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Autore: PotterWatch    25/12/2010    7 recensioni
[SPOILERS su T&T]
Diverse volte, varcando l'elaborata soglia del Très Bien, Phoenix aveva sperato di non dover sentire mai più quel terribile profumo di fiori. Tanto meno avrebbe creduto di ritrovarsi lì dentro a processo terminato, poche settimane dopo, per motivi così diversi dal lavoro.
Ma un bravo avvocato sorride sempre.

Non molti finali hanno la forza e l'incanto di quello di Trials & Tribulations.
Questo è il mio omaggio ai personaggi che mi hanno accompagnata per più di quattro mesi: il resoconto di una tranquilla serata di festa, con tutti i sorrisi e le parole che un Nintendo DS non può mostrare.
Genere: Commedia, Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Let the feast begin
Let the feast begin

A Ranieri, l'amico grazie al quale esiste questa storia.
A Shari e crimsontriforce, le mie Ace Writers.
A Fede, perché questa è la
tua fanfiction.
A Ely e Sara, il perché lo sapete.



Ehi, amico! Siete già qui!”
Diverse volte, varcando l'elaborata soglia del Très Bien, Phoenix aveva sperato di non dover sentire mai più quel terribile profumo di fiori. Tanto meno avrebbe creduto di ritrovarsi lì dentro a processo terminato, poche settimane dopo, per motivi così diversi dal lavoro.
Ma un bravo avvocato sorride sempre; e per nulla al mondo, poi, Phoenix avrebbe detto di no a un invito così generoso da parte del detective Gumshoe. Già lo aveva riconosciuto come sinonimo di cibo orrendo; eppure, in fondo, restare a casa riflettendo sul caso appena concluso sarebbe stato molto meno piacevole di una festa vissuta assieme a...
Mais, mais, mais! M-monsieur Wright! Maya!”
Phoenix spera di essersi solo sognato il cinguettio proveniente dalla penombra della parete opposta; per sua sfortuna, la sagoma scura in avvicinamento è assolutamente reale, e la circospezione con la quale l'avvocato si fa strada sulla moquette color pesca non può nulla contro l'assalto dell'imponente mole di Jean Armstrong.
Je credeva que non sareste più venuti, da quando je... je...” esclama il cuoco con un labbro inferiore pericolosamente vacillante. “Sono così delisiato que siamo tutti ici! Alors non avete smesso di appresar la mia haute cuisine!”
Prima ancora che la bocca di Phoenix ora sommersa sotto la valanga di obiezioni fabbricate istantaneamente dal suo cervello – si apra per ribattere, l'affettuoso Jean sta già manifestando tutto il suo spirito di accogliente padrone del ristorante, scaraventando i suoi tre clienti ad occupare il loro posti.
Nick, ma...” mormora Maya nel fiume delle sue chiacchiere “il signor Armstrong non dovrebbe essere... insomma, in prigione?”
Non so” risponde lui, tremando all'ombra di un forte sospetto. “E ad essere sincero non ci tengo a saperlo”.

Un intreccio di saluti cinge il tavolo da otto posti, l'unico occupato nel piccolo locale. Gumshoe sventola la mano con allegria, rischiando di travolgere Larry, mentre Edgeworth si alza elegantemente per salutarli.
Avete fatto presto, Wright” sorride il procuratore tendendo la mano verso il gruppo. “Avete tutta la mia ammirazione. Tu, Maya... stai bene?”
La giovane Fey annuisce con un cenno del capo. In quell'unico gesto, breve ed energico, Phoenix riesce a leggere i segni lasciati dal dolore e, allo stesso tempo, dalla forza che scorre nel suo sangue.
Molto meglio, grazie, signore” risponde lei con sollievo. Solo allora i due uomini si accorgono dei suoi occhi umidi. “Come ho detto a Nick... sono davvero molto fortunata ad essere qui con voi stasera”.
Qui dentro pensiamo tutti lo stesso, Maya. Ne sono sicuro”.
L'avvocato tace e siede in disparte, guardandoli con un coinvolgimento ed un interesse del tutto nuovi. Anche se non saprebbe spiegare perché, si sente segretamente orgoglioso di lei, di loro – e in parte, lo deve ammettere, anche di se stesso.
Passa qualche minuto prima che qualcuno, nel chiacchiericcio diffuso, si accorga del sottile guanto nero che tamburella nervosamente sulla tovaglia. L'attenzione della giovane seduta al fianco di Edgeworth passa repentinamente dalla bottiglia di vino ai dolci lineamenti della piccola Pearl, finché, da un colpetto di tosse, sorge la voce più debole che Phoenix abbia mai udito dalle labbra del procuratore von Karma.
E... e a te, Pearl... v-va tutto bene?”
La bimba si schermisce, incorniciando con le dita il proprio paio di occhi più scintillante.
Ora sì, davvero, signorina von Karma!” cinguetta sbattendo le palpebre, mentre Franziska si rannicchia sempre di più sulla propria sedia. “Oh, grazie, lei è così gentile!”
Durante il dialogo tra le due fanciulle, il più tonto del gruppo le osserva con uno sguardo dal bagliore alquanto sinistro, tanto che Phoenix deve trattenersi a fatica dall'avvertire il detective Gumshoe.
Sai, Franny” mastica Larry in solluchero “sei adorabile quando arrossisci! Non ti lasceresti ritrarre? Ti prego, ti prego, fallo per me, ho già qua i fogli e la matita e...”
Ringrazia il mio caro fratellino, che stasera ha rinchiuso la mia piccina in casa” replica lei con una voce tanto gelida da immobilizzare l'interlocutore. “Lo sai che ti odio, Miles Edgeworth”.
Nonostante l'impassibilità della sua espressione, l'avvocato riesce a leggere un immenso divertimento nelle iridi grigie del procuratore.
Libero dalla schiavitù della frusta, Phoenix abbassa la testa e – per la prima volta – ride di cuore.

