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Autore: Allegra Yep    21/12/2010    2 recensioni
Al ristorante "Al faro" tra pentole e pignatte si intrecciano le storie di Gabriele e Luca, e di Francesco e Massimiliano. Finchè fra i quattro c'è solo amicizia le cose procedono bene nella linda cucina, ma quando inizia ad esserci qualcosa in più... iniziano i problemi!
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash, Yaoi
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ciao! Innanzitutto mi scuso per il ritardo con cui ho postato il nuovo capitolo: è che mi ero ripromesso di non postarne di nuovi se non ne avessi avuto nemmeno uno completo, però in questo periodo la scuola non mi dà proprio tregua... In ogni caso, anche se ho scritto solo un abbozzo del quinto, ecco qua il quarto! È di nuovo della solita lunghezza ma sappiate che mi piace proprio tanto. Penso sia il mio preferito per il momento!

Anche se penso sia scontato, ci tengo a ringraziare tutti coloro che leggono, recensiscono, e hanno messo la storia fra seguite/preferite/da ricordare, grazie di cuore.

 

Quarto capitolo

 

Gabriele corre sul lungomare, ringraziando i tanti anni di ginnastica artistica che gli hanno dato una buona resistenza. Sono quasi le due di notte ormai e fortunatamente non c'è nessuno in giro che possa ostacolare la sua folle corsa: di giorno invece, sarebbe stato uno slalom più che impegnativo! In verità, non ci sarebbe nemmeno bisogno che corra in questo modo: si sta dirigendo al Faro, dove è sicuro che troverà Luca intento a cucinare un dolce, come gli ha confidato che è solito quando è un po' giù di morale.

Arrivato davanti alla porta, nota con sollievo come dalla finestra della cucina esca una luce giallognola. Sale rapidamente i gradini, ma quando è già con la mano sulla maniglia si blocca: in effetti, quando ha iniziato a correre non ha pensato assolutamente a cosa gli avrebbe detto una volta davanti a lui. Beh... innanzitutto deve dirgli finalmente quello che prova per lui e poi... poi vedrà.

Apre piano la porta, scivolando all'interno della cucina senza fare rumore. Vede Luca di spalle che mescola qualcosa in una grande terrina azzurra borbottando a bassa voce. Meraviglioso: non ha altre parole per descriverlo. Lentamente gli si avvicina, sempre facendo attenzione a non farsi scoprire, fino a che manca davvero poco per far combaciare le loro schiene.

- Gabri! - esclama con rabbia Luca, continuando a mescolare con forza quella che il moro ha riconosciuto come glassa.

- Sono qui... - sussurra lui dopo un attimo di esitazione, facendo aderire i loro corpi. Aveva tanto desiderato che fosse l'altro ad abbracciarlo ed invece, ironia della sorte, lo sta facendo proprio lui. Appoggia la testa contro la sua schiena, lievemente.

- C... cosa? - chiede piano Luca, senza avere il coraggio di voltarsi per controllare che le braccia sottili che gli cingono i fianchi siano vermanete quelle di Gabriele, anche se in verità non gli occorre guardare veramente il corpo appoggiato al suo per riconoscerlo come quello del pulcino. Non vuole illudersi che sia venuto fin lì, che si sia ricordato di dove potesse essere, perchè.... beh, perchè tiene davvero a lui. Sarebbe davvero troppo bello: forse, se non fosse successo questo, sarebbe quasi stato contento della situazione di quella sera, che l'aveva distolto relativamente in fretta e in maniera indolore da un amore impossibile, prima che diventasse davvero troppo tardi.

- Sono qui – ripete lentamente, per convincersene lui stesso e prendere coraggio per quello che sta per dire. - Sono qui perchè... mi piaci e... sì, beh... io... sono innamorato di te! - sbotta infine arrossendo fino alle punte dei capelli. È stata dura perchè è sempre stato convinto che una volta che dici qualcosa, quelle parole assumano un valore ben più grande di quello che avevano avuto fino a quel momento, più consistenza.

