No, fermi tutti. Non quell’eroe a cui state pensando, quello lì sovrappeso, con gli occhiali, quello che non si lava, che si crede il migliore di tutti e invece è un cretino.
No. Non quello.
Stiamo parlando, ovviamente, del celebre Arthur Hood,
(Inserire musichetta scenica figherrima, prego.)
colui che rubava ai ricchi per dare ai poveri, il mitico paladino della giustizia!
Forse ve lo ricordavate con un altro nome, ma non importa.
In questo capitolo narreremo le appassionanti avventure di Arthur Hood e della sua amata, la bella Lady...
- J'veux ton amour et je veux ton revenge, j'veux ton amour, I don’t wanna be friends!
…Gaga?!?
Ok gente, mantenete la calma. Calma e sangue freddo. C’è una spiegazione logica anche a questo.
Deve esserci.
Fu allora che Francis arrivò, correndo e cantando nell’inglese più osceno che si sia mai sentito.
- Arthùr! La tua Lady è qui!- esclamò.
- What the fuck!? Frog! Ma non era Lady Marian?! – rispose Arthur, voltando lateralmente la testa inorridito, mentre sentiva progressivamente montare in lui un’impellente voglia di uccidersi.
- Mais Arthùr, non importa! Quando l’amour ci chiama, non possiamo fare caso a certi dettagli! – affermò lui con enfasi, gettandosi a peso morto tra le braccia del suo amore.
Arthur lo lasciò cadere e si decise a osservarlo meglio: per poco non morì di attacco cardiaco.
Per non uscire fuori tema e rendere poco scorrevole il corso della narrazione, la interromperò per un attimo e provvederò a spiegarvi qui il motivo del mancamento del nostro inglesino.
Beh, come avreste reagito voi nel vedere Francis corrervi incontro con indosso un pantalone leopardato ai limiti della decenza, una giacchetta di pelle viola di dubbio gusto, delle scarpe...discutibili, dal tacco altissimo e traballante, e uno
...Ok, era una domanda retorica. Non rispondete. NON fatelo.
Ma che diamine gli era saltato in testa?
Ah, l’amour...
Fatto sta che fu Arthur a lasciarsi cadere tra le sue braccia, a causa di un improvviso mancamento.
- Oh, Arthùr! Sapevo che non saresti riuscito a resistermi! Sono bellissimo, n’est pas?
...Arthùr?
Gli rispose soltanto un inquietante silenzio.
Molte ore dopo...
Il nostro eroe si risvegliò semicosciente, leggermente disorientato e leggermente...leggermente, come dire, nudo. Al suo fianco trovò un sorridente e soddisfattissimo Francis ex-Lady Gaga, svestitosi finalmente di quegli
- Ti sei svegliato, mon amour...
Arthur ci mise un po’ di tempo a realizzare ciò che era successo.
Molti insulti dopo...
I nostri protagonisti sono di nuovo
- E’ tutta colpa tua! Nessuno ti aveva chiesto di intervenire, questa era la mia storia!
- Arthùr, tu e le tue manie di protagonismo! Andiamo, non ho forse dato una svolta più interessante alla storia?
- Ma per favore!
- Però ti è piaciuto...
- N-non...Damn, non ero neanche consenziente!
- Dici così ogni volta...
- ..E poi vestito in quel modo eri ridicolo.
- Senti chi parla, sembri un puffo, però verde!
- Fuck you!
- Sei il solito teppistello, volgare e insolente!
- E tu sei sempre la solita stupida rana che parla sempre a vanvera!
- Però mi ami.
- ...Forse.
- Sei adorabile quando neghi!
- Oh, you...!
- Mmh...
Devo proprio dirvelo? Devo?
Ok.
Arthur se l’è tirato addosso e gli ha infilato la lingua giù per la gola.
C’era da aspettarselo, no?
Insomma.
Molti atti osceni dopo...
Mentre Arthur Hood e Lady
- Oh, Arthùr, come siamo passionali oggi...- miagolò Lady
- Anche gli eroi abbassano la guardia, ogni tanto..- gli rispose lui, malizioso.
Prima che
E’ un uccello?
E’ un aereo?
E’ Superman?
...No, ma è convinto di esserlo.
E’ Alfred, piccini cari, è soltanto Alfred.
- AHAHAHAHAH! Qualcuno ha parlato di eroi?
Alfred atterrò di fronte ai due protagonisti attoniti, agitando teatralmente il mantello da supereroe.
- Eccomi qui! Super-Alfred, al vostro servizio!- e fece un sorriso enorme.
- Alfrèd, vai a fare il super-cretino da un’altra parte!
Il nostro amato supereroe ignorò le proteste del francese, fatto sta che si caricò Arthur Hood in spalla e volò via.
Francis imprecò, cominciando a pensare ad un piano per distruggere l’America e tutti i suoi abitanti.
Sapete una cosa?
Tutto questo non ha senso.
E sapete un’altra cosa?
Tutto questo, con la storia di Robin Hood, c’entra quanto i cavoli a merenda, o, se preferite, l’intelligenza con Alfred, la castità con Francis, la serietà con Feliciano. Cioè nulla.
A proposito di Feliciano, quasi dimenticavo...
- CIAAAAMBELLEEE! CIAMBELLEEE!
Ma Francis non aveva proprio voglia di ciambelle. Afferrò il piccolo venditore ambulante per un braccio e lo trascinò via. Sarebbe stato un alleato prezioso.
...Oppure no.
THE END.
Cosa ne fu di Feliciano, Dio solo lo sa.
O forse neanche lui.
Notine mongole dell'autrice, again. Beh, eccovi il secondo capitolo. Come avete potuto constatare, è più stupido ancora del primo...Mi sa che devo cambiare pusher. Chiedo scusa alle UsUkkiste (ESTINGUETEVI*coff* No dai, sto scherzando.), ma la FrUk è la mia religione e non ho potuto fare a meno di scrivere una cosa del genere. E' già tanto che non abbia fatto finire Alfred in rotta di collisione con un aereo. Dopo queste dolci paroline d'amore, mi ritiro a vita privata(?). Continuate a seguirmi! (se vi va,ovviamente .__.) Ciao ciao <3