Libri > Twilight
Segui la storia  |       
Autore: Love Today    27/12/2010    3 recensioni
Bella Swan ha 24 anni ed è convinta che la sua vita sia un totale disastro. Un giorno Bella si risveglia in un letto di ospedale convinta di essere sempre la stessa persona, ma dopo un occhiata allo specchio ritrova davanti sè una sconosciuta; una 28enne sicura di sè con un fisico perfetto, un posto di lavoro sicuro ed un marito bellissimo. Com'è possibile tutto ciò? Il fatto è che Bella dopo aver sbattuta la testa su un marciapide non ricorda più nulla della sua vita negli ultimi tre anni. Riuscirà a ritrovare la memoria?
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Bella/Edward
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Buona sera.
Eccomi qua dopo un bel pò di tempo. Mi vorrei scusare con le mie "lettrici intime" per avervi fatto aspettare tutto questo tempo ma questo capitolo non mi riusciva proprio! Però dopo due settime di attesa eccolo qui.
Sinceramente non ne sono molto contenta, ma questa è di certo la versione migliore.
In questo capitolo verrà spiegato perchè Alice e le altre non sono più amiche di Bella.
Prima di andare volevo augurarvi un buon Natale (in ritardo) ma soprattutto un felice Capodanno!
Ciao. 





Arrogante e…
 

Torno a casa e mi lancio sul letto tutta di un peso, poi con un calcio mi libero delle scarpe col tacco. “Che goduria!” inizio a stiracchiarmi sul materasso e mi infilo sotto al piumone.
“Mi faccio un bel sonnellino, infondo ho camminato tanto…”
 
Una voce maschile mi risveglia dal sonno. – Ben svegliata.-
- Che ore sono?- chiedo con gli occhi ancora socchiusi e la voce che arriva appena ad un sussurro.
- Hai dormito un bel po’, è ora di cena. Gianna ha fatto il brodo di pollo. Ecco.- dice mentre prende il vassoio bandito come una vera tavola. C’è addirittura un piccolo vaso con un fiore. “Che dolce…”
- Jessica mi ha detto che siete andate in giro…-
- Sì. Fantastico.- Assaggio la minestra: squisita. –David, me lo porteresti un po’ di pane, anche dei crostini andrebbero benissimo.-
- Pane?- mi guarda perplesso. – In casa non c’è pane. In questa casa i carboidrati sono banditi.-
Già, dimenticavo.
- Va bene, non importa.- Posso fare a meno dei carboidrati. “Per amore questo ed altro!”
- Ho un regalo per te..- dice David porgendomi un pacchetto con una carta rossa. Lo scarto prendo un libro dalla copertina lucida e la foto di me e David con l’abito delle nozze, con le parole:
DAVID E BELLA GARDINER
Manuale del matrimonio
 
- Ho pensato di inserire tutti i particolari della nostra vita coniugale all’interno di questo libro. C’è di tutto…-
Volto la prima pagina: il frontespizio.
David e Bella: un matrimonio migliore per un mondo migliore.
Inizio a sfogliare il libretto. Pagine e pagine di parole, ci sono persino i capitoli su vacanze, famiglie e bucato…
- Ho messo le varie voci in ordine alfabetico.- spiega – C’è un indice. È stato creato appositamente per rendere tutto più facile.-
Scorro velocemente l’indice, soffermandomi su qualche parola a caso.
 
