08. Un nuovo amico
Si
rifugiarono al “Paiolo Magico” e dopo aver mangiato salirono in camera. La
mattina dopo
“Perché
mi fissano tutti?” domandò Harry e si agitò incerto sulla sedia, perché si
sentiva stranamente osservato, anzi, senza lo “stranamente”
“Oh
caro, m.. mi dispiace dover essere proprio io a dirtelo perché non ho molto tatto in queste cose, ma lo dovrai pur
sapere prima di andare ad Hogwarts” disse la vecchietta di fronte a lui, poi
prese un sorso dalla tazzina che aveva davanti e continuò, dopo essersi
concessa un sospiro per riordinare le idee:”Vediamo, sai chi è Tu-sai-chi?”
“No…”
“Ok.
Comincio da li. Allora con quel nome intendiamo… Voldemort…” lo disse sussurrato ed un piccolo brivido si propagò
dalla sua piccola figura:”Era un mago cattivo oltre l’immaginabile, all’inizio
anche lui studiò ad Hogwarts ma poi prese una brutta strada. Lui poteva contare
su dei seguaci, detti Mangiamorte e grazie ad essi, fino ad undici anni fa,
disseminava morte e paura, uccidendo o torturando coloro che riteneva indegni o
che lo ostacolavano. I tuoi genitori erano tra quelli ed una notte, mentre tu
eri bambino, lui entro in casa vostra e…” si interrupe ed Harry potè vedere
chiaramente i suoi occhi farsi lucidi:”L..la povera Lily e J..James.. li uccise
e poi arrivò a te, ma non riuscì ad ucciderti. Non si sa il motivo ma sei
riuscito a respingerlo e a privarlo dei suoi poteri. Molti dicono che è morto,
balle, io dico che è ancora vivo, nascosto e cerca sicuramente un occasione per
riemergere di nuovo” completò la storia e si lasciò sfuggire un singhiozzo
Harry
era rimasto interdetto e improvvisamente ritrovò la parola:”E..ecco perché la
cicatrice?”
“Si
caro. Per questo tutti ti riconoscono” gli spiegò dolcemente
Finirono
la colazione in silenzio, ognuno pensando ai fatti propri e non volò più
nemmeno una parola in quel tavolo. Harry aveva molte cose a cui pensare e
alcuni ricordi vecchi e sbiaditi da esaminare per ritrovare uno sfondo di
verità.
“Andiamo?”
gli chiese dopo molti minuti di silenzio ed Harry annuì solamente, limitandosi
a seguirla
“Senti,
oggi ci dividiamo. Io andrò a completare tutte le spese varie, mentre tu vai da
Madame McClan a comprarti la divisa e poi da Olivander per la bacchetta, perché
non c’è più tempo” gli snocciolò, dopo essere entrati a Diagon Alley
“Ok…”
rispose e subito si allontanò di buona lena, cercando di individuare con lo
sguardo i negozi che gli aveva elencato
Si
bloccò nuovamente davanti alla vetrina con la scopa da corsa esposta e sospirò,
desideroso di provare.
“Bella,
vero?” una voce strascicata lo fece sobbalzare e si trovò di fronte un pallido
biondino che sorrideva
“Si,
sarebbe fantastico poter volare con quella” gli confidò con un sospiro,
ricambiando il sorriso amichevole del nuovo arrivato
“Sai,
io ne ho una a casa. Me l’ha regalata mio papà e ti posso confermare che è
fantastico. Peccato che non ci permettano di portarcela ad Hogwarts ancora, io
sono un campione a Quidditch” ribattè orgoglioso
“Leggermente pompato, ma simpatico”pensò Harry, contento di aver trovato un amico
“Beato,
io mi sa che mi dovrò rassegnare a guardarla”
“Beh,
tra qualche anno anche a noi sarà concesso di averne una e se vuoi te la potrò
far provare, perché io entrerò a far parte della squadra della mia casa tanto”
disse magnanimo
Il
moretto rispose con un sorriso a trentadue denti e poi il nuovo venuto
continuò:”Sai già a quale casa andrai?”
“No…”
rispose a disagio, ecco un’altra tra le innumerevoli cose che non sapeva
“Beh,
nessuno lo sa con certezza finchè quel vecchio cappello non te lo dice, ma io
sono abbastanza sicuro di finire a Serpeverde” aveva la parlantina facile il
ragazzino
“Hai
le idee chiare, eh?”
“Certo.
Odio sentirmi impreparato, ma non pensare che io sia uno di quei secchioni So-tutto-io” gli chiarì
“Certo…
Io invece sono del tutto impreparato sul mondo magico” dichiarò, buttandola
sullo scherzo
“Sei
un babbano?” gli chiese diffidente
“N..no”
non sapeva che cavolo voleva dire quella parola, ma negò lo stesso
“Meno
male, proprio non li sopporto quelli. Sei figlio di una strega e di un mago
allora?” chiese nuovamente ed Harry si chiese che dovevano avere di così brutto
quei babbani. Poco male, lo avrebbe
chiesto alla Signora Figg
“Si”
stavolta era sicuro della risposta
“Anche
io” affermò soddisfatto e poi un lampo di incertezza gli passò attraverso gli
occhi grigi, annuvolandoli:”Mi sono scordato di chiederti il tuo nome”
“Oh,
io sono Harry” disse semplicemente, rinnovandogli il sorriso
“Draco.
Ti va di sederci vicini nel treno?”
“Ehm,
certo” rispose nuovamente titubante
Treno?
