Crossover
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Autore: Fiamma Drakon    30/12/2010    3 recensioni
[Anime/Manga principali: Pandora Hearts, Full Metal Alchemist] [Altri anime/manga: Vampire Knight, Death Note, Vocaloid, Hellsing]
Lo Strahl★Night era uno dei più rinomati istituti di formazione vampira di tutta la nazione.
La sua fama si fondava su una secolare tradizione che vantava una ferrea istruzione, insegnanti intransigenti e inflessibili, discipline che comprendevano materie tecniche, scientifiche e liceali piuttosto difficili, che richiedevano un livello d’istruzione precedente non da poco e, ovviamente, corsi completi sulla gestione di poteri, capacità e istinto dei vampiri.
Insomma, lo Strahl★Night era l’obiettivo finale di ogni giovane vampiro con mirabili pretese lavorative per il futuro.
L’unica pecca di quell’istituto altrimenti perfetto, era la difficoltà degli esami d’ammissione: su migliaia di esaminandi, solo una ventina o meno riuscivano ad essere ammessi.
E tra i fortunati, il gentil sesso non era mai stato presente, tanto che lo Strahl★Night era da tutti considerato allo stesso livello di un istituto puramente maschile, esattamente come i suoi studenti.

Ma, quando tre vampire riescono a guadagnarsi l'ammissione, iniziano anche ad aver luogo strane apparizioni... e morti.
[Altri generi: Drammatico, Mistero]
Genere: Horror, Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Anime/Manga
Note: AU, Cross-over, OOC | Avvertimenti: Contenuti forti
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19_Colloquio alunno-insegnante - Fiamma, aspetta! -.
La vampira si volse al sentirsi richiamare dalla familiare voce di Gilbert, vedendolo comparire all’improvviso sulla porta della mensa.
- S-sì? Che c’è? - chiese, stupita.
- N-non puoi andare... in giro... da sola - boccheggiò il moro, appoggiandosi allo stipite.
Fu lei a rimanere interdetta, mentre ricordava l’avvertimento di Barma.
- Già, è vero! Che idiota! - mormorò tra sé - Mi vuoi accompagnare? - chiese ad alta voce.
Senza rispondere direttamente, Gilbert le si affiancò e prese a camminare con lei, guardandola.
- Dove devi andare? - domandò.
- Il professor Break vuole vedermi - disse semplicemente l’altra, stringendosi nelle spalle.
- Oh... -
- Perché? C’è qualche problema? - chiese la rossa, inarcando un sopracciglio con perplessità.
- Be’... - esordì Gilbert, e il suo sguardo si fece all’improvviso più scuro.
- Cosa? - chiese Fiamma.
- In questo tempo che sei stata... be’... - si guardò bene dal dire “morta” - Svenuta... Break ha iniziato a comportarsi in modo bizzarro. Sembrava ansioso, decisamente più irritabile e strano... cioè, più del solito... - spiegò brevemente il Nightray, guadagnandosi un’occhiata perplessa da parte della ragazza.
Che cosa poteva mai significare un comportamento simile da parte dell’albino? Che ci fosse lui dietro tutte le aggressioni?
- No, lo escludo. Sembra troppo... premuroso, con me, perché ne sia capace... - rifletté - ... però può essere che stia nascondendo i suoi veri propositi sotto quel suo comportamento premuroso... - aggiunse un istante dopo.
Con tutto quel pensare, iniziava a farle male la testa.
- Fiamma, tutto okay? Mi sembri... strana - confessò Gilbert, guardandola di sottecchi.
- Eh? No, non è niente! Sono solo un po’ stanca. Tutto qui - mentì, cercando di apparire il più naturale possibile.
Il Nightray parve crederle, perché non insistette oltre.
Procedettero in silenzio attraverso l’edificio, fino a raggiungere la porta d’ingresso.
La varcarono ed uscirono in giardino, dove il vento iniziava già ad essere meno freddo a causa del progressivo avvicendarsi dell’alba, anche se mancavano ancora un paio d’ore al sorgere del sole.
La strada per gli appartamenti dei docenti era quella opposta a quella per i dormitori; inoltre, l’edificio non era neppure troppo lontano, anzi, decisamente meno rispetto ai dormitori.
Gilbert e Fiamma si fermarono davanti alla porta, come di tacito accordo.
- Be’, immagino che da qui in poi andrai da sola... - esclamò il vampiro, abbassando lo sguardo.
