Anime & Manga > Axis Powers Hetalia
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Autore: AmaleenLavellan    22/12/2010    4 recensioni
Un concorso, un filo conduttore.
Un francese che si assume il ruolo di Cupido, un mondo intero che coglierà l'opportunità.
«Bonsoir, gentili ascoltatori, qui è il vostro Francis da Radio “Le Monde”. Prima di lasciarvi cullare da dolci note jazz, devo fare un annuncio importante: dalla settimana prossima, inviateci una dedica, breve o lunga, a una persona a cui tenete, e scrivete anche il nome di una canzone. Ogni giorno, fino a domenica, sorteggeremo una di queste, che verrà letta qui alla nostra radio a fine programma. Che cosa romantica, oui? Mi raccomando, scrivete, scrivete, scrivete! L’amore che dichiariamo ai nostri cari non è mai abbastanza. Potrebbe essere un bel regalo, non è forse vero? Ora vi saluto, sintonizzatevi domani, alla stessa ora, su Radio “Le Monde”! Au revoir~ »
[UsxUk, Angary, GerIta, Spamano, PoLiet, SviLiech]
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Allied Forces/Forze Alleate, Axis Powers/Potenze dell'Asse, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Mercoledì.

«Cioè, ma tipo, come diamine ti sei vestito?!»
«Perché? Mi sono vestito in qualche modo particolare?»
«Sembri totalmente un vecchio
Toris si guarda, nello specchio della loro camera. Dei pantaloni, una camicia, un gilet. Non ci vede nulla di strano. «Non mi sembra proprio, Feliks. E poi… in che modo dovrei vestirmi, scusa? Non andiamo a cena stasera?» commenta, senza un filo di seccatura nella sua voce. Ormai, con Feliks, a quel tipo di commenti c’è davvero abituato.
«Ma non hai tipo capito nulla, To! Cioè, noi non andiamo a cena stasera! Cioè si, usciamo tipo, però non è una… cena, ok? È totalmente diversa la cosa! Cioè, io tipo non ti posso dire cosa andiamo a fare e dove andiamo, perché è tipo una sorpresa… però, insomma, non puoi totalmente vestirti così, ecco! » esclama il biondo gesticolando con agitazione. Come poteva minimamente pensare, quel ragazzo, di andare vestito in quel modo, dove devono andare? Ok, beh, Toris non sapeva esattamente dove sarebbero andati, anzi, non ne aveva alcuna idea, però insomma, in qualche modo ci sarebbe dovuto arrivare, ecco. Questo è ciò che pensava Feliks. «beh comunque, insomma, fammi vedere…» Il polacco apre l’armadio dell’altro, in cerca di qualcosa da fargli mettere. Dopo qualche minuto – o meglio, secondo – di ricerca calma, comincia ad essere frustrato. Inizia a lanciare vestiti per aria, alla ricerca di qualcosa di adatto, ma, dannazione, il lituano ha solo camicie, pantaloni e cravatte in quel cavolo di armadio! Sembra quasi quell’idiota di un inglese. [Già, se non nomino almeno UNA volta Arthur per capitolo non sono contenta, scusatemi xD ndMoon]
«Feliks, ma che diamine stai facendo?! Così fai solo casino! Dimmi cosa vuoi e te lo prendo io!» esclama con un velo di disperazione il moro.
«Voglio tipo una felpa, una maglietta, che ne so, qualcosa che non sia, cioè, elegante!»
Toris sospira, prendendolo per le spalle con delicatezza, e spostandolo da davanti le ante spalancate dell’armadio, per evitare ulteriori disastri. «Sono qui…» sospira di nuovo, aprendo un cassetto che Feliks non aveva nemmeno notato nella foga della ricerca. Il biondo annuisce convinto, e si mette di nuovo a frugare. Dopo qualche minuto ha trovato ciò che cercava, anche se con un’ombra di delusione, perché sperava in qualcosa di più particolare; tira fuori un paio di normali jeans e una T-Shirt bianca.
«Umpf, non è nulla di che, ma tipo, possono andare bene» commenta, lanciandoli sul letto. «Tipo io adesso allora vado da Natalia ok? Cioè, mi raccomando, fatti totalmente trovare a casa di Ivan alle 7 d’accordo? Allora a dopo, tipo!» esclama, e in un lampo è già fuori dalla stanza. Toris non può far altro che emettere l’ennesimo, lungo sospiro.

