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Autore: reberebecca    21/12/2010    18 recensioni
Una ragazza, tutta coperta, spunta sulla strada, la sciarpa le risparmia solo gli occhi.
Sono nocciola. Sembra triste.
Subito dopo di lei spunta un fagotto. Tutto coperto. Se non fosse che sento battere il suo cuore giurerei che è un gomitolo che rotola sulla strada.
“Tesoro sbrigati! Si fa rosso sennò.”
“Mamma”
Dalla voce, è una bimba di sicuro, riprende a camminare più veloce. Ma inciampa e cade sull’asfalto coperto di ghiaccio.
“Tesoro, riuscirai mai a camminare retta per più di cinque minuti?!”
E’ buffa la bimba. Apro il finestrino.
“Mamma la bua”
E lo sento.
Il suo odore … mi travolge.
Un’ondata di adrenalina mi smuove ogni centimetro del corpo, invadendomi completamente. Gli occhi mi si scuriscono. Tremo. Subito dopo il dolore nel petto sembra squartarmi. Sono senza fiato, mi sembra di aver perfino bisogno di respirare.
Lo trovata! E’ lei.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Bella/Edward
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film
Capitoli:
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Salve a tutte!
Voglio ringraziarvi. Siete fantastiche.
Davvero sono commossa per i vostri commenti.
Grazie. Grazie. Grazie.
Vi ricordo che rispondo alle vostre domande tramite la nuova finzione di Efp. Trovate il messaggio nel vostro account.
Un bacione alla mia sorellina.  Sto mantenendo la promessa tesoro!!!!
Questa storia è in piedi anche grazie a  ila74cullen   la mia sorella di penna. Grazie tesoro.
Allora prima del capitolo faccio un chiarimento.
Il capitolo 6 e 7 doveva essere un unico capitolo. Ma per vari problemi ho dovuto dividerlo.
Quindi in questo capitolo trovate il punto di vista di Bella.
Non credo di postare ancora per quest’anno. Quindi:
Un grasso abbraccio.
 Auguri a tutti  e  Buone Feste
Rebe
 
 
Capitolo 7
 
 
 
Bella
 
 
Come volevasi dimostrare,  quel vampiro lussurioso è riuscito a farmi  fare tardi, ed ora siamo nel cortile della scuola, mentre tutta la popolazione scolastica di Forks ci guarda, mentre un odioso vampiro, uno a caso, mi sfoggia come un trofeo, lanciando occhiate minacciose ad ogni maschio presente.
Dio, vorrei seppellirmi dalla vergogna.
“Edward per favore, almeno allenta la presa!” Dico indicando il suo braccio che saldamente mi stringe al suo fianco.
“Perché? A me piace. Poi il tuo calore… mi rilassa.”  Dice sfoggiando la più innocente delle espressioni.
E ti pareva! Parlare con un sasso avrebbe dato più risultati.
I suoi fratelli sono arrivati quasi contemporaneamente a noi, chissà se lo hanno fatto apposta? Non mi sorprenderei se fosse così. Mi salutano con un cenno, mantenendo comunque le distanze. L’unica che mi sorride sfacciatamente, continuando ad agitare la mano, è Alice.
 Sembra davvero felice di vedermi.
Edward riesce abilmente a nascondere la sua natura possessiva, dietro quei modi tanto gentili. Le carezze, i sorrisi ed i baci innocenti, hanno come unico scopo gridare a tutti l’evidenza: IO SONO SUA.
Questo increscioso spettacolo finisce quando arriviamo all’aula di aritmetica. 
