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Autore: Soffiotta    30/12/2010    31 recensioni
Questa è la storia di Alex e Monique.
Lei, orfana che vive con la nonna.
E lui, ragazzo che frequenta “l’alta società della scuola”.
Due ragazzi che vivono ai giorni nostri.
Fin qui tutto normale. O no?
Alex e Monique non si conoscono, se non di vista. Il loro primo incontro avverrà in un luogo caratteristico: l’ospedale.
Perché?
Beh, perché Monique tre volte la settimana accompagna la nonna a fare la dialisi.
Ma Alex, lui per un incidente finisce in coma.
E chi l’ha detto che gli incidenti portano solo danni?
Potrebbero portare… amore?
Ma prima di arrivare al tanto agognato amore Alex e Monique dovranno superare parecchie avversità.
Una fra tante i loro caratteri.
Benvenuti nel mondo di Alex e Monique.
DAL PROLOGO
Tutti. Tutti siamo destinati ad arrivare al capolinea.
La nostra vita è un treno che non si ferma per niente e nessuno.
Ma possiamo controllare le fermate, e decidere chi far salire sul nostro vagone. O chi far scendere.
Solo così, possiamo ingannare il tempo, tenendo vicino a noi le persone che amiamo. Quelle che veramente sono essenziali per noi.
La vita, sì la vita, in realtà è solo un viaggio.
E io, Monique, vi racconterò il mio, di viaggio.
 
Genere: Comico, Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Monique




CAPITOLO 2 – ACQUA






 

