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Autore: RobSten4ever    27/12/2010    1 recensioni
Due protagonisti, due vite che si incrociano.... lui: ventenne simpatico, dolce e amante della fotografia; lei: diciannovenne timida e introversa, dal passato difficile e doloroso, a donato la sua vita alla sua piccolina....
Se volete sapere come andrà a finire, seguitemi.....
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Cap. 15


<< mamma, oggi mi potti al pacco? >> mi domandò mia figlia mentre guardavamo un cartone animato << amore, stasera dobbiamo andare al teatro.. Ti sei dimenticata che dobbiamo andare a vedere La bella Addormentata nel bosco?  E poi devo lavorare, oggi.. >> risposi << no.. Me lo licoddo.. Pelò volevo andale al pacco con te e Andea.. >> disse lei cacciando fuori il labbro inferiore.. Come facevo a resistere a quel faccino? << Bea, piccola.. Non fare quella faccia.. Al parco ci possiamo andare un’altra volta.. Non ti sto dicendo no per sempre >> dissi accarezzandole i capelli << si, pelò volevo giocale con voi.. Tutti e tle insieme >> disse con gli occhi lucidi..
<< Che succede?.. >> domandò qualcuno entrando in salotto.. << Andeaaa >> disse mia figlia correndo verso di lui << perché quella faccino triste? >> disse lui mentre Bea appoggiava il viso nell’incavo del suo collo << mi ha chiesto se potevamo andare al parco.. Ma le ho detto che oggi non possiamo e si è rattristata >> risposi io alla sua domanda, alzandomi dal divano << Bea, la mamma ha ragione.. Però ci sarebbe una soluzione >> disse e subito Bea alzò la testa e io lo guardai con un punto interrogativo stampato in viso.. << allora.. >> cominciò sedendosi sul divano con Bea sulle ginocchia << stavo pensando che ci sarebbe un compromesso.. La tua mamma va a lavoro, poi alle sei andiamo a prenderla.. Ti portiamo al parco e poi andiamo al teatro.. Che ne dici? >> disse e quella domanda più che alla piccola era riferita a me, visto che mi guardava.. Non era male come proposta << ma per mangiare come faremo? >> chiesi << bhè un posto ce l’avrei.. >> rispose sorridendo << quale? >> dissi << oh, è una sorpresa.. >> disse << uffi.. Io voio sapello! >> esclamò Bea, facendoci ridere.. In quanto curiosità, aveva ripreso da me. << no, piccola è una sorpresa che sono sicuro ti piacerà.. Ma non voglio rovinartela rivelandotela >> disse e Bea scese dalle sue gambe e con il broncio si avvicinò a me allungando le braccia per essere presa in braccio.. << Bea non fare così.. Andremo al parco, non sei contenta? >> dissi e lei annuì con la testa << e allora che c’è che non va? >> chiesi << io voio sapere la soppesa.. >> esclamò e io accennai un sorriso << tesoro se è una sorpresa non si può rivelare.. Anche io sono curiosa di sapere cos’è ma mi sono arresa perché tanto è un testone e non riusciremo mai a convincerlo >> dissi e lei mi sorrise debolmente << e chi sarebbe il testone? >> disse Andrea alzandosi << tu.. >> rispondemmo io e Bea insieme e lui fece una faccia che non mi piaceva per niente.. Oh no! Feci scendere Bea e urlai << corri! >> dissi e lei mi ascoltò perché proprio in quell’istante Andrea cercò di prenderla per farle il solletico << mammaa mammaaa.. >> urlava la piccola correndo per tutta la casa.. Dopo poco la presi in braccio e ci nascondemmo dietro una grossa tenda, facendole segno di stare zitta.. << ehi, dove vi siete cacciate?.. >> si sentì Andrea
