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Autore: DrownInThisLove    28/12/2010    1 recensioni
Due ragazzi gay, una giovane dal passato oscuro e dal presente incerto, un affascinante sconosciuto che vive per strada, un vecchio amico ricomparso dal nulla.
Vite che s'incrociano, amori che nascono e muoiono, e sullo sfondo luci e ombre della Los Angeles degli anni 80.
Seguitemi in questa folle corsa sulla Wild Side.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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 William non sapeva dove si trovava, né perché. C'era buio, tanto buio, e freddo, quel freddo gelido che penetra nelle ossa e toglie il respiro.
L'angoscia gli riempiva i polmoni.
L'oscurità si fece tutto ad un tratto opprimente, i battiti del suo cuore accelerarono vertiginosamente, il suo respiro si fece fievole e...
-William, svegliati! William...William!-
William aprì di scatto gli occhi, con il cuore a mille. La prima cosa che vide fu il viso di Louis, chino su di lui, nel buio della camera da letto.
-...- William stentava persino a parlare, scosso dai brividi di freddo e di paura.
-William, shh...era solo un brutto sogno, calmati...- sussurrò piano Louis, stringendo a sé il ragazzo dai capelli scuri.
William cercò di rallentare il respiro, lentamente. Si disse che no, non poteva continuare così. Non era la prima volta che gli capitava di svegliarsi nel cuore della notte, spaventato e tremante dopo un incubo che non ricordava, e non era certo una bella esperienza.
-Cos'hai sognato stavolta?- domandò Louis, paziente, accarezzandogli la fronte corrugata.
-Non lo so neanche io...non lo so...- William sospirò.
-Come puoi non ricordarti?- insistette Louis.
-Non mi ricordo! Punto e basta! Cosa credi, preferirei anche io ricordare cos'è che mi assilla!- sbottò William saltando a sedere. -Ma evidentemente non capisci. Beh, non mi stupisco, tanto non ti sforzi nemmeno di capirmi, no?-
-Ma cosa ne sai tu?- anche Louis balzò a sedere, a queste parole. -Io cerco sempre di capire cosa ti passa per la testa e, credimi, non è per niente facile.-
-Se la cosa ti disturba tanto, nessuno ti obbliga a stare con me.- ribatté asciutto William.
-No, infatti.- fu la secca risposta. -E' meglio se me ne vado, ora. Evidentemente la mia presenza non è più gradita, qui.-
Si alzò e si rivestì in fretta. William lo guardò allontanarsi.
-Bravo, fai così! Scappa! Fuggi dai problemi, è così che si risolvono le cose!- gridò William a Louis mentre quest'ultimo usciva di casa sbattendo la porta. -Stronzo!-
Affondò la testa nel cuscino, con un diavolo per capello, e dopo poco si addormentò.
 
DRIN! DRIN!
-Arrivo!-
William si alzò dal divano per aprire la porta. Non faceva altro che pensare a Louis. Dov'era? Aveva fatto qualche cazzata? Perchè non si faceva sentire?
Il giovane scosse la testa e aprì la porta.
-William!- Louis si lanciò tra le braccia salde e forti del ragazzo. -William, ti prego, dimmi che mi vuoi ancora bene!-
-Ehi...- l'altro lo strinse in un abbraccio. -...io...senti, dimentica tutto. Non pensavo una sola cosa di quelle che ti ho detto stanotte. Scusami. E lo sai quanto ti amo.-
-Sì che lo so...- sorrise Louis, esitante. Inspirò profondamente. -Anzi, scusami tu, non dovevo andarmene stanotte. Ho pensato a te fino ad ora.-
William gli accarezzò i lunghi, lisci capelli rossi. -Ma non ti vergogni neanche un po' di quanto sei stupido?- mormorò ironico, più a sé stesso che all'altro.
Louis scoppiò a ridere, contro il suo petto. -Tu piuttosto! Ti sei visto allo specchio, oggi?-
William si sciolse dall'abbraccio per specchiarsi. -Non vale, caro mio, io ho la febbre, sono giustificato!- esclamò osservando il contrasto tra il bianco della sua pelle e la tuta nera che indossava. Aveva i capelli castano scuro, non lunghissimi, mossi e vaporosi, occhi chiari e un bel sorriso.
-Febbre o no, sei comunque bellissimo.- concluse compiaciuto tra sé e sé Louis osservando il compagno. William scosse la testa, sorridendo.
Anche Louis era molto bello: capelli rossi, lisci e lunghi fino alla vita, labbra piene, naso alla francese, occhi nocciola, non molto alto e decisamente magro. Le ragazze impazzivano per lui.
-Sai- Louis interruppe il corso dei suoi pensieri -preferisco di gran lunga quando siamo sdraiati a quando stiamo in piedi perchè non si nota la nostra enorme differenza di statura.- Sorrise.
-Ma piantala, scemo...- sogghignò William. -...e se vuoi sdraiarti ti accontento subito...- afferrò il ragazzo per la vita e lo sollevò senza sforzo.
-Mettimi giù, vile marrano!- gridò scherzoso Louis tempestando di pugni la schiena muscolosa del giovane.
-Non ci penso nemmeno!!- rise il moro, incamminandosi verso la camera da letto. Qui lasciò a terra il ragazzo e lo strinse forte.
-William?- mormorò Louis appoggiando la testa al petto del giovane uomo. -Sei sempre sicuro della tua scelta? Non hai paura del giudizio degli altri?-
William rise a mezza voce, scorrendo le dita tra le lunghe ciocche rosse di Louis. -Più che sicuro, piccolo mio. E certo che il giudizio degli altri mi fa un po' paura. Ma l'amore che provo per te è più forte di qualunque pregiudizio. Lo capisci questo??-
Louis annuì, sorridendo. Si alzò in punta di piedi e appoggiò la bocca a quella di William. Quest'ultimo gli cinse la vita con un braccio e se lo attirò più vicino. Schiuse le labbra per baciarlo, ma un leggero rumore di passi nella stanza accanto lo fermò.
-Hai sentito anche tu?- esclamò Louis.
William annuì, circospetto. –Andiamo a vedere che succede.-
 
  
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