Luca è felice. Gli viene da ridere di sollievo, e al contempo vorrebbe piangere, e si sente tanto un disastro, e vorrebbe dire qualcosa che non sa ben cosa, anche perchè teme non poco di impappinarsi. Allora sceglie di agire, si volta nell'abbraccio e solleva Gabriele mettendolo a sedere sul bancone: adesso hanno più o meno la stessa altezza. Gli mette le mani sulle spalle, sorridendo, poi parla con voce ferma. - Se non stai parlando sul serio avvisami e lasciami stare definitivamente, perchè sappi che non ho intenzione di lasciarti andare tanto presto, chiaro? -

Per una volta gli occhi scuri di Luca sono seri, oltre che sinceri. Gabriele sa bene che non si permetterebbe mai di scherzare su una cosa simile e si chiede come può non commuoversi davanti a simili paroli e simili sguardi, come faccia il suo cuore, ormai privo della dura corazza di ghiaccio che per tanto l'ha avvolto, a non sciogliersi. Sorride con gli occhi lucidi e, finalmente, sente le forti braccia di Luca stringerlo a sè, facendolo sollevare dal balcone, tanto forte che sembra voglia far fondere i loro corpi. Stille bagnate gli fanno sollevare lo sguardo: a quanto pare oggi non è il solo ad essersi commosso, e vedere il grande e grosso Luca piangere non può che riempirlo di tenerezza.

Si scosta lentamente dall'abbraccio e lo chiama con voce argentina: - Ehy, Luca! - il moro alza lo sguardo perplesso. - Dopo una dichiarazione del genere non avresti dovuto baciarmi? Ora vediamo se mi prendi! - e ridendo corre via, non lasciando all'altro scelta se non di inseguirlo. Dopo tutta la tensione che hanno accumulato nelle ultime ore, una corsa non potrà che farli rilassare e mettere a loro agio.

Luca si chiede che diamine stia prendendo al pulcino: prima la dichiarazione, poi la fuga... non ci capisce proprio più niente! E il bacio con quel tizio, poi! Se ci pensa gli prudono ancora le mani. Però! E chi se lo aspettava che il pulcino fosse un corridore così bravo: non l'ha ancora raggiunto! Ridendo quasi per le urla "non mi prendiiii!" di Gabriele inizia a correre più veloce, finchè, dopo una virata per proseguire la corsa sulla spiaggia, spicca un salto e, abbracciatolo, lo trascina a terra con sè, sotto di sè.

- Allora? - domanda malizioso, con gli occhi che brillano e la voce affannata, ignorando il dolore alla schiena dovuto al brusco atterraggio, e al fatto che abbia attutito col suo corpo la caduta del pulcino. - Dici che me lo sono guadagnato questo bacio? - Gabriele ride piano e annuisce vigorosamente, portandogli le braccia al collo, portandolo verso di sè.

Luca, appoggiato sui gomiti, si china fino a far sfiorare i loro nasi, ridono piano, poi scende ancora, fino a far sfiorare le loro labbra. La lingua di Gabriele sfiora birichina le sue labbra e Luca si decide finalmente a baciarlo come si deve. Felicità!

Affannato, Luca lascia un ultimo bacio a stampo a Gabriele e gli rotola affianco, sollevando una nuvola di sabbia fina. È felice e glielo dice. - Anch'io – sospira il moro, appoggiandosi con la testa al suo petto. Si sente in pace finalmente, finalmente. Osservano il cielo stellato in silenzio, ascoltando la melodia intrecciata dei loro respiri e delle onde che si infrangono sul bagnasciuga.

Luca disegna lievi ghirigori con la punta dell'unghia sul palmo della mano di Gabriele, ogni tanto lo stringe a sè con l'altro braccio, come per rassicurarsi che lui sia davvero lì, con lui. Non vorrebbe rompere il silenzio sereno, ma sa che, se metterà a tacere questo suo ultimo dubbio, potranno davvero dar vita ad una relazione serena.

- Senti... - inizia titubante sollevando lievemente la testa nella sua direzione. - Chi era il ragazzo di prima... perchè ti ha baciato? - chiede poi digrignando leggermente i denti: quel fatto, com'è comprensibile, non gli è andato proprio giù.

Gabriele sospira. Avrebbe preferito non parlarne, però si rende conto di come sia meglio non trascinarsi fin da subito simili fraintedimenti: via il dente, via il dolore!

- Gio è un amico di vecchia data... e quel bacio era solo un saluto, uno scherzo. Sono uscito in giardino con lui proprio per dirgli che mi sono innamorato per la prima volta di qualcuno: di te! -

- Sicuro? - mugugna Luca. Ancora una volta vorrebbe credergli, però... sembrava così naturale il gesto fra loro! Tuttavia non può continuare a parlare perchè Gabriele scivola agilmente sopra di lui e gli tappa la bocca con un bacio.

  
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