<< guardate che se uscite fuori io vi dirò la sorpresa che avevo in mente.. >> disse ma sapevamo che stava mentendo << ok.. L’avete voluto voi >> esclamò e in un attimo ce lo ritrovammo davanti, iniziando a torturaci con il solletico << lassami lassami.. Ahahahah mammaaa ahahah aiutamiii >> urlava Bea ma anche io non stavo meglio di lei. << okok.. Mi arrendo >> dissi con il fiatone e il mal di pancia per via delle risate e così Andrea, si fermò.. << bene, si è fatto tardissimo.. Io devo andare a lavoro.. >> dissi alzandomi dal divano e dandomi una sistemata << Bea, fai la brava.. Ci vediamo più tardi.. Ok? >> dissi abbassandomi alla sua altezza e come sempre mise su il solito broncio, annui solamente e poi si avvicinò ad Andrea che la prese in braccio << ci vediamo dopo.. Vi aspetto al ristorante.. >> dissi di fronte a loro e dopo un bacio sulla fronte a mia figlia e uno sulle labbra al mio ragazzo uscii di casa.. Mi faceva ancora strano pensare ad Andrea come il mio ragazzo, mi piuaceva come suonavano i nostri nomi insieme: Giulia & Andrea.
Al ristorante ci furono abbastanza clienti, essendo sabato, e dovetti lavorare tanto..
<< ehi.. Come va? >> mi chiese qualcuno che riconobbi essere Mattia << tutto bene, grazie.. >> dissi sorridendo << lo vedo.. Ultimamente sembri diversa.. Più solare >> disse aiutandomi a sparecchiare un tavolo << si nota così tanto? >> chiesi e lui annuì << oh.. Si bhè, sono successe diverse cose che mi hanno cambiata >> spiegai senza entrare nei particolari, sapevo che se gli avessi detto di me e Andrea ci sarebbe rimasto male, visto la cotta che aveva per me << si, so che tu e Andrea ora.. >> cominciò ma non finì la frase, ecco lo sapevo! << io.. Ma chi te lo ha detto? >> domandai << io l’ho sentito da Amanda e Alessandra.. Scusami forse non dovevo ascoltare >> disse in leggero imbarazzo << oh, non preoccuparti.. Tanti primo o poi l’avresti saputo lo stesso.. >> risposi << forse si….. Comunque sono felice per te.. Per voi >> disse ma si vedeva dalla faccia che pensava tutto il contrario.. Poi si girò e si recò verso un tavolo dove c’erano delle persone che richiamavano la nostra attenzione..
Finalmente le 18 arrivarono e dopo essermi cambiata, indossando qualcosa di più carino per la serata, tornai all’ingresso del ristornate, e li vidi entrare.. << mammaaa >> urlò Bea appena mi vide correndo verso di me << piccolina!! >> dissi abbracciandola << dai mamma, dobbiamo andale al pacco.. >> disse lei prendendomi per mano e iniziando a tirarmi verso la porta << Bea, stai calma.. Sennò niente parco >> dissi e lei mi guardò agrottando le sopracciglia << scusami, non sono riuscito a contenerla.. È scappata appena scesa dalla macchina.. Menomale che ho parcheggiato qua davanti >> s’ intromise Andrea, avvicinandosi e baciandomi dolcemente le labbra, facendomi diventare bordeux dall’imbarazzo, visto che c’era gente che ci guardava << si.. Io.. Bea quante volte devo dirti di comportarti bene quando non ci sono? Non mi piace.. E poi devi dare ascolto ad Andrea.. >> dissi con tono deciso e lei con il visino dispiaciuto << scusa mamma.. >> disse e io la presi in braccio baciandole una guancia << perdonata.. Basta che non lo fai più >> risposi e lei sorridendo mi abbracciò.
Dopo poco, uscimmo dal ristorante, dopo aver salutato tutti, anche Mattia, che aveva la testa bassa.. Mi dispiaceva per lui, in fondo non era ne brutto e ne un cattivo ragazzo, ma il destino aveva deciso di mettermi al fianco un altro ragazzo, di cui era pazzamente innamorata..

