingresso però, trovò Esposito ad aspettarlo e fu costretto ad inginocchiarsi a terra con le mani in alto, vedendo quanti agenti lo circondarono nel giro di pochi secondi.
“Dov’è Sergei? RISPONDI!” Esposito urlò.
Golovanov, in ginocchio, con le mani dietro la testa, stava zitto e non parlava, ma Esposito lo scaraventò a terra e quello si ritrovò con metà faccia schiacciata da un piede del detective, che urlò di nuovo: “DOV’E’ SERGEI?”
Esposito alzò leggermente lo sguardo quando sentì un uomo gridare da lontano. Vide correre Castle verso di sé: si sbracciava, urlava qualcosa.
Entra!! Ci hanno fregato, Sergei è dentro! Intuì Esposito.
 Castle fu superato da un’auto nera, che frenò bruscamente vicino all’ingresso dell’edificio. L’agente Shaw scese dal sedile del passeggero: “Detective, Sergei è già dentro l’edificio. Non so come sia entrato, abbiamo sorvegliato ogni ingresso e ogni uscita ma ci è sfuggito! Dev’esserci un ingresso nascosto di cui non eravamo a conoscenza. Non c’è tempo da perdere, entriamo!”
Castle li raggiunse in pochi secondi ed entrò anch’egli nell’edificio, tossendo dalla fatica della corsa.
“Libero!” “Qui non c’è nessuno!” “Nessuno neanche qui!” “Libero!”
Sentì tante voci provenire da ogni stanza. Non riusciva a contare quanti agenti dell’FBI ci fossero. Quel vecchio hotel era in disuso da tanto tempo, ma le stanze erano ben tenute, segno che l’organizzazione lo stava utilizzando per i suoi affari. Castle cercò in ogni locale, seguendo Esposito ad ogni passo.
“Castle, perché sei qui? Non dovevi stare con Ryan sul furgone?”
“L’agente Green non voleva intervenire, l’FBI si aspettava altre informazioni, così sono corso ad avvisarti...”
“Che informazioni? Il loro obiettivo era Sergei!”
“Non lo so! Io non lo so!  Ho sentito Kate dire che non stava bene, la frase in codice, non ci ho visto più e sono corso qui! Ma l’agente Shaw mi ha battuto sul tempo. Beh, facile, lei era in auto. Green non voleva intervenire, aspettavano altre…”
Ma una scena si aprì ai loro occhi, non appena Esposito buttò giù una porta chiusa a chiave.

Sergei puntava la pistola verso Kate, seriamente provata. Aveva lividi ovunque, segno che era stata colpita più volte. Si reggeva in piedi a malapena. Aveva provato a difendersi, ma Sergei era troppo forte, anche per lei. L’uomo stava aprendo un passaggio in una parete, spostando un armadio. Era la porta di collegamento tra due edifici adiacenti, l’ingresso segreto che aveva utilizzato per entrare senza essere visto da nessuno.
Non appena Esposito buttò giù la porta, Sergei afferrò Kate e la strinse vicino, puntandole una pistola alla tempia.
Esposito urlò: “Fermo dove sei! Lasciala andare e forse non ti ucciderò!”
Sergei, usando Kate come scudo, premendo maggiormente la pistola sulla sua nuca, rispose furioso: “Mettete voi giù le armi, o giuro che la ammazzo!” Alle spalle di Esposito comparvero Montgomery, l’agente Shaw e altri agenti dell’FBI. Castle, nella confusione, era sparito.
L’agente Shaw fissò il bastardo: “Sergei, non vogliamo altri morti, ormai sei finito. Guardati intorno, dove credi di scappare? Ti abbiamo preso, non puoi più sfuggirci. Sei circondato!”
Sergei rise di nuovo. “Voi non capite. Non è prendendo me che sconfiggerete tutta la mia organizzazione. Siamo ovunque, siamo ad ogni angolo.”
“Sappiamo più di quanto immagini Sergei. In questo momento i miei agenti stanno entrando nei tuoi nascondigli, nei tuoi motel, nei tuoi covi e nelle tue case. Tutte le ragazze stanno per essere liberate nei prossimi dieci minuti. Non hai scampo. Arrenditi. Lascia andare il detective Beckett e alza le mani. Subito!”
“NON POTETE DARMI DEGLI ORDINI!” e mentre urlò queste parole, strinse ancora di più Kate. Indietreggiò di qualche passo e premette un pulsante nella parete. All’improvviso tra il passaggio che divideva i due edifici si chiuse una porta, bloccando gli agenti dell’FBI da una parte, dando il tempo necessario a Sergei di fuggire nell’edificio accanto.
 
