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Autore: Doherty21    27/12/2010    2 recensioni
Non è facile cambiare stile di vita alla propria figlia, sopratutto se i vizi sono tramandati da generazione in generazione.
E sopratutto, non sarà uno stupido amore a prendere il sopravvento sul carattere di Rachel, ventisette anni, cantante affermata nel mondo (non tanto) tabù di Londra.
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Jared Leto, Nuovo personaggio, Shannon Leto
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Affronto l'orda di fotografi scivolando tra il palco e le quinte, i flash mi accecano gli occhi stanchi e gonfi, le urla che acclamano il mio nome e le richieste per gli autografi m'imballano il cervello. Il corridoio per i camerini è fortunatamente deserto e mi avvicino velocemente al mio camerino, finché non noto una sagoma possente che ombreggia la porta. 
Mi appoggia delicatamente le mani sugli occhi, i palmi increspati e callosi mi strofinano leggermente le palpebre.
La mia schiena s'appoggia al suo petto, un sospiro pesante e tremo dalla paura. Talmente forte che se ne accorge immediatamente.
A tantoni infilo la scheda per aprire la porta e lentamente i suoi passi mi dirigono nel camerino.
Clack. 
Siamo chiusi insieme.
Finalmente ritorni Shan.
Scivolano leggere le sue mani sulla mia canottiera, la sua preferita. Mantengo gli occhi chiusi, se è un sogno non devo svegliarmi.
Sento il suo respiro sul mio collo, vicino al lobo destro che mordicchia.
Le gambe tremano e cedono buttandomi per terra su di lui. Cedono anche lacrime di vergogna, di un ti amo certamente non corrisposto.
Mi stringe forte a se cullandomi come per consolarmi, come se avesse intuito il mio pensiero. 
Restiamo così giusto il tempo di finire le lacrime, un tempo infinito, credo di essere invecchiata, mi bruciano gli occhi e sono velati.
"Che fine hai fatto..?" dico secca tra i singhiozzi che riempiono il camerino. Avvicina nuovamente le labbra alle mie orecchie dopo avermi baciato la fronte.
"Dovevo pensare a..come fare, con te insomma. Io ho deciso di farti sparire insieme a me..", mi giro verso di lui e finalmento lo vedo: la barba cresciuta, gli occhi lucidi, grandi, tendenti al verde dentro le mie pupille blu, le braccia impegnate a stringermi il busto, possenti e sode.
"Ho prenotato due biglietti per Dubai, solo andata. Avremo la tranquillità che desideriamo e possiamo iniziare a stare davvero insieme.."
"Tu piombi nella mia vita così, dopo tutto questo tempo, dopo che ti ho confessato che ti amo, e mi dici di scappare? Ti sei bevuto il cervello Shan? Proprio ora che ho ripreso la mia carriera?", urlo come non mai, tanto che credo di aver attirato l'attenzione di qualcuno nel corridoio.
"Zitta, se davvero mi ami come hai detto domattina il volo e alle sei. Io partirò." e detto questo mi lascia dalla sua morsa protettiva, mi bacia una mano e se ne va, lasciandomi per terra, il trucco sbavato e tante parole morte in gola insieme alla voglia di un bacio.
Che fare?




 
 
 
 
