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Autore: Akuma    27/12/2010    2 recensioni
Non potevo risparmiarmi un titolo idiota, è nella mia indole! xD
Tuttavia, la presente raccolta contiene delle one-shot al sapore di zucchero e buonismo, come vuole la buona tradizione natalizia. Per cui, beccatevi queste storielle, che hanno per titolo la città del mondo in cui sono ambientate e per protagoniste le nostre immancabili coppie di eroi.
Una volta tanto anche io voglio essere scontatamente scontata e smielatamente smielata!
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Tokyo.
Tokyo, il più grande agglomerato urbano del mondo, la città per eccellenza ricca di storia e contrasti, durante il periodo natalizio si trasforma in un caleidoscopio di colori ancor più ridondanti del normale.
All’insegna del vento portato dai continenti occidentali, delle contaminazioni bizzarre prendono vita e non è raro vedere un presepe le cui statuette sfoggiano dei tratti somatici orientali. Persino la figura di Babbo Natale crocifisso non è una rarità.
I locali e le discoteche sono migliaia e offrono veglioni a base di sakè e musica techno: un altro di quei connubi senza capo né coda, ma del tutto affascinanti, se vogliamo, una stramberia che può trovarsi solo a Tokyo.
Tutto è portato all’esagerazione, dalle parate in costume ai fuochi d’artificio e neppure la leggendaria Torre di Tokyo si risparmia degli addobbi sfolgoranti come le centomila luci che l’adornano ogni anno sotto Natale, rendendola incredibilmente simile ad un gigantesco albero sfavillante.
Eppure il Natale in Giappone non è accompagnato da lunghe giornate di riposo dal lavoro o dallo studio come in Europa, dal momento che non è nemmeno riconosciuto come festa tradizionale, in quanto solamente una percentuale bassissima della sua popolazione è cristiana - e la restante parte raramente ne conosce il significato.
- Corri, Tsubasa!- il piccolo Daichi si spostò rapidamente lungo il marciapiede, mantenendo un’andatura spedita.
- Aspetta, Dai!- lo rincorse il fratello maggiore, afferrandogli la mano appena in tempo per evitare che gli sfuggisse di nuovo - Stai diventando più veloce di me, lo sai?-
Il piccolo rise di cuore, cominciando a tirare Tsubasa verso il centro cittadino. Aveva appena finito di gustare la sua grossa festa di torta natalizia, preparata con tanto amore dalla mamma, poi, tutto impaziente, si era infilato il giubbottino ed aveva spalancato la porta di casa, partendo come un razzo verso il giardino.
Tsubasa aveva faticato a stargli dietro, ma dopotutto aveva proposto lui di accompagnarlo fino alla Torre, dove li avrebbe attesi uno straordinario spettacolo di luci e colori.
Una promessa è una promessa, soprattutto se a farla è il fratello maggiore ritornato da poco a casa, dopo un lungo periodo di trasferte e, nonostante in Giappone il Natale sia un giorno solitamente da trascorrere in compagnia della persona amata e non dei parenti, per Daichi Tsubasa aveva rinunciato a una romantica passeggiata con Sanae.
Ma lei aveva compreso, da buona compagna speranzosa qual era ed aveva acconsentito con un sorriso gentile, ripromettendosi di cucinare una cenetta coi fiocchi per il ritorno del suo principe: dopotutto era diventata una donna, e come ogni donna che si rispetti, era fiera di sé stessa e delle maniere garbate che aveva imparato a padroneggiare.
- Corri, corri!- l’irrequieto fratellino lo strappò dalle sue considerazioni, già figurandosi la miriade di caramelle e dolciumi che lo attendevano.
- Ehi, ti ho visto!- Tsubasa rise di cuore, afferrandolo per i fianchi e sollevandolo da terra - E’ inutile che ti lecchi i baffi, ti ho preso!-
Quando arrivarono nei pressi della Torre, già diverse decine di persone stavano affollando le vie e i piazzali, immersi in un chiacchierio allegro. Le mille luci delle lanterne tradizionali accostate ai più moderni neon sfavillavano di mille sfumature, la fragranza inconfondibile dei dolci si diffondeva armoniosamente tra la folla dai banchi allestiti per l’occasione e già diversi bambini si stavano rincorrendo su e giù per lo spiazzo principale.