“Visto Nikki? La polizia non mi fermerà. E il mio cliente pagherà il doppio per averti. Sei famosa.”
“Non riuscirai a farla franca Sergei.” Kate cercava di frenarlo, ma era seriamente provata. Le girava la testa, era debole. Sergei la trascinava con forza verso i corridoi e le scale, verso il piano terra.
Davanti a una porta si fermarono. Sergei puntò la pistola contro Kate e le ordinò di togliere un paio di chiavi dalla tasca destra della giacca. Kate obbedì. Mise la mano destra all’interno della sua tasca.
Poi, con un rapido movimento, alzò il braccio sinistro contro la mano di Sergei che impugnava la pistola. Partì un colpo. Sergei le bloccò la mano nella tasca, le piegò il braccio dietro la schiena e urlò: “Non sei più furba di me! Apri quella dannata porta, ORA!”
Kate non poteva fare altro. Mise la chiave nella serratura e girò.
La porta si aprì e Sergei, con enorme sorpresa, vide davanti alla sua moto Castle, che impugnava una pistola e la puntava verso di lui: “Fa’ come ti ha ordinato l’agente Shaw, o ti giuro che sparerò entro tre secondi, se torci un altro capello alla detective.”
Sergei si immobilizzò, rise. Lasciò Kate, che si accasciò sul pavimento, proprio davanti a lui, sfinita.
Castle  aveva fatto il giro dell’edificio, entrando dalla parte opposta.
“L’unico rumore che ho sentito che potevo collegare al tuo arrivo era il rombo di una moto. Eccola, la tua moto. Un vero gioiello. Ho fatto il giro dell’efidicio e l’ho trovata. Sapevo che saresti uscito da questa parte. Un bastardo importante come te prepara sempre delle belle uscite di scena. Hai ucciso una ragazzina gettandola da una finestra, hai una personalità teatrale per essere un figlio di...” Lo fissava, puntandogli ancora la pistola contro. Gli occhi di Castle non esprimevano entusiasmo o allegria, come suo solito. Erano arrabbiati, furiosi. Sosteneva lo sguardo di Sergei, non aveva paura.
Quello, alzando la pistola prima verso Castle, poi puntandola verso la testa di Kate, rispose: “Richard Castle, lo scrittore che non trova le parole per descrivermi. Avanti, sparami. O tu uccidi me, o io uccido la tua musa. Sei uno scrittore, non hai il coraggio di sparare, vero? Ma io sì, scommetti?”
Caos. Urla.
Dietro le sue spalle, all’interno dell’edificio, stavano comparendo decine di agenti, capitanati da Shaw.
 “Prendetelo!” Ordinò veloce l’agente Shaw. Ma non appena Esposito fece un passo avanti verso Sergei, quello si girò rapidissimo, deciso a sparare.
Un colpo. L’inizio di una sparatoria.
Il proiettile colpì Esposito al braccio, ma altri quattro colpi centrarono Sergei in pieno petto, che cadde con un tonfo secco a terra. La tuta da motociclista poteva attutire i pugni, ma non i proiettili.
Montgomery si preoccupò di aiutare Kate a rialzarsi, Esposito si controllò il braccio e per fortuna era stato colpito di striscio, l’agente Shaw disarmò Sergei e controllò che respirasse ancora.
No, nessun respiro: era morto.
Dannazione, pensò.
“Agenti, cercate in ogni stanza. Questo bastardo doveva pur nascondere i suoi documenti da qualche parte. Forza, andate!”
Castle, accanto a lei, con ancora la pistola tra le mani, chiese: “Che informazioni state cercando, agente Shaw? Perché non siete intervenuti non appena avete sentito che Sergei era nella stanza? Era questo il piano.”
La donna lo guardò e sorrise, un sorriso triste, e, dopo avergli tolto la pistola dalle mani, abbassò lo sguardo: “Informazioni top secret, Castle. Mi scuserò con tutta la vostra squadra per avervi tenuto all’oscuro di tutti i particolari, ma questo non è un affare che vi riguarda. Sono lieta che Beckett sia salva, in ogni caso.”
Nonostante Castle desiderasse sapere tutti i dettagli, nonostante provasse tanta rabbia, chiuse la conversazione e, con Esposito che lo tirava per un braccio, andò a cercare Montgomery e Beckett.
Le ambulanze stavano arrivando, Kate intanto era appoggiata al capitano che l’aveva coperta con la sua giacca. Castle si offrì per sostenerla. Il capitano annuì.
“Sono felice che tu sia viva, Kate.” Le sussurrò lo scrittore.
Lei sorrise.“Castle hai visto Irina? È una bambina, era nell’hotel prima.” Kate era agitata ma Montgomery le aveva vietato di muoversi. Castle si guardò intorno, e vide Ryan avvicinarsi tenendo per mano una ragazzina, avvolta in una grande giacca da poliziotto. “Nadia!!” urlò quella, correndo incontro a Kate e abbracciandola forte.
“Irina stai bene!!” anche Kate la abbracciò forte, nonostante il dolore che provava per i colpi subiti.
“Sì, anche tu!! Grazie grazie grazie!!”
Ryan diede un colpo sulla spalla ad Esposito: “Quello cos’è, un graffio?” gli chiese, indicando la ferita al braccio.
“Un graffio” rispose il collega, sorridendo.
La bambina fu accompagnata da un agente dell’FBI su un’ambulanza e fu portata via.

