Le
lacrime di cielo sono una benedizione per chi piange e non desidera che
qualcuno se ne accorga.
Per
me fu così, quella volta. La pioggia non mi era mai
piaciuta, ma mai come in
quel momento mi sentivo vicina all’umore della volta celeste.
Rannicchiata
sulle sponde del lago che affiancava Hogwarts, tenevo chino il capo per
la
prima volta, davanti a un destino che da me aveva preteso troppo.
Non sono riuscita ad andare
avanti…
Vedere
Harry con Ginny mi stava uccidendo. Non mangiavo, non ridevo, non
vivevo più.
Eppure, fingevo felicità davanti a quegli occhi di smeraldo
che di me si erano
sempre fidati e mai avrebbero sospettato qualcosa del genere da me.
Ingenuo
ragazzino.
Chi sono io, Harry?
Non
ero il tuo sole, ma tu eri il mio. Per anni mi riscaldasti, e io per
anni mi
rifugiai sotto la tua protettiva ala dorata. Non avevo bisogno
d’altro per
andare avanti.
Prima
di te, ricordavo il gelo del mondo grigio che mi attorniava. Niente
calore,
niente colore, niente speranza per il domani. Non ero niente, se non
una
macchia nerastra avvolta in un manto di cupa monotonia che ogni giorno
mi si
stringeva addosso sempre di più, soffocandomi.
Poi
però, qualcosa accadde. Da dietro una nuvola grigiastra,
vidi spuntare un
immenso disco dorato che colorò il mio mondo di vita, di
gioia di vivere. I
caldi raggi di luce, sgretolarono la prigione oscura che mi
imprigionava e
finalmente fui libera. Potei dispiegare le mie ali al vento,
assaporarlo per la
prima volta e spiccare il volo, grazie a te.
Non è più
così, vero Hermione?
Singhiozzai
forte e guardai il lago. L’avevamo sorvolato una volta, ti
ricordi? con
Fierobecco. Mi avevi concesso l’onore di volare con te, e io
ne fui
immensamente felice, come se vedessi realizzati i miei sogni
più grandi.
Ma troppo tardi mi resi conto che
il mio sogno più grande
eri tu.
Mi
premetti una mano sulla bocca e singhiozzai forte. Sentivo i pezzi del
mio
cuore spaccarsi, sbriciolarsi prima di toccare terra. Le mie ali si
spezzarono
e mi vidi cadere nel mare della disperazione, affogare per il peso
della
sofferenza che mi tirava sempre più giù. Anelavo
al cielo con l’ultimo granello
di dorata speranza, ma mi fu portato via anche quello.
È ora di andare, vero?
Mi
alzai in piedi, ignorando le raffiche di pioggia e vento che mi
facevano
barcollare. Era quello l’ultimo atto di un angelo dalle ali
spezzate. Il mio
ruolo era finito, e per me era tempo di riposare in un campo fiorito
dove,
chissà; magari avrei incontrato nuovamente quegli occhi
verdi che mi avevano
alimentato fino a quel momento, come una madre nutre i piccoli appena
nati.
Sì, è ora.
Mi
tolsi le scarpe e le calze, poi cominciai a camminare verso
l’acqua gelida del
lago. Volevo sentirmi leggera almeno per l’ultima volta,
avere la beata
sensazione di volare ancora, ma sapevo che era solo una banale
illusione. Senza
le ali che tu stesso mi avevi dato e poi tolto, io non potevo
più toccare il
cielo al quale appartenevo.
Grazie lo stesso, Harry.
Sorrisi
per l’ultima volta, alzando gli occhi al cielo piangente.
Sembrava quasi il
saluto accorato di un caro amico che sa di non rivederti mai
più, ma che
accetta questa realtà, lasciandoti andare per la tua strada.
Piegai
le ginocchia e saltai con le braccia spalancate, ultimo richiamo ad un
sogno di
cristallo infranto da un violento colpo di martello. L’acqua
mi avvolse in un
abbraccio di morte che però non fu gelido come mi aspettavo.
Era calda,
gentile, quasi una mamma impietosita che stringe il figlio
singhiozzante per
proteggerlo dal mondo.
Anche tu avevi fatto
così, con me.
Mi
lasciai scivolare verso il fondo, gli occhi socchiusi e una mano che
inconsapevolmente si tendeva verso l’oscura superficie.
Rivolevo il mio Sole.
Rivolevo le mie ali. Rivolevo il mio angelo più bello.
Chiusi
gli occhi, gettando il capo all’indietro.
È finita.
Qualcosa
di freddo mi artigliò con violenza l’avambraccio,
strattonandomi. Non mi mossi.
Era Lei. La Morte era già arrivata a prendermi. Aveva fatto
presto.
Sorrisi
beata, pronta a riaprire gli occhi su un cielo sempre blu, pronta a
risentire
il fruscio piumato delle mie ali… pronta a rivederti al mio
fianco, sorridente
e con la mano tesa.