Daichi si era appena guadagnato un palloncino a forma di scoiattolo, che sfoggiava fiero come fosse una medaglia e che Tsubasa gli aveva legato al polso perché non lo perdesse.
- Allora sei pronto?- gli domandò poi, chinandosi verso di lui e passandogli una liquirizia.
Il piccolo annuì energicamente, scuotendo il capo dai folti capelli neri con un sorriso a trentadue denti.
Non era una vera e propria tradizione, quella di accendere la Torre di Tokyo con migliaia di luci, piuttosto un classico sfoggio alla giapponese. Eppure l’evento attirava grandi e piccini, anche se questi ultimi ne erano certamente più affascinati.
E Daichi Ozora non era certo immune all’influsso della magica occasione, soprattutto con la prospettiva di una razzia di giocattoli e caramelle.
Nell’alzare il capo, Tsubasa si imbatté in un paio di occhi neri troppo famigliari per passare inosservati: un bambino tutto serio e impettito se ne stava fieramente in piedi a pochi metri da loro, nell’attesa del momento clou. Stringeva la mano ad un altrettanto serio e impettito ragazzo, che fissava la sommità della Torre come se da un istante all’altro dovesse compiersi il miracolo tanto atteso.
- Hyuga!- esclamò Tsubasa, stupefatto.
Questo si voltò dapprima ancora con la sua tipica aria corrucciata, poi lasciandosi andare ad un’espressione allegra sorpresa.
- Ehi!- rispose, facendosi più vicino - Sei tornato? Quando? E come stai?- gli domandò, stringendogli amichevolmente la mano.
- Qualche giorno fa, in Spagna si ferma tutto per festeggiare il Natale, per cui ne ho approfittato!- Tsubasa si era fatto improvvisamente raggiante - E tu? Come va la vita, Hyuga?-
- Abbiamo avuto la stessa idea.- commentò Kojiro, passandosi una mano tra i capelli scuri - Anche in Italia è tutto congelato sotto le feste e così ho pensato di tornare a trovare i miei fratellini e i vecchi amici.-
Improvvisamente Tsubasa colse una nota di estrema maturità e dedizione nel limpido sorriso della Tigre, segno che la sua avventura italiana doveva averlo fatto crescere parecchio. E di questo non poteva che andare fiero.
- Sono riuscito persino a salutare Wakashimazu, Sawada e qualche altro della vecchia squadra.- aggiunse Hyuga - E addirittura il mister Kira, sono arrivato in tempo prima del Bounenkai!-
Tsubasa si lasciò trasportare dall’ironia di Kojiro, dal momento che la festa del Bounenkai, celebrazione per dimenticare le delusioni e gli insuccessi dell’anno passato, porta da sempre con sé fiumi di sakè, tanto che non è affatto raro trovare per strada molte persone ubriache durante la notte di Natale.
- Sono contento per te, amico!- rise, battendogli una mano sulle spalle in segno d’affetto.
- Già, e tu cos... - fece per domandare Hyuga ma il fratellino gli aveva già strattonato una manica cercando la sua attenzione - Che c’è, Takeru?-
Questo gli stava indicando con convinzione lo scoiattolo di cui Daichi andava tanto orgoglioso, non nascondendogli affatto il desiderio di volerne uno tutto per sé. Ma ancor prima che la Tigre potesse azzardare una replica, il piccolo Ozora gli aveva già proposto di scambiare il pacchetto di praline per il palloncino.
- Due piccoli imprenditori, non c’è che dire.- commentò Kojiro, mentre i due bambini effettuavano il baratto con una serietà impensata.
- Già, accidenti! Le nuove generazioni sono davvero così sveglie come dicono!- proprio nel momento in cui Tsubasa scoppiò a ridere di nuovo, scattò un breve conto alla rovescia, seguito dalla repentina accensione delle centomila luci.
La Torre di Tokyo sfolgorò in tutto il suo splendore, abbagliando gli innumerevoli spettatori con il naso all’insù e strappando loro un esclamazione di meraviglia. Come il sole, indusse qualcuno a coprirsi gli occhi, accecato da tanto fulgore.
- Buon Natale, Hyuga.- sorrise il numero dieci, il volto illuminato d’allegria.
- Buon Natale, Tsubasa.- replicò allo stesso modo Kojiro, con un sereno, conciliante sorriso.
   
 
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