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Autore: LivingTheDream    25/12/2010    0 recensioni
"E tutti lì a tavola,come una strana famiglia molto allargata,si sentono bene. Per ognuno di loro,questo è il Natale che avevano sempre sognato."
Un Natale speciale,un regalo in più,ma un'ospite in meno. E parole che risvegliano emozioni nascoste.
Genere: Drammatico, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Alla fine della cena, ovviamente senza nemmeno sparecchiare, si sistemano nel salone.
–È tempo dei regali!- esclama Layton, e Flora si dirige trotterellante verso l’albero, sollevando una moltitudine di pacchetti colorati.
Intanto Luke estrae delle buste dallo zaino del padre.

-Inizio io!- esclama Flora, eccitata, porgendo dei pacchetti a Luke e Layton, che li scartano velocemente.
-Wow!- quasi urla, Luke, ammirando il basco turchese uscito dalla busta. –È uguale al mio, solo che questo è della mia taglia!- con gli occhi luccicanti, lo indossa. –Grazie!- esclama, abbracciando una perplessa Flora.
-Ma guarda che non è il mio regalo questo!-
-Come scusa?- chiede Luke.
-Ah, ecco! Quello di Flora è quello con il fiocco blu, il basco te lo ha regalato…indovina?-
-Papà? Lei? Il dottor Sharder? Don Pablo?-  
-No, no, no e…assolutamente no!- esclama ridendo Layton. –Te lo ha regalato Clive!-
A quelle parole Luke si toglie piano il cappello, e lo osserva commosso.
Poi, senza parlare, si risiede e scarta il regalo di Flora: una bellissima camicia fatta su misura, candida e di un tessuto molto pregiato.

-Professore, il suo le è piaciuto?- chiede la ragazza.
–Certo! Chissà quanto hai girato per trovare l’ingrediente mancante del mio thè preferito! Grazie, di cuore!- Hershel  è contento, e  porge i pacchetti a tutti e tre, compreso il signor Triton, il quale rimane molto sorpreso.

Luke scarta il suo con una velocità mai vista, e, con le lacrime agli occhi, si butta ad abbracciare il suo mentore, stringendo  in mano  un cappotto turchese molto pregiato, praticamente uguale a quello di Layton.
-Ne desideravo uno da quando l’ho conosciuta.- -Si capiva, ragazzo mio. Buon Natale!-
Intanto anche Flora osservava con gli occhi colmi di gioia uno stupendo abito uguale a quello che portava a Saint- Mystèire, solo abbastanza lungo da poterlo portare anche a sedici anni. Ormai quell’altro era lungo come una maglietta: era cresciuta molto.

Intanto Clark fissa il suo regalo, a metà tra commozione e senso di colpa. Stringe tra le mani un album di foto, pieno di scatti di Luke in ordine cronologico.
-Sa, Clark, avevo pensato che le avrebbe fatto piacere. Non è stato molto presente, quindi…- Layton si stupisce nell’osservare un briciolo di tristezza insinuarsi negli occhi dell’amico, che si avvicina per stringergli la mano.
-Luke, senti. Io ancora mi pento per non essere stato un buon padre per te, e penso che trovare un amico come Hershel sia stata una benedizione. Tu un regalo già me lo hai fatto: se diventato una bellissima persona, con un ottimo rendimento scolastico e, se posso permettermi, una ragazza stupeda.- Sia Layton sia Flora arrossiscono, sentendosi chiamare in causa.
A quelle parole, Luke sa rispondere solo con un abbraccio. Esauriente e molto, molto dolce. Certe parole potevano uscire dalle labbra di suo padre solo a Natale.

Dopo pochi secondi, asciugandosi delle lacrime non ancora scese, Luke prende una busta per Flora, poi scompare un attimo in corridoio, ricomparendo con una strano scatolone per Layton.
Hershel apre il suo regalo con ansia, voleva sapere, ma sempre mantenendo un atteggiamento consono.  Gli si illuminano gli occhi quando, dalla scatola, esce un micetto di pochi mesi, che subito balza sulle gambe del Professore, miagolando.
-Ho già parlato con il Dottor  Sharder, e sarà felice di tenerlo quando non ci siamo.  Così non si sentirà mai solo.
Come la chiama?-
Hershel, ancora confuso, prende la gattina in mano, guardandola negli occhi. “Non si sentirà mai solo…”
-Claire…credo la chiamerò Claire…-

Luke e Flora si scambiano un sorriso, scorgendo negli occhi di Layton un’ombra di tristezza, mista a riconoscenza.

Poi Luke porge uno strano rotolo alla ragazza, e l’attenzione torna a focalizzarsi sul regalo. Srotola la tela e poi scoppia a piangere, osservando il suo ritratto di pochi anni prima. Il ritratto che era appeso nel salone della sua villa a Saint-Mystèire, vicino a quello del padre, e che la ritrae, ancora bambina, in uno sfarzoso abito scarlatto.
-È così brutto da farti piangere, il regalo?- chiede il ragazzo, e lei gli si butta tra le braccia.
-Sei uno stupido, Luke…-

Rimangono ancora un paio di minuti in silenzio, sistemando i regali ed il gatto Claire, new entry della famiglia. Era un onore per quel gatto portare quel nome.

Con la gatta sulle gambe, Layton non può fare a meno di pensare a lei, a Claire, ai pochi Natali passati assieme, e si malediceva, dandosi  le colpe altrui. 

D’altronde, non era lui ad aver stravolto la natura, ma era stato uno di quelli che ne aveva subito gli effetti nel modo più disastroso possibile.
   
 
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