Quella sera, Toris ormai è a casa di Ivan da un’ora, e Feliks ancora non si vede. Ha chiesto a chiunque, ma nessuno sa dove sia finito. Ogni volta che chiede a qualcuno “Scusa, sai dov’è Feliks?”, ciò che riceve in risposta sono un “no” convinto, detto con un sorriso (sadico, se poi si tratta di Ivan), un cenno di diniego fatto con imbarazzo, oppure un “no” balbettato in fretta. Solo Katyusha sembra averci pensato per un attimo, ma appena ha aperto bocca, non ha fatto altro che ricevere un pestone sul piede da parte di Natalia. Il lituano si lascia cadere su una sedia che, salvatrice, sembra essergli comparsa davanti; ormai è stufo di cercare quello stupido polacco. Fa un sorriso al povero Raivis, che gli ha lanciato un’occhiata, abbastanza preoccupato. “Sto bene” vorrebbe poter dire, ma in effetti non è vero. Si massaggia le tempie, chiudendo gli occhi: quella musica alienante e rumorosa gli sta facendo venire un mal di testa epico.
«Ehi, è tipo, tutto ok?» sussurra una voce morbida alle sue spalle. All’improvviso viene colpito da un profumo denso, inebriante. Sbatte le palpebre velocemente, per poi girarsi.
E sbatte le palpebre di nuovo, mentre le sue labbra si dischiudono in un’espressione di stupore.
Davanti a lui, c’è la ragazza più affascinante che abbia mai visto. Non è bellissima, ma emana uno charme che gli fa salire un brivido lungo la schiena. Per un attimo la mente di Toris non riesce a elaborare un pensiero che abbia un minimo di coerenza e quindi rimane così, immobile, a fissarla a bocca aperta. I lunghi capelli neri le cadono delicatamente sulle spalle, scendendo poi sul petto da bambina, fasciato da un top nero, attillato – troppo attillato- , che lascia appena scoperti i fianchi chiari. Le gambe – delle gambe perfette - sono fasciate da dei jeans stretti, di un azzurro né chiaro né scuro. Ai piedi porta delle scarpe con un tacco a spillo.
“Wow” è la prima ombra di pensiero che compare nella mente, ora bianca, del ragazzo.
«Ehi, cioè, ci sei?» ride in modo cristallino la ragazza, portandosi una mano –le unghie sono laccate di rosa, può notare il ragazzo- alla bocca. “Quella risata… quelle labbra…” pensa Toris “sono… familiari.” Però scaccia via quello sciocco pensiero, insomma, non c’è alcun modo per cui lei potrebbe essere… lui. Una parente, forse?
«S-si, scusa. Tutto ok.» dice, cercando di staccarle gli occhi di dosso. Impresa piuttosto ardua, in effetti.
«Aspetti tipo qualcuno?» chiede lei, avvicinandosi a lui e allacciandogli le braccia al collo. Quel profumo…
«Ehm, si, veramente si. In effetti, dovrei andare a cercarlo…» dice, cercando di alzarsi con delicatezza.
«Oh, quindi è un lui? Cavolo… l’unico ragazzo che sembra un minimo sexy, qui dentro, ha altre tendenze!» sbuffa lei. Il moro cerca di analizzare, una parte per volta, la frase, che l’ha piuttosto sconcertato. Prima di tutto, perché non riuscirebbe mai a inserire se stesso e la parola “sexy” nella stessa frase, e inoltre quella ragazza lo sta facendo piuttosto ricredere, per quanto riguarda le sue tendenze…
«Ma-
«Oh, stai tranquillo, cioè! Vorrà dire che, tipo, ti farò cambiare idea.. mi sembra di essere già totalmente sulla buona strada» sorride, un sorriso felino sulle labbra lucide, mentre si alza, lanciandogli una rapida ma decisa occhiata in un certo punto del corpo, i cui movimenti Toris davvero non riesce a controllare. «Vado a prenderti un drink così tipo ti rilassi, vedo che sei totalmente teso» dice di nuovo, allontanandosi senza nemmeno aspettare la sua risposta. E Toris non può far altro che fissarle la schiena, lambita dai capelli scuri che si agitano a ogni suo sinuoso passo. Felina. Seducente. Questi sono i primi aggettivi che le si potrebbero attribuire. Il ragazzo cerca di pensare rapidamente a una soluzione, a un modo per fuggire da lei. Perché per quanto lei possa essere avvenente, c’è solo una persona che Toris vuole, e questa persona è proprio uno sciocco, adorabile ragazzo biondo. Gli viene da sorridere al pensiero di lui, così infantile, così accattivante, così femminile, così irrimediabilmente provocante in ogni suo minimo gesto. Si ritrova a pensare che lui e il polacco sono davvero una strana coppia.

