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Autore: Klood    30/12/2010    1 recensioni
Lo stravagante e squinternato cast de "Il Signore degli Anelli" si trova di nuovo in Nuova Zelanda per una reunion in cui ciascuno farà i conti con sette anni di lontananza...
Genere: Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Elijah Wood, Orlando Bloom, Viggo Mortensen
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Salve a tutti!
Mentre stavo cercando ispirazione per l'altra mia fic, mi è venuta questa idea per la testa, e così mi sono messa a scrivere... spero che possiate gradire...

DISCLAIMER:
Non conosco tutta la massa di gente che ho chiamato in causa per questa fic, e non è mia intenzione offenderli in alcun modo, anzi, rispetto tutti loro e rimangono volti che hanno creato un capolavoro che mi ha fatto sognare e continua a farlo tutt'ora.
Tutto ciò da me scritto è frutto della mia fantasia, e come già detto, non vuole recare offesa a nessuno dei personaggi realmente esistenti che si muovono nella storia.

Detto ciò, direi che possiamo cominciare... buona lettura!
E i commenti di qualsiasi tipo (buoni o cattivi) mi faranno un gande piacere...

Capitolo 1
 
Ancora non ci credevo: solo pochi mesi fa ero convinta che la mia vita fosse già segnata, che il mio destino fosse ormai stato scritto. Poi, arrivò quel giorno; stavo leggendo distrattamente la casella di posta elettronica, eliminando i soliti messaggi di pubblicità inutile e l’ennesimo promemoria del mio capo che mi ricordava della presentazione del progetto prevista per venerdì mattina alle dieci in punto, quando lessi una mail di un mittente a me sconosciuto, o così mi pareva dall’indirizzo e-mail.
 
DA: “Livjlu”princessLu@yahoo.com
A: “MadRach”rachel.urban@gmail.co.nzl
OGGETTO: coming back!!!
CIAO piccola Rachel -anche se ormai sarai di sicuro cresciuta-!
E’stato tuo fratello a darmi il tuo indirizzo e ad incaricarmi di darti la strepitosa news.
Immagino tu abbia visto il servizio di “Entertainment Weekly”di qualche tempo fa, ed e’da luglio -quando l’hanno fatto- che Lij sta cercando di metterci tutti d’accordo…non ti dico il casino. Ma alla fine ci e’riuscito!!! Sabato prossimo saremo tutti quanti li’!!!
Non vedo l’ora, e spero che tu possa aggiungerti alla comitiva, come ai bei tempi; se poi riuscissi a prenderti 3 settimane di ferie sarebbe il massimo, ma anche qualche giorno andrebbe benissimo. So che Viggo ha organizzato qualcosa, ma non ci vuole dire nulla…come suo solito!
Attendo una risposta al piu’presto.
Kia ora!
Liv xx
 
Avevo appena terminato di leggere quelle parole, che già le stavo rispondendo, fuori di me dalla gioia per quella sorpresa tanto inaspettata quanto strepitosa.
 
DA: “MadRach”rachel.urban@gmail.co.nzl
A: “Livjlu”princessLu@yahoo.com
OGGETTO: RE: coming back!!!
OMG!!!! voi tutti nuovamente qui? Devo avvisare la polizia, visti i precedenti :P
Scherzi a parte, non sai quanto questa notizia mi abbia resa felice; non vedo l’ora che venga sabato per riabbracciarvi!
Per le 3 settimane non so se riusciro’con il lavoro, ma cerchero’di convincere il mio capo a darmi quantomeno 1 settimana di liberta’.
Viggo sicuramente ne avra’combinata una delle sue; appena lo vedro’sara’la prima cosa che vorro’sapere da lui.
Vi aspetto qui, allora!
Ci vediamo sabato!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Rachel xx
 
Dopo di ché decisi di inviare una e-mail anche a quel pazzo di mio fratello.
 
DA: “MadRach”rachel.urban@gmail.co.nzl
A: “Karl”karlurban@gmail.co.nzl
OGGETTO: RETURN OF THE ASSHOLE -che saresti tu-
Sei un bastardo di dimensioni cosmiche!!!
Possibile che tu non abbia quel minimo d’intelligenza di avvisarmi prima? E dire che ti hanno fatto re per ben due volte…mah…
Sta di fatto che ti odio con tutto il cuore e sabato di certo non verro’all’aereoporto per te! Spero che in America ti stiano facendo sgobbare come un matto, perche’dopo questa te lo meriti…oltre al fatto che Natalie ti faccia vedere i sorci verdi, che Hunter bigi la scuola e che Indiana cominci gia’a parlare di fidanzati …:P
Ah! Mamma e papa’ti salutano, e dicono di mandare un bacio ai loro nipotini…
A sabato!
Rachel xx
P.S. Ma arrivate proprio tutti tutti?
P.P.S. Non vedo l’ora di rivederli…e anche tu; infondo un po’mi manca il mio fratellone.
 