Le ore passarono velocemente e si fecero le otto.. Al parco Bea si divertì tantissimo e con lei anche io e Andrea, visto che giocammo con lei tutto il tempo e Andrea si divertì a fare tantissime fotografie.
<< bhè.. È ora di andare a mangiare.. Che ne dite? >> domandai sentendo il piccolo pancino di Bea brontolare << sciii.. Ho tanta fame! >> esclamò lei e così ci dirigemmo verso la macchina.. Ora avremmo scoperto cosa aveva in mente Andrea.
<< non ci posso credere! >> esclamai quando scesi dalla macchina << altro che cibo salutare.. Non so se va bene per Bea.. >> dissi guardando la grossa insegna del Mc Donald’s << oh, per una volta non le succederà niente.. Stai tranquilla >> mi rispose lui, intrecciando le sue dita con le mie.. << ok.. Mi hai convinto.. Ma non ti ci abituare! >> risposi e lui mi sorrise.
Anche nel locale ci divertimmo, con Bea che si sporcava il musetto ogni cinque secondi, non essendo abituata a mangiare un panino con le mani e Andrea che la faceva ridere giocando con il personaggio di shrek che le era uscito dall’ Happy Meal.
<< vado un secondo in bagno.. Torno subito >> dissi, mentre Andrea infilava in giubbino a Bea..
Raggiunsi il bagno in poco tempo, e feci tutto quello ch dovevo fare, ritoccandomi anche un po’ il trucco, che si era sbavato, e per ultimo mi lavai le mani..
 