Quale treno? dannazione alla sua ignoranza!
“Non
conosci nessuno vero?” domandò e gli sorrise affabile
“No..”
“Non
preoccuparti Harry. Ti rifarai in fretta se starai vicino a me”
Una
voce femminile richiamò il ragazzino e lui si affrettò ad andare, salutando
Harry con un sorriso ed un “Ci vediamo sul treno!”
Il
suo umore era nettamente migliorato e adesso vagava leggero e felice per le vie
di Diagon Alley
Entrò
nel negozio di Madama McClan e dopo di essersi rifornito del vestiario, vagò un
altro po’ e si imbattè nel negozietto trascurato di Olivander. Aprì la porta ed
uno scampanellio fece accorrere un uomo con dei candidi capelli aggrovigliati.
“Buon
giorno, vorrei una bacchetta…” esordì intimidito
“Certo”
squittì eclissandosi, dopo riapparve con le braccia cariche di una quantità
industriale di bacchette
Le
provò tutte, una per una, ed ogni volta il commerciante gliele strappava di
mano. Il povero ragazzo si stava snervando, finchè all’improvviso, l’ennesima
bacchetta che gli diede in mano, gli propagò un calore avvolgente per tutte le
membra. Il signor Olivander esultò dalla gioia e lo trascinò a pagare,
borbottando fra se e se:”Lo sapevo che era quella… la gemella… perfetta.. lo
sapevo.. avrà un grande futuro sicuramente”
Harry
ignorò i suoi borbottii e, stranito, lasciò il negozio. Adesso doveva proprio
andare a scoprire dove si era cacciata la signora Figg, perché quel giorno non
l’aveva vista neanche di sfuggita o per sbaglio. Si avventurò per l’ennesima
volta per le vie del paese e vide che adesso le persone non se la prendevano
più con calma, come la mattina, ma sembravano tante formichine impazzite che
sciamavano da un negozio all’altro prima della chiusura.
Rivide
in lontananza quel biondino, che lo salutò facendogli un cenno con la mano.
Harry ricambiò e poco più in la scorse finalmente la signora Figg venire verso
di lui. Lui si affrettò a raggiungerla ed il padre del biondino, cioè la
fotocopia sputata del ragazzino, la guardò con un certo disgusto, esortando la
famiglia ad andare via.
“Ci
vediamo sul treno! Ciao Harry!” urlò improvvisamente Draco
“Certo!
Ci vediamo li” ribattè altrettanto sorridente
Finalmente
si trovarono faccia a faccia con la vecchietta e lei disse, in tono
accusatorio:”E così tu e Malfoy, eh?”
“Si…
Io e lui…” soppesò le parole, non capendo dove voleva andare a parare e
soprattutto chi fosse questo Malfoy
“Siete
amici adesso con il figlio dei Malfoy?” ah, il biondino!
“Ci
siamo incontrati, parlati e nel corso naturale delle cose abbiamo stretto
amicizia, si. Perché me lo chiedi con quel tono?” gli chiese sulla difensiva
“Perché
devi stare attento con i Malfoy. Si sentono superiori a tutto e a tutti e
disprezzano quelli diversi da loro. Potrebbe avere una cattiva influenza su di
te quel ragazzino” affermò senza tanti giri di parole
“Io
non mi faccio influenzare da nessuno!” ribattè offeso
“Questo
lo vedremo caro”
“Ovviamente”
rispose torvo e poi si voltò dall’altra parte, camminando accanto a lei in
silenzio
Appena
arrivarono in stanza, lei gli consegnò tutte le buste con i suoi libri di
testo, il calderone, gli ingredienti per le pozioni e cose varie.
“Grazie”
le disse freddo e lei rispose con un cenno del capo, afflitta da qualche
pensiero
Prima
di uscire dalla porta, si voltò indietro, come fulminata da qualche pensiero e
disse tutto d’un colpo:”Scusami caro se sono cosi di malumore e intrattabile di
questi giorni, ma mi fa uno strano effetto tornare nella comunità magica dopo
tanto tempo e mi sento molto a disagio e tesa qui. Non ce l’ho con te però”
dettò ciò gli sorrise ed Harry annuì comprensivo:”No problem signora Figg”
“Bene…
Ah, questo è il tuo biglietto per il binario che dovrai prendere tra due
giorni. Ti spiegherò come raggiungerlo direttamente li. Io non ti lascio solo”
con un ultimo sorriso e un buona notte sussurrato la donna si congedò ed Harry
potè mettersi finalmente a letto, mentre uno strano calore gli si accoccolava
sul petto. La signora Figg non lo avrebbe lasciato solo, lei gli voleva bene.
Sorrise confortato a questo pensiero e ripescò dalla mente anche la loro conversazione
sui Malfoy. Poteva essere realmente di così “cattive influenze” quel pallido
ragazzino biondo che si era dimostrato così amichevole con lui??
Naah,
si rispose da solo e si addormentò tranquillo.
ciaooo a tutti! scusate la lunga assenza e sicuramente non mi metterò a spiegarne i motivi, non vorrei forzare troppo la vostra pazienza XD, comunque eccoci qui! Harry ha trovato finalmente un nuovo amico e si capisce perchè l'amorevole e buona signora Figg è diventata tutto d'un tratto scorbutica, (no, non soffre di disturbi di personalità XD)... ed ora vorrei chiedervi una cosa per il continuamento della storia... dove lo mando Harry?? In quale casa?? Sono ancora indecisa, se su Grifondoro o Serpeverde, voi che dite??