Si dice che quando una ragazza dice a un ragazzo 'Sei il migliore amico', questo ragazzo non avrà mai occasione di diventare qualcosa di più. Però esiste quel detto 'L' eccezione conferma la regola'...
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Il cuore le batteva all'impazzata. Non aveva mai avuto il batticuore per
un bacio. Anzi, quello non era neanche un vero e proprio bacio, era solo uno
sfiorare di labbra di due secondi!
Quando lui si staccò lei era diventata viola. Si girò dall'altra parte da
cominciò a giocare con i capelli. Non era da lei farlo.
Non sapeva che dire. Aveva la testa completamente vuota. Non sapeva a cosa
pensare, cosa fare, se guardarlo in facci oppure no. Era completamente
disorientata. Continuava ad attorcigliarsi i capelli con le dita mentre lui era
ritto in piedi dietro la sua schiena.
-Se...se lo fai di nuovo puoi anche dire addio ai tuoi gioielli di famiglia!-la
frase più stupida che poteva dire in quel momento. Non era nanche ciò che
pensava veramente perché in quel momento non pensava davvero a niente?
-Scusa.-disse lui ancora più stupidamente.
-Be'...ci vediamo domani.-disse lui e se ne andò.
Lei rimase ferma per qualche secondo poi si avviò.
Quello stesso pomeriggio ero a casa che non sapevo cosa fare quando mi arrivò
la chiamata di Katia.
Be'...non mi aveva chiamata per dirmi questo, o forse era proprio per questo ma
non voleva ammetterlo subito.
Infatti all'inizio era tutto normale, e io pensavo fosse una semplice
telefonata per chiedermi spiegazioni sui compiti. E invece tutto quel discorso
serviva solo a coprire la bomba che c'era dietro.
Non lo disse apertamente, mi disse solo "Lo ha fatto".
All'inizio, per una frazione di secondi, non c'ero arrivata, ma proprio nel
momento in cui stavo dicendo "che cosa?" mi venne in mente "quell'eventualità".
Osai per quell' opzione e con mio infinito stupore... era azzeccante.
Non potevo crederci.
Dico sul serio. Alla fine il loro rapporto si era evoluto fino a quel punto.
Quando mi raccontò di tutta la storia del "sputare in faccia" ci sono un po'
rimasta, e mi sembrava anche una cosa ridicola.
Ma sta di fatto che da quel momento in poi per circa un mese la parola
"sputare" era diventato il sostituto di "baciare" per noi tre.
I due giorni successivi sì che sono stati tremendi...Katia si nascondeva dovunque
pur di evitarlo.
Incredibile ma vero...aveva paura di un faccia a faccia diretto
Alla fine il sabato pomeriggio mi stancai e costrinsi Katia a chiamarlo.
In quell'occasione quei due mi hanno speso 6 euro di ricarica che non sono
ancora riuscita a estorcere...d'accordo, in fondo non era colpa loro perché
l'avevo costretta io Katia a chiamarlo, però quei due parlano davvero troppo!
Comunque sia ero riuscita a farli parlare e a farli incontrare quello stesso
pomeriggio.
E fu così che ci ritrovammo tutti e tre seduti nel McDonald.
Loro due non erano proprio naturali..lei si fingeva un po' acida, lui stava
zitto e sorrideva ironico. Io li guardavo cercando di rompere un po' il
ghiaccio, quando ci riuscii, non ho più dovuto dire nulla.
Appena cominciarono a parlare, adottarono subito quella famosa parolina
"sputare" continuavano a dire cose del tipo "ora ti sputo" "sputami se ne hai
il coraggio" ecc. Era un discorso talmente strano che se la gente fosse stata
lì ad ascoltarli avrebbe pensato che stessero litigando o che si stessero per
prendersi a botte. Io ogni tanto ridevo e non dicevo nulla. Be'...a volte
dicevo "questo sputare..." ma niente di più.
Dopo aver finito di mangiare ci avviammo verso la fermata dell'autobus dove io
mi fermai per aspettare mentre loro due proseguirono per un'altra strada perché
prendevano bus diversi dal mio.
Quello che successe durante il tragitto venni a saperlo dopo,
ovviamente(eh...non son mica telepatica).
Praticamente, quel pomeriggio successe che...
I due erano dalle strisce pedonali ed era diventato verde, solo lei doveva
passare, ma non ebbe abbastanza tempo, così tornò indietro anche se lo aveva
già salutato.
Così lui ne approffitò La prese per un braccio e la baciò dopo essersi fissati
per una frazione di secondi.
Il bacio era molto molto diverso questa volta.
Il cuore le batteva all'impazzata, a provare quanto avevo osato sostenere:
ossia che a lei Marco piaceva eccome.
Il bacio terminò e divenne di nuovo verde. Così si salutarono e si
allontanarono.
Il lunedì a scuola non sapevo cosa sarebbe successo.
Ma ovviamente l'avrei saputo quella stessa sera(ovviamente non posso saperle in
tempo reale).
Alla fermata dell'autobus dove erano scesi entrambi si scambiarono un altro
bacio.
Però..non potevano mica continuare cos?
Era arrivato il momento di chiarire un paio di cose.
-Ma noi due...cosa siamo ora?-chiese Marco.
-Be'..non lo so. Fidanzati no.-rispose Katia guardando altrove.
-Però..tu...ci pensi?-
-A che cosa?-
-A metterti insieme a me.-
-...d'accordo. Facciamo una prova di resistenza.-sorrise leggermente lei.
La prova di resistenza consisteva nel non baciarsi più finché lei non avrebbe
ceduto. Se lei avesse ceduto si sarebbero messi insieme, altrimenti no.
Tempo massimo della prova: 3 settimane(a me sembravano un po' lunghe, ma lei
disse di no).
Se la risposta di lei fosse stato un sì lo avrebbe baciato e si sarebbero messi
insieme, altrimenti gli avrebbe detto di no.
Be'..nonostante quella prova...lui fu il primo a non resistere...e la baciò il
giorno seguente.
Ma da lì si promisero di non farlo più e di aspettare che lei si chiarisse le
idee.