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Autore: unleashedliebe    26/12/2010    5 recensioni
La vita di Anna cambia nel giro di poco tempo, quando, vincendo un concorso, ha la possibilità di andare in Tour e aprire i concerti della sua band: i Tokio Hotel. In poco tempo la sua vita cambia, quasi non ci crede ma.. “Träume sind wirklich”; realizza uno dei suoi più grandi desideri: conoscerli e diventare loro amica. Istaura bei rapporti con la band, tranne che con il bel chitarrista Tom Kaulitz. Lo etichetta come uno stronzo e presuntuoso, capendo poi d’essersi sbagliata, dietro la facciata si nasconde un ragazzo.. bello. E, contro ogni logica razionale, finisce per innamorarsene; lui è pur sempre il SexGott, una donna vale l’altra, e lei lo sa. Sa anche che probabilmente le spezzerà il cuore, ma non le importa. Leb di Sekunde, giusto?
... Sotto la tua pelle, infinitamente lontano, immerso in te, batte il tuo cuore.}
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bill Kaulitz, Georg Listing, Gustav Schäfer, Nuovo personaggio, Tom Kaulitz
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie '~ Louder love '
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 Anna parla :D
 Buongiorno a tutte ragazze :)  Grazie per le recensioni ^.^
Volevo augurarvi un
Buon Natale !
( anche se in ritardo)
Detto questo: peace&love
, enjoy!


Capitolo quindici

 

I ragazzi erano appena usciti per fare shopping. Mi ritrovai a pensare alla chiacchierata avuta con Tom poco prima.

Non si ricordava nulla. Non sapevo se era un bene o un male. Il fatto era che baciarlo non mi era dispiaciuto, il contatto con la sua lingua, il suo piercing a contatto con le mie labbra.. Ma lui era ubriaco. Lui non ricordava. E poi io non ero la tipa per lui: troppo cervello poca bellezza. Insomma, non ero al suo “livello”. Tom era davvero bellissimo. Lineamenti perfetti e un carattere da stronzo che ti attirava. Una trappola insomma.

Probabilmente se gli avessi spiegato cosa era successo davvero non ci avrebbe creduto e sarebbe scoppiato a ridere. Sbuffai e pensai a cosa potevo regalare ai ragazzi. Avevo già una mezza idea, dovevo solo realizzarla: una maglia per ognuno con stampato sopra un disegno della persona in questione fatto da me. Era un’idea carina, spendere troppi soldi sarebbe stato anche inutile considerando che avevano già tutto.

Feci qualche bozza dei disegni, gli nascosi e uscì per comprare un regalo a Benedetta.

Lei era più facile da accontentare: un vestito rosa griffato. Sorrisi, mi mancava la mia amica, anche il regalo di compleanno visto che cadeva il 16 dicembre, come quello di mia madre..

Sarei tornata in Italia in ventidue dicembre, il pacco regalo gliel’avrei inviato per posta.

Mi vestì di fretta, mettendo i miei soliti vestiti larghi, un paio di occhiali da sole e un cappellino di lana per nascondere quei capelli rossi che mi distinguevano dalla popolazione francese.

Vagai distrattamente per vari negozi e acquistai i regali per la mora e le magliette sulle quali avrei stampato i disegni per la band. Qualche ragazza mi riconobbe e mi chiese pure qualche autografo!

Quando tornai ero euforica. I ragazzi stavano pranzando.

«Ehilà ragazzi» Salutai con un sorriso.

«Ciao» Esclamarono tutti stanchi, tranne Bill che sorrideva allegra.

«Bill ma gli hai stecchiti!» Dissi ridendo.

«Tzè. Si vantano di fare taaanta palestra e non sanno reggere due ore in giro di negozi»

«Bill? Fanculo!» Esclamò Tom.  

«Sempre educato eh Mopp?» lo apostrofai io.

«Prova ad andare per negozio con il signorino per due ore. Poi vediamo come sei messa!» Disse guardandomi minacciosamente. 

 «Che paura» Dissi accigliata.

«Okay, ragazzi! Stop!» Si intromise Gustav.

«Che hai comprato oggi?» Cambiò discorso Bill curioso.

«Un regalo di compleanno e uno di Natale per Benedetta» Sorrisi io.

«E che hai dentro quelle altre borse?» Disse Georg.

«Cose da donna. Ora vado in camera, sono stanchissima e devo chiamare Benny.» Feci io sviando la domanda.. non potevo dire che c’erano i loro regali!

Mi recai a letto, dovevo chiamare la mia amica, non la sentivo da una settimana, avevo prove o interviste tutti i giorni e finivo molto tardi, non volevo svegliarla.