Kate fu fatta salire su un’altra ambulanza, ma prima di partire per l’ospedale, chiese ai colleghi: “Perché non siete intervenuti subito?”.
Quelli si guardarono, non sapendo cosa risponderle. L’agente Shaw, che stava uscendo dall’edificio, seguita da una decina di agenti, si avvicinò all’ambulanza: “Sergei è arrivato in moto. Ha parcheggiato nel retro dell’edificio accanto ed è entrato. C’è una porta che lo collega a questo hotel, non lo sapevamo. Ci è passato sotto il naso. Almeno adesso sappiamo che faccia ha, anche se non serve più a molto.”
“Andiamo agente Shaw. L’FBI che si fa fregare in questo modo? Qualcosa non mi torna. Cosa non ci state raccontando?” chiese Castle.
“Questa è la sua versione personale Castle. La mia versione, nonché quella dell’FBI, la sapete. Beckett, vada a farsi controllare quei lividi. Dev’essere stata dura per lei.”
Ma Kate non rispose, si limitò a chiederle “Le sue squadre?”
“Avrete un resoconto stasera stessa. Stiamo smantellando l’organizzazione di Sergei in tutta New York, e non solo. Ho squadre sparse ovunque, Green ha fatto un lavoro eccellente nello scoprire tutti i luoghi in cui tengono le ragazze prigioniere.”
Castle le si avvicinò, con volto furioso: “Avete messo Beckett in pericolo per sapere che cosa, agente Shaw?”
Montgomery lo bloccò per un braccio e lo allontanò: “Agente Shaw, avete usato una mia detective per un’operazione che al momento non mi è completamente chiara. Abbiamo il diritto di sapere ogni particolare.”
Jordan Shaw glielo doveva.
L’agente dell’FBI guardò Kate: aveva una ferita sulla guancia, lividi ovunque e lo sguardo di chi avesse passato davvero una pessima giornata.  
Sì, doveva dir loro qualcosa in più.
“L’organizzazione di Sergei è più complessa di quanto potete immaginare. Quell’uomo ha contatti in tutto il mondo. Il giro di prostituzione da lui organizzato e controllato non si limita solo a New York. Come avrete sentito ha contatti anche nelle Filippine, ha clienti arabi. Volevamo riuscire a scoprire i suoi contatti. Avrà delle liste, avrà documenti, da qualche parte. Ma è morto, così noi speriamo di arrestare più bastardi possibili al suo servizio e speriamo di liberare tutte le ragazze che teneva sotto controllo. Non volevo che morisse, non mi serve a nulla morto. Volevo che parlasse. Volevo che Beckett riuscisse a entrare nelle sue grazie e magari scoprire qualcosa in più. Ma le cose hanno preso una brutta piega. Ho fatto un errore, non ho pensato che Beckett potesse essere riconosciuta come Nikki Heat. Quell’articolo sul giornale, ho fatto un errore tremendo nel dimenticarlo.”




...Manca solo l'epilogo,
poi la storia finirà!!
Un grazie sincero a chi l'ha seguita dal primo capitolo all'ultimo!!
Con affetto,
Luli87
  
Leggi le 9 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Castle / Vai alla pagina dell'autore: Luli87