- Già - confermò lei - Grazie per avermi accompagnata - aggiunse, posandogli un bacio sfuggente sulla guancia.
Lui si toccò la pelle, guardandola mentre apriva la porta.
- Ci vediamo domani - lo salutò, sorridendogli.
Poi richiuse la porta dietro di sé, lasciandolo fuori nel freddo della notte, da solo.
Rimpianse d’averla lasciata non appena ebbe fatto una decina di metri in direzione del dormitorio: aveva desiderato per una settimana di averla di nuovo vicina e di poter nuovamente udire la sua voce che quella separazione così inaspettata l’aveva lasciato decisamente deluso e triste.
- Sarà meglio che mi sbrighi ad andare in dormitorio: non vorrei che l’aggressore cercasse d’accopparmi proprio ora che sono solo... - mormorò tra sé, accelerando l’andatura.

All’interno della struttura degli insegnanti, dopo un’iniziale soggezione dovuta alla spropositata grandezza del solo atrio d’ingresso, Fiamma si era decisa ad attraversare le grosse mattonelle di marmo, diretta verso l’immensa scalinata posta sull’altro lato della sala.
Be’, non si poteva certo dire che i docenti stessero male, là dentro. La carta da parati era così sfarzosa che al confronto le aule parevano squallide e la moquette tappezzava ogni centimetro quadrato di superficie dal primo scalino in su.
- Okay, Break stava in fondo al primo piano? - si disse, sforzandosi di ricordare, mentre si fermava al centro del corridoio del suddetto piano.
Si guardò intorno: non c’era nessuno, per fortuna. Si avviò allora verso l’estremità opposta a quella da cui era venuta. Non le ci volle molto ad individuare la porta giusta, forse perché non solo era socchiusa, ma anche perché su di essa, quasi alla medesima altezza dei suoi occhi, c’era una targhetta d’argento con su scritto, in grafia raffinata e obliqua: “Xerxes Break”.
La vampira si fermò un attimo davanti ad essa, esitando, poi decise di bussare, anche se l’uscio era già aperto.
- Entri, entri, signorina Dra~kon! - la invitò cantilenante il professore, al che lei ubbidì.
L’interno era dipinto di un bel color lavanda e le pareti erano intervallate regolarmente da colonne di marmo bianco; il pavimento era coperto da una moquette argentata.
Alla destra della studentessa, all’altro capo della stanza, c’era un grosso letto a baldacchino; lungo la parete alla sua sinistra, invece, c’era una scrivania e una libreria, il tutto rigorosamente in legno scuro.
Al centro della stanza erano sistemati due piccoli divani rivestiti dello stesso colore delle pareti, tra i quali era situato un tavolino d’elegante fattura, su cui era appoggiato un set da thé.
Fiamma rimase ad osservare la stanza, sorpresa da quel gusto nell’arredo, semplice e raffinato ad un tempo.
- Prego, prego... si sieda ! - la invitò Break, prendendo posto al centro di uno dei due divani, appoggiandosi allo schienale con fare lezioso e disinvolto.
La ragazza avanzò, un po’ a disagio, quindi prese posto davanti a lui.
Il docente versò il contenuto della teiera in due tazzine di porcellana e ne porse una alla sua ospite, che la prese esaminandone il contenuto.
- È solo del thé corretto con un poco di sangue... - si affrettò a spiegarle il vampiro, bevendone un sorso.
Lei lo imitò, e trovò la mistura davvero buona.
- Professore, di cosa voleva parlarmi? - chiese lei, diretta: non aveva voglia di girare intorno alla questione. Oltretutto era stanca e non aveva intenzione di protrarre all’infinito quella visita.
L’albino sorseggiò lentamente il suo thé al sangue chiudendo l’occhio visibile. Quando lo riaprì, la studentessa riuscì a notarvi qualcosa di radicalmente diverso: il suo sguardo adesso era serio, minaccioso... ed inquietante.
Era lì da poco e aveva avuto modo di assistere ad una sua sola lezione, eppure aveva la netta sensazione che non fosse usuale un comportamento simile da parte sua.
Le sue labbra s’incresparono in uno sghembo sorriso scaltro.
- Non hai voglia di stare alzata fino a tardi, ne? - chiese.
- No, non stanotte -
- Perfetto, allora sarò diretto: ho ragione di credere che tu sia la “prescelta” per salvare questa scuola dallo sfacelo... -.
L’affermazione aveva colto la ragazza totalmente di sorpresa.