Non si sono mai messi davvero insieme loro due, non ci sono mai state dichiarazioni epiche e mazzi di fiori enormi; è cominciato tutto così, con un bacio, un bacio di fuoco, un bacio strappato in risposta a una delle numerose provocazioni di Feliks. Una provocazione a cui Toris non aveva saputo resistere. E la loro storia era continuata, così come era sempre stata: il loro rapporto “spirituale” non era cambiato, era nata solo… una certa fisicità che prima non c’era, per lo meno dalla parte del lituano. Il polacco infatti lo provocava sempre, in continuazione. Certi vestiti, certi movimenti, certe parole, certe… vibrazioni, che il biondo gli mandava, dal moro erano sempre state ignorate. Non voleva, Toris, rompere il rapporto di “amore fraterno” che c’era con l’amico, ed andare oltre. L’idea lo spaventava, e inoltre non era nemmeno sicuro dei propri sentimenti, figuriamoci di quelli dell’altro, che sembrava comportarsi in quel modo solo per gioco. Invece, sembrava che Feliks avesse capito tutto, prima ancora di lui, e aveva cominciato a giocare, come un gatto con il topo, cercando di ammaliarlo, cercando di sedurlo, cercando di dimostrargli ciò di cui lui si rifiutava di accorgersi. E alla fine… era successo. La loro storia era quindi andata avanti, senza bisogno di siglarla a parole: il silenzio dei gesti, nel loro caso, valeva molto di più.