 Insalata, pag. 30
Bagnoschiuma, vedi cosmetici
Lingue, pag. 45
 
Lingue? Salto subito alla pagine 45 ma David prende il libro dalle mie mani e lo chiude. – Non ora Bella.- mi ammonisce con lo sguardo. –Ora devi mangiare e poi devi dormire.-
Finisco la minestra e poso il piatto sul vassoio. – Davvero squisito.-
Intanto David si è alzato dal letto e ha portato il vassoio in cucina.
Francamente, ancora non riesco a crederci che vivo in questo posto. È tutto così tremendamente bello ed elegante. Sembra di vivere in un hotel a 5 stelle.
David è ritornato in camera e mi fissa incantato.
- David,- azzardo un po’ intimorita. – cosa ti ha colpito di me la prima volta che ci siamo visti?-
Mi sorride dolcemente e si avvicina di nuovo a me. – Mi sono innamorato di te perché sei dinamica, efficiente. E tutto ciò che vuoi lo raggiungi! Sei sicura di te, affamata di successo, come me…-
- Già.- dico dopo un po’ di silenzio.
Dovrebbe essere una cosa romantica questa?
Non mi sembra di essere così assetata dalla fama e dalla voglia di conquistare tutta l’alta società New Yorkese. Ma forse sono diventata così nel 2012.
- E poi…- continua – mi sono innamorato della tua splendida bocca,- mi sfiora con due sita il labbro superiore. – delle tue gambe lunghe…-
Ascolto rapita le sue parole. In vita mia, non ho mai ricevuto così tanti complimenti tutti in una sola volta e tutti dalla stessa persona, che mi sta definendo “fantastica”.
- Ora ti lascio riposare.- mi bacia la fronte. – A domani.-
- Notte.-
Chiude la porta e mi lascio cadere tra le braccia di Morfeo.
 
Preliminari?Non è possibile ha inserito una voce “Preliminari”?
Mi sono svegliata poco prima delle sette e ho iniziato a leggere il manuale del mio matrimonio. Mi sembra di spiare la vita matrimoniale di qualcuno attraverso la serratura della porta di casa.
David ha messo veramente di tutto e la voce “preliminari” ne è la conferma.
Mi accingo a leggere il capitolo sui preliminare e rimango sconvolta…
“Ha scritto tre paragrafi dedicati ai preliminari?”
Nel secondo paragrafo scrive: movimento circolare, generalmente in senso orario...
Cosa?
Leggera stimolazione nell’interno coscia sinistro…
Mi sto quasi per strozzare con il cappuccino quando David, già perfettamente vestito, entra in cucina, salutandomi con un sorriso bellissimo.
Chiudo di scatto il manuale e ricambio il sorriso.
- Buon giorno.- dice prendendo una tazza blu e versandosi una dose di caffé latte. – Dormito bene?-
Annuisco continuando a sorseggiare il mio cappuccino.
Nota tra le mie mani il manuale e chiede se abbia bisogno di aiuto ma gli rispondo che va tutto alla grande.
- Gianna ti ha preparato il frullato energetico.- indica una brocca con del liquido verde. – E’ un mix di erbe. La nutrizionista dice che è ottimo per iniziare la giornata.- fa una piccola pausa notando la mia espressione disgustata. – Però Gianna ha fatto anche le frittelle, ogni tanto si può fare un’eccezione.-
Mi alzo e prendo il resto della colazione da una pentola sotto al forno.
- Poi Bella, ti volevo dire che stavo organizzando una cena con dei vecchi amici, tu non ti devi preoccupare di nulla penserà a tutto Gianna, tu devi solo sorride ed essere bellissima. Te la senti di fare questa cena?-
- Certo che sì.-
- Ieri ho parlato al telefono con Marc. Ti ricordi di lui?-
Annuisco.
