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Autore: Giava303    28/12/2010    2 recensioni
Ciò che mi sono sempre chiesta però è come sarebbe stata la storia se al posto del Bambino che è sopravvissuto ci fosse stata una Bambina. Chiamatela voglia di immedesimazione o anima femminista,ma alla fine,tempo fa, ho scritto una fanfiction per concretizzare questa mia fantasia.
Dal Capitolo VII : Si chinò verso di lei “Adesso basta parlare,Potter..” le sussurrò all’orecchio.
E,in un attimo,Silente,l’Ordine,il Ministero,persino Voldemort non esistevano più; in quella stanza c’erano solo lei e Fred.
Forse era proprio questo che le piaceva del ragazzo: quando c’era lui,tutto il resto svaniva.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Fred Weasley, Hermione Granger, Nuovo personaggio, Ron Weasley, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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Chiedo scusa per averci messo così tanto a pubblicare questo capitolo,ma la frenesia natalizia non mi ha dato tregua fino ad oggi!!  Comunque,Auguri (anche se in ritardo) !! E buona lettura!! ;)
                                                                      
 
                                                                         Capitolo VII
 
 
“Forza ,Potter,muoviti!! Dentro!!” Malocchio non era certo un campione di gentilezza.
Evelyn salì i pochi gradini e aprì la porta di quella strana casa che era apparsa al numero 12 di Grimmauld Place; si ritrovò all’inizio di un lungo e stretto corridoio con le pareti tappezzate di quadri e ritratti dall’aria piuttosto antica. Dopo aver fatto qualche passo fu spinta contro la parete da Moody,il quale evidentemente aveva molta fretta di entrare nella stanza che si intravedeva in fondo al corridoio e da cui provenivano delle voci che la ragazza non riuscì a riconoscere. Subito dopo anche Lupin,Thonks,Kingsley,Lux,Padmore, le due streghe di cui aveva dimenticato il nome e George la superarono;quando Fred provò a farlo però lo bloccò prendendolo per la manica della giacca.
“Che posto è questo Fred? Dove siamo?”
“Al quartier generale dell’Ordine” rispose evasivo  “Adesso devo andare alla riunione però”  si liberò dalla sua stretta e fece per muoversi in avanti.
Per tutta risposta Evelyn gli si mise davanti,bloccandogli la strada.
“No,prima mi spieghi che cosa sta succedendo! Perché qui e non alla Tana? E poi,cos’è quest’Ordine della Fenice?! E perché mai Silente ha voluto  te e George come membri?! ”
“Ascolta…”
 “Fred!! Che diavolo fai li?!  La riunione sta cominciando!!” 
Ringraziando con lo sguardo la madre,il ragazzo corse dentro la stanza dove si sarebbe dovuta tenere la riunione,lasciando una spaesata ed irritata Evelyn a chiedersi che diavolo stesse succedendo.
“Oh,cara,come sono felice di vedere che stai bene! Un po’ deperita,in effetti!” la signora Weasley le corse incontro e l’abbracciò.
“Signora Weasley,cosa…?”
“Oh,non c’è tempo! Scommetto che hai voglia di vedere Ron e Hermione! Sono di sopra,su vai! Per la cena dovrai aspettare la fine della riunione” e senza darle il tempo di replicare la spinse verso le scale.
Salendo,ebbe come l’impressione che quella non fosse una casa normale; una serie di teste mozzate di elfi domestici erano appese lungo tutta la scalinata. Non era calda e accogliente come la Tana, non era un luogo in cui una famiglia come quella dei Weasley avrebbe potuto abitare; era fredda e terrificante, degna del più oscuro dei maghi. Era una casa da Malfoy,insomma.
Queste sue convinzioni si rafforzarono quando si trovò a dover girare una maniglia a forma di testa di serpente. Quella casa non le piaceva affatto.
“Evelyn!!” Hermione le fu  addosso appena aprì la porta.
“Lasciala respirare!” disse sorridendo un Ron un po’ più spallato e alto di come Eve se lo ricordava.
Una volta scioltasi dall’abbraccio,la riccia cominciò a parlare dell’udienza al Ministero,di quanto fosse ingiusta l’accusa che le era stata mossa;tutte cose che a Evelyn non interessavano in quel momento. Il loro silenzio per tutta l’estate pesava ancora su di lei come un macigno;si era sentita abbandonata e non li avrebbe perdonati tanto facilmente.
“Allora che cos’è quest’Ordine della Fenice?!” disse interrompendo il flusso di parole dell’amica.
“E’ un organizzazione segreta,fondata da Silente,per combattere Tu-Sai-Chi” rispose prontamente lei.
“Certo,questo non avreste potuto dirmelo in una lettera vero?!”
Il silenzio cadde nella stanza; era andata dritta al punto,senza cercare di addolcire la pillola.
“Noi avremmo voluto scriverti” era stato Ron il primo a parlare “ ma Silente ci ha fatto promettere di non farlo. Non voleva che tu sapessi…niente.”
“Niente di cosa?!” ormai Eve non tentava nemmeno più di controllare la rabbia “Possibile che proprio io,la diretta interessata,venga tenuta all’oscuro di quello che sta succedendo?! Dopo quello che ho passato due mesi fa,non ho il diritto di sapere?! E voi due,che dovreste essere i miei amici,non potevate”
La voce imponente della signora Weasley che annunciava la fine della riunione e l’inizio della cena li raggiunse e le ultime parole di Evelyn rimasero sospese tra loro. Proprio la ragazza fu la prima a muoversi e andare verso la porta; i due amici,dopo essersi scambiati uno sguardo desolato,la seguirono in silenzio.
Mentre scendeva le scale,Eve riconobbe una delle voci che provenivano dal piano inferiore e le si gelò il sangue nelle vene.
“Piton?! Che ci fa Piton qui?!” disse voltandosi verso Ron e Hermione.
“Fa parte dell’Ordine …quell’idiota!” rispose il rosso.
“Ron! E’ un professore! E Silente si fida di lui…”
“Silente si sbaglia”. Aveva pronunciato le ultime parole con tanta rabbia che perfino Hermione non aveva avuto il coraggio di replicare.
Scesero le scale e finalmente Evelyn si trovò davanti alla persona che da tempo desiderava vedere: Sirius.
“Evelyn Potter” disse il suo padrino allargando le braccia e sorridendo; gli corse incontro e lo abbracciò.
“Tu non sai quanto io sia felice di vederti” le disse mentre l’abbracciava.
“Allora” riprese quando Eve si staccò da lui “ ti piace casa mia?” e nel pronunciare quelle parole il suo sorriso si spense.
“Casa tua?!” .
 