- Che cosa glielo fa pensare? - domandò la rossa, cercando di apparire turbata, ma naturale.
- Sono a conoscenza del tuo piccolo “dono” - disse semplicemente - Questo ti rende già una sorta di prescelta. Inoltre, c’è qualcuno che sta cercando di aiutarti... e qualcuno che ha già tentato di farti fuori -.
E va bene, sapeva troppo. Era inutile fingere.
- Come fa a sapere del mio potere? - chiese Fiamma, seria, senza mezzi termini.
Xerxes si strinse semplicemente nelle spalle.
- Riesco a percepire le aure... e la tua è fin da subito spiccata di gran lunga su tutte le altre... persino quelle delle tue cugine. Possiedi il Potere del Diavolo, vero? -.
Fiamma strinse il pugno che aveva adagiato in grembo.
- Sì - rispose, in modo coinciso - E sono già al corrente che qui sta accadendo qualcosa di anomalo. Sto indagando... -
- Non hai le possibilità materiali di scoprire tutto... - replicò immediatamente l’insegnante - ... per questo ti ho invitata qui -.
- Cosa vuole esattamente? -
- Voglio aiutarti -
- E lei cosa ne ricava, se riesco a scoprire cosa...? -.
Fu interrotta dal docente, che scosse un dito in segno di diniego.
- Non solo scoprire, ma fermare cosa sta accadendo. Troppi studenti ci hanno già rimesso la vita... -.
Un brivido scivolò lungo la schiena della vampira, mentre il suo interlocutore parlava: sentirsi riferire i suoi propositi da qualcun altro le faceva un certo effetto.
- Certo che voglio fermarlo! Non voglio che altre persone muoiano! - sbottò, irritata, fulminando l’uomo con uno sguardo.
A quel punto Xerxes rise, alzando in parte il velo minaccioso assunto poco prima.
- Non urlare. Non vorrai che gli altri ti sentano, neee? -
- Mi scusi - disse lei semplicemente.
- Naaa, nessun problema ~! -.
Seguì qualche istante di silenzio, in cui ambedue i vampiri bevvero dalle loro tazzine.
- Professore... -.
Lo sguardo di Fiamma si era improvvisamente fatto scuro, triste, e ciò mise in allarme l’albino.
- Sì? - chiese quest’ultimo, attento.
Lei abbassò il capo, in modo che i ciuffi di capelli le coprissero gli occhi.
- Una settimana fa ho perso i sensi... ma dovevo morire... - s’interruppe un istante, quindi prese un gran respiro e, rialzando la testa di scatto, riprese - ... ma quella volta, io ho visto qualcuno! E penso che sia stato proprio quel qualcuno a tentare di uccidermi! -.
Break sgranò l’occhio, notando l’aggressività e la determinazione che animavano lo sguardo della studentessa.
- Ricordi com’era? -
- Sì, certo! Era una donna... vestita elegantemente, coi capelli rossi e gli occhi chiari -
- Mmmh... - commentò semplicemente il vampiro, aggrottando le sopracciglia - Sei sicura? - chiese, in un secondo momento.
La ragazza annuì.
- Va bene - decretò l’altro, alzandosi.
- Professore! - lo chiamò ancora lei, con voce ferma stavolta - Se vuole davvero aiutarmi, accetto di collaborare, ma deve promettermi che nessun altro morirà! - aggiunse.
Rimase immobile a guardarla, poi le sorrise in quel suo solito modo un po’ affettato e lezioso.
- Non posso promettere una cosa del genere  però m’impegnerò nella mia parte! Che ne dici di incontrarci di nuovo venerdì prossimo, dopo le lezioni? - propose.
La rossa sgranò gli occhi, perplessa: era domenica, e nel frattempo poteva accadere qualcosa.
- Perché così lontano? - chiese, fissandolo accigliata.
Lui alzò un dito e le sorrise di nuovo, inclinando di lato la testa.
- Che domande! Perché mercoledì ci sarà il primo colloquio con i genitori ed io sono impegnato con le valutazioni ! -.





Angolino autrice
Finalmente riesco ad aggiornare! Chiedo immensamente scusa ai lettori per questo ritardo orribile çOç ma avevo altri impegni cui badare e ho abbandonato aggiornamenti vari.
Ringrazio SabbathUndergroud per le recensioni ^^ e coloro che hanno aggiunto la fanfic alle preferite/ricordate/seguite.
Al prossimo capitolo e buon anno a tutti ^^
F.D.
   
 
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