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Autore: echelon1985    21/12/2010    9 recensioni
Una specie di carta moschicida per amori sbagliati, ecco cosa era.
Questo era quello che si ripeteva Quinn mentre percorreva la strada che da casa sua lo portava a scuola.
Era come se ogni volta che gli piacesse qualcuno si accedesse un'enorme insegna luminosa che diceva "epic fail"
[...]
"Padget, tu lavorerai con Allman"
Genere: Generale, Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash, Yaoi | Personaggi: Bullet for My Valentine, The Used
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Solo una piccola nota, questo capitolo è ambientato a un mese di distanza
dall'ultimo che avete letto.
Non dico altro perché vedrete, il capitolo parla da sè.
Ci rivediamo in fondo xD




Beyond one's control






Padge aveva bussato alla porta di Quinn con la chitarra tra le mani.
Era passato da lui prima di andare alle prove con il gruppo, ed aveva pensato
di distrarre il suo ragazzo.
Era l'ennesimo tentativo di tranquillizzarlo dato che nell'ultimo mese le cose
erano stranamente, ed improvvisamente, degenerate
Non sapeva cosa fosse successo, ed ogni volta che aveva provato a chiedere
spiegazioni aveva sempre ricevuto un 'niente' come risposta, ma Quinn era
diventato progressivamente più insicuro, e bisognoso di attenzioni.
Padge stava facendo quanto in suo potere perché il suo ragazzo superasse
quel bizzarro momento che stava passando, ma i suoi tentativi sembravano
tutti essere infruttuosi.
Era stato un cambiamento così repentino da lasciarlo totalmente disorientato.
Il biondino aveva aperto qualche attimo dopo, con la solita espressione assonnata
del sabato, l'espressione di chi ha dormicchiato l'intera giornata e non ne ha
ancora abbastanza.
Gli aveva sorriso, stringendoglisi addosso con tutto il corpo, o almeno ci aveva
provato, considerato l'impedimento della chitarra tra loro due.
Padge era entrato e aveva posato lo strumento, allargando le braccia perché
Quinn potesse di nuovo spalmarsi addosso a lui.

"Facciamo lezione?"
"Si, se ne hai voglia"
"Ok.. ieri sera ho provato da solo e non era male"

I due ragazzi avevano raggiunti la camera di Quinn, prendendo posto l'uno
di fronte all'altro.
Padge l'aveva guardato in silenzio, sorridendo mentre lo ascoltava suonare.
Quinn stava diventando sempre più bravo, con una velocità incredibile che
lo sorprendeva ogni volta che lo vedeva toccare la chitarra.
Il moro aveva estratto lo strumento dalla custodia ed aveva preso a suonare
insieme al biondino.
Quinn aveva ancora bisogno di osservare le proprie dita muoversi, mentre suonava,
e questo dava la possibilità a Padge di guardarlo con tutta tranquillità.
Anche perché quelli erano gli unici momenti in cui il suo ragazzo sembrasse davvero
sereno, negli ultimi tempi.

Padge non poteva evitare di pensare che Quinn era davvero un musicista,
nonostante lui nemmeno se ne rendesse conto
Perché soltanto un musicista raggiunge quel livello di pace totale, quando poggia
le dita sulla chitarra.

Avevano suonato almeno un paio d'ore, e senza rendersene conto erano arrivate le
cinque del pomeriggio.
Padge si era alzato per riporre lo strumento, e Quinn si era interrotto per guardarlo


"Che fai?"
"Devo andare piccolo, devo incontrarmi coi ragazzi per una nuova canzone"


Quinn si era alzato, posando la chitarra sul letto, ed aveva abbracciato stretto
l'altro ragazzo, poggiando la sua testa nell'incavo tra la spalla ed il collo.


"Non andare, ti prego"
"Quinn mi aspettano.."
"Per favore.. resta con me"


Il moro l'aveva preso per le mani, facendo in modo che si risedesse sulla punta
del letto, ed si era seduto a pochi centimentri di distanza, perché potessero guardarsi
bene in viso


"Ascolta Quinn, se stai male e hai bisogno di me, se è successo qualcosa, allora io
 sono qui, è scontato che io resti qui, ma tu non fai altro che dirmi che non c'è
 niente, sto iniziando a credere che sia solo un capriccio"
"Voglio stare col mio ragazzo, ti pare così strano?"
"No, è così anche per me, io ti voglio sempre. Quindi mettiti una cosa addosso
 e vieni anche tu alle prove"
"No"
"Allora sei tu che non vuoi stare con me"


Quinn aveva leggermente spalancato gli occhi, per le parole, ma soprattutto
per il tono innervosito del suo ragazzo.

Padge si era allontanato per recuperare le sue cose, facendo molta attenzione
a non posare lo sguardo sul biondino.
Quinn aveva osservato i suoi movimenti scattosi, e aveva sentito freddo tutto
d'un tratto, Padge era lontano.
Lui lo stava facendo allontanare da sè.
Era una cosa del tutto irrazionale che lo faceva comportare in maniera folle, ma
non riusciva ad evitarlo.
Si era alzato per raggiungerlo, facendo in modo che si voltasse verso di lui, cercando
di non farsi bloccare dallo sguardo a dir poco freddo dell'altro.