Certo che mi ricordo di Marc. Ricordo tutte le umiliazioni che sono stata costretta a subire a causa sua. Addirittura ho scoperto che avevano creato un blog in cui mi prendevano in giro quotidianamente, c’erano anche dei video di me che scivolavo tra i corridoi della redazione.
David mi risveglia dai miei pensieri sconfortanti del passato e dice – Abbiamo deciso che oggi tornerai al lavoro sai per renderti conti della situazione. Però, dato che hai perso la memoria pensavamo che fosse necessario metterti un sostegno…-
Già il mio lavoro, ero redattrice avevo in mano un giornale, come potevo svolgere questa carica di tale livello con l’amnesia?
- Quindi Marc ha proposto di seguirti di darti una mano, sai…-
Farmi seguire da Marc? In un’altra situazione non mi fiderei di Marc, ma ora non devo pensare a me. Devo pensare a ciò che giusto per la rivista e se farmi seguire da Marc è la risposta giusta, allora che così si faccia. – Va bene.- dico poi a David scrollando le spalle e
continuando a divorare la mia colazione. David continua a bere il suo succo e dopo un’occhiata all’orologio mi avvisa che per lui è ora di andare a lavoro.
Mi alzo e lo inseguo fino all’ascensore. Ci ritroviamo l’uno di fronte all’altra a guardarci negli occhi. – A questo punto.. di solito, mi salutavi con un bacio.- abbasso lo sguardo imbarazzata. - Però non ti devi sentire in dovere.- Anche lui sembra a disagio. – Se non vuoi non importa.-
-  No!l Lo voglio, insomma dovremmo comportarci come d’abitudine.- lo fisso. -Quindi ti bacio sulla guancia- lui scuote la testa. – Ah, sulle bocca. Bene.- Annuisco e mi avvicino a lui cingendogli la vita con le braccia. – Così. Oppure…- muovo le braccia tra il suo collo e la vita cercando di sembrare naturale. Sembro un’incapace.
David però sta al mio gioco e mi da indicazione sul dove mettere le mani.
- Ecco!- dice David quando raggiungo la giusta posizione.
Alzo la testa di scatto e mi avvicino a lui.
Si avvicina alle mie labbra, le sfiora leggermente e… nulla! Non ho provato nulla, nemmeno un misero brividino sulla schiena.
Speravo che un bacio avesse fatto scattare qualcosa, ma come al solito…
Lui si stacca da me e mi fissa come se cercasse un commento o un consenso.
- Bellissimo.-
Sul serio cosa mai potrei dire dopo un bacio del genere? L’unica cosa che mi viene in mente è insulso lo paragonerei quasi al bacio ricevuto ad una festa alle elementari da un ragazzino durante il gioco della bottiglia. – Sai, mi sento anche un po’ eccitata.- dico continuando a mentire spudoratamente.
David a sentire quelle parole gli si illuminano gli occhi. – Sul serio?- si inizia a slacciare la cravatta.
“No, no, no, no, no, noooo.”
Non posso fare l’amore con lui, lo conosco appena! Non ho insistito nemmeno nel farlo dormire nel mio stesso letto. E poi dal manuale non ho ancora letto quello che succede dopo i preliminari!
- Non eccitata fino a quel punto.- cerco in qualche modo di riparare la mia gaffe. Giuro che vorrei scavarmi una piccola fossa e non uscire più. “Perché dico queste cose?”
- Comunque- David si ricompone e prende la sua ventiquattrore – io ora vado. Passa una buona giornata.-  mi sfiora appena la guancia ed entra in ascensore lanciandomi un ultimo sguardo prima che le porte si chiudano.
Quando sono sicura che David non possa sentire, sbuffo sonoramente gettandomi sul divano e continuando la lettura del manuale.
 