Ma
qualcuno lassù, non voleva che finissi così. Un
braccio mi passò intorno alla
vita, trascinandomi a forza verso la superficie. Mi sembrò
di avvertire il
familiare calore della luce del sole al mio fianco, quella luce che mi
era
mancata per così tanto tempo. Fiduciosa, mi aggrappai a
quella speranza di
salvezza.
Fu la cosa giusta da fare.
Quando
emersi, cominciai a tossire e a sputare acqua, stremata e tremante. Non
realizzai subito che la pioggia era cessata, e il cielo si stava
rasserenando,
schiudendosi in un sorriso luminoso, fatto di spicchi di cielo azzurro
e
pallidi raggi di sole.
-Ma…
che… credevi… di fare?-
Una
voce. La tua voce. Ero morta? No, impossibile. Il dolore ai polmoni era
reale,
la paura era reale… la tua presenza era reale. Mi voltai a
guardarti, scaldata nell’animo
per la prima volta dopo tanto tempo.
I
tuoi occhi di smeraldo erano spaventati a morte, i capelli corvini
appiccicati
alla fronte, il viso sottile contratto in una smorfia adorabile. Quasi
senza
accorgermene, un piccolo pezzo del mio cuore frantumato si
saldò nuovamente al
suo posto. Eri tu, eri arrivato per me e le tue ali di luce dorata mi
avvolgevano protettive, ma potevo vederle solo io.
-Harry…?-
Lui
nuotò fino alla riva, trascinandomi burberamente sulla
terraferma. Ansimavamo
tutti e due, ma non avevo mai visto Harry così spaventato
come in quel momento.
Potevo vedere il suo corpo tremare, ma non per il freddo. Cosa ti avevo
fatto,
angelo mio?
Allungai
una mano stanca verso il suo viso e lo toccai, accarezzandolo
morbidamente. Lui
mi guardò mentre mi beavo di quel gesto, richiamando a me
tutta la luce che mi
era mancata, tutta la luce che sentivo permeare dalla sua pelle.
-Perché
l’hai fatto?- mormorò Harry, spaventato.
Hai intenzione di rispondere,
Hermione?
Non
volevo dirglielo. No, non avrebbe saputo che era lui la mia luce e che
senza di
lui io brancolavo al buio e senza meta. Scossi il capo.
-Sono
solo caduta nel lago.-
Che
stupidaggine. Potevo inventarne una più credibile.
Harry
infatti, non ci cascò. Mi afferrò per le spalle e
mi scosse, guardandomi fisso
negli occhi.
-Non
mentirmi! Sei la mia migliore amica, capisco quando hai qualcosa che
non và!-
Avrei voluto che te ne accorgessi
prima…
Chinai
il capo affranta. La sua frustrazione faceva male, bruciava come fuoco
sulla
mia pelle e la delusione che leggevo nei suoi occhi mi feriva con
ferocia. La limpidezza
che da sempre avevo colto nel suo sguardo adamantino si stava
dissolvendo,
inquinata da un senso di terrore crescente che volevo arrestare a tutti
i
costi.
Gli
accarezzai la guancia ancora una volta, poi sorrisi e mi allungai a
poggiare le
mie labbra sulle sue. Un bacio semplice, quasi di bambino. Ma proprio
per
questa innocente infantilità, fu speciale. Chiusi gli occhi
quando sentii la
sua bocca muoversi per un momento sulla mia, poi ci separammo.
Era questa la tua benedizione,
Hermione.
Avevo
volato. Sentivo il peso sottile delle
ali della speranza gravarmi di nuovo sulle spalle. Ma qualcosa non
quadrava. Era
un’ala sola quella che era tornata da me, non bastava per
spiccare il volo
verso il paradiso a cui avevo sempre anelato. Ma non importava, mi
andava bene
così.
Harry
mi abbracciò, appoggiando il mento sui miei capelli. Ora
potevo vederla, brillare
dorata davanti ai miei occhi. Aveva un’ala sola anche lui.
-Potremo
volare abbracciati tutte le volte che vorrai. Per sempre.-
sussurrò lui,
sorridendo.
Il
calore del suo sole tornò a irradiare improvvisamente le mie
terre aride, e
finalmente potei godere appieno dei suoi dorati raggi di vita e
speranza. I pezzi
del mio cuore strisciarono al loro posto, silenziosi e palpitanti di
vita. Da grigi,
tornarono ad essere rossi, verdi, bianchi, gialli, come un arcobaleno
senza
fine di cui tu eri il pittore.
Auguro
a tutti voi un Natale
felice e un altrettanto felice anno nuovo. Grazie a chi recensisce e a
chi
semplicemente legge… che la gioia di vivere non vi abbandoni
mai e che il
sorriso per un futuro sempre migliore irradi in eterno il cuore di
coloro che
vi amano.
Tomi
Dark Angel