"Non essere arrabbiato, ti prego"
"Onestamente non so più che fare con te"
"E' solo che non voglio che mi lasci solo"
"Il punto non è che non vuoi restare solo, il punto è che io vedrò Jay.
 Avevamo fatto dei passi avanti, e ora ne abbiamo fatti almeno il doppio indietro"
"Mi fa stare male saperti lì con lui"
"Perché? Perché adesso? Pensavo avessimo chiarito"
"Lui è innamorato di te, io so che è così"


Padge l'aveva allontanato da sè con uno scatto
Era stanco di tutta quella storia
Stanco di sentire quella frase uscire da ogni fottuta bocca.
Era stanco che per quanto si sforzasse quella situazione stesse cambiando
ogni cosa.
E stava uno schifo perché adesso non era più un dubbio, era la verità.
Ed era già abbastanza pesante da affrontare da solo, senza che Quinn lo
attaccasse continuamente.


"Ne ho abbastanza di questa storia, me ne vado"
"Per favore, non andartene così arrabbiato.."
"Ora ascolta, questa è l'ultima volta che farò questo discorso. Jay è innamorato
 di me? Forse, e se anche fosse? Come può un qualsiasi ragazzo innamorato di
 me metterci così in crisi?"
"Lui non è una persona qualunque"
"E allora?"
"E allora ti conosce meglio di chiunque altro, ed è più simile a te di quanto non lo
 sia io, e ho paura che col tempo questa cosa peserà"
"Perché tu non sei pieno di tatuaggi? Perché non bevi e non fumi? Credi che il
 nostro rapporto sia così superficiale? Perché se è così allora si, che abbiamo un
 problema"
"Non è così.. è solo che.."
"Cosa? Che devo sforzarmi ancora di più? Non lo vedi quant' è tutto sbagliato
 Quinn? Io non dovrei essere qui, per l'ennesima volta, a sforzarmi di convincerti
 che ti amo. Non dovrebbero andare così le cose. Tu sei l'unico ragazzo di cui
 mi sia mai innamorato, ho cambiato la mia vita per te. Come puoi non
 prendermi sul serio?"
"Io ti prendo sul serio.."
"No, non lo fai. Se pensi che qualsiasi persona, fosse anche Jay, potrebbe portarmi
 via così facilmente allora non lo fai, ed io sono stanco di tentare di farti cambiare
 idea. Me ne devo andare."

Quinn era rimasto immobile senza dire una parola, mentre Padge recuperava
la chitarra ed usciva dalla porta senza guardarsi indietro.
Non riusciva a credere a quello che era appena successo.
Si sentiva come se non potesse muoversi







Matt aveva portato il suo pranzo con sè, iniziando a mangiarlo mezzo disteso
sul divano, con gli occhi sulla televisione nella quale scorrevano le immagini
di vecchi gruppi musicali.
I suoi genitori erano partiti quella mattina, suo padre sarebbe restato
qualche giorno fuori per lavoro, e sua madre aveva deciso di accompagnarlo, facendo
in modo che la reasferta lavorativa si trasformasse in una specie di viaggetto romantico.
Matt restava sempre vagamente disgustato quando i suoi genitori si comportavano
come due adolescenti innamorati, ma sotto sotto non poteva che esserne contento, considerando
le difficoltà che riscontrava ogni giorno nelle famiglie di conoscenti e amici.
Quando il giorno precedente i suoi l'avevano informato che sarebbero rimasti fuori per
un week-end lungo, Matt si era immediatamente attrezzato per organizzare una
specie di festicciola.
Aveva terminato velocemente di mangiare ed aveva estratto il cellulare dalla tasca
dei jeans, premendo il tasto dell'ultimo numero chiamato
La voce di Bert l'aveva raggiunto dopo qualche squillo, col tono di chi si è svegliato
da appena qualche minuto, se non in quell'istante preciso.


"Sei ancora a letto, vero?"
"Si, è sabato. Perchè, vuoi raggiungermi?"
"Si"
"Davvero?"
"Già, nel senso che adesso esci dal letto, ti vesti e tra mezz'ora passo a
 prenderti"
"Sei spoetizzante"
"Sono sicuro che la tua allusione si riferisse proprio alla poesia"
"E' poesia anche quella"
"Idiota. Preparati"
"Ti ho già detto che i tuoi modi rudi mi eccitano?"
"Continuamente"

Bert aveva ridacchiato, chiudendo la conversazione, e si era alzato dal letto
per buttarsi sotto la doccia.
Quelli con Matt erano iniziati come appuntamenti, ma adesso erano più che
altro come incontri fissi.
Si vedevano ogni giorno, non avevano neanche più bisogno di dirselo.
Era diventato scontato che fosse così.
Era uscito dal bagno un quarto d'ora dopo, e si era sfregato i capelli bagnati
con un asciugamani, passandoci poi il pettine nel mezzo per dargli una specie
di sistemata.
Si era infilato un jeans pulito, una felpa rosso scuro ed il suo solito paio di
converse, e si era acceso una sigaretta mentre aspettava che Matt arrivasse.
Il moro l'aveva raggiunto in perfetto orario, oramai lo conosceva abbastanza
bene da sapere che spaccava il secondo in quanto a puntualità.
Era sceso non appena il suo cellulare avava squillato per avvisarlo, e Matt lo
stava già aspettando poggiato contro la macchina.
Bert gli aveva sorriso, ma invece di avvicinarsi aveva aggirato l'auto ed era
salito al posto del passeggero, per provocarlo.
Il più grande aveva scosso la testa ridacchiando, ed era salito a sua volta,
sporgendosi verso l'altro per attaccare le loro labbra prima ancora di aver
chiuso lo sportello.
Aveva incastrato una mano nei capelli ancora umidi di Bert, mentre faceva scivolare
l'altra sul suo petto, col palmo completamente aperto.