“Bene, sono arrivata sana e salva, mio cavaliere. Presumo di vederti qui fra cinquanta minuti, quindi, bando ai saluti e vai alla tua lezione”  La mia voce formale cerca di evidenziare il fastidio che il suo comportamento mi scatena.
“No, mia signora. Non sarò qui per le prossime ore, ma confido nella vostra sicurezza.” Risponde sorridendo sornione.
“Va via? E dove?” Ancora  stupita dalle sue parole non ho nemmeno il tempo di elaborare se ciò sia un bene o no per me che due braccia mi attirano al suo corpo. Ha una presa delicata, come se  nelle sue mani stringesse l’oggetto più fragile di questa terra. Immerge il viso nei miei capelli e con voce soffice mi sussurra all’orecchio.
“Bella… tornerò il più presto possibile, ma te, promettimi di non fare sciocchezze, devo saperti al sicuro, altrimenti impazzisco.”
Si scosta e fissa il suo sguardo nel mio. La serietà che leggo nei suoi occhi mi travolge, non posso che annuire.
“D’accordo” sospiro “ Se decido di fare bungee jumping, aspetterò il tuo ritorno”
“Bella… ti prego” La sua voce trasuda ansia.
Scostandomi da lui, alzo le braccia in segno di resa.
“Va bene, hai la mia resa incondizionata, poi ci sono sempre i tuoi fratelli, giusto?”
“Esatto! Vedo che cominci a capirmi.”
Mi riprende tra le sue braccia e senza pudore inizia ad annusarmi il collo. Ci struscia sopra le labbra e il naso dandomi i brividi. Questo gesto, è tanto raccapricciante quanto erotico, da riuscire a risvegliare nel mio corpo innumerevoli sensazioni. Finirà mai di trattarmi come una bambola? O forse sono solo io a sentirmi tale.
Si china piano e con delicatezza poggia le sue labbra sulle mie. La sua bocca diventa sempre più  esigente. Muove le labbra duramente quasi forzandomi ad aprire la bocca per lui e quando lo faccio, sembra divorarmi. Muove le labbra con frenesia, sembra  la disperazione di un bacio d’addio.
Non va oltre le labbra, non osa di più, ed io mi sento sollevata e al contempo dispiaciuta, in continuo conflitto con me stessa.
Non capisco la sua afflizione, dal nostro primo bacio ce ne sono stati altri… ma mai così…
“Ti amo, mia Bella, incondizionatamente e disperatamente. Non dimenticare mai che la mia vita è nelle tue mai”
Ecco che inizia con i sensi di colpa, anche se da una parte non posso che essere lusingata da tutta questa dedizione a me.
,Con un lieve tocco sulla bocca mi dà un ultimo bacio, mi accarezza la guancia piano e poi, sospirando, si allontana  definitivamente.
Si gira lentamente e incamminandosi nel corridoio si dilegua in mezzo alla folla nel corridoio.
Ancora ferma sulla porta della classe, l’immagine che ho d’avanti sono gli occhi di Edward prima di voltarsi. Nel suo sguardo c’era un’angoscia infinita. Sembrava così sofferente…
“No,no”, scuoto la testa cercando di far sparire quell’ immagine dalla mia mente ed entro in aula , “non può stare così male per me, solo per qualche ora di separazione!” Credo che la conclusione: dei miei ragionamenti sia: non cercare di capire un vampiro potenzialmente psicopatico, perché, porterebbe alla pazzia.
Con questo pensiero mi rilasso e mi preparo ad una giornata senza la presenza costante di Edward.
 