Alle 10 precise sono pronta per andare a lavoro. L’autista dovrebbe arrivare a momenti.
Vestirmi è stata una vera e propria impresa. Avevo l’imbarazzo della scelta, non sapevo dove mettere le mani, c’erano abiti e scarpe ovunque posassi gli occhi. Alla fine ho preferito optare per un completo di Versace grigio con delle scarpe D&G nere.
Sono agitata, non riesco a stare ferma in un unico posto, continuo a muovermi per la stanza e a mangiucchiarmi le unghie della mano sinistra. “Calma Bella, calma. Andrà tutto bene. Andrà tutto bene.” Ripeto queste parole fino all’arrivo dell’autista e per tutto il percorso da casa fino alla redazione di Mode.
All’estero è lo stesso palazzo di sempre ma all’interno l’arredamento è diverso, è tutto moderno ancora più moderno.
Nell’atrio è tutto bianco o arancione, poi il bancone della recepitone è stato messo al centro della stanza, prima invece si trovava vicino alla parte più grande.
- Ciao Bella.- una ragazza dai capelli castano scuri, mi si avvicina sorridendomi felice. È vestita come tutto il resto delle ragazze che lavorano da Mode niente di più e niente di meno. – Sono Miranda Pirce, bentornata da Mode, la stavamo aspettando da molto. Ora come sta?-
- Molto meglio, grazie per avermelo chiesto. Non vedevo l’ora di tornare qui.-
La seguo tra i grandi corridoi e noto che ogni reparto ha un colore diverso.
- Colette mi ha chiesto di lei, vorrebbe salutarla.-
- Okay.-
Ci avvia verso l’ufficio di Colette davanti la porta in vetro ci sono le scrivanie delle due assistenti di Colette. Bussa alla porta e la apre. – Colette, scusa l’interruzione ma Bella è tornata.-
- Ohh Bella- Colette si alza si avvicina, sto per tendergli la mano, ma mi abbraccia e mi bacia? “Da quando Colette mi saluta così?” – Come ti senti?-
- Non male.- cerco di mantenere la calma. “Troppe novità nasconde questa mia nuova vita, troppe!”
- Ti sei presa una bella botta Bella?- quella voce, quella odiosissima voce non può che non appartenere a Marc.
- Sì.- mi limito a rispondergli.
- Non c’era da meravigliarsi con la capacità che di riuscire a cadere con le scarpe basse.- mi rivolge un sorriso acido. Colette riporta l’attenzione su di me ignorando la sua battuta.
- Parlando di lavoro. Ti ricordo che la settimana prossima abbaiamo una colazione di lavoro con degli stilisti per il numero di dicembre di entrambi i giornali.- si avvicina alla sua scrivania e guarda alcuni fogli. – Pensavo per che per il Teen qualcosa come uno stilista emergente ora non so…-
- Certo.- annuisco al suo discorso, ma in realtà non sto capendo niente di ciò che mi sta dicendo.
- Hem, Colette,- ci interrompe Marc. – non ti hanno detto che Bella ha l’amnesia?-
- Ooh, già.- dice – Dovremmo trovare una soluzione.- dice ritornando dietro la scrivania e osservando il panorama della sua finestra, dice che le migliori idee le ha sempre guardando lo skyline New Yorkese.
- A dire la verità, - è di nuovo Marc a parlare, - ieri sera ho parlato con il marito di Bella e abbiamo deciso che potrei essere io ad aiutarla fino a quando non le ritornerà la memoria…-
- Fate come volete, ma per il numero di punta del giornale tutto deve essere perfetto, chiaro?- Colette da un’occhiata all’orologio al suo polso. – Marc è tardi abbiamo una riunione. È un piacere riaverla tra di noi Bella.- mi sorride e io e Miranda giriamo i tacchi per avviarci nel mio ufficio.
- Oh Bella! Sei tornata!- una ragazza dall’aria nervosa piomba davanti a me.
- Sì, scusami, però non ricordo nulla di te..- faccio una breve pausa scuotendo la testa. – Chi sei?-
- Piacere sono Amanda la tua assistente.-
Oh sì, ora svengo. Ho un’assistente tutta mia che mi porta il caffé. Fantastico.
- Piacere tutto mio…-
La lascio lì e mi avvio nel MIO ufficio, giro il pomello e lascio che la porta si chiudi dietro di me.
- Wau.- esclamo solamente.
La stanza è grande, c’è una scrivania, una pianta e anche un divanetto. Poso la borsa sulla scrivania mi guardo attorno con aria soddisfatta ed inizio a saltellare nell’ufficio come una bambina il giorno di Natale, poi sento bussare alla porta e mi blocco.
- Avanti!-
- Andiamo a fare un giro per il tuo reparto?- mi chiede Miranda ed io acconsento seguendola.
Ci stiamo avviando quando in un ufficio noto la figura di Alice. Quasi stento a crederci che sia lì appoggiata ad una scrivania!
- Alice!- urlo ed antro nella stanza come un razzo. – Sono tornata!- esclamo contenta di vederla. - Come stai?-
Lei si volta e mi guarda stranita, come anche tutti gli altri presenti nella stanza.
- Ciao Bella. Io sto alla grande e tu?-
- Benissimo. Lo sai che stai d’incanto con questo nuovo colore di capelli.- ed è vero. Prima aveva i capelli quasi nero corvino, ora invece sono color cioccolato.
- Grazie.- abbassa lo sguardo in imbarazzo.
- Comunque.- tossisco appena e cerco di controllare il mio tono, ma sono contentissima di rivederla. – Che ne dici se dopo ci incontriamo nell’atrio e usciamo? Magari anche con Angela…- le propongo e lei sgrana gli occhi.
- Sì.- risponde secca.
È distaccata. Che ho fatto?
- Dopo di te Bella.- Miranda mi invita a proseguire la “visita” e mentre cammino scorgo volti di persone conosciute e anche volti nuovi.
Nessuno però si degna di salutarmi, molti addirittura mi guardano male, altri invece hanno uno sguardo terrorizzato.
 