(……………)
 
La cena era passata in modo tranquillo: Thonks aveva dato spettacolo delle sue capacità di mutare forma,facendo ridere Hermione e Ginny; Lupin,Sirius,Moody e il signor Weasley avevano parlato a bassa voce fra loro per tutto il tempo; Ron e i gemelli avevano ascoltato i racconti di Bill,sotto lo sguardo protettivo ed affettuoso della signora Weasley. Sembrava tutto normale,insomma. Eppure Evelyn percepiva qualcosa di stonato in tutta quella armonia familiare che si era creata. Aveva l’impressione che tutti loro le stessero nascondendo qualcosa d’importante.
Un paio di volte,durante la cena,alzando lo sguardo aveva incrociato quello di Fred: l’aveva guardata in modo indecifrabile per qualche secondo e poi era tornato a ridere e scherzare con i suoi fratelli. Che fosse dispiaciuto? Dispiaciuto perché non poteva rivelarle nulla di ciò che era successo in quella riunione? Oppure perché non si era seduta vicino a lui,nonostante ci fosse posto,ma anzi si era volontariamente accomodata il più lontano possibile dal ragazzo?
“Che diavolo ti passa per la testa Fred?” pensò Eve.
I suoi pensieri,però,furono interrotti dalla voce di Sirius.
“Sai,Evelyn,mi hai un po’ deluso…pensavo che appena arrivata ci avresti ricoperti di domande su Voldemort”. A quelle parole un tetro silenzio calò nella cucina.
“Ci ho provato! Ma non ho ottenuto risposta!” protestò la ragazza,ripensando al suo tentativo di estorcere informazioni a Fred.
Il rosso,cogliendo il poco velato riferimento che lei aveva appena fatto,disse “Silente ha dato ordine di dirti lo stretto necessario”.
“E ciò che dice Silente è legge,certo” rispose voltandosi verso di lui e guardandolo in cagnesco.
“Purtroppo è così se fai parte dell’Ordine” intervenne il signor Weasley.
“Ma Silente non ha mai detto che Evelyn non debba sapere che qualcosa è cambiato negli ultimi due mesi” disse con calma Sirius fissando Lupin,quasi a chiedere a quest’ultimo il permesso di continuare.
“Io credo… che Evelyn debba sapere ciò che sta succedendo” aveva risposto Remus.
“Per l’amor del cielo! Che diavolo credete di fare?! E’ solo una ragazza!!” aveva urlato la signora Weasley dalla parte opposta del tavolo.
“Anche Fred e George lo sono,eppure loro fanno già parte dell’Ordine!” aveva replicato Eve.
“Ma a differenza tua,noi siamo maggiorenni!”  intervenne George con tono canzonatorio “Possiamo usare la magia quando vogliamo senza paura di essere espulsi o di essere messi all’indice dal Ministero!”
Prima che la ragazza avesse modo di rispondere a tono,Sirius parlò “Basta così! E’ ora che tu abbia delle risposte Evelyn”.
 
