Il convento era avvolto nel buio e nel silenzio. Al di fuori di esso, il colonnello Oscar François de Jarjayes si guardava attorno. Insieme a lei c’erano i suoi sodati della guardia reale e Andrè, il suo amico e attendente.
Ad un tratto all’interno dell’edificio si vide brillare un lume. Gli occhi di Oscar i ridussero a fessure, si voltò verso i soldati e ordinò: “Io vado. Vi autorizzo ad attaccare solo nel caso sentiste il rumore di uno sparo. SOLO in quel caso”.
Detto ciò, con un salto, si avvicinò all’entrata del convento.
 
Andrè la guardava allontanarsi e i suoi pensieri erano pieni di paura e di apprensione.
Oscar…tu sei sempre così coraggiosa…non hai esitato nemmeno un istante ad addentrarti da sola in quel convento. La mia Oscar…
Sono preoccupato, come potrei nasconderlo? Là dentro c’è Jeanne Valois e molto probabilmente è stata raggiunta anche da suo marito: Jeanne si è già dimostrata in diverse occasioni scaltra e astuta e ho paura che tu possa cadere vittima di una delle sue trappole. Per quanto riguarda Nicolas, quell’uomo è un gigante, non avrebbe nessun problema, e nemmeno nessuno scrupolo a farti del male…
Ti prego Signore..fa che la mia Oscar torni da me sana e salva…fa che questa brutta storia finisca presto.
 
Ma non sera solo Andrè ad osservare Oscar: Un altro paio di occhi erano puntati su di lei. Questa volta essi non appartenevano ad un amico. Infatti a spiarla attraverso gli spessi tendaggi del convento era Nicolas de La Motte, marito dell’evasa Jeanne Valois.
“Maledetta! Jeanne! Madamigella Oscar sta venendo qui! Dobbiamo fuggire!”
“Sii uomo Nicolas, e smettila di tremare, ho già in mente un piano” gli rispose freddamente Jeanne, seduta davanti al caminetto acceso.
 
Oscar spalancò le porte della stanza. La prima cosa che vide fu il capitano Nicolas de la Motte che stava finendo di caricare il suo fucile. L’uomo imbracciò subito l’arma e fece per prendere la mira ma la donna lo ammonì:
“ Non farlo, Nicolas. I miei uomini attaccheranno se sentiranno uno sparo”
Oscar si avvicinò a Jeanne, distogliendo l’attenzione da Nicolas.
“Jeanne Valois, vi conviene venire con me, se avete bisogno di cambiarvi sono disposta ad attendere”.
“Chi vi ha detto che ero qui? Rosalie?” mormorò Jeanne, con voce volutamente flebile.
Oscar ebbe un lieve sussulto, ma scuotendo piano la testa disse:
“No. Non è stata Rosalie a tradirvi”.
Un’ombra catturò l’attenzione di Oscar, ma troppo tardi. Nicolas l’aveva colpita con la canna del suo fucile.
“Ottimo lavoro Nicolas!” lodò Jeanne.
“Il merito è tutto tuo, sei un’attrice perfetta amore mio” rispose l’uomo.
“E adesso – proseguì Jeanne lanciando un’occhiata maliziosa a suo marito – vediamo cosa nasconde il bel comandante sotto l’uniforme”.
Nicolas rise sguaiatamente.
 
Andrè era irrequieto. Come mai Oscar ci sta mettendo così tanto?
Sono preoccupato…molto…ma non posso allontanarmi dal mio posto…devo restare qui. Oscar si arrabbierebbe moltissimo se sapesse che ho disobbedito ad un suo ordine.
All’improvviso sentì un tuffo al cuore e uno strano presentimento.
Oh….Al diavolo!
Cominciò a correre verso il convento, ignorando Girodel che lo richiamava perché tornasse al suo posto.
Resisti, Oscar, qualunque cosa stia succedendo.
 
Oscar era stesa a terra, tramortita dal colpo alla testa infertole da Nicolas.
L’uomo, intanto, era salito a cavalcioni sopra di lei. La guardò per un attimo: era davvero bella. I capelli dorati erano sparsi disordinatamente sul pavimento attorno a lei, aveva gli occhi chiusi e sembrava che dormisse.  Era la prima volta che Nicolas la vedeva così indifesa: le mani candide, di solito sempre pronte ad impugnare una spada, erano abbandonate vicino alla testa ed era così pallida da sembrare una creatura ultraterrena.
“Avanti Nicolas, che ti prende?” lo incalzò Jeanne, impaziente.
Nicolas si riscosse da quei pensieri e si concentrò. Tenendo sempre Oscar immobilizzata sotto il suo peso, cominciò a sbottonarle la giacca dell’uniforme. Provava piacere nel farlo: odiava il comandante con tutto sé stesso, nonostante la sua bellezza. Pareva che si divertisse a mettere i bastoni tra le ruote a lui e a sua moglie.
Una volta aperta la giacca, gliela sfilò sorreggendo la donna per la schiena  Jeanne osservava tutto dall’angolo pi buio della stanza, provando nel cuore una sorta di gioia vendicativa.
 
Andrè intanto era arrivato vicino alla stanza illuminata. Si avvicinò con cautela e sbirciò all’interno da uno spiraglio nella porta. La scena che gli si parò davanti agli occhi fu per lui sconvolgente. Oscar era svenuta, circondata dalla pozza d’oro dei suoi capelli. Indossava solo la camicia  di seta mentre la giacca dell’uniforme giaceva, abbandonata, accanto a lei. Sopra di lei troneggiava il soldato Nicolas de La Motte, che stava armeggiando con i bottoni della sua camicia .
Quel maledetto bastardo!
“Levale immediatamente le mani di dosso!” urlò, irrompendo nella stanza.
 L’uomo alzò lo sguardo. Sul volto di Nicolas, dapprima sorpreso, si dipinse un ghigno.
Un colpo. Rumore di vetri infranti. Andrè crollò a terra, svenuto, mentre Jeanne, alle sue spalle, rideva tenendo ancora in mano il collo della bottiglia che aveva appena abbattuto sulla testa del giovane attendente.

Continua...

Eccomi qui!
Fatemi sapere se la devo continuare...Ciao e grazie :)
albazzurra