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Autore: LivingTheDream    25/12/2010    0 recensioni
"E tutti lì a tavola,come una strana famiglia molto allargata,si sentono bene. Per ognuno di loro,questo è il Natale che avevano sempre sognato."
Un Natale speciale,un regalo in più,ma un'ospite in meno. E parole che risvegliano emozioni nascoste.
Genere: Drammatico, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Questa storia fa parte della serie "Pezzi di un Futuro Perduto."

Nota dell’autrice: questa storia mi è entrata in testa la notte di Natale, e mi si è appoggiata sul cuore. Faceva troppa pressione, quindi verso le dieci ho sentito il bisogno impellente di scriverla, e, dopo varie interruzioni, l’ho terminata verso le due di notte. Come al solito è da diabete, ma…così sono io! Buon Natale, a tutti!

 
La pioggia scende abbondantemente, quella notte a Londra, ma nessuno sembra importarsene.
La gente cammina per strada, indaffarata e piena di pensieri. Non dovrebbe essere così, almeno non oggi.
Pacchi, pacchetti e buste colorate riflettono le lucine scintillanti che ogni negozio ha sistemato nelle vetrine.
Molti ragazzi corrono, nonostante la pioggia, e alcuni uomini suonano un allegra canzoncina, comune per quel periodo.

Tanta gente, molte voci, ma solo un’anima brilla, quel giorno per strada. È una delle poche ed essere veramente felice.
Luke, avvolto in un cappotto più grande di lui, non sta più nella pelle, e guarda il padre al suo fianco.
Per la prima volta quell’uomo sembra felice, o almeno rilassato.

Il ragazzo sembra un bambino: allunga la mano e bussa tre volte, con un sorriso che va da un orecchio ad un altro.
Dopo pochi secondi, li apre un uomo alto, avvolto in una giacca e con un cilindro in testa.
-Professore!-  esclama entusiasta Luke.
-Salve, Hershel!- saluta il signor Triton con voce profonda, togliendosi il cappello. Hershel fa lo stesso, alzando il cilindro solo lievemente, però.

Non lo toglierebbe per nulla al mondo. -Ciao Clark, quanto tempo!-

A Luke brillano gli occhi: erano mesi che non vedeva il suo mentore, infatti era partito con il padre per un viaggio di lavoro. Dopo il viaggio in Spagna con Layton era rimasto a Londra solo per altre due settimane.
-Luke, ragazzo mio! Continui a crescere!! - esclama il professore, e si vede porgere una stretta di mano. La osserva, perplesso, poi alza lo sguardo.
-Guarda che se vuoi puoi abbracciarmi! Dopotutto…- non fece in tempo a terminare la frase che il ragazzo era già avvinghiato a lui, sprofondando nel suo maglione.
-…dopotutto è Natale…-

Entrano in casa, e li accoglie una ragazza vestita interamente di rosso, con un vaporoso vestito ed un fiocco in vita.
Regge un piatto candido, e quando vede Luke lo lascia cadere, disseminando cocci ovunque.

Layton si passa la mano sulla fronte, ma non può fare a meno di sorridere.

Luke molla a terra la giacca e la borsa, e corre incontro alla sua ragazza, Flora, abbracciandola.
Pur essendo in pubblico non riescono a trattenersi, e si baciano per qualche secondo. Il signor Triton è visibilmente imbarazzato, ma contento  per  suo figlio.

-È tardi, che ne dite di metterci a tavola?- propone Layton, per togliere tutti dall’imbarazzo.
-Si, ho preparato un ottimo…- Flora viene interrotta da un sonoro “NO” di Layton e Luke, in contemporanea.
-Cioè, tesoro, vedi…credo che non sarebbe…che forse è meglio se…- tentenna il ragazzo, ma interviene Hershel.
–Ho ordinato una cena ad un risorante, tranquilli. Arriverà a momenti.-

Intanto Luke si guarda intorno: per la prima volta il Professore sembrava aver riordinato da solo, anche se poteva benissimo aver chiamato una cameriera. Un albero di natale adornato alla perfezione  si erge al centro del salone, e un po’ ovunque erano appese luci ed agrifogli.
Si respira un aria di casa, e si sistema nella poltrona.
Hershel, dal divano, squadra il suo allievo.
Alto, magro, a testa alta. Orgoglioso, abbracciato alla sua fidanzata, Flora. Anche lei è cambiata, adesso la sua bellezza fresca e giovane attira molti ragazzi nei dintorni, ma lei è fedele solo a Luke, come una brava gentildonna.
Il signor Triton, intanto, osserva Layton cercando di capire cosa fosse cambiato nel ragazzo che conosceva quando era giovane, cosa Luke ci trovasse in lui.
Forse l’atteggiamento compito, cortese, il sorriso sempre sulle labbra, la gentilezza. Forse il suo cervello, forse il fatto che, che diamine, oltre ad avere tutte queste qualità fosse anche bello.

-Thè?- chiede Hershel, interrompendo i suoi pensieri.
-Oh grazie!!- risponde distrattamente, e si ritrovano a chiacchierare degli ultimi casi intrapresi e degli ultimi viaggi affrontati dall’uno e dall’altro, entrambi con un po’ di nostalgia. Era tanto che non lo facevano.

-Sai  che mi sei mancata? Da morire!- le sussurra Luke nell’orecchio.
-Anche tu, più di qualsiasi altra cosa. Più di Saint-Mystèire!-
-Addirittura? Così mi fai sentire importante!- arrossisce lui, e le si avvicina per un altro bacio, quando suonano alla porta.

-Vado io!- Luke si alza e sparisce nell’ingresso, rientrando poi seguito da due uomini, intenti a scaricare cibarie.
-Ha fatto le cose in grande, Hershel!- esclama Clark, e Flora annuisce energicamente.
Si sistemano a tavola, affamati ed entusiasti della quantità di cibo. Per una buona oretta la serata scorre tranquilla, tra storie, aneddoti e battute. Naturalmente non mancarono nemmeno gli indovinelli.


E tutti lì a tavola, come una strana famiglia molto allargata, si sentono bene. Per ognuno di loro, questo è il Natale che avevano sempre sognato.
   
 
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