Ed era vero; mio fratello mi mancava un sacco, specialmente in quelle sere in cui mi perdevo nelle mie riflessioni su quanto la mia vita fosse cambiata… su quanto io fossi cambiata.
L’ultima volta che avevo salutato e visto Liv era il 2 dicembre 2003, e c’era una sola cosa nella vita che mi interessasse; fare cinema. E con “fare cinema” non intendevo diventare regista, o attrice come mio fratello; il mio vero desiderio era di far parte di quella innumerevole massa di emeriti sconosciuti che si occupavano di creare con il loro estro artistico tutto ciò che serve a rendere un film reale: dai set alle armature, dai costumi ai modellini.
Fin da piccola avevo dimostrato una forte creatività e fantasia, preferendo vestire le mie Barbie, creando per loro anche dei capi antichi, piuttosto che giocarci assieme alle altre bambine. Rubavo i Lego di mio fratello per creare intere città costruite sugli alberi, e da adolescente passavo i pomeriggi, quando non uscivo con i miei amici, sui rami della magnolia di casa che dava sulla spiaggia, intenta a disegnare i luoghi e i personaggi che le mie letture mi suggerivano.
Così, quando si era sparsa la voce che nel nostro Paese si sarebbe girato un adattamento de “Il Signore degli Anelli” diretto da Peter Jackson, avevo pregato mio fratello affinché riuscisse a trovarmi un posto di lavoro in quella produzione, ma non ci riuscì, nonostante ci avesse provato in tutti i modi. Grazie al cielo, riuscii nell’impresa grazie ad uno stage promosso dalla classe di arte della mia scuola, che scelse due studenti in tutto l’istituto per lavorare alla Weta workshop durante tutto il periodo della pre-produzione e delle riprese. E così iniziò quell’indimenticabile esperienza, che mi ha profondamente cambiata, aprendomi a nuove conoscenze e a nuove amicizie, grazie proprio a mio fratello Karl, che un anno dopo il mio approdo alla Weta, si unì al cast, in cui mi catapultò alla prima uscita di gruppo, quando ancora Viggo Mortensen non era stato scritturato per il ruolo di Aragorn. Mi ero imbarcata in quell’avventura all’età di 18 anni, e ne sono scesa 5 anni dopo nel pieno della mia carriera universitaria in economia e marketing, per volere dei miei genitori, laureandomi l’anno dopo con il massimo dei voti.
Da lì cominciai a cercare un lavoro; purtroppo né la Weta, né altre aziende australiane analoghe, avevano accettato la mia richiesta, in quanto non c’erano posti vacanti. L’unica alternativa era l’America, ma non ero disposta a cambiare stato e a vivere in una metropoli come poteva essere Los Angeles. Così mandai il mio curriculum in giro per il Paese, in diverse agenzie pubblicitarie e aziende: e nel 2005, la Sinclair & sons, una tra le migliori aziende pubblicitarie del Paese e prima per importanza a Wellington mi contattò per un colloquio, trovandomi poi adatta al lavoro in quanto ero in possesso di una “spiccata creatività a livello artistico che arriva diretta e chiara agli occhi di possibili clienti”. C’era solo un problema, un piccolo insignificante dettaglio: il mio look. Per questo avrei avuto una settimana di prova in cui avrei dovuto dimostrare le mie capacità e la determinazione per tenermi quel posto; così in pochi giorni i miei capelli corvini erano passati da indisciplinati a perfettamente stirati e legati in una coda alta, gli occhi azzurri truccati con un semplice filo di eyeliner sulla palpebra e mascara volumizzante, e i jeans larghi e le t-shirt erano stati relegati in un angolo dell’armadio assieme a buona parte delle sneakers, per lasciare posto a gonne, abiti, camicette, decoltè e sandali dal tacco spesso vertiginosamente alto.
Persa in questi pensieri, chiusi il portatile e in quel momento mia madre mi richiamò all’ordine, ricordandomi che era ora di cena. Sospirai, a 30 anni vivevo ancora nella casa dei miei genitori, non che lo stipendio non fosse abbastanza alto da permettermi di vivere da sola, ma con gli orari che facevo, sarebbe diventato difficile gestire una casa per conto mio, e così avevo deciso di tenere quello che risparmiavo da parte, in previsione di un futuro.
Scesi al pian terreno, dove mio padre stava aspettando l’arrivo del suo pasto, comodamente seduto sulla sua vecchia sedia di paglia.
“Sabato arriverà Karl.” avvisai, una volta seduta di fronte a mio padre. “Lo vado a prendere io, mamma” le proposi, sapendo che lei sarebbe stata impegnata con alcune amiche nell’organizzazione di una fiera di quartiere che ha come tema il giardinaggio.
Fu una cena tranquilla quella sera, a base di pollo e insalata mista, che si concluse come al solito con una fetta di millefoglie e un bicchiere di scotch per mio padre, bevuto sulla veranda, mentre mamma lavava i piatti.
Erano le 23.00 quando, dopo aver sistemato alcune cose per il mio progetto di lavoro, decisi che era ora di coricarmi, o l’indomani non mi sarei mai svegliata in tempo; indossai il pigiama e mi stesi sotto le coperte chiudendo gli occhi. Fu pochi istanti dopo che la mia mente rievocò un’immagine, o meglio, una sensazione: il tocco delicato di un paio di labbra sulle mie, sottili e morbide, decise nell’intento di schiudere le mie in un bacio tanto dolce, quanto passionale.
   
 
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