"Stai cercando di uccidermi?"
"Per così poco?"
"E' esattamente quel 'poco' che prima o poi mi ucciderà"

L'allusione al fatto che ancora non facessero sesso era chiara, ma Matt l'aveva
lasciata cadere nel silenzio, ridacchiando ancora una volta e staccandosi per
accendere il motore.
L'auto si era fermata appena qualche minuto dopo, davanti ad uno dei wallmart
poco lontani dal centro.
Bert l'aveva seguito all'interno senza fare domande, osservandolo scegliere
dagli scaffali diverse bottiglie di liquore e cibarie varie.
In quei piccoli posti l'ipocrisia era la regola, nessuno serviva alcolici agli adolescenti
nei bar, ma tutti facevano finta di non vedere quando uno di loro faceva scorta
di bottiglie in uno dei wallmart.
Matt aveva pagato la sua spesa ed i due ragazzi avevano posato la roba
nel portabagagli, risalendo poi in macchina verso casa del moro

"C'è una festa?"
"Si, i miei sono fuori"
"Non ho ricevuto l'invito"
"Non ti serve, è scontato che tu ci sia"
"Dio, come sei melenso"
"Piantala. E poi ho bisogno di te"
"Tu hai sempre bisogno di me, ammettilo"
"Come no, morirei senza di te"

Quel tono ironico gli aveva fatto guadagnare uno scappellotto dietro la testa.
I capelli del più grande avevano ondeggiato, e Bert vi aveva incastrato le dita
all'interno, tirandoli leggermente verso il basso.
Non tanto da fargli male, ma abbastanza da infastidirlo, in ogni caso.

"Dì ancora che moriresti senza di me"
"E' più probabile che io muoia a causa tua"

Bert aveva ridacchiato, allentando la presa sulle ciocche nere dell'altro, senza
però spostare le sue dita.

 "E poi per cosa avresti bisogno di me?"

Matt non aveva risposto, parcheggiando l'auto nel vialetto di casa appena
qualche minuto dopo.
Avevano portato la spesa all'interno, posizionando il cibo sul tavolo del salotto che
Matt aveva provveduto a svuotare.
Le bottiglie invece erano state portate in cucina.
Matt aveva liberato un pò di spazio accanto al piano cottura, spostando i contenitori
di vetro che contenevano la pasta, il sale e le altre spezie, e mettendole un pò sul
tavolo, un pò dove c'era posto

"Vuoi dirmi a che ti servo?"
"Una volta mi hai detto che sai preparare i cocktail"
"Mi hai invitato per fare il barista al tuo party?"
"Idiota, ne prepariamo una brocca di ogni tipo adesso, e poi ci godiamo la festa"
"Vuoi dire, io li preparo?"
"Si, qualcosa del genere"

Bert gli aveva rivolto un dito medio ed un sorriso, mentre Matt gli elencava
i cocktail che intendeva preparare.
Il più piccolo aveva ascoltato, o almeno aveva fatto qualcosa di molto simile
all'ascoltare, ma più che altro per il piacere di sentire la voce di Matt, che per
vero interesse per quello che stava dicendo.
Tanto avrebbe fatto di testa sua in ogni caso.
Alla fine della spirgazione veramente poco istruttiva, peraltro, il moro aveva lasciato
che iniziasse a preparare i drink, spostandosi in salotto per terminato di sistemare
il cibo in ciotole di plastica e poi era tornato in cucina.

"Certo che sei lento"
"Io non mi lamenterei, a meno che tu non voglia prepararteli da solo i cocktail"
"Tra un pò dovrebbero arrivare i ragazzi"
"Di già?"
"Non per la festa, ho scritto una nuova canzone, e ci eravamo accordati
 perché venissero a sentirla, e magari iniziassimo ad arrangiarla un pò.
 Ci vorrà poco, è questione di un oretta"
"E non era meglio venirmi a prendere dopo?"
"No è solo che volevo.. cioè magari te li presento"

Bert si era voltato verso di lui senza dire una parola, così, tanto perché si rendesse
conto di quello che gli aveva appena proposto.
Era come una specie di ammissione ufficiale che loro esistevano
Che erano.. qualcosa.
Perché se anche Matt non avesse detto in che rapporti erano effettivamente, chiunque
avesse avuto gli occhi avrebbe capito quello che c'era tra di loro.
Era palpabile, anche se nessuno dei due avrebbe saputo dire esattamente cosa fosse.

"Se ti chiedessero cosa siamo cosa gli risponderesti?"
"Beh direi che.. beh noi siamo.."
"Non dovresti presentarmi ai tuoi amici finché non saprai come finire la frase"
"Dimmelo tu cosa siamo"
"Troppo facile così Tuck"


Matt aveva riso, poggiandosi contro il tavolo mentre Bert si voltava nuovamente
dall'altro lato, per continuare quello che stava facendo.
Il più grande si era fermato ad osservare l'altro tagliare il limone a fettine e
spezzettare le foglie di menta.
Aveva passato gli occhi sull'intera figura minuta di Bert, senza dire più una parola
per molti minuti.
E poi qualcosa, Matt non avrebbe saputo dire cosa fosse, era arrivata nella sua
testa senza preavviso.
Il più grande aveva aperto e chiuso gli occhi un paio di volte, per rendersi conto
di quello che stava succedendo.
Si era sentito come se la sua pelle avesse iniziato a pizzicare tutto ad un tratto, senza
ragione.
Era stata come un'urgenza, potente, più forte di lui, e le sue gambe si erano
mosse come se avessero vita propria
Si era avvicinato all'altro ancora di spalle, poggiandosi contro di lui con l'intero corpo,
e poi aveva avvicinato le labbra alla nuca dell'altro.