«Eccoti il tuo drink » sorride la ragazza di prima, avvicinandosi nuovamente a lui e riscuotendolo dai suoi pensieri.
«Grazie ma davvero, devo rifiutare.» cerca di rispondere con garbo il ragazzo.
«Fammi indovinare… Il tuo tipo è totalmente geloso?» si imbroncia lei.
Al pensiero di vedere Feliks con le guancie rosse di gelosia, Toris non riesce a trattenere una risata. «Già, sarebbe davvero geloso.» dice, per poi ridere ancora.
«Io non -Beh, però possiamo tipo andare a farci un giro fuori, no? Per parlare, cioè. Questa musica mi sta totalmente dando alla testa, non ce la faccio più, tipo.»
«Beh, su questo punto hai ragione. Andiamo.» sorride lui, cosciente che ormai il “pericolo” è passato, e che le intenzioni della ragazza sono buone. Senza un motivo particolare, infatti, lui ne è certo, se lo sente dentro. Appena lei si alza lui la segue, camminandole accanto, e uscendo dall’immensa sala adibita a semi-discoteca. Lancia un ultima occhiata alla gente, ai suoi amici, che ballano senza pensieri, chiedendosi però ancora una volta dove sia finito il biondo.
«Tipo, com’è lui?» chiede a un certo punto lei. Hanno oltrepassato la porta, e si sono fermati davanti alla piscina gigantesca che, nonostante la grandezza, occupa solo una minima parte del giardino del russo.
«Com’è, mi chiedi… è piuttosto bizzarro. Parla in un modo stranissimo, dovresti sentirlo, e ha degli atteggiamenti davvero femminili. Adora alla follia il rosa e i pony, e-
«No, no» ride lei «Intendevo, tipo… com’è. Cioè, come lo vedi.» «Mmh.. è imprevedibile. Un attimo prima sta blaterando chissà cosa, l’attimo dopo è così provocante da farmi impazzire. Incredibile, è questo il termine esatto. Ogni cosa che fa… è così piena di forza, così vitale, che quasi non sembra umano. Eppure è adorabile… soprattutto quando si arrabbia, è tenero come non mai. Ma i momenti migliori sono di sicuro quando si imbarazza: lui, sempre così… accattivante, diventa improvvisamente timido, e diventa così rosso che quasi comincia a scottare. Soprattutto in quei momenti, è… una creatura da proteggere. Come dire, di solito sembra giocare, in qualsiasi occasione; sembra indistruttibile, e non prende nulla sul serio. Però, quando si vergogna, i suoi colori così forti sembrano sbiadirsi, e appare così indifeso che non si può fare a meno di stringerlo. È un bambino, un cucciolo, sempre alla ricerca di attenzioni. Certo, ha dei difetti anche lui naturalmente, ma non posso fare a meno di amare anche quelli. Amo qualsiasi cosa di lui, è un sentimento impossibile da descrivere a parole.»

Toris, tutto questo discorso, l’ha fatto fissando i riflessi lucenti dell’acqua. Appena però alza lo sguardo verso di lei, improvvisamente imbarazzato di aver fatto tutto quel discorso a... una sconosciuta, si trova a spalancare gli occhi. Gli occhi verdi di lei brillano come fossero stelle, e le guance, in netto contrasto con la pelle bianca, si sono tinte di un rosso vivo. Esitante, sembra quasi che voglia scomparire, mentre resta immobile. Il ragazzo a quel punto realizza una cosa, e si dà dello stupido per non essersene reso conto prima. Prima che possa aprire bocca, però, la ragazza lo precede.
«Io, ecco, tipo… cioè, devo andare, ci sentiamo» balbetta lei, voltandosi di scatto e muovendo qualche passo di fretta. Prima che possa andare lontano, però, Toris con un sorriso la blocca per un braccio, e la costringe a girarsi.
«Dove credi di andare, tu.» dice con sicurezza, attirandola a se con uno slancio e baciandola con foga. La ragazza, anche se oppone una minima resistenza, subito si lascia andare. Le mani di lei si insinuano tra i suoi capelli, mentre le braccia di lui le cingono i fianchi. «Dovresti vestirti più spesso così, sai, Feliks.» dice lui a un soffio dalle sue labbra, spostando con una mano quella cascata di capelli neri –una parrucca?- e rivelando una chioma bionda, per poi tornare a baciare la ragazza.. o meglio, il ragazzo.
«C-Come hai fatto a capirlo,cioè?!» esclama Feliks con una nota acuta, staccandosi di scatto da lui.
«Andiamo, non sono poi così scemo!» esclama con una risata Toris stringendolo forte.
«Ma tipo-
Il polacco viene interrotto dallo squillo di un cellulare: il suo. Lo trova subito nella tasca striminzita e, con un’occhiata di scuse verso l’altro -che già ambisce alle labbra del biondo-, risponde. «Sì? Cioè, che c’è, Kat-
A quel punto però si blocca, spalancando gli occhi. «Cioè, che cosa?! Tipo, di già?!» esclama «Sono totalmente in ritardo! Non gli ho spiegato nulla, cioè! E poi è tipo successo un casino! Oh, tipo, fa lo stesso, cioè! Uso il cellulare, tipo! Però non posso stare al telefono, ok? Tipo, ciao!» Feliks chiude la comunicazione. «Non ho totalmente tempo di spiegarti» afferma, in risposta allo sguardo interrogativo del moro «ascolta e basta, cioè!» esclama, accendendo dal cellulare la radio. Toris davvero non capisce più nulla, e quindi si limita a stare in silenzio, aspettando qualche spiegazione. Dall’apparecchio si sente una voce suadente, che presto il lituano riconosce come quella di Francis, quel loro amico vinofilo… beh, dopotutto era un francese.

