Capitolo 16 – Bring
me to life
“… tutto muore ma tu, sei la cosa più cara che
ho…”--- Vasco Rossi
La terra riprese a tremare, mentre la
solita aura rosa e bianca la riavvolse, i capelli che ondeggiavano. Riassunse
di nuovo l’aspetto che aveva precedentemente, ma stavolta accadde qualcosa di
diverso. All’improvviso delle scintille colorate presero a splendere e a
vorticare attorno a lei, che guardò confusa in un angolo della sala. I suoi
amici tendevano le mani verso di lei, chi appoggiato al muro, chi si reggeva a
stento, chi si stringeva a qualche altro, ma gli occhi di tutti erano sicuri
che lei ce l’avrebbe fatta, e determinati a darle il loro contributo.
Lei, gli occhi chiusi, strinse al petto
le scintille del loro potere, che le entrarono nel corpo stesso. Pose la mano
destra aperta su quel punto, mentre portava l’indice e il medio della mano
sinistra sull’altra mano. Le dita si illuminarono di una luce biancastra, poi
quando le allontanò, le fece muovere attorno al suo corpo, descrivendo dei cerchi
di luce. Fili di luce si avvolsero attorno al suo corpo, lasciando il posto ad
un nuovo abbigliamento. Le ali erano scomparse, mentre adesso la ragazza
indossava un corpetto, che l’avvolgeva come un body, di color bianco
splendente, da cui si dipartiva un gonnellino, formato da due lastre di tessuto
che divergevano, ai lati dei suoi fianchi, sul modello delle armature greche.
Ai piedi, portava alti stivali, che le arrivavano fino alle ginocchia, sempre
bianchi, ma bordati d’oro, mentre le braccia erano coperte fino al gomito da
guanti candidi. Sulle spalle scendeva un lungo mantello bianco, che arrivava
fino a terra, retto da un coprispalle rigido. I capelli cadevano leggermente
mossi e sciolti, fermati da una fascia di velluto sempre bianco, mentre i suoi
occhi continuavano ad alternare toni castani e viola. Nelle mani stringeva una
spada con l’impugnatura di madreperla, e la lama di puro diamante.
Si scagliò su Profondo blu e iniziarono a
combattere ferocemente, entrambi spinti da due forze molto forti, ma opposte.
L’odio spingeva e guidava l’alieno, il rancore verso la donna che aveva
davanti, e che gli aveva ormai ampiamente dimostrato di essere ancora
innamorata del suo tanto odiato fratello. Era cambiato il tempo, ed era
cambiata anche lei, lo avvertiva a sprazzi nella sua lucida follia, ma intanto
lei, che ora si chiamava Strawberry Momomiya, amava sempre Leon, che ora si
chiamava Ryan Shirogane. La terrestre agiva ed era spinta dall’amore, che
provava per Ryan, dal suo forte desiderio di riportarlo in vita e da quello di
salvare e proteggere i suoi amici e la sua famiglia. Non voleva più essere la
persona, che era stata fino a quel momento, la ragazza scappata per anni di
fronte ai suoi sentimenti, quella che non era mai stata in grado di fare chiarezza
in sé. Erano stati i suoi sentimenti confusi a far soffrire Mark, gli stessi a
far stare male i suoi amici, e anche Ryan. E non poteva perdonarselo.
Ai fendenti di spada, si susseguivano i
colpi di energia nera e bianca, come le loro spade, mentre le poche persone
presenti in sala assistevano allo scontro, chi pregando, chi chiudendo
bruscamente gli occhi, e chi osservando a bocca aperta le ferite scarlatte sul
corpo di tutti e due. All’improvviso, Strawberry, spinta da un impeto di
rabbia, scagliò la sua spada contro il nemico, che ovviamente la schivò
facilmente, scartando di lato. Rise sguaitamente e disse: “Che cosa c’è Elissa?
Ti stai innervosendo per caso?”. Ma lei sorrise e profondo blu vide un colpo,
che ormai lo stava raggiungendo dall’altro lato. Non poteva evitarlo, e allora
fece l’unica cosa che gli sembrò normale fare: lasciò il corpo di Ryan, che
riassunse le sue sembianze e ne uscì fuori sottoforma di una pesante nube nera.
Strawberry sorrise, era andata
esattamente come si aspettava e come sperava. Fece un cenno a Ghish che
recuperò il corpo esanime di Ryan, e lo portò via.
La voce di Profondo Blu la raggiunse,
mentre diceva: “Che cosa hai intenzione di fare, Elissa? Adesso che l’anima di
mio fratello non esiste più, non ho necessariamente bisogno del corpo di Ryan?
Potrei prendere anche il tuo…”.
E pensò che, in effetti, quella era una
magnifica idea e si diresse proprio verso di lei. La ragazza non si spostò di
un millimetro, ma quando erano ormai vicinissimi, tese la mano, da cui ne uscì
un filo di luce, che si annodò attorno all’essenza di Profondo Blu, che iniziò
ad urlare.
Passarono alcuni minuti, in cui la terra
prese a tremare molto forte, e in cui Strawberry erse una difesa attorno a sé
stessa e ai suoi amici. Poi lentamente il silenzio riavvolse il Caffè mew mew.
