Storie originali > Romantico
Segui la storia  |       
Autore: Allegra Yep    02/01/2011    3 recensioni
Al ristorante "Al faro" tra pentole e pignatte si intrecciano le storie di Gabriele e Luca, e di Francesco e Massimiliano. Finchè fra i quattro c'è solo amicizia le cose procedono bene nella linda cucina, ma quando inizia ad esserci qualcosa in più... iniziano i problemi!
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash, Yaoi
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Buona sera!

Questo capitolo è stato particolarmente difficile da scrivere, sia perchè è presente un unico personaggio, sia perchè l'argomento è delicato: proprio per questo mi è venuto leggermente più breve del solito, immagino. Si viene a scoprire qualcosa in più su Gio e su Gabri, qualcosa del loro passato.

Vorrei fare gli auguri di Buon anno a tutti i lettori, anche se leggermente in ritardo, e chiedere se qualcuno riuscirebbe a trovare cinque minuti di tempo per lasciare una recensione. Non mi piace elemosinare recensioni e non scrivo per questo, però sono utili per migliorare, come mi è successo in passato. Questa storia poi, la sto scrivendo per uscire da un blocco, a fatica, e un parere mi farebbe davvero piacere. A questo proposito ringrazio YUKO CHAN, che mi segue fedele dal primo capitolo... Grazie di cuore, cara! Aggiungo inoltre - per chi fosse interessato - che i capitoli totali della storia dovrebbero essere 13!


AMORE AI FORNELLI
Quinto capitolo

Giovanni si butta sulle spalle il cappotto nero, semplice. Forse qualcuno dei suoi ammiratori l'avrebbe definita una caduta di stile, ma è indubbio che lui non ha le tasche piene di soldi e che quello è dannatamente versatile. Ha trascorso ancora un'oretta al Gold dopo lo scambio di battute con gli amici di Gabriele, senza però trovare nessuno di interessante.

Cammina in fretta per le strade vuote, il rumore dei tacchi sull'acciottolato che rimbomba e si ingrossa. All'improvviso i lampioni si spengono – tutti assieme! - perchè evidentemente chi sovraintende a queste cose è convinto che alle tre tutti debbano essere a casa a dormire nei loro lettini, come bravi angioletti. Ride all'immagine: quand'era piccolo sua madre lo schiaffava in un box e ce lo lasciava per ore, spesso dimenticandosene. Probabilmente erano più le notti che aveva dormito li dentro, rispetto a quello passate nel suo letto.

Oltrepassa una coppietta che si bacia in un androne e si chiede che se Gabriele sia riuscito a trovare il suo uomo: decisamente urge una telefonata l'indomani, ovvero una spettegolata coi controfiocchi. Era da un po' che non si vedevano in effetti ed un aggiornamento generale è d'obbligo.

Lasciate alle spalle le case dormienti, Giovanni si dirige verso un piccolo molo, poco distante dal Faro, dove in estate tutti i ragazzini vanno a tuffarsi. D'inverno invece è un posto abbastanza isolato e trascurato, che adora proprio per questo: è il posto ideale per pensare. Si toglie le scarpe nere coi tacchi – alti – e si accoccola su uno scoglio lambito dall'acqua. Fruga in tasca e ne cava fuori una grande pinza, con la quale raccoglie i capelli.

Ripensando alla serata si rivede subito davanti i grandi occhi di Gabriele che brillano per la felicità, e sorride instintivamente. Probabilmente è la prima volta che lo vede così radioso da quando lo conosce, pensa con rammarico, soprattutto quando realizza che ha invece visto ogni sfumatura di sofferenza e dolore sul suo volto. Quell'amico di Gabriele, quello biondo e sprezzante, non gli ha creduto prima quando ha detto che non potrebbe mai stare con lui perchè sono troppo simili, ma solo perchè lui e Gabriele stanno esorcizzando il passato in maniera diametralmente opposta.

La prima volta che si sono visti erano quasi uguali: stessa altezza, stessi capelli scuri e corti, magri, occhi chiari. Più di qualcuno ha pensato che fossero fratelli, se non addirittura gemelli. Soprattutto però avevano lo stesso sguardo: in apparenza forte e sprezzante, ma non appena soli immensamente fragile e velato di lacrime. Non potevano permettersi di mostrare la loro debolezza agli altri, per molto tempo erano stati soli e quando si erano conosciuti – per caso, per strada – si erano aggrappati l'uno all'altro il più forte possibile.

Se ci ripensa riesce ancora a ricordarsi i vestiti di Gabriele: jeans strettissimi e una canottiera nera. Ai piedi delle scarpe da ginnastica bianche, con le punte un po' sporche. Come erano sporchi loro ai tempi. Gabriele aveva sedici anni, lui pochi di più. Si prostituivano – un brivido gli corre lungo la schiena quando usa questa parola – e si sentivano persi, anche se forse erano molto più maturi della maggior parte dei loro coetanei. Aspettavano clienti e si erano seduti vicini: non era la prima volta che lo facevano, ma non parlavano mai. Neppure una parola. Invece quel giorno dopo un primo timido "Ciao" avevano continuato a parlare, a ruota libera. A un certo punto le parole non erano più bastate ed erano passati ai gesti: senza rendersene conto avevano iniziato a fare l'amore.

Era stato bello, profondo. Il giorno dopo, rivestendosi nel suo appartamento, avevano ripreso a parlare, a confrontarsi. All'alba si erano seduti sul suo letto ed avevano guardato il sorgere del sole abbracciati. Non lo sapevano ancora di preciso, ma iniziavano a presagire che era l'inizio di qualcosa di nuovo, assieme. No, non una storia d'amore come verrebbe istintivo pensare, ma un lento disintossicamento dal baratro dov'erano caduti.

Sospira Giovanni. Poi si asciuga una lacrima con attenzione, per non sbavare il trucco. Non si è ancora ripreso totalmente da quel periodo, ma il successo di Gabriele gli mostra che è possibile, basta che non si arrenda. Solo che farlo da solo è fottutamente difficile! Ma non può appoggiarsi a Gabri o rischierebbero di cadere giù entrambi rovinosamente. Vorrebbe innamorarsi, ma non ce la fa: il suo cuore sembra aver dimenticato il modo per farlo, diventando un cubetto di ghiaccio. Quando giace fra le braccia di qualcuno, che lo vezzeggia e lo coccola, si prende cura di lui, si sente vivo, però subito dopo la solitudine lo stronca. Nessuna l'ha mai avvicinanto per ura storia lunga più di una notte, forse per via del suo aspetto particolare che allontana molti: vede la diffidenza negli occhi dei più.

Non deve mollare. Prima o poi troverà qualcuno in grado di far breccia nel suo cuore. Ne è sicuro. Tenendo le scarpe in una mano saltella sul molo, poi le reinfila e si allontana nella notte, facendo rieccheggiare i suoi passi nella notte.

  
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: Allegra Yep