«Bonsoir a tutti, gentili ascoltatori, qui è Francis da Radio Le Monde. Questa che avete appena sentito è Katy Perry, con “I kissed a girl”, una delle sue prime canzoni. È invece con una delle ultime, che si chiuderà la lettera di oggi… Ma non vi anticipo nulla: ascoltate.»

Toris guarda stupito il ragazzo. «L-L’hai fatto davvero» balbetta, riportando alla memoria una conversazione della settimana precedente. Feliks gli risponde con un semplice, irritato sbuffo, ma prima che possa aggiungere qualcosa, ecco che il francese comincia a leggere.

«Ciao To, sono io, cioè, sai chi sono perché se tutto va secondo i piani io in questo momento sono tipo accanto a te. Sarò totalmente breve, perché tipo lo so già che aspetti solo di saltarmi addosso, cioè, ne sono sicuro perché tipo ti conosco totalmente meglio di te stesso.
Ci sono così tante cose da dire, che tipo non saprei come dirle tutte; ma tanto la maggior parte le sai già. Potrei dirti che il nostro più che amore sembrerebbe tipo solo amicizia, perché dall’esterno, cioè, cosa vuoi che capiscano? Cosa vuoi che capiscano di ogni sguardo, di ogni sorriso? Cosa vuoi che ne sappiano, dell’elettricità di quando ci sfioriamo? Tipo, solo noi lo sappiamo, e tanto basta; cioè, solo noi sappiamo quanto vale ogni singola carezza. Io di amici ne ho tanti, tanti con cui all’esterno mi comporto tipo, totalmente come con te. Ma sei l’unico che, cioè, mi faccia battere il cuore in questo modo, e voglio tipo metterlo in chiaro.
Grazie per tipo, tutto ciò che sei per me. Sei una forza, To, per quanto tu dica che quello totalmente inarrestabile sono io. Tu non lo capisci, tu non lo vedi quanto tu sia tipo, totalmente speciale. Beh, cerca di capirlo, lo sei, cioè. Lo sei, almeno per me. E non importa che lo sappiano gli altri, se lo so io.
Credo di aver tipo detto tutto. È la nostra regola da quando ci conosciamo, no? Ci sono cose che, cioè, non si possono dire a parole.
È cominciato così, tipo.
E così continuerà.
»

Una pausa di qualche secondo. Toris non stacca gli occhi da Feliks, il suo Feliks, che ha perso il suo imbarazzo, e ora lo guarda fiero

~You think I’m pretty
Without any make-up on,
You think I’m funny
When I tell the punch-line wrong.
I know you get me
So I’ll let my walls come down.

«Feliks-
«Non parlare To, cioè» sorride il biondo, poggiandogli un dito sulle labbra. Poi si volta di scatto, e appoggia la schiena sul suo petto, alzando e girando la testa per riuscire a guardare Toris negli occhi. Con le mani prende le braccia del moro e se le avvolge attorno alla vita. Ecco, è di nuovo lui a condurre il gioco. «Mmh, sentiamo, cos’è che tipo, stavi dicendo sui miei vestiti?» domanda con finta ingenuità, che mal si addice allo sguardo malizioso che i suoi occhi, incatenati a quelli dell’altro, hanno. Toris mormora qualcosa di incomprensibile, respirando a pieni polmoni il profumo di Feliks. «Non ho tipo, capito bene. Vorresti dire» la sua voce si abbassa di tono, mentre con i polpastrelli comincia a sfiorargli le braccia scoperte «che non sono carino, vestito, cioè, così?»
«Non sei carino, Feliks. Sei dannatamente sexy» commenta l’altro, cominciando a baciarlo sul collo.