Gli amici di Strawberry riaprirono gli occhi e videro Strawberry, che si
avvicinava a loro, tenendo un fagottino tra le braccia.
Non capirono, finchè Strawberry disse:
“Questo è Profondo Blu… ho purificato la sua anima e cancellato ogni ricordo
della sua vita… adesso è un normalissimo bambino della vostra razza… non avrei
mai potuto distruggerlo… è un crimine distruggere un’anima, ve l’ho già detto,
invece così avrà un’altra possibilità… quella di vivere una vita, in cui sia
amato e in cui possa amare…”. Strawberry ebbe un capogiro e fu sorretta da
Kyle, che le sussurrò: “Sei stata fantastica… adesso è tutto finito…
riposati…”.
“Non è ancora finita” replicò lei, che
era ferita in vari punti e che ormai si reggeva a stento in piedi. Porse il
bambino a Blanche, che scostò la copertina che l’avvolgeva e vide un bellissimo
neonato, completamente diverso dalla persona malvagia e senza scrupoli che
aveva avuto davanti fino ad allora. Il piccolo sorrideva felice, gli occhi
azzurri illuminati da una calda luce di speranza.
“Lo crescerò io” disse con decisione a
Strawberry “Lo crescerò come se fosse mio figlio… in fondo, è pur sempre mio
parente… lo chiamerò Kivar, come mio padre…”. Ghish la strinse forte,
baciandola, mentre Kivar tendeva le manine ai suoi nuovi genitori.
Intanto, Strawberry che barcollava e che
stava per svenire, si portò al centro della stanza. Si fermò nell’esatto punto,
dove era caduta l’anima di Ryan, di cui erano rimasti pochi frammenti. Tutti le
si avvicinarono, Blanche, portando in braccio Kivar, mentre Ghish e Pie
trasportavano il corpo di Ryan, freddo e ferito, gli occhi chiusi sul vuoto. Lo
deposero accanto a Strawberry, e la ragazza si chinò per terra, stringendo con
affetto tra le sue la mano di Ryan. Era freddissima, ghiacciata e pallida, ma
Strawberry la strinse a lungo nelle sue, finchè sembrò tornare ad essere quella
di una persona viva. Poi si abbassò e baciò le labbra fredde e morte di Ryan,
sussurrando tra le sue: “Ti ho fatto una promessa e la manterrò… e tu l’hai
fatta a me… aspetta ancora un po’, amore mio…”.
Si staccò da lui e descrisse con l’indice
destro un cerchio per terra, lasciando una scia di fili di luce. Il cerchio si
depositò per terra e prese a splendere forte, mentre apparivano due linee di
luce al suo interno, che sembravano le lancette di un orologio. Ad un cenno di
Strawberry, iniziarono a girare rapidamente in senso antiorario, mentre
apparivano vorticosi frammenti azzurri dell’anima di Ryan, che velocemente si
andarono a riunire gli uni agli altri, ricreando la sfera di cristallo blu.
Tutti iniziarono a festeggiare e a saltellare, mentre Blanche intuiva che aveva
semplicemente mandato indietro il tempo, in quella porzione di spazio.
Strawberry fece in tempo a ricongiungere l’anima al corpo di Ryan, prima che il
suo aspetto di angelo scarlatto si esaurisse del tutto, assieme ai poteri dei
suoi amici, che tornarono a loro in piccole e colorate scintille. Recuperato il
suo aspetto, mormorò un: “Grazie anche a te, Elissa”, poi si avvicinò a Ryan,
il cui colorito era tornato del solito caldo colore ambrato.
Ghish ne tastò il polso e sentii che
batteva. Furono le ultime parole che Strawberry udì, prima di svenire e di
cadere esausta tra le braccia di Kyle.
Sigh, sob,
mi sono commossa da sola! La mia fic sta finendo, come farò senza di voi? Basta
con i piagnistei, tanto ho l’impressione che non vi lascerò in pace molto
presto! Che posso dire ancora, a parte che adesso manca davvero pochissimo? In
questo capitolo, ho anticipato una cosa importante del seguito, ma non credo
che riuscirete a capire quale! Eheheheh, io la perfidia abbiamo lo stesso Dna!
Bene, un saluto mega velocissimo a Hermy 6 (ciao stellina!), Mew Pam (non sei
affatto ripetitiva! Mi piacciono tantissimo le tue recensioni!), Jessy (grazie
della fiducia, cercherò di scrivere un bel capitolo in più!), Nadia Sakura Kan
(non ti preoccupare, sistema il computer e io intanto aspetterò i tuoi
commenti!), Strawberry (sono contenta che, nonostante tu sia della parte
opposta della “Barricata Ryan - Mark”, abbia comunque letto la mia fic e ti sia
piaciuta, la vediamo in modo diverso, ma in fondo il mondo è bello perchè è
vario, no?), Pfepfer ( grazie tantissimo dei tuoi complimenti, li accetto
sempre volentieri, perdona tu i miei errori, dato che non ho nemmeno io il
tempo di leggere il chap!), Black pill (che bello una nuova lettrice! Grazie
dei complimenti, e scusami! Lo scorso capitolo, mi sono dimenticata di metterti
nei ringraziamenti!). scusatemi la brevità delle risposte, ma sono proprio di
corsa oggi! A presto, ciao ciao da Cassie chan!