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Autore: RenesmeeCullen13    28/12/2010    1 recensioni
– Mi scusi , gradirebbe ballare con me , incantevole dama?
Hermione sobbalzò , scossa dai suoi pensieri , e alzò la testa di scatto. Non notò più la musica , i ballerini , gli addobbi . Tutta la sua vita si ridusse in quell’istante .Perchè alzando gli occhi, incontrò lo sguardo d’argento più bello che avesse mai visto.
Quella vocina fastidiosa continuava ad urlare: Cazzo Hermione, almeno rispondigli.
Lei non riuscì a balbettare altro che un debole “Malfoy…”
Poi un vortice di pensieri ,ricordi , parole e avvenimenti la travolsero .
[...]
Mentre volteggiavano aggraziatamente , cioè, lui volteggiava aggraziatamente e la nostra eroina incespicava nei suoi stessi piedi, quest’ultima ebbe occasione di osservarne la figura dettagliatamente.
Del ragazzino acerbo che era stato non c’era più niente : Draco , Hermione dovette riconoscerlo, fisicamente era diventato un uomo.
Aveva conservato intatta la magrezza di adolescente , ma le spalle si erano allargate e gli arti si erano allungati. Era altissimo , superiore di almeno una testa rispetto ad Hermione. Ella notò con un brivido che portava i capelli biondo cenere più lunghi , rendendolo molto somigliante al padre .
Era bello , non c’era dubbio , di una bellezza virile e sviluppata che conservava però la sua infantilità.
Prima FF ... Non siate troppo crudeli!
Genere: Introspettivo, Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco Malfoy | Coppie: Draco/Hermione, Ginny/Hermione, Harry/Ginny, Ron/Hermione
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Hermione Granger era una donna finita.
Aveva una bella casa , un bel lavoro e un quasi - marito presente.
Fin troppo presente .
Hermione si sforzò di cancellare quel pensiero dalla mente. E’ tutto già predefinito e perfetto: sono felice così.
DEVO essere felice così. 
Sbuffò , stanca di quelle note che stonavano nella sua musica perfetta e già decisa da tempo.
Tutti davano per scontato il finale di quella fiaba : lei e il suo ragazzo erano i classici amici d’infanzia che erano nati per stare insieme.
Tutti quanti volevano quel finale : la mamma di lui , il loro migliore amico , persino i suoi genitori. 
Non poteva rovinare le aspettative delle persone a lei più care : il suo piccolo mondo le sarebbe crollato addosso , seppellendola.
Quel futuro stabilito era tutto quello che aveva : senza di esso lei sarebbe stata una marionetta senza più burattinaio.
Esausta scese le scale della meravigliosa villa a tre piani in cui viveva : regalo di compleanno dalla sua “dolce metà”. 
Ora lui era direttore di una grande multinazionale : un lavoro noioso , che aveva reso anche lui noioso e prevedibile. 
Si diresse nella cucina tirata a lucido dai domestici e iniziò a calare la pasta. 
Odiava quella stanza : era la più fredda di tutte le stanze fredde della casa. 
Da piccola adorava la cucina : era calda e accogliente , piena dei suoi disegni appesi alle pareti .
E soprattutto lì c’era la sua mamma , sorridente e premurosa .
Ora tutto ciò non c’era più.
Hermione, quando crescerai ?
Rumore di una porta sbattuta e di un ascensore che saliva.
Poi lui , senza salutarla , piombò sul grande divano di pelle e accese la televisione al plasma.
La cena era pronta : apparecchiò e servì in tavola.
“A tavolaaa!”
Ed eccolo lì : il completo giacca e cravatta nero da seicento euro , le scarpe grandi e scure, la chioma rossa arruffata e le occhiaie .
“Scusa se ho fatto tardi ma …”
“Non preoccuparti “ Lo interruppe lei . “Lo so , gli impegni , le pratiche da sistemare , le riunioni …” Ormai l’aveva imparato a memoria. Quelle stupide giustificazioni le piombavano ogni singolo giorno addosso , tristi e monotone come tutta la sua vita.
“C’è il tuo piatto preferito : pasta al sugo .”
Ron mormorò un “Uhmm” e si gettò famelico sul piatto .
Anche Hermione iniziò a mangiare , calma e remissiva.
Il suo carattere orgoglioso e forte stava piano piano svanendo : la monotonia la aveva sconfitta . 
La nuova Hermione era calma, pacata , poco polemica , sottomessa , tollerante . Era il suo scudo per quel piccolo mondo che era tutta la sua realtà , tutta se stessa. 
Quando Ron aveva deciso di abbandonare la magia , era poco più che un ragazzino .
A nessuno fu dato sapere il perché , neanche al suo migliore amico Harry , ma entrò nella società deciso a scalare la vetta.
Chiunque conoscesse superficialmente il giovane Weasley , si sarebbe fatto una bella risata: quel bambino ingenuo e sincero sfidava la realtà , e pretendeva di vincere! 
Ma i suoi veri amici sapevano di più: quando Ron Weasley decide una cosa, Ron Weasley la porta a termine.
Sempre e comunque.
Solo che questa realtà così brutta era riuscita a rovinare anche la sua infantilità , riducendolo all’uomo apatico e professionale che era diventato.
Hermione sospirò e, per un istante soltanto , desiderò che quel suo mondo le crollasse addosso immediatamente.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
  
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