"Non dovresti cogliere le persone alle spalle quando hanno un coltello in mano"
"Posalo"

Bert era rimasto un pò sopreso, ma aveva fatto come gli diceva, lasciando che l'altro
lo prendesse per i fianchi per voltarlo verso di sè.

"Che vuoi?"

Matt l'aveva baciato, succhiandogli le labbra mentre l'altro mugolava direttamente
nella sua bocca.
Bert iniziava a credere che volesse veramente ucciderlo, ma si era comunque
stretto ancora di più contro di lui.
Matt l'aveva aiutato a salire sul mobile, spingendo via tutto quello che c'era nelle
vicinanze per farsi spazio.
Un paio di cose era cadute rovinosamente per terra, creando un miscuglio
di vetro e sporcizia varia, alla quale nessuno dei due aveva prestato attenzione.
Il più grande aveva annusato la pelle del collo di Bert, che sapeva ancora di bagnoschiuma, e gli aveva fatto
aprire le gambe, mettendocisi in mezzo.
Si chiedeva che diavolo stesse ancora aspettando.
Non sapeva che cos'erano, ma sapeva che lui voleva Bert
Lo voleva così tanto che ogni giorno diventava sempre più difficile pensare a qualcos'altro che non fosse lui.

Voleva sentire che odore aveva mentre faceva l'amore
Voleva sapere che verso faceva mentre veniva



"Matt.. i cocktail.. e poi i tuoi amici.. stanno per arrivare.."
"Fanculo tutto Bert, scopa con me"

Bert aveva spalancato gli occhi a quella frase, ma non aveva avuto il tempo
di ribattere, anzi, per essere esatti non aveva avuto il tempo neppure di
formulare un qualsiasi pensiero nella sua testa.
Il più grande gli aveva fatto stringere le gambe intorno alla sua vita e l'aveva
preso di peso, mettendolo seduto sul tavolo.
Bert aveva sussultato al rumore di qualcosa di vetro che cadeva per terra,
frantumandosi al contatto col pavimento, ma Matt l'aveva baciato ancora, come
se non se ne fosse nemmeno reso conto.
Le mani del più grande erano scivolate sotto la sua felpa, mentre si stendeva
per metà sopra di lui per baciarlo.

"Matt..aspetta.. frena"
"Che c'è?"
"Non voglio che tu non lo faccia per i motivi sbagliati.. se è per quello che
 ho detto in macchina io stavo solo scherzando, posso aspettare"
"Non è quello il motivo. Lo faccio perché se passiamo un'altra giornata insieme
 senza nemmeno toccarci penso che morirò"

Bert aveva sentito l'eccitazione nella voce dell'altro, nessuna traccia di paura.
Aveva già chiuso gli occhi prima ancora che il suo cervello realizzasse che poteva
lasciarsi andare
, mentre Matt gli sfilava la felpa.
Si erano baciati, incastrando le loro lingue a mezz'aria.
Poco dopo il più piccolo era quasi completamente nudo.
Matt aveva osservato lo strano tatuaggio sul fianco di Bert, sporgendosi per
passarci la lingua sopra, strappandogli un gemito basso e frustrato.
Poi aveva portato le mani sul corpo del più piccolo, toccando quanto più
poteva per rendersi conto di quello che stava succedendo
Era tutto diverso.
La pelle sotto le dita faceva tutta un'altra sensazione, ed aveva un altro
odore, più forte.
Senza sapere bene cosa stesse facendo gli aveva infilato una mano nei boxer,
l'unico indumento che Bert aveva ancora addosso.
E quello era stato ancora più strano, sentire l'eccitazione di Bert sotto le dita
l'aveva stranito, ma quella sensazione era passata quasi subito, nello stesso
istante in cui l'altro aveva gemuto.
Ed era come aveva detto Padge, qualcosa che ti sconcerta, e ti cambia.
Anche Bert aveva iniziato a spogliarlo, passando le dita sui disegni colorati
delle spalle e delle braccia del moro, sfilandogli la t-shirt e scendendo quasi immediatamente a sbottonargli i jeans.
Stava facendo del suo meglio per controllarsi, ma da quando Matt era arrivato
non aveva più fatto sesso con nessuno, e adesso quell'astinenza cominciava
a diventare insopportabile, soprattutto perché la mano di Matt si muoveva
ancora nei suoi boxer
Era sceso anche lui a toccarlo, abbassando la biancheria con la mano libera.
Ed era stato chiaro ad entrambi che non avrebbero potuto aspettare oltre.
Nessuno dei due.
Matt sapeva che doveva fare qualcosa, ma non sapeva esattamente cosa, e come.

"Bert.."
"Hai.. hai cambiato idea?"
"No, dio no. E' solo che.. non ho una cazzo di idea di quello che devo fare, quindi
 dovrai essere tu a guidarmi"
"Prendimi.. prendimi e basta"

Il più piccolo si era trattenuto a stento dal supplicarlo, ma il tono disperato
della sua voce non era sfuggito a Matt.
Era bastato quello a fargli perdere definitivamente la testa.
L'aveva tirato verso di sè, sul bordo del tavolo, ed aveva eliminato l'ultimo
indumento di Bert.
Era entrato dentro di lui con un'unica spinta, e gli era sembrato che qualcuno
gli avesse improvvisamente risucchiato via l'aria dai polmoni.

