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Autore: Herm735    29/12/2010    6 recensioni
“Credo che sia il momento opportuno per parlare della profezia.” [...] "Il suo cuore è puro, incontaminato. Dovrà affrontare un lungo viaggio, e alla fine la metà del suo cuore sarà con lei per sempre.” Aveva scoperto che avevano due possibili ipotesi su cosa significasse quella frase.
Genere: Azione, Guerra, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Albus Silente, Ginny Weasley, Nuovo personaggio | Coppie: Harry/Hermione, Luna/Ron
Note: AU | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Da Epilogo alternativo
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- Questa storia fa parte della serie 'WANTED'
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La decisione del consiglio

Quando la vide qualcosa dentro di lui bussò insistentemente. Voleva uscire.
Hermione sembrò leggermente perplessa riguardo il suo abbigliamento.
Non disse nulla, però. Si portò la bacchetta vicino alla gola ed amplificò la propria voce.
Tutti sembravano in attesa di sentire ciò che aveva da dire, nessuno aveva il coraggio neanche di respirare, quando lei parlò.
“Oggi, siamo venuti fin qui, per proporvi un'alleanza. Noi siamo l'esercito di maghi più potenti, e da quando siamo uniti senza dubbio i più numerosi, che la resistenza possa offrire. Tuttavia, ciò che abbiamo, non è abbastanza. Se vogliamo sconfiggere il nostro nemico comune, oggi dovete accettare l'alleanza che vi proponiamo.”
“Chi siete?” gridò qualcuno dall'altra parte.
“Forse qualcuno di voi ricorderà l'Ordine della Fenice. Ci siamo tutti, al completo, eccetto quelli che sono tra le vostre fila, ovviamente. L'Ordine è guidato da Albus Silente” il nome riecheggiò, riempiendo lo spazio tra i due eserciti.
Harry non poteva crederci. Silente non solo era vivo, ma ancora in piena guerra.
“Mentre l'altro settore dell'Esercito è guidato da Amanda. E comprende tutti gli studenti fuggiti da Hogwarts che non avevano un posto dove andare, e a cui lei ha offerto una casa. Se oggi sono qui, è per chiedere ad Harry Potter di condurre il suo esercito a completare il nostro.”
Nessuno parlò per diversi secondi.
“E tu, chi sei?” chiese qualcun altro, dal campo, in mezzo alla folla.
“Io sono colei che condurrà l'esercito” rispose Hermione con voce ferma. “Sicuramente avrete sentito parlare della profezia che si sta diffondendo in tutto il mondo magico. Quella profezia, parla di me.”
Una volta che il suo discorso fu concluso con tale rivelazione, nessuno mosse più un muscolo.
Per diversi minuti la giovane strega lasciò che assimilassero quelle informazioni, prima di parlare di nuovo.
“Questa mattina il nostro castello è stato assediato dall'esercito militare babbano. Molti di noi non anno un posto dove tornare. Tuttavia, se rifiutate la nostra alleanza, ci incammineremo immediatamente. Sperando di non avervi fatto perdere troppo tempo.”
Fu forse quell'ultimo, piccolissimo, accenno di sarcasmo, che fece scattare Harry definitivamente.
A passo deciso si incamminò verso il lato opposto, stringendo in pugno la bacchetta. Appena lo videro, Sirius e Lupin scattarono avanti, raggiungendolo prima che fosse a metà strada tra i due fronti e sollevandolo di peso, riconducendolo indietro.
Lui continuava a divincolarsi.
Doveva avvicinarsi a lei e guardare nei suoi occhi. Doveva vedere che era davvero Hermione la strega che aveva parlato.
“Non fare cosa avventate, Harry.”
Lupin e la sua solita mania di farlo stare sempre calmo.
“Remus?” chiese Harry, rendendosi conto coscientemente solo a quel punto del fatto che non erano esplosi insieme al numero 12 di Grimmuld Place. “Sirius!”
Harry li abbracciò entrambi di slancio.
I due ricambiarono l'abbraccio, sorridendo.
Qualche istante dopo la voce di Hermione riempì nuovamente il campo.
“Adesso farò avvicinare quattro dei miei che desiderano parlarvi. Vi prego di non colpirli.”
