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Autore: giulina    03/01/2011    3 recensioni
Il ritardo di un aereo e tutti i passeggieri sono bloccati al gate 12.
Degli strambi personaggi vi strapperanno un sorriso e attenderemo con loro l'aereo 9234 per Parigi, ascoltando le loro storie che di normale non hanno proprio niente.
Ci sono Iolanda e Anselmo, due arzilli vecchietti che litigano ogni due per tre. Poi ci sono Elisa, Mattia e il piccolo Giorgio, una famiglia come tante ma con il gene dell'ironia. C'è Bianca che ha un'amica pseudo pervertita e parecchio stravagante che però le farà incontrare Filippo, il pezzo di manzo che lavora come cassiere nel negozio di souvenir....siete pronti per partire con loro?
Una piccola One-shot per augurarvi Buon anno!
Genere: Comico, Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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                                                                                        Gate 12: un aeroporto in blocco.

 

 

“... a causa della congestione del traffico aereo nei cieli, siamo spiacenti di comunicarvi un ritardo di 3 ore alla partenza. Ci scusiamo ancora per il disagio. L‘aeroporto è a vostra completa disposizione per qual…"

 

 

-3 ore?! Iolanda ho capito bene?- Chiese il signor Anselmo Corradi alla moglie, che se ne stava seduta accanto a lui su quelle scomode poltroncine di plastica nera tipiche degli aeroporti, a leggere il libro Harmony che aveva comprato qualche ora prima.

-Si Anselmo, ha detto 3 ore- Le rispose la moglie guardandolo da sotto gli occhiali rosa fotonici

I passeggeri del volo 9234 diretto a Parigi erano ormai un paio di ore che se ne stavano rinchiusi al Gate 12 aspettando trepidanti, l’annuncio che li avrebbe potuti liberare da quella che, a tutti gli effetti, poteva sembrare una gabbia.

-Iolanda se io entro 10 minuti non fumo una sigaretta rischio una crisi lo sai vero?-

Anselmo aveva iniziato a fumare alla tenera età di 12 anni e non aveva mai smesso.

Era dipendente dalla nicotina che riusciva, come diceva lui, a tenerlo in vita e fedeli compagne di vita erano state le sue Malboro da cui non si separava mai.

Quando ne finiva una ne riaccendeva subito un’altra con l’intervallo di 1 e 54 secondi, cronometrati dal nipote qualche anno prima ad una festa in famiglia.

-Io rischio una crisi se continui a ciarlare! Vatti a fare una passeggiata da qualche parte, vai in bagno, vai al bar o semplicemente vattene al diavolo, basta che tu chiudi il becco una buona volta-

Ringhiò la signora Iolanda mostrando la schiera di denti della sua nuova dentiera, tentando di spaventare il marito che indietreggiò sulla poltrona.

-A cuccia Iolanda!- Rispose Anselmo risentito dalle parole della donna- Se non sapessi che sei in menopausa da ben 7 anni penserei che tu fossi incinta- Continuò con un sorriso l’uomo che si ritrovò il libro Harmony dritto in faccia.

-Guarda se non ti faccio diventare sterile!- Urlò Iolanda alzandosi dalla sedia imbufalita e dirigendosi verso il bar lasciando il marito in preda al terrore ed a una crisi di astinenza.

 

 

 

Alcune poltroncine dietro di loro se ne stava Giorgio, un bambino di sei anni e mezzo dai corti capelli biondi e gli occhi di un azzurro cielo, che aveva assistito curioso alla conversazione tra i due anziani.

-Mamma cosa vuol dire steripe?- Chiese il bambino alla donna accanto a lui che stava mandando un messaggio con il cellulare.

-Steripe? Forse volevi dire sterile…Bè sterile.. non è sicuramente tuo padre- Disse la donna indicando il bambino che la guardava con gli occhioni allargati dalla curiosità, e il suo pancione di otto mesi in bella vista.

-Modestamente i miei spermatozoi sono attivissimi!- Rispose una voce dietro le spalle del bambino che venne subito preso in collo.

Elisa sorrise malignamente al marito che la guardava con due occhi azzurri molto compiaciuti.

-Su questo ti do ragione. Sei davvero velocissimo. Ehm, non ricordo bene, in quanto tempo abbiamo concepito Giorgio? Ehm…60 secondi?-

-60 secondi? Forse miciotta ti confondi con qualcun altro,. E poi non dire queste cose davanti a Giorgio e Filippa, potrebbero crederci davvero!- Rispose Mattia tappando le orecchie al bambino che guardava i genitori confuso, non capendo niente di quello che si stavano dicendo.

Elisa alzò gli occhi al cielo e fulminò con lo sguardo l’uomo.