Aveva spalancato la bocca ma non era neanche riuscito a gemere, era soltanto
rimasto immobile, sconvolto da quel calore improvviso che l'aveva circondato.
Bert si era impegnato con tutte le sue forze per non pregarlo di fare un qualsiasi
movimento, anche se si sentiva impazzire, lasciando che l'altro si prendesse
il suo tempo.
Quando finalmente aveva iniziato a muoversi tutto era diventato frenetico.
Matt l'aveva spinto perché si distendesse con la schiana sulla superficie piana
e fredda, mentre Bert gli stringeva le gambe intorno ai fianchi.
Il più grande si era aggrappato con entrambe le mani ai bordi della tavola per
mantenersi saldo e si era spinto a fondo, lasciando che il respiro lasciasse la
sua bocca tutto in una volta, insieme ad un gemito così forte da essere quasi un urlo.

Ad ogni spinta il mobile tremava leggermente, ed i contenitori di vetro delle
spezie poggiati poco distanti da loro tintinnavano l'uno contro l'altro facendo
un bassissimo rumore di sottofondo.
Bert aveva iniziato ad assecondare i movimenti dell'altro, cercando disperatamente
qualcosa da stringere tra le mani
Entrambi si erano sforzati di farlo durare il più possibile, ma era davvero troppo
tempo che aspettavano, che si volevano, erano velocemente arrivati al limite.
L'avevano sentito, tutti e due, e si erano guardati per un secondo.
Matt aveva portato una mano dietro la schiena dell'altro, perché si alzasse
e si trovassero alla stessa altezza, e si era spinto ancora una volta nel
corpo caldo di Bert.
Il più piccolo aveva portato le braccia a circondare il collo dell'altro, mentre veniva,
e Matt aveva tentato di mantenere i suoi occhi aperti per poterlo guardare, ma
Bert si era stretto tutto intorno al lui nell'orgasmo, e Matt non aveva capito più
niente.




Erano rimasti tutti e due con gli occhi chiusi per un tempo che non avrebbero
saputo quantificare.
All'inizio solo per godersi quel momento di piacere e intimità, poi perché nessuno
dei due sapeva cosa aspettarsi quando li avrebbero aperti.

Alla fine si erano decisi a farlo, lentamente, ed i loro sguardi si erano incontrati
mentre restavano in silenzio per qualche istante
E poi era successo qualcosa
Qualcosa di davvero strano, o almeno qualcosa che due persone
normali avrebbero considerato strano, ma che invece era completamente da loro.
Si erano messi a ridere.
Semplicemente si erano guardati ed avevano riso, finché Bert non aveva
indietreggiato leggermente per sedersi più comodamente, e gli aveva lasciato
un pizzicotto sul braccio

"Non è carino ridere subito dopo avermi scopato"
"Idiota"
"Stai bene?"

Il tono di Bert si era involontariamente addolcito, perdendo quella nota di divertimento
che lo impregnava, senza che lui l'avesse veramente deciso.
Era rimasto in silenzio, aspettando che l'altro si prendesse il suo tempo per
rispondere, ma Matt non ne aveva avuto bisogno.


"Si, sto bene"
"Penso che me ne starò buono qui, aspettando che tu realizzi quello che è
 appena successo ed abbia un crollo psicotico"


Matt aveva ridacchiato, scuotendo leggermente la testa, sottolineando il tutto con
uno scappellotto dietro la testa dell'altro, e poi si era chinato a baciarlo.
Bert aveva ricambiato per un attimo, subito prima di spingerlo via e scendere
con un salto dal tavolo.


"Beh ora posso anche andarmene, ho avuto quello che volevo"
"Idiota"
"L'hai già detto"
"Era per ribadire il concetto"

Bert aveva fatto quello strano sorriso obliquo in cui si esprimeva di solito, restando completamente nudo
al centro della cucina come se nulla fosse, mentre si guardava intorno per vedere dove Matt avesse buttato i suoi vestiti
Il più grande era semplicemente rimasto a guardarlo, con la testa inclinata di lato
per non perdersi nessun movimento, mentre si riabbottonava i pantaloni senza
prestare veramente attenzione.
Bert sentiva lo sguardo dell'altro sopra di sè, anche se non poteva vederlo perché
era voltato di spalle.

"Smettila di guardarmi il culo"
"Megalomane, non ti stavo guardando"

Il più piccolo si era voltato, dopo aver recuperato tutti i suoi indumenti.
Li aveva semplicemente tenuti tra le mani, per qualche attimo, senza indossarli, poi li aveva poggiati
sul tavolo ed aveva camminato lento fino all'altro ragazzo.


"Bugiardo. Mi vuoi ancora"
"Anche tu"


Bert si era alzato sulle punte per baciarlo ancora una volta, circondandogli il collo
con le braccia per reggersi più facilmente.
Gli aveva stretto il labbro inferiore tra i denti, stringendo leggermente senza
intenzione di fargli male, e Matt aveva fatto un passo indietro per poggiarsi
contro la parete, trascinandolo con sè nel movimento.
La realtà intorno aveva già iniziato a sbiadire, come gli succedeva sempre quando Bert era così vicino
Perciò non aveva nemmeno sentito il suo telefono vibrare nel tentativo di riportarlo nella dimensione reale.

"Il tuo culo sta vibrando"
"Mh?"
"Il cellulare nella tasca"
"Ignoralo"
"Saranno i tuoi amici che stanno arrivando. Vuoi davvero confessargli di noi
 mostrandogli praticamente quello che facciamo? Penso che nessun buono
 psicologo sarebbe in grado di curargli un tale trauma"
"Tutte queste parole per dire che non vuoi?"