(……………)
 
E le aveva avute,le risposte. O almeno,parte delle risposte. Purtroppo la signora Weasley aveva interrotto esasperata il racconto di Sirius che,evidentemente,si era spinto troppo in là. Il suo padrino,infatti,si era lasciato sfuggire che Voldemort stava cercando qualcosa che l’ultima volta non aveva: un’arma. Sapere solo questo,però,non era abbastanza.
Aveva anche scoperto di essere diventata,insieme a Silente,il bersaglio preferito della Gazzetta del Profeta; la prendevano in giro costantemente,cercando di screditarla agli occhi del mondo magico solo perché il Ministero,o meglio,il Ministro della Magia in persona non voleva accettare il ritorno di Voldemort. Addirittura,Caramel pensava che fosse tutto un complotto per permettere a Silente di prendere il suo posto a capo del Ministero.
“Che sciocchezza!” sibillò tra i denti. Era stesa sul letto da ormai due ore,ma non riusciva a prendere sonno,sia a causa dei pensieri che le ronzavano in testa,sia perché la signora Weasley li aveva mandati a letto subito dopo mangiato,praticamente alle nove,desiderosa di mettere fine alla discussione che era nata. Anche Hermione era sveglia,ma non si azzardava a dire niente per paura di svegliare Ginny,che invece si era addormentata appena toccato il cuscino.
Decise di alzarsi e andare a prendere un po’ d’acqua in cucina.
“Dove vai?!” sussurrò allarmata la riccia.
“A prendere dell’acqua,ho sete… Non scappo,tranquilla!” rispose un po’ acidamente Evelyn.
Con estrema lentezza,attenta a non fare rumore,aprì la porta e cominciò a scendere le scale. La sua discesa verso la cucina fu bruscamente interrotta quando inciampò in qualcosa,anzi,in qualcuno,a giudicare dalle imprecazioni che ne seguirono.
“Chi diavolo è piombato addosso a Kreacher?! Kreacher non lo sa… Kreacher spera non sia quella lurida Mezzosangue che disonora questa casa o uno degli sporchi traditori del loro sangue…”
Guardando meglio,Eve si rese conto di essere inciampata in quello che doveva essere un Elfo domestico.
“Mi dispiace” disse.
“Chi è che parla? Kreacher non sa…”
“Sono Evelyn,Evelyn Potter”
I grandi occhi dell’elfo si posarono su di lei per la prima volta;sembrava quasi ipnotizzato dalla ragazza che aveva di fronte.
“Tu… Se la mia povera padrona sapesse chi ha messo piede in casa sua… La bambina che ha fermato l’Oscuro Signore… Ma come ha fatto? Kreacher non sa…”
CRAC!!
“Ce lo chiediamo tutti,amico!”
Evelyn aveva quasi rischiato di avere un infarto quando Fred,all’improvviso,si era smaterializzato proprio dietro di lei.
“Oh,il padroncino” vide la macchia scura del corpo di Kreacher chinarsi in quello che doveva essere un inchino “Sporca canaglia, traditore del tuo sangue…”
“Temo di non aver sentito l’ultima parte Kreacher” disse il ragazzo con ironia.
“Kreacher non ha detto niente,signore!... se la mia povera padrona sapesse… un lurido traditore ed un’altra Mezzosangue…”
“Non usare quella parola!”
“Lascia perdere Fred” intervenne la ragazza “Non credo sia molto a posto con la testa”