Signor Wright! Bentrovato!”
Orgogliosamente ritta nella tenuta da cameriera, cordiale e sorridente, arriva di corsa una Maggey molto più allegra rispetto all'ultima volta in cui Phoenix le ha parlato.
Il detective mi aveva avvisato di aspettarvi tutti questa sera. Il signor Jean mi ha detto che potrò cenare con voi più tardi, se desidero!”
Mais oui, chérie!” gorgheggia subito Armstrong. “È sufisciente que tu svolgi anche il tuo lavoro di cameriera et... voilà! La festa è fatta!”
Ne sono felice” risponde Phoenix, infondendo tutta la sincerità di cui è capace in quelle poche parole. “Veramente”.
Allora, ditemi, volete ord...”
Twin-T Set per tutti, Maggey” gorgoglia il detective. “Questa sera il signor Wright e gli amici si meritano solo il meglio. Non è così? Whooop!”
Pochi secondi, e una fiammata lungo le guance dà all'avvocato la terribile sensazione che lo sfrenato rosa delle pareti si stia riflettendo sul suo volto in tinte gialline altrettanto sfrenate. Il pensiero di dover ingoiare di nuovo il capolavoro di haute cuisine del cuoco francese è sufficiente a rimescolargli le viscere più delle frustate stesse di Franziska.
Maya nota subito gli inconfondibili segni della tempesta in atto all'altezza del suo stomaco; questa volta, però, non ha bisogno di chiedere all'amico le ragioni del colorito verde.
Prima di tornare in cucina, la giovane cameriera si china all'orecchio di Phoenix.
La voglio ringraziare ancora tanto, signore. Sembra che l'oceano di sventure sia calmo... almeno per ora.”
Lo sarà anche in futuro, Maggey” sussurra lui di rimando, concentrato sul poliziotto.“Basta che lo desideri”.

A giudicare dal profumino ingannatore proveniente dal locale a fianco, le pentole di chef Armstrong stanno bollendo assieme a qualche strano intruglio di aromaterapia. Tra gli scherzi e le chiacchiere degli altri, Phoenix si prepara al trauma, preservando gli ignari commensali dal racconto della sua – in tutti i sensi – amara ed unica esperienza con il cibo francese.
Dall'altro posto a capotavola non proviene una parola da diversi minuti; in effetti, Gumshoe sembra ancora impegnato nello spiare attentamente le ombre scure al di là della porta a vetri della cucina.
Ooooh” esala il detective dopo parecchio tempo, come reduce da una botta in testa. “Sarà anche costoso, ma... ehi, non è il ristorante più raffinato che si potesse trovare?”
La forza dell'amore.
Quasi sul punto di ridacchiare incontrollabilmente, Phoenix finge di cercare il proprio portafogli, pronto a cogliere le reazioni degli altri presenti.
Come perfetto contrario dell'esclamazione del detective, Franziska sta puntando lunghi sguardi ostinati sulle pompose volute floreali dei separé, accarezzandosi le dita in luogo della frusta mancante.
L'unica davvero entusiasta sembra essere Pearl: squittendo ad ogni decorazione, la bimba si volta di continuo verso Phoenix e ripete incantata quanto sia elegante il castello dei sogni che, da perfetto cavaliere delle fiabe, egli ha scelto per sé e per l'amata Mistica Maya.
La quale, nota Phoenix di sfuggita, sta inviando occhiate divertite davanti a sé, dove Edgeworth si è limitato a seppellirsi dietro ad un raffinato fazzoletto di pizzo.
Anche dal fondo del tavolo, Larry risulta inequivocabilmente concentrato su Franziska, mentre Gumshoe – come era prevedibile – non perde di vista la porta della cucina.