Bert gli aveva afferrato una mano perché lo toccasse, in dimostrazione che si stava sbagliando.
Che lo voleva eccome, di nuovo.
Matt si era ritrovato a gemere a quel contatto

"Tutte queste parole per dire che non possiamo, idiota"
"Che noia"
"E io che mi aspettavo qualche parolina dolce dopo aver scopato"


Il più grande aveva ridacchiato, mentre Bert si stava già staccando da lui
per reinfilarsi i vestiti
Aveva recuperato il cellulare dalla tasca ed aveva aperto la letterina lampeggiante
sullo schermo, leggendo perplesso il suo contenuto

"Problemi?"
"E' Padge, dice che non viene"
"E?"
"Nessuna spiegazione, neanche un saluto. Strano"

Matt aveva fatto partire la telefonata verso Padge, ma la segreteria telefonica
l'aveva informato che non era raggiungibile.

"Qualcosa non va, ha spento il telefono"
"Magari è con Quinn, vuoi che lo chiami?"
"Si"

Bert aveva fatto come gli diceva, e la comunicazione si era attivata dopo qualche
squillo, senza che dall'altra parte venisse detta nemmeno una parola

"Quinn? Che succede? Perché non parli"
"Padge se n'è andato"
"Andato? Che significa?"

Bert l'aveva sentito tirare su col naso, mentre ancora una volta restava in silenzio.
Lo stomaco gli si era stretto immediatamente.
Detestava sentirlo così, più di qualsiasi altra cosa.

"Non muoverti, arrivo"

Matt aveva osservato Bert, aspettando che chiudesse la telefonata per spiegargli, e nel
frattempo si era infilato la felpa, e le scarpe.
Gli aveva rivolto uno sguardo preoccupato, ma l'altro non si era sprecato a dirgli cosa
stesse succedendo.
Matt non aveva insistito.

"Devo andare da Quinn"
"Ti accompagno io"
"E gli altri? Staranno per arrivare"
"Li avviso dalla macchina"

Nessuno dei due si era sentito di dire una parola nel tragitto in macchina.
Ognuno stava costruendo le proprie ipotesi su cosa potesse essere successo.
Ognuno si stava preoccupando a modo suo
Bert aveva sepatato le mani che teneva allacciate davanti a sè sulle gambe e
ne aveva spostata una a toccare le dita di Matt sul cambio, in un gesto consolatorio
che aveva strappato un mezzo sorriso all'altro.

Era preoccupato anche lui, ma per Matt c'era qualcos'altro, non riusciva a smettere
di sentirsi colpevole.
Erano arrivati a casa del biondino solo quindici minuti dopo, per via del traffico del sabato.
Quinn aveva aperto con gli occhi ancora rossi, facendo un passo indietro
involontario quando aveva visto Matt, entrambi i ragazzi l'avevano notato.
Si erano spostati tutti e tre in salotto, e Bert si era seduto accanto al biondino
mentre Matt prendeva posto su una delle poltrone di fronte a loro

"Quinn piccolo, che è successo?"
"Padge se n'è andato"
"Si questo me l'hai già detto. Ma perché?"
"Abbiamo litigato"
"Per cosa"
"Per.. per Jay"
"Per Jay? E' successo qualcosa?"
"Lui è innamorato di Padge, me l'ha detto"

Matt era rimasto in silenzio fino ad allora, lasciando che fosse Bert a parlare
con Quinn, ma dopo quella frase non era più stato capace di restare in disparte.
Lo sguardo del biondino si era alzato verso di lui, quand'aveva parlato

"Jay ti ha detto questo?"
"Si"

Bert era rimasto in silenzio per un attimo, guardandoli entrambi.
Non sapeva esattamente chi avrebbe dovuto calmare per primo, tra i due.
Aveva rivolto il suo sguardo al biondino, decidendo che di Matt si sarebbe occupato
dopo

"Ma questo cosa cambia Quinn? Lo sapevi già, voglio dire, non ne avevi la
 conferma ma lo sapevi"
"Non lo so"
"Perché avete litigato esattamente?"
"Perché io non volevo che lo vedesse"
"Mi avevi detto che sapevi che lui ti amava e ti bastava. Che ne è stato di tutto
 il tuo buon senso?"
"Ti ho detto che non lo so"
"Non puoi metterti tra loro due Quinn, e non puoi far sentire Padge in colpa
 quando non ha fatto nulla. Io so quello che c'è sotto, lo sappiamo tutti e due.
 Ma stai sbagliando. Se le cose stanno andando male è tutta colpa tua"

Quinn aveva spalancato gli occhi a quelle parole, mentre gli si riempivano di lacrime.
Anche Matt aveva sussultato alla durezza del tono e delle parole di Bert.
L'aveva interrotto, alzandosi per prendere posto all'altro lato del divano, accanto a Quinn.
Gli aveva accarezzato leggermente la testa, perché si tranquillizzasse.

"Ascolta, va di sopra e vestiti, vieni con noi alla festa"
"No, non sono in vena, ma voi andate"
"No, tu vieni con noi, e troveremo un modo di risolvere questa cosa.
 Te lo prometto"
"Matt.."
"Ti prego, fallo per me"

Quinn aveva annuito, sforzandosi di fare un mezzo sorriso al più grande, poi
era salito al piano di sopra, per vestirsi, lasciando i due ragazzi seduti sul
divano al piano di sotto.
Matt era sempre carino con lui, nonostante fosse amico sia di Padge che
di Jay.
Riusciva a comprendere benissimo cosa Bert vedesse in lui.

Matt aveva osservato Quinn salire le scale, e poi aveva riportato il suo sguardo
sull'altro ragazzo rimasto accanto a lui, che fissava davanti a sè senza dire
una sola parola

"Sei stato un pò duro con lui"
"Lo so"
"Perché hai reagito così?"
"Perchè lo conosco. So quello che sta facendo, credimi, a volte ha bisogno
 che qualcuno lo scuota per fargli capire quanto stupido possa essere"
"E' sconvolto Bert.."
"Si, lo è, più di quanto tu creda, e vederlo stare male mi ferisce da morire, specie
 se è lui stesso a farsi del male"
"Che intendevi con 'so quello che sta facendo?"

