"Sana che stai facendo??"
"Arrivo. "
"Sbrigati mi sto annoiando." Sento la sua voce oltrepassare le spesse mura della camera matrimoniale. Le sue parole sono velate di una nota di frustrazione, il tono che mi fa capire , da quando siamo una coppia, che Akito è ansioso di avermi tutta per se. Il solo pensiero di quello che potremmo fare in camera da letto mi imbarazza. Eppure lui è l'unico che riesce a farmi sentire un adulta; lui è l'unico che sa farmi sentire apprezzata. Finalmente mi avvio verso la nostra stanza, ma ancora una volta non posso fare a meno di notare il colore giallo delle pareti del nostro appartamento. In qualche modo l'ho convinto a lasciarmi scegliere quel colore e mi sento felice ogni volta che le guardo. So che lui lo detesta, ma il giallo è il colore della nostra prima volta. Il giallo è il colore delle lenzuola entro le quali ci siamo amati . é il colore che mi ricorda che non sono più una bambina. Si, perchè è così che Akito mi fa sentire: matura, adulta, desiderata. Ripenso al tocco delle sue mani su di me, allo sfiorare dei nostri corpi. Un brivido mi corre lungo la schiena e arrosisco ai pensieri che ho appena fatto. Forse, dopotutto, in certe occasioni sono ancora una ragazzina; forse sono la solita "tonta rincitrullita delle elementari". Così mi chiama lui quando ancora oggi si diverte a toccarmi la schiena alla ricerca del reggiseno o quando mi alza la gonna d'improvviso per farmi innervosire. Ancora oggi lo prendo a martellate; Ancora oggi lui mi ruba baci a tradimento proprio come quando era ragazzino.