Appena appoggiai la testa sul cuscino, finì inevitabilmente per addormentarmi, scordandomi di chiamare.

 

Sentivo degli strani rumori e presenze estranee nella mia camera.

«Anna svegliati! È ora di cena» Disse qualcuno, probabilmente Gustav.

«Uhm, ha il sonno pesante» Affermò Georg.

«Come la svegliamo?» Domandò Bill.

Io stavo benissimo sotto le coperte, al calduccio! Che avevano da disturbare?

«So io come fare» Disse Tom sogghignando.

Due minuti dopo sentì un liquido freddo bagnarmi i capelli e scendermi sotto i vestiti.

Mi rizzai immediatamente sgranando gli occhi. I ragazzi vedendo la mia espressione, filarono via, tutti tranne Tom che mi fissava ridendo.

«Kaulitz. Io. Ti. Uccido. CORRI!!!!» Gli urlai in faccia, alzandomi e cominciando a rincorrerlo ovunque. Nonostante fossi una ragazza, lui correva molto più lentamente per non perdere i pantaloni. Nel giro di un paio di falcate lo aggrappai buttandolo per terra.

«Soffri il solletico?» Dissi minacciosamente. Mi fissò terrorizzato per un secondo e negò con la testa, non me la raccontava giusta. Cominciai a passargli le mani per la pancia e sul collo, solleticandolo con le dita. Inutile dire come si dimenasse. Cogliendomi impreparata, invertì le posizioni. Io sotto, lui sopra. Oh, Oh. Sentì il mio cuore perdere un battito e, appena guardato i suoi occhi, accelerare in maniera spropositata. Perché? Lui.. aveva strani effetti su di me. Già. E questo non andava bene.

«E tu soffri il solletico?» Chiese lui malizioso, interrompendo le mie seghe mentali.

Sgranai gli occhi. Io non soffrivo il solletico, molto peggio! «Kaulitz, no. Ti prego! Ti supplico!» Lo intimai con gli occhi da cucciola e la voce dolce.

«Mmm» mi squadrò per un istante. «No.» Disse risoluto.

«Farò tutto ciò che vuoi!» Non so come mi uscì ‘sta frase.

«Mmm» Mi lanciò un’occhiata maliziosa. Oh.

 

POV TOM

Era da cinque minuti che provavamo a svegliare Anna, inutilmente. I ragazzi tentarono con le parole ma, si sa che, quando le parole non bastano.. si passa ai fatti! Uscì a prendere un bicchiere e lo riempì d’acqua gelata. Tornai nella stanza sotto gli sguardi attoniti degli altri, Bill scosse la testa sconsolato, seguito dagli altri. Guardai la ragazza che dormiva, aveva il cellulare vicino al cuscino, probabilmente era crollata prima di chiamare l’amica – considerando che era ancora vestita. Non l’avevo mai guardata bene, mi ero soffermato solo sui suoi capelli rossi. Osservandola meglio però dovetti ammettere che non era male, diversa sicuramente. Ma bella. Scossi la testa, non erano da me quei pensieri! Mi avvicinai a lei e… rovesciai il bicchiere. Sgranò gli occhi e si alzò velocemente.

La band si defilò.  

«Kaulitz. Io. Ti. Uccido. CORRI!!!!» Mi urlò dietro. L’avevo fatta arrabbiare, pensai che era meglio darsela a gambe. Così feci. Durante quella breve corsa maledissi più volte i miei jeans extra large, rischiavo di perderli così dovevo andare piano, ovviamente mi raggiunse. Mi cadde sopra, non mi dispiaceva quella posizione in effetti..

 «Soffri il solletico?» Disse con tono minaccioso. Cazzo, aveva scoperto il mio punto debole. Cominciò così la tortura, poi la presi alla sprovvista invertendo le posizioni. Lei sotto, io sopra. Neanche questa posizione mi dispiaceva..

«Kaulitz, no. Ti prego! Ti supplico!» Disse con gli occhi da cucciolo e la voce terribilmente dolce. Bellissima. Non cedetti.

«Farò tutto ciò che vuoi!» La prima cosa che mi balenò in mente fu baciami. Scacciai subito quel pensiero. Subitissimo.

«Io un’idea ce l’avrei» Dissi squadrandola, lei arrossì.

«Kaulitz!» Strillò lei indignata.

«Oddio, devi sempre pensare male? Vediamo.. domani mattina tu vieni a fare shopping con me. Io scelgo un vestito e tu lo dovrai indossare la prossima volta che andiamo in un locale. Scarpe comprese» Mi fissò indecisa per un istante e poi bofonchiò un okay.

«Credimi, te ne pentirai» Le sussurrai all’orecchio mentre la lasciavo libera. 

 

 

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