Bert non aveva risposto, e Matt aveva preferito non indagare oltre.
Almeno per il momento, avrebbe aspettato che si trovassero da soli con più
calma.
Era comunque rimasto a guardarlo, mentre l'altro continuava a fissare
il vuoto con lo sguardo arrabbiato.
Non l'aveva mai visto arrabbiarsi con Quinn
Ad essere onesti, non l'aveva mai visto arrabbiato in generale, ma era
rimasto sorpreso dalla severità con cui aveva parlato col biondino, e con
la quale aveva parlato a lui di Quinn.
Era sopreso perché Bert adorava quel ragazzino, ed evidentemente c'era
qualcosa sotto che non riusciva ancora a capire.

Quinn era sceso poco più che cinque minuti dopo, indossando un semplice jeans
chiaro ed una felpa nera, le cui maniche erano quasi più lunghe delle sua stesse
braccia.
Il nero metteva incredibilmente in risalto quanto lattea fosse la sua carnagione.
Il biondino si era avvicinato a loro due, ma Bert si era mosso in avanti per
uscire di casa, e non l'aveva neanche guardato.
A Matt non era sfuggita l'espressione ferita del più piccolo, gli aveva messo un
braccio intorno alle spalle ed avevano seguito il moretto all'esterno, salendo in auto.
Quando erano arrivati a casa sua Matt gli aveva offerto qualcosa da mangiare, e
poi aveva chiesto a Quinn di dargli una mano ad ultimare i preparativi per la
festa, tanto per tenerlo occupato, dato che Bert non sembrava per niente disposto
a consolarlo.




Le prime persone avevano cominciato ad arrivare intorno alle nove.
Matt aveva invitato anche gli amici di Bert, e qualche loro conoscenza.
Non gli piaceva quella strana separazione tra quei due gruppi, anche perché
oramai erano inestricabilmente legati, sarebbe stato senza senso continuare
a comportarsi in quel modo.
Dan e Jeph avevano accettato l'invito, nonostante lo conoscessero a malapena.
Ma Bert aveva detto che era un tipo apposto, e a loro andava bene così.
Matt era stato sollevato che fossero venuti, specie perché avrebbero potuto
tenere compagnia a Quinn, mentre lui faceva quello che doveva fare.
Aveva lasciato i biondino coi suoi amici e si era chiuso in cucina, prendendo con
sè il suo cellulare.
Aveva chiamato Padge, ma ancora una volta aveva sentito dall'altra parte solo
la voce metallica e monocorde della segreteria, così aveva chiamato direttamente
a casa.
Era una cosa che non faceva mai, perché la famiglia di Padge non vedeva
di buon occhio neanche lui, e solitamente evitava per non creargli problemi, ma
adesso era l'unico modo che aveva per trovarlo.
Era stata la madre dell'amico a rispondere a telefono, era gentile tutto sommato,
almeno quando non c'era il marito nei paraggi.
Aveva aspettato che il telefono passasse nelle mani di Padge, ed aveva
ascoltato il 'pronto' per metà meravigliato e per metà no, dell'altro.

Matt non si era preso nemmeno la briga di salutare

"Vieni alla festa"
"No Matt, non sono proprio in vena di festeggiare un cazzo onestamente"
"Forse non mi sono spiegato bene, alza il culo e vieni alla festa, adesso.
 Quinn è qui"
"Cos.. perché?"
"Perché siamo andati da lui questo pomeriggio e stava di merda, perciò
 tu adesso vieni a sistemare questa cosa"
"Matt.."
"Padge, non fare cazzate. Vieni e basta"

Aveva chiuso la conversazione prima ancora che l'altro potesse anche solo pensare
di ribattere una qualsiasi cosa.
Padge aveva sospirato, passandosi una mano sul viso per pensare a cosa avrebbe
dovuto fare.
Alla fine aveva deciso di andare, perché quella situazione andava risolta, in un modo
o nell'altro.
Si era buttato sotto la doccia, sforzandosi di non pensare che alla festa ci sarebbero
stati sia Quinn che Jay, e che qualla cosa aveva tutta l'aria di diventare un potenziale
casino, peggiore di quello che già c'era.
Era arrivato a casa di Matt mezz'ora dopo, e l'aveva chiamato sul cellulare perché
gli aprisse la porta sul retro, non aveva voglia di salutare gente e sorridere come se
niente fosse.

"Sarei venuto a prenderti fino a casa se tu non fossi venuto"
"Lo so, è una delle cose che mi ha convinto, tanto mi avresti obbligato lo stesso"
"Puoi scommetterci il culo"
"Porta qui Quinn e facciamola finita"
"Aspetta un secondo, parla con me"
"Che dovrei dirti Matt? Sono fottutamente stanco"
"Lo so, ma addirittura andarsene e lasciarlo così.."
"Tu non sai come stanno le cose. Sta dando fuori di matto, sto cercando in tutti
 i modi di farlo stare bene, ma mi trovo sempre un muro davanti"
"Si, ma credo che tu stia reagendo in maniera eccessiva"
"Lascia perdere, perché ti immischi?"
"Perché ti voglio bene, e voglio bene a Quinn. Non fare lo stronzo con me, sto
 cercando di darti una mano"
"Lo so, scusa.. solo che è frustrante.. Perché pensi che io stia reagendo
 eccessivamente?"
"Credo che tutti e due stiate esagerando. Tu sei particolarmente sensibile all'argomento
 Jay da quando.. beh da quando hai saputo. Sei nervoso, pensi che Quinn non lo
 avverta?"
"Si, ma cerco di contenermi, a differenza di Quinn. Questa cosa mi fa male, ok?
 E' già abbastanza difficile senza che lui mi dia addosso continuamente"
"Non puoi farla pagare a Quinn per il fatto che ti faccia male la faccenda di Jay"
"Io non sto facendo niente del genere. E' lui che la fa pagare a me per una
 cosa di cui non ho colpa"
"Dovreste darvi una calmata tutti e due.. Quinn stava uno schifo oggi pomeriggio"