Quando riuscii, guardando nella borsa in cerca di un fazzoletto, non notai che qualcuno stava venendo verso di me e inevitabilmente ci andai a sbattere. << scusate io non.. >> dissi ma la mia frase rimase in sospeso, visto chi mi ritrovai di fronte. << Giulia?!?.. a quanto pare chi non muore si rivede! >> esclamò lui alquanto basito e lo stesso la ragazza che aveva al suo fianco << Danilo.. Serena >> sussurrai, rigida
<< Ciao Giulia.. >> contraccambiò lei con sguardo di superiorità.. Che nervoso che mi faceva venire.. Perché i momenti belli dovevano essere sempre distrutti?
Che ci facevano loro proprio qui, al Mc Donald’s di Perugia, poi..??
<< cosa ci fate qui? >> domandai seria, ma si sentiva il mio nervosismo << oh, un giro.. Stiamo esplorando varie città d’Italia.. Ed eccoci qui.. Tu, invece, è da molto che non ti si vede in giro.. Cosa ci fai qui? >> mi rispose lui, con quella sue solita spavalderia, non era cambiato da cinque anni a questa parte, forse solo fisicamente..
<< io ci vivo qui.. >> risposi fredda e loro due si misero a ridere.. Cosa c’era da ridere? << quand’è che ti sei trasferita.. Nessuno lo sapeva.. Sei scomparsa >> disse lui trafiggendomi con il suo sguardo, se solo sapeva il perché ero fuggita, si sarebbe tolto quel fastidioso sorrisetto dalle labbra.. << non sono affari tuoi >> risposi, ma proprio in quel momento si sentì una vocina alle mie spalle << mammaaa.. >> cavolo! Mi si attaccò alle gambe, nascondendosi dietro di esse, vedevo le facce di chi avevo di fronte, leggermente sconcertate << ma che?!? >> sussurrò Danilo ma fu interrotto dalla voce di Andrea << Bea ti avevo detto.. >> disse ma si bloccò vedendoci e subito cambiò espressione.. Mi affiancò portando un braccio sul mio fianco, stringendomelo leggermente per sostenermi << ma che bella famigliola! >> esclamò Danilo con un sorrisetto falso. Ora che avevo vicino bea, potevo vedere ancora di più le cose che avevano in comune: gli occhi erano la prima cosa visibile. << tu chi sei? >> chiese strafottente Danilo al mio ragazzo << Sono Andrea, il ragazzo di Giulia.. >> rispose calacando bene le sue ultime parole << oh, ma davvero?.. Ma che cosa carina.. Vedo anche che la piccola e ingenua Giulia si è data da fare nel frattempo.. >> disse e guardò Bea.. Come si permetteva di dire quelle cose? << non ti permetto di parlare così di Giulia.. Davanti ad una bambina poi >> disse Andrea leggermente alterato e Bea ci strinse ancora di più alle mie gambe << aaaah e sentiamo cosa faresti nel caso non ti dessi ascolto? >> domandò sfidandolo << non sai contro chi ti stai mettendo.. >> rispose Andrea facendo qualche passo verso di lui << ma guarda.. Te lo sei trovato proprio bene Giulietta, ora hai chi ti difende >> disse Danilo e mi irrigidii stringendo i pugni per la rabbia.. Sapevo a cosa stava alludendo << sei cambiata dall’ultima volta che ci siamo visti >> disse sorridendo divertito, solo lui si stava divertendo in quella situazione, avrei tanto voluto picchiarlo << e io vedo che tu non sei cambiato per niente.. Bastardo eri e bastardo sei rimasto >> risposi e il sorrisetto gli sparì dalla bocca << ma come ti permetti.. >> disse avvicinandosi verso di me, ma si intromise Andrea << non ti avvicinare.. Non la devi più toccare hai capito.. >> disse a una spanna da lui, quasi si potevano toccare le fronti << non ho paura di te, pivello >> disse Danilo << neanche io ho paura di te.. Ma non sono il tipo che picchia la gente e non lo farò con te, non ho volgia di sporcarmi le mani del tuo lurido sangue.. >> rispose Andrea e vidi il viso di Danilo contrarsi in una smorfia non sapendo cosa rispondere << ora prendi la tua ragazza e vattene.. E non farti più vedere nei paraggi, perché questa volta ti è andata bene, ma la prossima volta niente mi fermerà a toglierti quel sorrisetto dalla faccia.. >> disse e a quel punto dopo un lungo scambio di sguardi da parte di tutti e due, Danilo indietreggiò e ritornò vicino a Serena, leggermente impaurita.. Che brava, era riuscita a prenderselo alla fine, quando abitavo a Rimini era una delle mie migliori amiche, ma poi con i vari episodi, si è rivelata per quello che era veramente: una persona falsa, mentitrice, infida, manipolatrice e invidiosa. Bhè, devo dire che formavano una bella coppia.. Due stronzi per eccellenza!
<< non è finita qui.. Ho capito tutto >> pronunciò le ultime parole Danilo, prima di girarsi e andarsene e io rimasi scombussolata.. Cosa voleva dire? Cosa aveva capito? << ehi, stai calma.. Non succederà niente.. non dargli ascolto, ci sono qui io con voi >> mi disse Andrea abbracciandomi << io.. Grazie senza di te non so cosa avrei fatto >> dissi contraccambiando l’abbraccio << ti ho fatto una promessa.. Ricordatelo >> disse lui accarezzandomi il viso e posando un bacio leggero sulla fronte. << ora andiamo.. Sennò faremo tardi allo spettacolo >> disse lui smorzando la tensione e prendendo Bea in braccio, facendola ridere come sempre, ci dirigemmo fuori il Mc Donald’s.
Fuori il teatro c’era tantissima gente, che infila cercava di entrare dentro, al caldo, e alla fine anche noi ci riuscimmo, giusto in tempo per l’inizio del balletto.. Era da tanto tempo che non rimettevo piede in un teatro, troppi ricordi ritornavano vividi nella mia mente: i miei primi passi, il mio primo saggio da protagonista, tutto mi ricordava la mia unica vera passione.
<< ma quanto è glande..? >> domandò Bea affascinata dalla maestosità del lampadario antico attaccato al soffitto dipinto << tanto Bea.. Deve illuminare tutto il teatro, è normale che è grande >> spiegai togliendole la giacca << ma noi non ce l’abbiamo a casa.. Pecchè? >> chiese e Andrea soffocò una risata << piccola, sarebbe troppo grande e troppo costoso.. Ma a casa di Andrea ce n’è comunque uno bello.. >> le risposi e lei annui.. Poi ci sedemmo sulle poltroncine, Beatrice in braccio ad Andrea, visto che si era lamentata che non ci vedeva, e dopo pochi minuti si spensero le luci e il sipario si aprì.