 
“Nonna eccoti!” Dico fissando mia nonna che esce dalla saletta della dialisi. Io non entro mai con lei, mi fa impressione il sangue.
Stanca ma sorridente mi viene incontro e ci dirigiamo verso l’uscita.
Nonna mi inizia a parlare, ma io non l’ascolto. Sono troppo impegnata a fissare una scena davanti a me che mi ipnotizza immediatamente. Una donna. Una donna che piange e si stringe al marito, suppongo.
Cerco di ascoltare cosa dice fra i singhiozzi. Capisco solo un “ce la farà”.
Poi vedo i suoi occhi posarsi su di me e non posso fare a meno che sentirmi in pena per lei. Non distoglie lo sguardo dai miei occhi e continua a fissarmi. Vedo le sue lacrime scendere veloci e finire la loro corsa sul maglione dell’uomo che la stringe.
Non riesco a pensare ad altro se non a tutta la sofferenza che si può trovare dentro un ospedale. Chi più chi meno, le persone che vengono qua non lo fanno certo per divertimento.
“Monique, mi stai ascoltando?” mi dice ad un tratto la nonna tirandomi uno strattone.
Evidentemente si è accorta che stavo pensando a tutt’altro che al suo discorso.
“Ehm sì scusa. Dicevi?”. Nonna sbuffa ma poi sorride, lo sa che mi perdo spesso nei miei pensieri.
È una mia caratteristica. Mi perdo a fissare il vuoto ascoltando solo il flusso di tutto ciò che mi passa per la testa.
“Dicevo che ha ricominciato a piovere e quindi mentre vai a comprare i biglietti chiedi anche un ombrello a Mario”.
Fisso la vetrata. Già, ha proprio ricominciato a piovere.
Mario lavora nel retro della stazione, vende i biglietti per i treni. Ci siamo conosciuti quando nonna ha iniziato a fare la dialisi. È un uomo simpatico e sempre con la battuta pronta. Giusto una settimana fa ha compiuto cinquantadue anni, per regalo ha voluto il modellino di un treno.
Io davvero non capisco cosa ci trovi di bello in tutti questi vagoni che gli passano davanti agli occhi ogni giorno. Ma lui dice che i treni rappresentano bene la vita.
Chi sale, chi scende.
Chi parte e chi arriva.
Ma mai nessuno che si fermi ad osservare cosa succede realmente.
E mi sa che ha pure ragione. Ormai nessuno si ferma più a guardare il mondo. No, siamo tutti troppo impegnati a rincorrere impegni e sogni irraggiungibili.
Faccio sedere nonna sulla panchina sotto la tettoia dell’ospedale e mi tiro su il cappuccio della giacca per coprirmi come meglio posso. Poi inizio a correre per arrivare il più in fretta possibile alla stazione. Sento la pioggia fredda che aderisce al mio viso. Brividi di freddo.
Entro nella stazione. Nella saletta d’attesa c’è una giovane coppia intenta a scambiarsi piccole dolcezze. Beati loro. Io, con Mattia, il mio ragazzo, è da molto, troppo tempo che non ho un rapporto così romantico.
“Buongiorno! Vedo che sei bella zuppa!” Mario. Con il suo solito sorriso e sempre pronto a sdrammatizzare su tutto.
“Buongiorno Mario.” Dico mentre cerco di scrollarmi di dosso l’enorme quantità d’acqua. È impressionante come piove a dirotto oggi.
Di nuovo i brividi di freddo. Se non prendo l’influenza sono fortunata.
Mario intanto ha già strappato due biglietti dal blocchetto e li sta infilando sotto la vetrata, così che io li prenda. Ormai non c’è nemmeno più bisogno che gli chieda i biglietti. Il tragitto è sempre quello. E mi sa che mai cambierà.
Prendo i biglietti e li ripongo in tasca. Poi tiro fuori dal borsellino i soldi e glieli passo.
Sto quasi per uscire ma poi mi torna in mente la richiesta della nonna.
“Mario, mi puoi imprestare un ombrello? Sai, per la nonna.”
E Mario, come al solito, non chiede spiegazioni. Solo mi sorride e mi passa un ombrello che era agganciato ad un appendiabiti.
“Grazie mille. Ciao!” Dico sorridendo.
La nonna non si è mossa, è lì, ferma ed infreddolita che mi aspetta. L’accompagno al treno e prendiamo posto. Il viaggio è tranquillo. Monotono come sempre. Per tutto il tempo mi perdo a fissare le gocce di pioggia che si infrangono contro i vetri del treno.
Arrivate a casa nonna va a riposarsi sul divano in cucina. Io, invece, accendo il cellulare e mi sdraio sul letto.
<< 1 nuovo messaggio. >> Questa è la scritta che lampeggia sul display. Apro il messaggio.
E’ Clara. La mia migliore amica. << Domani mi aspetti alla fermata del pullman? Bacio. >>
Rispondo velocemente al messaggio dicendo di sì. Di solito ci incontriamo davanti alla chiesa; domani mattina la accompagneranno i genitori fino alla fermata.
Butto il cellulare sul tappeto e mi distendo sul letto. Fisso il soffitto. Bianco, puro. Come la nostra amicizia. Non abbiamo mai litigato. Beh, mai forse è un po’ esagerato. Diciamo che non abbiamo mai litigato per più di mezza giornata. Siamo fatte così, legate da un filo indistruttibile. Un filo che chiamiamo amicizia.
Passo una mano fra i miei capelli ancora bagnati. Sarà meglio che li asciugo, se non voglio prendermi una polmonite.
Mi chiudo in bagno e accendo l’asciugacapelli. Fa un rumore assurdo, è talmente vecchio che per usarlo bisogna tenere premuto il pulsante d’accensione.
Fisso il mio riflesso nello specchio. È il volto di una ragazza a cui è stato tolto tutto, e che ha perso perfino la voglia di lottare per conquistare nuove gioie.
Il mascara è colato sulle guance. Ha formato due linee dai bordi indefiniti.
Perfino i miei occhi azzurri sembrano essere spenti. Azzurri, come quelli di mio fratello. Gabriele, quanto mi manchi.
Al suo pensiero una lacrima esce lenta e si deposita sopra il mascara già colato. Sembro un pagliaccio. Un pagliaccio che sorride per far piacere agli altri, per renderli felici, ma che dentro soffre come non mai. Riuscirò mai ad essere felice? A sorridere perché è veramente ciò che voglio?
Passo la mano fra i riccioli neri. Devo dire che occhi azzurri e riccioli neri è una bella combinazione.
Gli occhi, azzurri come il mare.
E i capelli, neri come il petrolio.
Fusi insieme formano il disastro ambientale. Be’, non mi sorprende che questi caratteri siano capitati a me. La mia vita è un disastro.
 
 
 



















Note dell'autrice.


Eilà!!! (: Sono tornata con un nuovo capitolo (:
Lo so, avevo detto che avrei aggiornato una volta alla settimana ma ho visto che le recensioni sono state davvero tante (ben 12!) e quindi ho deciso di fare adesso l'aggiornamento (:
Poi... se le recensioni saranno sempre così abbondanti (dream *-*) seguirò uno schema per aggionare, ovvero nei giorni multipli di 5 (il 5,10,15,20,25,30 di ogni mese). Se saranno scarsine tornerò al classico aggiornamento settimanale.
Poi, vorrei ringraziare davvero di cuore tutte le persone che seguono la mia storia ed in particolare le persone che l'hanno recensita. Siete speciali <3


Ho creato una pagina su FaceBook dedicata alle mie storie dove metterò spoiler, avvisi e quant'altro.  http://www.facebook.com/pages/Nel-mondo-di-Soffiotta__/176329402398720?v=wall&ref=ts

Poi, questo è il mio profilo su FaceBook (: http://www.facebook.com/profile.php?id=1540920218

Pagina sempre su FaceBook dedicata ai libri http://www.facebook.com/pages/Libri-dipendenti-3/113195098720229

Mie ff (:
Sangue e Pelliccia http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=454170&i=1
Io sono Kristen Stewart http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=459559&i=1
Lettera ad una figlia http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=623220&i=1


Beh, credo di avervi detto tutto.

Un bacio,
Sofia.

   
 
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