“O no,questo qui sa esattamente quello che dice Eve” rispose con tono sprezzante e prendendola per mano sorpassarono l’Elfo.
Una volta arrivati in cucina,Evelyn si ricordò di tutto quello che era successo quella sera e la rabbia cominciò a salire dentro di lei; liberò la mano dalla presa del ragazzo e andò dalla parte opposta della cucina a prendere un bicchiere d’acqua. Per tutto il tempo che le ci volle a svuotare il bicchiere,il rosso rimase li a fissarla,atteggiamento che le fece perdere quel briciolo di pazienza che le era rimasta.
“E’ per caso la prima volta che vedi qualcuno bere un bicchier d’acqua?!” sbottò.
Fred rise “Bhe,posso dirti che è la prima volta che vedo qualcuno bere un bicchier d’acqua in modo così rabbioso!”
“Non mi va’ di giocare,Fred”.
Il sorriso sulla faccia del ragazzo si allargò  “Andiamo… Siamo qui,da soli,dopo due mesi che non ci vediamo… E tu mi dici che non hai voglia di giocare?” il suo sguardo si era fatto pericolosamente malizioso.
“Ok,la scelta della parola “giocare” forse è stata un po’ azzardata” pensò la ragazza.
“Smettila” disse,cercando di restare seria e pensare al motivo per cui era così arrabbiata con lui.
“Uff… Va bene,Sopravvissuta,che cosa vuoi sapere?”
“Che cos’è l’arma di cui parlava Sirius?” chiese prontamente,volendo approfittare di quel momento.
“Pensi davvero di riuscire a scucirmi un’informazione del genere facendomi gli occhi dolci?”
Gli sorrise “Bhe,provare non costa nulla no?”
Intanto il ragazzo le si stava avvicinando pericolosamente; Evelyn sapeva che,se voleva davvero delle risposte,avrebbe dovuto fare le domande prima che lui la raggiungesse.
“Perché Silente ha fatto entrare te e George nell’Ordine?”
Lo vide bloccarsi, soppesare la risposta e poi dire “ Silente ritiene che tu abbia bisogno di un’ulteriore protezione”.
“Ma perché voi due? Insomma,perché non altri due maghi più esperti?”
“Perché altri maghi più esperti” rispose,imitando la voce di Eve “ non avrebbero potuto occuparsi della tua sicurezza,una volta tornata ad Hogwarts”.
Nel mentre Fred aveva ricominciato ad avanzare verso di lei.
“Ma Hogwarts è il luogo più sicuro che c’è al mondo… Li c’è Silente”.
“Evidentemente crede di non poterti stare vicino come gli altri anni…”
“Che intendi?”
Si era lasciato sfuggire troppo,Evelyn se ne accorse subito guardandolo in faccia. Lui sapeva qualcos’altro,sapeva il motivo per cui il Preside l’aveva tenuta all’oscuro di tutto fino a quel momento e conosceva le risposte alle altre mille domande che occupavano la sua mente.
Ma nel momento in cui le fu davanti,così vicino,Eve si rese conto che tutto il resto non era poi così importante.
Si chinò verso di lei “Adesso basta parlare,Potter..” le sussurrò all’orecchio.
E,in un attimo,Silente,l’Ordine,il Ministero,persino Voldemort non esistevano più; in quella stanza c’erano solo lei e Fred.
Forse era proprio questo che le piaceva del ragazzo: quando c’era lui,tutto il resto svaniva.
 
 
  
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