Uscimmo dal teatro verso mezzanotte e Bea assonnata, non si era voluta staccare da Andrea << non ti sei stancato di tenerla in braccio.. Poi darla a me se vuoi >> gli dissi << non preoccuparti, ce la faccio.. E poi la macchina è qui vicino, quindi.. >> mi rispose e io non dissi più niente.
Dopo il brutto incontro, la serata era stata piacevole, grazie anche alla piccola che durante il balletto non aveva fatto altro che chiedermi i perché di tutto, facendoci ridere..
Arrivammo a casa in 10 minuti e subito portammo Bea in camera degli ospiti, ormai diventata la sua cameretta.. La cambiammo e la infilammo nel lettino e lei non si accorse di niente, tanto era immersa nei suoi sogni, le dammo la buonanotte e la lasciammo sola..
Per tutto il tempo non proferii parola e lui si era accorto che qualcosa non andava.. << ti vedo strana.. Stai pensando a quello che è successo stasera, vero? >> mi domandò una volta in camera mia, che una volta era di Elisa.. << io.. Si ci stavo pensando.. E che ho paura, ho maledettamente paura per Beatrice.. Non conosci Danilo farebbe di tutto pur di rovinare la vita delle persone.. C‘è già riuscito uno volta >> dissi abbassando lo sguardo e sedendomi sul letto << ma questa volta è diverso….. Non sei sola.. Affronteremo la cosa insieme.. Io non ti lascio sola >> disse affiancandomi e stringendomi a lui << grazie.. Di stasera, di tutto quello che fai per noi, di esserci sempre >> dissi prima di sbadigliare << sei stanca, dovresti dormire >> disse togliendomi i capelli dal viso << si hai ragione.. >> dissi alzandomi << ok, cambiati e poi ti vengo a dare la buonanotte >> mi disse uscendo dalla camera.. Leggermente scombussolata mi cambiai per la notte e dopo pochi minuti tornò anche Andrea e arrossii all’istante vedendo com’era vestito.. O meglio svestito! Anche lui mi guardava leggermente ammaliato e solo allora ricordai che per dormire, in genere, usavo un mini pantaloncino e una maglia abbinatati.. Mi sentii ancora di più in imbarazzo e sentivo il mio cuore battere all’impazzata..
<< bhè.. Aa-allora buonanotte >> sussurrai abbassando la testa, poi lo sentii avvicinarci e il calore del suo corpo vicino al mio.. Mi alzò delicato il viso << ti imbarazza vedermi così, non è vero? >> disse sorridendo di sbiego, facendomi arrossire ancora di più << ii-io no.. E che >> sbiascicai.. Mi sembravo una scema, cavolo era normale sentirsi attratti fisicamente alla persona che si ama!! << non sentirti in imbarazzo.. È normale sentirsi attratti fisicamente ad una persona >> ecco appunto, ma mi leggeva nel pensiero!? << si lo so.. E che non ti avevo mai visto così.. Svestito >> dissi e il rosso acceso tornò sulle mie guance.. Ma che mi era venuto in mente di dire, ero diventata scema? No era solo la sua presenza ad annullare le mie facoltà mentali!
<< perdonami, se ti da fastidio la prossima volta mi ricorderò di coprirmi >> << no! >> esclamai troppo velocemente e intensamente, cavolo! << volevo dire, non mi da fastidio.. Non puoi cambiare le tue abitudini per me.. Mi ci abituerò.. Primo o poi! >> dissi respirando a fatica e lui sorrise << mi piaci quando arrossisci.. Ti si illumina il viso e i tuoi bellissimi occhi verdi risaltano ancora di più.. >> disse accarezzandomi una guancia, lasciando su di essa una scia di fuoco che attraversò tutto il mio corpo.. Stavo andando a fuoco e solo allora capii che provavo un certo desiderio verso di lui.
A poco a poco annullò le distanze tra i nostri visi e mi baciò delicatamente.. Piano il bacio iniziò ad essere più intenso e non sapevo come mi ritrovai sdraiata sul letto con lui sopra di me,ma stranamente non mi pesava.. Era tutto, come dire.. Naturale.
Ma poi mi ritornò in mente l’incontro della sera, il fatto che i suoi genitori dormivano poco distante da noi e lo stomaco si strinse in una morsa.. mi staccai da lui << scusa è che.. >> dissi << non devi scusarti, lo dovrei fare io….. Sono stato un po’ irruento.. Ma ti giurò che non avrei fatto niente che tu non volessi.. >> disse staccandosi da me << ci sono i tuoi genitori di la..e poi credo che sia ancora troppo presto >> ammisi << hai ragione.. Credo che sia meglio che torni in camera così puoi dormire >> disse facendo per alzarsi, ma lo bloccai dalla maglietta << dormi con me stanotte.. >> sussurrai e lui mi sorrise dolcemente.
Dopo pochi minuti ci ritrovammo sotto le coperte, stretti l’una all’altro e stranamente a mio agio.

 

 

 

abiti giulia

 

 

Danilo     Danilo e Serena

 

 

    Il Teatro  

 

http://www.youtube.com/watch?v=vCVY9Ev-FSY&feature=related   video tratto dalla "Bella addormentata"

 

il pigiama di Giulia e quello di Andrea

  
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