Più passano le ore più mi convinco che quell’arrogante, lussurioso, e borioso di un vampiro mi ha imbrogliata. Deve aver usato qualche trucco  alterando i miei sensi con la sua costante presenza.
Continuo a guardarmi intorno come se mi aspettassi  di vederlo da un momento all’altro. Ho passato le ultime tre ore con uno strano senso di vuoto nello stomaco.
 Mi rifiuto categoricamente di pensare o in qualche modo di ammettere che mi manchi Edward.
Ho bisogno di stare da sola e pensare, senza dover far finta di seguire la lezione.
Così, faccio la cosa più spregevole che un’alunna modello come me può fare: Saltare le lezioni.
Il corridoio è ormai deserto, origlio dietro le porte per trovare un aula vuota, non ho voglia di rinchiudermi nel bagno e fuori piove.
“Ciao, Bella” Una voce dietro di me quasi mi spaventa a morte.
“Oh, ciao Mike” Rispondo in imbarazzo, ancora con il cuore in gola.
“Se cercavi un’aula dove nasconderti, quella di musica è vuota.”
Sagace il ragazzo.
“No… io, eh…mhm… Sì.” Mi vergogno di me stessa, non sono una brava bugiarda per cui ogni volta che mi prendono con le mani nel sacco non posso che ammettere le mie colpe.
Mike ride della mia ammissione ed io con lui.
“Dai, Bella, non dirmi che è la prima volta che marini le lezioni?”
“Be, sì… in effetti.” Certo prima non ne avevo bisogno.
“Dai ti faccio strada.” Dice mentre mi affianca, forse un po’ troppo per i miei gusti.
“No, tranquillo, vai pure alla tua lezione”
“Secondo te cosa faccio in giro, quando la mia ora di storia è  iniziata da un pò?”Risponde con tono beffardo e alzando un sopraciglio  in senso di intesa.
Già cosa ci faceva? Mi viene istintivamente da pensare che mi seguisse, ma poi, valutando che è una cosa improbabile mi do della stupida da sola.
“Bhe, non so, potevi sempre cercare Jessica, ho visto come ti guarda…”
“Niente Jessica” Taglia corto, ed io ho paura di aver sbagliato argomento.
 Voglio trovare   la scusa giusta per togliermelo di torno.
Ho programmato per questa ora, con un colloquio a tu per tu con me stessa e non ammetto spettatori.
“Bella, stavo pensando… perché qualche volta non ci vediamo… fuori? Tipo, non so, sabato sera, ho i biglietti per il cinema, puoi scegliere tu il film da vedere.”
Oh. Questa poi…
Non sono abituata  a cose del genere, di solito, con il mondo degli adolescenti ho, al massimo, uno scambio di battute di cortesia,  saluti di routine, nessuno si è mai interessato a me. Almeno non per un appuntamento, e a me va bene così. Mi sento così sbagliata nel pensarmi come…  non lo so come.
Guardo Mike che aspetta la mia risposta con viso speranzoso. Non so ancora cosa dirgli o come.
Apro la bocca per dire qualcosa di sensato. Ma ne esce soltanto un confuso farfugliamento
 “Mike, io… mi dispiace, ma non…”
“Niente di impegnativo se… tu non vuoi” Replica senza lasciarmi finire.
Un senso di repulsione mi pervade.
E’ sbagliato, tutto sbagliato, io, lui, questo corridoio vuoto, a due passi da quella stupida, e deserta, aula di musica e cosa non da poco, la determinazione che gli vedo dipinta sul viso.
“Mh, Mike, in realtà sono già impegnata… con qualcuno, intendo.” Parlo calma, cercando di non creare malintesi.
“Non ci credo, stai mentendo!” Esclama con voce è tagliente.
“Ti ho osservato, non dai importanza a nessuno, neanche a quello stupido di Cullen che ti ronza continuamente intorno”
Il suo tono accusatorio diventa sempre più cattivo. Lo stomaco mi si contorce nell’udire il nome di Edward sputato con tanto disprezzo dalla bocca di Mike.
“Mike, forse ti sei perso il nostro ingresso questa mattina. Ti assicuro che ora siamo una coppia” Affermo con decisione, meglio mettere le cose in chiaro una volta per tutte. Devo dare atto ad Edward che forse lo spettacolo di questa mattina non è stato del tutto insensato..
“Non capisco. No, non ci credo….” Fa una pausa, come ad afferrare tutto il discorso. Quando la rabbia inizia a velargli gli occhi capisco che la comprensione delle mie parole deve essergli finalmente chiara.
“Sei stata con Cullen?” La crudeltà con cui mi parla, adesso mi spaventa e non capisco da cosa sia dovuta. Il mio rifiuto? E una gara tra i maschi? Chi prima arriva meglio alloggia? Cosa diamine è?
“Non so cosa intendi con “ci sei stata” ma qualunque cosa sia, non sono affari tuoi!” Replico con tono deciso mentre gli punto contro l’indice.
Devo allontanarmi.
“Ora devo andare. Ciao Mike!” Mi giro in fretta con l’intenzione di darmela a gambe.
“Tu… non vai da nessuna parte.” Dice bloccandomi da dietro. Senza neanche accorgermene mi ritrovo nell’aula di musica. Con una spinta vengo catapultata dentro e mi trovo con la schiena al muro.
“ Non dopo aver sprecato due settimane a cercare di piacerti senza che neanche ti accorgessi di me” Mi sibila tra i capelli.
Lo odio.
Non voglio sentire il suo fiato su di me.
Sono paralizzata. Disorientata. Spaventata a morte.
“ Che idiota, cercare di far colpo su di te mentre tu te la spassavi con Cullen”
Edward…
Voglio Edward!
Lui che è stato sempre gentile e paziente con me. Perché sotto quell’arroganza è dolce, quando  dice di amarmi lo dice con tutto se stesso.
 Voglio Edward!
“Dovresti darmi una possibilità, Bella. Potrei piacerti di più di quel bell’imbusto!” 
Non posso rispondere, non posso gridare, faccio fatica pure a respirare.
Le mani di Mike stringono forte. Una si muove su di me ma l’altra mano è ferma sulla mia bocca. Il suo corpo mi schiaccia sempre di più al muro dietro di me.
Dio, perché, perché…
Un attimo dopo sento il vuoto intorno a me.
Mi accascio per terra sentendomi meno le forze.
Un ruggito rabbioso risuona nel aria e io capisco che lui. E’ arrivato.
Sento il sollievo coprirmi completamente. Sono salva.
Vorrei alzarmi e abbracciarlo per poi , piangere come una bambina.
Lo cerco con lo sguardo.
Davanti a me non c’è Edward però. Almeno non quello che io conosco.
Questo Edward ha gli occhi cattivi, pieni di odio per quel essere che a osato toccarmi e che ora giace per terra.
Un dio spietato e vendicativo.
 
   
 
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