~You make me feel like
I’m living a Teenage Dream
The way you turn me on
I can’t sleep
Let’s run away and don’t ever look back
Don’t ever look back.

Mentre una mano del moro continua a stringere la vita del ragazzo, l’altra va a insinuarsi sotto la sua maglietta, accarezzando con delicatezza la pelle candida. Feliks rabbrividisce, e si gira del tutto, cercando le labbra del lituano. I due cominciano a muovere qualche passo all’indietro, alla cieca, alla ricerca di una sdraio, o qualcosa del genere.
Invece della strada, però, i loro piedi incontrano… il vuoto. La coppia cade rovinosamente in acqua, ma la cosa non sembra preoccuparli. Anche sott’acqua, continuano a baciarsi, soffocando l’uno nelle labbra dell’altro una risata. Quando riemergono in superficie si separano, restando però abbracciati e spostandosi verso il bordo.
«Ti amo.» è un soffio. Toris ci mette un po’ a rendersi conto di ciò che ha appena detto.
Quelle due parole.
Quelle due parole che mai erano state pronunciate, da nessuno dei due. Toris guarda preoccupato il polacco, in attesa di una sua reazione.
Feliks però le accoglie con un sorriso, il suo solito sorriso accattivante. «Tipo, lo so già.» afferma, per trasformare poi la sua espressione in qualcosa di più dolce. Non il sorriso dell’amante.
Il sorriso dell’innamorato.
«Però, cioè, è bello sentirselo dire, tipo. Ti amo anche io, Toris» dice, stringendolo con forza. Il moro non apre bocca, sconvolto da tutti gli avvenimenti della serata. Prima che possa dire qualcosa di sensato, Feliks lo precede. «Alla fine ho tipo, fatto totalmente bene a scegliere per te una maglietta bianca» commenta, osservando il petto del ragazzo con un sorriso, facendolo arrossire visibilmente. Però Toris non commenta, né sospira come al solito: si limita ad accarezzargli i capelli bagnati con dolcezza. Feliks chiude gli occhi e appoggia la testa sulla spalla dell’altro, con un semplice, chiaro sorriso.

~My heart stops when you look at me
Just one touch
Now baby I believe
This is real
So take a chance
And don’t ever look back
Don’t ever look back.

*** Angolino di Moon***
Ma buonaseeera a tutti voi! <3 Siete riusciti a leggere anche questa? Vi amo *w* L'avete pure messa nei preferiti/seguiti? Vi amo ancora di più *w* La recensirete?
Beh, vi faccio una statua °w°
La canzone qui citata è di Katy Perry, ma voi NATURALMENTE la conoscete, vero??? Insomma, DOVETE conoscerla xD In ogni caso, è Teenage Dream. Mi pare perfetta per questi due qui *w* *comincia a fangirleggiare*
Dato che sono in TOTAL FANGIRL MODE, mi conviene chiuderla qui xD Grazie a tutti voi °w°
Spero di aver resto decentemente questi due, va beh, amo Polonia dal profondo dell'anima. Lui è così.. Polonia, cioèèèè <3 Spero di non aver reso Lituania un po' troppo Perv!Lituania xD Ma anche se fosse.. capita, insomma u.u (Ah, e non so se si è capito, ma sono totalmente NEGATA a descrivere certe scene. Comunque, rileggendola, mi sembra ci sia qualcosa di strano, qualcosa che non va... Ma non capisco cosa. Non è che me lo direste voi? ^^"
Già che ci sono vi avviso; non so tra quanto potrò postare il prossimo capitolo, perchè durante le vacanze passerò più tempo fuori casa che dentro xD Quindi non ne ho idea xD

   
 
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