La giornata in ufficio finisce e mi reco nell’atrio per aspettare Alice.
Dopo dieci minuti di attesa decido di chiamarla ma mentre stavo componendo il numero di sul cellulare vedo Angela aprire uscire dal palazzo e con lei ci sono anche Alice e Rosalie.
- Ehi.- grido disperata. – Aspettatemi!- loro si voltano e mi fissano con aria annoiata.
- Ciao Bella.- dice Alice sospirando.
- Alice, mi avevi detto che avremmo pranzato insieme e stavi andando via senza aspettarmi…- dico con un tono deluso.
Silenzio. Nessuno mi risponde e non mi guardano nemmeno in faccia. 
-  Ragazze mi dovete aiutare, vi prego. Ho un’amnesia! Non ricordo nulla della mia vita. L’ultima cosa che ricordo con sicurezza è Rosalie che ci porta dei regali e Mike lo sfigata che mi dà buca, ricordate?- non rispondono ancora – Vi prego! Ditemi se abbiamo litigato…?-
- No, non abbiamo litigato.- Alice alza le spalle.
- E cosa diamine è successo?-
Alice guarda Rosalie come a chiederle il permesso – E’ successo tempo fa… non ne vale più la pena Bella. Hai avuto anche un incidente è meglio lasciare le cose così come stanno.- Alice cerca in qualche modo di farmi cambiare idea, ma sono irremovibile.
- Sto benissimo! Ormai non mi sconvolgo più per nulla, quindi ditemi la verità!-
Alice scuote il capo dicendo: - Non è successo nulla. È solo che… non ci frequentiamo più. Non siamo più amiche.-
- Ma perché?- non mi stanno dando spiegazioni, anzi stanno creando ancora più confusione. – Forse perché ora sono il vostro capo e…-
- No, no, no. Non è assolutamente questo il problema…- sospira ancora – E’ che…-
- Ooohh taglia corto Alice! Se non ci riesci tu lo faccio io.- è Rosalie a parlare con la sua solita delicatezza. – Lo sai perché non siamo più amiche, he? Perché sei diventata una capa arrogante e soprattutto stronza.-
Mi sembra che l’aria nei polmoni si sia ghiacciata. “Io, una capa stronza e arrogante?”
- Non… non sono... una brava capa?- Balbetto
- Ohh sì. Sei bravissima! Colette in confronto è un gattino innocuo.- continua Angela.
- Ci fai sputare sangue dalla mattina alle nove fino a sera. Non te ne fai scappare una per tormentarci!-
La testa inizia a girarmi e dagli occhi stanno iniziando a cadere le prime lacrime.
- Io non farei mai una cosa del genere.- il mio è appena un sussurro, chissà se mi hanno sentita.
- L’hai chiesta tu la verità.- Alice alza gli occhi al cielo come fa sempre quando si sente a disagio.
- Ma sono ancora io Bella! L’imbranata, la ragazza insicura. Fuori sono diversa, ma dentro sono ancora io…-
Angela e Rosali si scambiano una strana occhiata.
- Bella.- dice Alice con tono gentile e delicato – Tu sei il nostro capo e noi eseguiamo i tuoi ordini. Ma con te non usciamo, mi dispiace.-
No, no! Com’è possibile che sia diventata talmente tanto stronza da essere odiata dalle mie amiche e addirittura da Alice. Ero convinta che mi considerasse una sorella… come si fa ad odiare una sorella. – Senti, se ti fa piacere puoi venire con noi oggi…- chiede Alice.
- No, non mi va.- mi volto e mi allontano alla ricerca di un taxi per ritornare a casa. 


  
  
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Twilight / Vai alla pagina dell'autore: Love Today