Fece un cenno con la testa a quattro dei mantelli alle sue spalle.
Quando furono ormai vicini ad Harry, si abbassarono i cappucci.
Ron spalancò la bocca, mentre Ginny, senza riflettere, si gettò in avanti, correndo, fino a ritrovarsi immersa tra le braccia dei suoi genitori che non rivedeva ormai da anni.
Alla fine anche Ron si riscosse dallo stato di shock e andò verso la sua famiglia. Si abbracciarono, si commossero, parlandosi dopo tanto tempo, sussurrandosi scuse e ringraziando Dio di essersi ritrovati. Così accadde anche dopo, quando arrivarono a salutare Harry.
I signori Weasley vennero più o meno trascinati via da Ginny e Ron, che, accorgendosi che i gemelli non li seguivano, si voltarono.
“Noi rimaniamo con Hermione” disse deciso Fred.
“Le abbiamo promesso che saremo stati tutti noi la sua famiglia da quando i suoi genitori sono morti” proseguì George.
“E se non può avere tutti i Weasley avrà almeno noi” concluse Fred.
Hermione sentì un piccolo nodo alla gola.
Lentamente si incamminò, fino a raggiungere i gemelli.
Loro si voltarono.
Hermione li abbracciò, prima uno, poi l'altro.
Sussurrò qualcosa che nessuno, a parte loro, riuscì ad udire.
Fred e George annuirono e poi si diressero in direzione degli altri Weasley, lasciandola sola, in mezzo al campo.
La reazione di Harry fu immediata.
Tentò di avanzare il più velocemente possibile, ma fu praticamente braccato da Sirius e Remus.
“Perché sei qui, Hermione?” chiese piano.
“Sono qui perché la guerra necessita di qualcuno che la faccia terminare. E mi è stato detto che quel qualcuno potrei essere io.”
“Potresti? E se non lo fossi?” chiese.
“Avrò comunque tentato. Avrò fatto più di chi non ha neanche provato mai a mettere un freno a tutto questo.”
Harry tentò ancora di ribellarsi tra le braccia dei due maghi che lo tenevano stretto.
Era a pochi metri da Hermione. Ma ancora si sentiva incredibilmente troppo lontano.
“E se io rifiutassi la tua alleanza?” chiese Harry sprezzante.
Hermione si voltò, tornando dov'era prima.
“Harry Potter mi ha comunicato che l'alleanza è stata rifiutata” annunciò, mantenendo la sua apparente calma universale. “Il mio esercito se ne sta andando. Se uno qualsiasi di voi vuole combattere, invece di riparare pozzi, è il benvenuto tra le mie fila. Avete cinque minuti prima della nostra partenza.”
Harry rimase interdetto. Come faceva a sapere del guasto al pozzo?
Hermione, quando ebbe finito di parlare, si diresse a passo spedito verso il campo, superando Harry, che non fu in grado di seguirla, non riuscendo a liberarsi dalla presa dei due che avrebbero dovuto aiutare lui, e non Hermione.
Passò affianco a Neville, rivolgendogli un cenno della testa.
“Seguimi.”
Neville lo fece. Hermione lo condusse nel suo stesso laboratorio.
Appena dentro lo immobilizzò con un incantesimo.
“Ehi, ma che...”
“Hai una vaga idea della distruzione che provocherai se non ti fermi?” chiese lei.
“Cosa?” rispose confuso Neville.
Hermione lo ignorò. Afferrò una sbarra di ferrò da uno dei tavoli e si avvicinò alla capsula contenente il liquido verde.
“In questa miscela c'è un ingrediente. Tu non riuscirai mai a scoprire cos'è, è qualcosa che si è mischiato per errore agli altri e ti ha permesso di trovare la formula esatta in grado di generare la vita. Per questo non riuscivi a riprodurla ancora.”
Con la sbarra colpì forte il vetro.
“No!”
“Neville, ascoltami, se non ti fermi, se non ti fermi subito, distruggerai tutte le famiglie del campo. Io lo so. L'ho visto. Ti prego Neville. Smetti di occuparti di questo e fai ciò che più ami. Prenditi cura della gente.”
Era inverosimile quanto quelle semplici parole lo avessero colpito in profondità.
