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Autore: giogy    27/12/2010    2 recensioni
Una Hermione diversa alle prese con il suo ultimo anno di scuola. I fantasmi del suo passato le impediscono di continuare a vivere e sarà l'ultima persona che si sarebbe immaginata ad aprire uno spiraglio di salvezza nella sua vita che inesorabilmente sta andando a pezzi.
Genere: Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco Malfoy, Hermione Granger
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Si sveglia un po' tardi quella mattina, la pozione l'aveva messa k.o. Ancora intontita si rigira sotto le coperte e per caso lancia uno sguardo sul comodino.
Un toast ed un grappolo d'uva fanno bella mostra di sé.
Si alza di scatto e guarda meglio: c'è un biglietto.

Mangia


La calligrafia, elegante e curata non la riconosce, non ci sono firme né altro.

Passa cinque minuti buoni ad fissare il pezzo di carta come se fosse un mostro pronto ad attaccarla.

Chi sarà mai?

Con mani incerte afferra l'uva. Dopo 5 acini è già piena.





-Hai fatto come ti ho detto?-

-Si, Signor Malfoy, Signore.-

-Ed ha mangiato?-

-Poco Signore. Poca uva Signore- s'inchina impaurito.

-Meglio di niente...- mormora prima di allontanarsi.



L'incontro della sera prima l'aveva turbato e la rabbia torna prepotente al solo ricordo.

Chi è quella stupida ragazzina per permettersi di giudicarlo? Non lo conosce, non sa cosa sta passando... NON SA NULLA!

-Ehi Drà, che faccia da funerale! Cos'è successo?-

-Niente Blaise, normale routine-

Il moro lo guarda scettico. La "normale routine" è apatia, è tristezza, è dolore, è frustrazione... Quella rabbia da dove viene?

-Sai. ho notato che da un paio di giorni sei strano. Come se fossi finalmente interessato a qualcosa o a qualcuno... qualcuno che stando alle volte che t'incanti a fissare il tavolo dei Grifoni appartiene a quella casa...- si blocca per delle eventuali proteste dell'amico ma quello fa finta d'ignorarlo. -Forse questo qualcuno quest'anno ha subito un grandissimo cambiamento...-

Questa volta il biondo borbotta qualcosa d'incomprensibile.

- Forse è una ragazza riccia, questo qualcuno, ed ha dei bellissimi occhi dorati e due gambe da capogiro... per non parlare di un culo...-

-Ho capito Zabini- lo interrompe irato.

-Ma forse la nostra Grifoncina è la stessa che ripetutamente ti ho ritrovato a fissare e che corteggi, a mio parere da schifo, dal secondo anno- conclude fiero di sé.

-Tra qualche settimana è il tuo compleanno, vero?-

-Si- risponde senza capire dove voglia arrivare.

-E ci vuoi arrivare? Perché continua così e penso proprio che festeggerai da sotto terra.-

-Andiamo! Sono solo curioso!-

Ma lui fa finta di non sentirlo.


-Allora si è sbottonato?- chiede Daphne curiosa.

-No, oggi pomeriggio me lo lavorerò meglio.-

-Vorrei ricordarvi che sono presente- interviene Draco accigliato ma viene comunque ignorato.

-Ok, io ci provo questa sera.-

A questo punto pure lui non li sta più a sentire.

E' entrata

-L'abbiamo perso- sospirano i due venendo subito fulminati.

-Zabini il tuo compleanno- lo minaccia.



Subito lancia uno sguardo verso il tavolo Verde-Argento. I loro occhi s'incontrano per un momento, poi lei distoglie lo sguardo.

Quel grigio, sebbene ci siano molti metri tra loro, sembra bruciarla.





Le lezioni passano lente, troppo, o almeno quelle in cui lei non è con lui.

L'ora di pranzo finalmente arriva.

E' tra i suoi amici che cercano di renderla partecipe ma si vede lontano un miglio che vorrebbe scappare.

Ad un tratto un gufo della scuola le plana davanti, afferra il biglietto che le porge e lo legge confusa. Subito comincia a guardarsi intorno.

Draco fa finta di essere coinvolto nei discorsi di Daphne e Pansy che, malauguratamente, sono immerse in una discussione sui colori che saranno più di tendenza in inverno.

Dopo qualche minuto sbircia al tavolo Rosso-Oro. Nel piatto di Hermione ora c'è un pomodoro, sembra immersa in una lotta all'ultimo sangue ma alla fine vince e lo finisce.


Le lezioni come per la mattina passano lente ma un sorriso che mai ha sfoggiato in pubblico è sul suo volto. Ha ancora in mente il suo viso che si sforza di finire quel misero ortaggio. Come una Grifondoro che si rispetti ce l'ha fatta.



Aspetta con impazienza la sera. La vuole rivedere, questa volta è il suo turno di parlare.

Con un ansia che mai gli è appartenuta si dirige al lago.

Sospira di sollievo vedendola nello stesso posto della sera prima. Le si siede a fianco in silenzio.

-Sta diventando un'abitudine? Non hai niente di più interessante da fare?-

-La prima volta in cui mi sono accorto di quanto mio padre fosse un pazzo avevo 5 anni.- comincia a parlare come se stesse disquisendo sul tempo con una vecchia amica. - Non ti starò a spiegare la mia vita, non siamo amici e dubito che potresti sul serio capire...ad ogni modo l'ho capito a 5 anni che nei suoi grandi ragionamenti c'erano troppe falle. Ma ho sempre fatto ciò che mi ha chiesto. Era mio padre e a lui e mia madre, nonostante tutto, gli ho sempre voluto bene perchè per quanto tu possa considerarci dei mostri schifosi, eravamo una famiglia. Ma ad un certo punto ho capito che dovevo prendere in mano la mia vita e battermi per decidere su di essa.

Non sono un Mangiamorte, non sono neanche più un Malfoy.-

Rimasero in silenzio per alcuni minuti.

-E chi sei?-

-Draco. Solo Draco.-



Angolo di UN IDIOTA A CASO

Scusateeeeeee!! Ok, lo so, è passato un sacco di tempo...ma a mia discolpa posso dire che tra la scuola e le litigate a casa e con il mio ragazzo non ci sono stata molto con la testa XD

Spero vi sia piaciuto :)

Un bacio.

  
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