 
Le cinque del mattino. Lascio un messaggio in segreteria ai miei, la casa sfatta e le chiavi dell'ingresso sotto il tappeto persiano, il tassista mi aiuta a prendere tre enormi valigie ricolme dei miei abiti e averi e li ripone nel bagagliaio. In mezzora siamo in aereoporto, non mi sono mai imbacuccata così tanto: capelli raccolti in un borsalino, trench lungo e sciarpa fino al naso, jeans e delle orrende converse rosse che non centrano nulla.
M'infilo rapidamente nel gate, tra poco l'aereo partirà e come al solito sono in ritardo, di Shannon nemmeno l'ombra. Salgo le scale dell'aereo sotto una leggera pioggia battente, cercando di non scivolare come una stupida, entro nell'abitacolo e cammino tra le miriadi di sedili. 
Eccolo.
Ha già le cuffie, guarda fuori dal finestrino e cerca di calare il suo sguardo sotto un berretto da baseball, il giubotto di pelle, una maglietta bianca che evidenza le forme del suo largo petto. 
Il suo profumo. 
Il suo amatissimo profumo, quello che resterà ad accompagnarmi per ogni giornata della mia prossima vita.
Mentre ripongo la borsa sopra i nostri sedili penso al nostro matrimonio, ai nostri bambini, ai nipoti.
Perché sono certa che con Shannon accadrà tutto ciò.
Con Jared non ho mai sentito il bisogno di creare un nostro nucleo familiare, o addirittura un piccolo pargolo da accudire. Ne avevamo parlato, sì, ma lo facevo solo fantasticare e sicuramente lui sentiva che io non sono una donna fatta per sistemarsi. O per lo meno con lui.
Mi rendo conto in questo istante, tra mille pensieri, che il tempo passa, sembra lento ma ti ritrovi a contare gli anni sulle dita da un giorno all'altro, che l'ho sprecato tutto, imprigionata tra i voleri della mia famiglia, quelli di Jared, la falsa idea di voler realmente stare con lui.
Stop, chiudo con tutti.
Mi spiace solo per te, papà.
Ci stai soffrendo anche se non lo ammetti, e conoscendoti non verrai mai a cercarmi. Tantomeno tu, mamma. 
Mi siedo accanto a colui che sarà realmente l'uomo della mia vita, che ora ha appoggiato la testa contro il finestrino e non si accorge di me. Trova il tempo per voltarsi solo quando una prosperosa signora si siede accanto a me, smuovendoci leggermente. Solo allora mi nota calata sotto quello stupido cappello, che prontalmente mi toglie, mi scioglie i capelli e mi fissa, "Sei arrivata finalmente" dice, dopo un lungo, intenso, romantico sguardo.
Dio che schifo, Shannon mi farà venire le carie ai denti e il diabete. Ma chi se ne frega. Sono talmente felice e piena di voglia di incominciare, per l'ennesima volta, la mia nuova vita.
Mi bacia sulle labbra, leccandomele di nascosto. Mi prende per un braccio e fa scivolare la sua mano, che si chiude con la mia, appoggio la testa sulla sua spalla e l'aereo decolla.
La signora accanto a noi ci avrà riconosciuti dal momento che ci fissa sottecchi parecchie volte.
Chi l'avrebbe detto che la vita mi avrebe portato a questo? Che un errore mi avrebbe portato a raggiungere la felicità? Lo schema malato e perfetto, lo stesso di Pete e Kate, lo stesso che volevo per la mia vita.
 
 
Dopo un ora abbondante di volo Shannon si desta dal dormiveglia e mi chiede come sto.
"Abbiamo già una casa, piccolina, arredata come piace a te. Mi spiace solo che per te farà davvero troppo caldo li, so che odi il sole e tutto il resto ma....sai, è l'unico posto al mondo dove potremo stare in pace. Naturalmente tra qualche anno torniamo a Londra, o in America, o in qualunque altro posto, appena si sarà calmato tutto questo casino..non potevo aspettare senza averti, Rachel, stavo troppo male", mi bacia con foga. "Non avresti mai fatto questo se non mi amassi" dico.
"Perché tu mi ami, vero Shan?"
"Ti amo più di quanto faccia con me stesso."
 
 
*grazie a tutte le adorabili pensoncine che hanno seguito la mia storia, in particolare a Bbblondie e Hurricane93, e a tutti quelli che hanno recensito. Ho già in mente un eventuale continuo, n_n
Grazie anche a chi la seguirà in futuro, o la recensirà: adoro il vostro parere, bello o brutto che sia :*
 
B. 
   
 
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