Colpì ancora la capsula, facendo colare tutto il liquido che vi era dentro ancora più velocemente.
“Sono mortificata, Neville. Ho ammirato la tua intelligenza. Sarei onorata se volessi unirti al mio esercito, ma so che non lasceresti mai Harry.”
Fece evaporare il liquido con un incantesimo, fece sparire la capsula e tutto ciò che era connesso ad essa, cancellandone ogni traccia.
“Ascoltami Neville. Io so che hai identificato la sostanza che hanno messo nel vaccino. Finisci il siero. Ed io ti prometto che salverai tutti noi.”
Neville guardò i suoi occhi.
“Devi promettermelo, Neville. In nome dei vecchi tempi.”
Lo guardò con uno sguardo così intenso da fargli pensare che la vecchia Hermione fosse tornata.
Annuì. “In nome dei vecchi tempi.”
Hermione sorrise appena e lo slegò.
“Sapevo che eri in grado di salvarci tutti.”
Uscì dalla tenda, seguita da Neville, e tornò al suo posto, lasciando il moro tra la gente del campo.
“Hai distrutto la capsula?” chiese sussurrando Amanda.
Lei annuì. Amplificò nuovamente la propria voce.
“I cinque minuti sono scaduti. Chi di voi vuole venire di qua, è libero di farlo, e viceversa.”
Per un lungo istante nessuno si mosse. Poi, George fece il primo passo.
“Dobbiamo andare, Fred. Noi siamo nati per batterci. Siamo nati per combattere. Facciamo sì che la guerra finisca anche grazie a noi.”
Fred sorrise. “Mi hai letto nel pensiero.”
Con un saluto triste agli altri Weasley si diressero verso Hermione.
“Vi prometto che li rivedrete.”
“Ci fidiamo delle tue promesse più che delle nostre.”
Si sorrisero. Dopo un altro lungo istante, qualcuno, nel campo, si rivolse ai pochi intorno a lui.
“Hanno ragione. Io voglio combattere, non voglio guardare gli altri farlo. Se loro andranno in guerra, io andrò con loro, perché voi possiate avere la pace.”
Si diresse verso l'altro fronte, seguito da molte persone che lo avevano ascoltato poco prima.
Alla fine una decina di persone era passata dalla parte di Hermione, mentre i signori Weasley da quella di Harry. Hermione stava per andarsene, quando sentì una donna parlare dall'altra parte.
“Forse voi avete un solo comandante, ma la nostra è una democrazia. Quindi voteremo.”
Hermione riconobbe la voce di Ginny.
“Siamo sei fondatori, contando anche Harry, saremo noi a votare.”
“Così sembra più un oligarchia” sussurrò Hermione ad Amanda.
“I membri del consiglio che desiderano rifiutare l'alleanza?”
Draco si fece avanti.
“Chi desidera invece accettarla?” chiese ancora Ginny.
Si fecero avanti lei, Ron e Luna. La rossa si voltò verso Neville.
“Dipende da te a questo punto, cosa vuoi fare?”
Neville ripensò inevitabilmente alla breve visita di Hermione.
Ron e Ginny volevano riunire la famiglia, e Luna appoggiava il marito.
Il motivo per cui Draco voleva rifiutare gli era sconosciuto.
Ricordò gli occhi di Hermione.
Sembrava la solita, saggia, dolce, coraggiosa Hermione.
“Tu che fai, Harry? Dicevi sul serio prima? Vuoi rifiutare?”
Harry non rispose. E allora Neville continuò.
“Io sono a favore.”
Il campo scoppiò in un boato sordo, mentre la reazione dell'esercito fu più o meno nulla.
Harry serrò forte la mascella.
“Potete sistemare le vostre tende nella zona libera laggiù” indicò una parte ancora vuota all'interno della pianura in cui erano accampati.
Hermione puntò in alto la sua bacchetta, e in un attimo delle tende per tutti i membri dell'esercito furono sistemate.




Grazie a tutti voi che avete recensito il capitolo precedente, e grazie a chi legge questa storia.
Spero che anche questo capitolo via sia piaciuto, e aspetto con ansia di poter leggere le vostre opinioni al riguardo.
A presto, sperando di continuare a intrattenervi.

Fatemi sapere che ne pensate!


  
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