Padge aveva sospirato, l'ultima cosa che desiderava è che Quinn stesse male.
Ma si sentiva come se gli stessero volando contro un migliaio di cose alla
velocità della luce, faceva fatica ad affrontarle.
E Quinn non lo stava aiutando.
I due ragazzi erano usciti dalla cucina ed erano andati a cercare il biondino.
Padge aveva camminato tra le facce conosciute, limitandosi a salutare con
dei brevi ed impercettibili cenni del capo, senza davvero avvicinarsi a nessuno.
Matt aveva chiesto ad un paio di persone se avessero visto Quinn, che gli
avevano indicato l'esterno della casa.
I due ragazzi si erano mossi fino alla porta, e poco dopo li aveva raggiunti
anche Bert.
Avevano dato un occhiata dai vetri ai lati della porta, ed il biondino era proprio
dove gli avevano detto.
Era seduto sui gradini della casa, con un ragazzo che Padge aveva visto a
malapena una o due volte, era un amico di Jeph, per quel che si ricordava.
Il suo ragazzo stava ridendo, mentre l'altro lo guardava in modo inequivocabilmente
interessato.
Padge era rimasto immobile a fissare la scena, ma la sua voce gelida aveva
comunque raggiunto Matt, nonostante non avesse nemmeno voltato la testa.

"Vedo, è come dicevi tu. Sta davvero una merda"
 
Aveva detto soltando questo, prima di aprire la porta, accertandosi di fare il
maggior rumore possibile perché i due ragazzi lo sentissero.
Matt e Bert l'avevano seguito fuori, per cercare quantomeno di limitare i danni
Quinn si era voltato verso il rumore, senza però neanche alzarsi
Bert si era avvicinato all'amico seduto accanto a Quinn, suggerendogli sotto
voce che sarebbe stato meglio se se ne fosse andato.
Il ragazzo li aveva lasciati, mentre Quinn restava seduto a guardare la scena
di Padge, Matt e Bert che lo fissavano dall'alto.

"Che cazzo fai Quinn?"

Il biondino si era alzato solo allora, e Bert si era reso immediatamente conto
che non era esattamente stabile sulle gambe.
Sembrava che avesse bevuto, ed era rimasto completamente scioccato da
quella cosa.
Quinn aveva fronteggiato lo sguardo di Padge

"Che vuoi?"
"Ti ho fatto una domanda"
"Stavo parlando con un amico"
"Un amico? Non l'hai visto come ti guardava?"
"Che te ne frega? Credi di essere l'unico ad avere degli ammiratori?"

L'allusione a Jay era sottile quanto palese e Padge si era irrigidito completamente
L'aveva sentito mentre i suoi muscoli si tendevano

"Wow, questo è davvero un colpo basso Quinn"
"E' la verità"
"No, non lo è. Io non faccio niente per incoraggiare Jay, tu invece mi sembravi
 tutt'altro che infastidito"
"Non dovrebbe interessarti comunque, io e te non stiamo insieme in pubblico, giusto?"
"Beh non preoccupartene, torna a divertirti col tuo amico. Credo che da questo
 momento non staremo insieme nè in pubblico nè il privato"









Salve girls! Sono tornata!
Il capitolo non ha bisogno di nessuna parola, e sono curiosa di sapere cosa
ne pensate voi xD
Come sempre vi ringrazio delle recensioni, e vi amo!
Ah, e P.S. Buon Natale (Anche se in anticipo)


DyingAtheist: Il tuo cartello è servito! Volevi il sesso? Eccolo! xD
Jay ha confessato, anche se non alla persona giusta, ma chissà xD
Che ne dici del capitolo?

ColdBlood: Tutti mi chiedevano il sesso, vi ho accontentato dai! xD
Si Quinn forse è stato un pò indisponente, ma è capibile, no?
Padge li avrà anche interrotti, ma ha dato il via xD Che ne dici?

Crazy_Me: Tu tifi perché Padge tradisca Quinn con Jay?! Oddio mi fai morire! xD
Matt ha risolto i suoi problemi, no? xD
Che ne pensi del capitolo?

Xx_ImJustAKid:
Come sempre sei profetica dear ( o mi conosci troppo bene e sai
quanto sono cattiva xD) ma si, la rivelazione di Jay ha sconvolto completamente
gli equilibri xD
La tua risposta su Matt era nel capitolo, quindi non ho bisogno di commentarla! xD

Yuky_Frehley: Grazie! Sono contenta che ti sia piaciuto!
Lo so sono cattiva ad averli interrotti, ma mi sono fatta perdonare, no?

Friem: Ahah povero Padge, dopo l'intrusione dell'ultimo capitolo ha rischiato
di essere linciato! xD Ma forse le sue parole a Matt hanno fatto il miracolo!
(Anche se questo capitolo è ambientato un mese dopo, quindi è stato un miracolo
un pò lento xD)

   
 
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