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Autore: GiohRocketQueen18    29/12/2010    3 recensioni
Giorgia è una ragazza di 18 anni costretta a trasferirsi in America per colpa del lavoro del padre, ma non si sa cosa la vita le abbia riservato...
Genere: Comico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Axl Rose
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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-Papà, questo volo non finisce più! Ma da quanto siamo partiti? – Dissi ormai stufa di stare in quel claustrofobico aereo
-Ormai dovrebbe mancare poco, dovremmo essere ad un’oretta dalla nostra meta… ancora un po’ e questo strazio sarà finito, nemmeno io ce la faccio più!-
-Invece a quanto pare a mamma stare su questo aereo non dispiaccia per niente, è da quando siamo saliti che non fa che russare…-
La guardammo per un attimo e  scoppiammo a ridere…
-…mmm…ma che avete voi due da ridere?!- disse mia madre svegliandosi dal coma profondo
-Niente cara…è che mentre dormivi avevi un’espressione talmente buffa che io e Giorgia non abbiamo potuto fare a meno di ridere!-
-E poi Mami, russavi talmente forte che i signori qui davanti pensavano ci fosse una turbolenza hahaha-
_Quanto siete cretini! E poi non è vero che russo, è solo che io ho il sonno pesante…-
*Attenzione,qui è il comandante che vi parla, stiamo per prepararci all’atterraggio e quindi vi preghiamo di allacciare le cinture di sicurezza e di non alzarvi dal vostro posto fino alla fine dell’atterraggio. Grazie per l’attenzione*
-Caspiterina, questo volo è durato veramente poco!-
-Certo, hai dormito tutto il tempo… io e papà siamo rimasti svegli durante tutto il volo e pensavamo di morire di pizzichi per la noia!-
-Si si, sfottetemi pure, intanto io ora che scenderò dall’aereo sarò fresca e riposata abbastanza per affrontare una meravigliosa giornata americana-
-Poveri noi…- disse papà in tono esasperato

Una volta atterrati  ci dirigemmo a prendere i nostri bagagli a mano e superate le varie pratiche di rito, andammo con papà a cercare gli zii che sarebbero dovuti essere li ad aspettarci…
Era pieno di famigliole felici ma una in particolare mi colpì… erano in tre, il padre era un signore abbastanza strano vestito con una maglia tutta stropicciata, sopra portava una giacca con sotto dei jeans strappati,  la moglie invece,una signora farcitella, era vestita con un abito lungo al ginocchio tutto leopardato ed il figlio, che penso abbia  avuto la mia età era un ragazzo con dei folti capelli neri e ricci dalla carnagione scura vestito con una maglia con un enorme scritta ‘’Fuck’’, dei jeans neri aderenti e degli anfibi…
Dentro di me pensavo a come fossero strani e proprio in quel momento vidi mio padre fare un saluto con la mano a quegli strani individui che mi avevano tanto colpito…
-Eccoli!- esclamò mio padre – Sono Ola,Tony e Saul! – Continuò lui sempre salutandoli con la mano
*Ecco,perfetto* pensai. Tra tutte le famiglie normali, io dovevo essere per forza imparentata con gli unici tizi strani presenti in quel posto.
-Mi raccomando Giorgia, vedi di comportarti bene e non fare i tuoi soliti commenti da yogurt scaduto-  mi fulminò mia madre con lo sguardo.
-yogurt scaduto?- chiese mio padre
-Commenti acidi, caro…queste sono battute che solo una mente intelligente può capire-
-Veramente era pessima- facemmo il coretto di voci io e papà

Ci dirigemmo verso gli altri che sembravano impazienti di rincontrarci, anche se per me era come se non li avessi mai conosciuti dato che ero troppo piccola per ricordarmi di loro quando erano venuti l’ultima volta a trovarci in Italia
-Ola, Tony che bello rivedervi- esclamò mio padre 
- E tu, Saul ormai sei diventato grande, io mi ricordo ancora quando ti ho tenuto in braccio da bambino – proseguì mia madre
-Eh si, ne è passato di tempo dall’ultima volta!- Disse lo zio dando una pacca sulla spalla di papà
-E questa dolcezza deve essere la piccola Giorgia!-
*Caspita, lo zio deve aver frequentato un corso di deduzione logica qui in America* pensai tra me e me
-Si…salve zii, io purtroppo non mi ricordo molto bene di voi… scusatemi- accennai un sorriso tiratissimo e fintissimo
-oh zuccherino non devi preoccuparti di questo – la zia mi strinse in un forte abbraccio che quasi mi soffocava – ora ne avremo di tempo per conoscerci!-
*Evviva, era il sogno della mia vita trasferirmi per conoscere voi e quel mostro di vostro figlio…Oh mio dio è vero che sono acida come uno yogurt scaduto*
-Saul! Forza, presentati come si deve a tua cugina- gli disse lo zio dandogli uno schiaffetto dietro la nuca
-Eh ?! ah sisi… Ciao io sono Saul, ma ormai tutti mi chiamano Slash-
*bah questo è proprio uno sfigato*
-Hem,ciao… io sono Giorgia ma tu puoi chiamarmi Giorgia.-
-Simpatica eh- disse lui in tono sarcastico
-Haha questi ragazzi d’oggi! – Anche mia madre mi diede uno schiaffetto dietro la testa
-Scusami, è che vengo da 12 ore di aereo  e sono distrutta.- provai a rimediare dando la colpa al fuso orario
-Beh allora io direi che è ora di mangiare qualche cosa! Oggi siete nostri ospiti!
  
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