Anche nel clima festoso che lo circonda, una temporanea nuvola di pensiero ha voluto fermarsi nella mente del giovane avvocato. Distratto e perso lungo il filo dei ricordi, quasi non si accorge dello sguardo grigio e riflessivo che lo accarezza, assieme ai grandi occhi svagati ed affettuosi della maggiore delle Fey.
È da un bel po' che non apri bocca, Wright” mormora Edgeworth dalla remota landa del presente. “C'è qualcosa che non va?”
A dispetto dell'angoscia che lo ha colto improvvisamente, Phoenix riesce a vedere la preoccupazione e l'affetto nei loro volti. Un lungo sospiro gli incurva le labbra in una piega rassegnata.
C'è una sedia vuota laggiù, di fianco al detective Gumshoe. La sedia di Maggey” risponde, indicandola con un cenno. “Stavo solo pensando - pensando a tutte le persone che dovrebbero essere qui, oggi... ad occupare quella sedia. E che, a causa mia, non ci sono”.
La giovane von Karma si morde le labbra, picchiettando di nuovo con le dita sul proprio braccio. Sembra che la sua incredibile eloquenza, in queste occasioni, perda gran parte dei propri poteri.
N-non piagnucolare, Phoenix Wright, e cerca un po' di accorgerti di quello che vali”.
Franziska!” si indigna Maya, le guance gonfie nella sua buffissima espressione minacciosa. “Avanti, Nick... non essere triste per Mia, o per il signor Armando, o per Iris. Loro, in fondo... sono vicini a noi”.
Approfittando del suo annuire malinconico rivolto a Maya, Edgeworth versa ciò che resta della bottiglia di spumante nel bicchiere dell'avvocato.
Ti ricordo, Wright” aggiunge con dolce pedanteria “che questa sera siamo tutti qui a causa tua. E, soprattutto, ti ricordo che la metà di noi tu stesso incluso è ancora qui grazie a te”.
Ben detto, signor Edgeworth!” trilla Pearl, saltando sulle ginocchia del suo gentiluomo in un tenero abbraccio. “Signor Nick, questa è la sua serata! Sua e della mistica Maya, ovviamente...”
Quando Gumshoe singhiozza commosso e si soffia il naso in un disarmonico concerto di fiati, quasi nessuno può trattenere le risa. Nello stringere a sé la piccola Fey, Phoenix è così frastornato da non notare nemmeno lo sguardo lucido e offeso proveniente dal fondo del tavolo.
Nick, ingrato! T-tu ti dimentichi sempre... sempre! Senza di me non saresti stato capace di fare nulla... non è così?”
Prevedendo il pericolo imminente, l'avvocato immobilizza il pugnetto di Pearl con un braccio e, levando l'altro, alza la mano a bloccare tutte le espressioni di fuoco rivolte verso Larry.
Ha ragione” si affretta a precisare, scambiando un'occhiata complice con il procuratore. “Grazie, Larry... grazie a tutti”.

Nonostante un fumante Twin-T Set stia ormai squadrando ciascun convitato dalle stoviglie di maiolica rosa, la forchetta di Phoenix giace intonsa da molti minuti.
Tra la fiducia nel cibo e quella nel mastodontico chef, l'avvocato è incerto su quale stia toccando il livello più basso; tanto più che il grosso Armstrong, non esattamente in incognito, sta spiando la compagnia con un paio di occhi decisamente troppo brillanti.
Tuttavia, come Maya dimostra ad ogni pasto, un piatto pieno tronca sempre ogni dubbio ed ogni ragionamento.
Uno schiocco secco rompe la sua distrazione ed Edgeworth leva il proprio calice colmo con un mite sorriso, risvegliando un misto di tintinnii, applausi ed urla gioiose.
Tra le scherzose acclamazioni di Larry e gli ammirati sospiri di Maggey, da dietro il bicchiere, Phoenix beve il vino assieme alle lacrime, mentre i pensieri – per una volta – smettono di scorrere.


Nick! Nick! Posso... ritrarvi? Franny... ti prego...”
Sarà meglio che il tuo folle scarabocchio non risulti una follia follemente pasticciata, signor Larry Butz. La mia frusta, in fondo, non è lontanissima da qui”.




Now a new story begins...
...with the same old crazy cast of characters.

PW: AA ~ Turnabout Goodbyes

*******
Buondì a tutti, Aceattorneyani.
Con questa fanfiction firmo il mio esordio nella sezione e concludo ufficialmente la mia visione di un walkthrough di almeno quattrocento video, del quale nemmeno un minuto è andato sprecato.
Ringrazio vivamente tutti i dedicatari di questa storia e il resto dei miei amici, per essere i miei quotidiani angeli custodi.
Se vi fa piacere, lasciatemi le vostre impressioni; e, vi prego, non riportatemi alla dura realtà.
Apollo Justice, almeno oggi, almeno per me, non esiste.

I miei migliori auguri di buon Natale e felice anno nuovo. <3
Elisa

P.S.: Se non doveste riconoscere nomi o espressioni tipiche dei personaggi, sappiate che io PW l'ho seguito in inglese. Chiedo venia. ^^
P.P.S.: Dimenticavo... la musica di sottofondo al Trés Bien è ovviamente questa.
   
 
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