-Ancora con la storia del nome? La mia bambina stai sicuro che non si chiamerà Filippa! La mia piccolina non avrà lo stesso nome di quell’arpia di tua nonna. Ti ricordi cosa mi disse 1 anno dopo che era nato Giorgio?-

-Si- Sospirò Mattia -” Ma sei sicura che non fossero due gemelli e che uno sia rimasto nella tua pancia?” Passerotto è anziana e leggermente ironica-

-Ironica? Ma per favore! Quella vecchia è peggio della mia prozia Miranda che avvelenò il marito con la varichina!-

Mattia sorrise dolcemente alla moglie e le lasciò un delicato bacio a fior di labbra.

-Mia piccola bisbetica io ti amerei anche se tu fossi una balena spiaggiata oppure una scimmiona piena di peli. Bè in quel caso ti consiglierei una bella ceretta ma il mio amore per te non cambierebbe-

Elisa accarezzò la guancia del marito amorevolmente mentre il figlio seguiva la scena divertito.

-Amore, non credo a nemmeno una parola che la tua dolce boccuccia ha pronunciato. Ora, invece di arruffianarti con la sottoscritta, vai al bar e comprami un panino con il tacchino e maionese, susu-

Le disse la donna riportando lo sguardo al cellulare.

-Strega- Le rispose il marito prendendo per mano il figlio ed alzandosi dalle poltroncine.

-Lo sai che ti amo scoiattolino ma amo di più un bel panino al tacchino-

-Bene. Andrò al bar da quella simpaticissima ragazza da cui prima ho preso un bicchiere d’acqua. Com’era bella Giorgio eh?-

Gli chiese Mattia al figlio sperando in una sua collaborazione.

-Ha dei bei capelli…ma è più bella la mamma- Gli rispose Giorgio guardando Elisa con occhi adoranti.

-Grazie biscottino mio. Vai Mattia, vai dalla cameriera, se ti serve per farti dare un panino al tacchino te la puoi anche portare a fare un giro nel bagno. Basta che fai veloce….ma di questo non mi preoccupo assolutamente!- Rise Elisa guardando il marito tappare gli occhi al piccolo Giorgio e farle un gestaccio con la mano mentre se ne andava verso il bar.

Lo amava, non c’era dubbi.

 

 

Intanto, nel piccolo negozio di souvenir all’interno nel gates, Bianca Perez teneva a bada la sua migliore amica, Chiara Buonavalle, che stava sbavando davanti allo stra figo che lavorava come cassiere.

-Bia guarda le sue mani. Dio, guarda come afferrano quel pacchetto di fazzoletti, sembra che lo stia accarezzando.Oddio guarda come muove le dita sulla tastiera del computer!-

Bianca alzò gli occhi al cielo continuando a cercare disperatamente un regalo per la sua sorellastra di 10 anni.

-Chiara sembri un cane che ha puntato una bistecca-

-Si…la mia bistecca- Il tono di voce della ragazza spaventò Bianca che si immagino l’amica come Glenn Close nel film Attrazione Fatale dove si trasforma in una maniaca fuori di testa. Bè la descrizione calzava a pennello per Chiara.

-Dai Chià, aiutami a cercare un regalo per Camilla, sono disperata-

Bianca prese in mano una maglietta ma la posò subito, poi prese un pupazzo a forma di cane, ma anche quello non la convinceva.

-Bia è due ore che siamo qua dentro e , per quando mi faccia piacere ammirare quel topone alla cassa, ho una fame da lupi e vorrei andare a prendermi un bel panino-

Le rispose la bionda prendendo da uno scaffale un piccolo binocolo nero e puntandolo verso la cassa.

-Posa l’arma e vai al bar, ci ritroviamo tra una mezz’ora qui- Le disse Bianca strappandole di mano il binocolo.

-Ok ci sto, se la bistecca se ne va fammi un fischio, voglio ammirare il suo di dietro-

Bianca scoccò un’occhiata di fuoco all’amica e si rimise a camminare tra gli scaffali del negozio.

Tra qualche ora sarebbe ritornata nel sua città natale, Parigi, dove aveva abitato per cinque anni prima di trasferirsi con la madre in Italia in seguito al divorzio dei suoi genitori.

Il padre si era dopo qualche anno risposato con Michelle con cui aveva avuto una figlia, Camilla che Bianca considerava sua sorella a tutti gli effetti.

Riuscì a trovare una piccola trousse con molti trucchi che sarebbe sicuramente piaciuta alla bambina visto che aveva una fissazione con ombretti colorati e lucidalabbra.

Prese la confezione dallo scaffale ed andò alla cassa dove l’aspettava la bistecca che da vicino era davvero succulenta.

Il moro si girò verso Bianca e le sorrise.

-Ciao- Le disse prendendo la trousse da sopra il nastro trasportatore.

-C-ciao- Le rispose Bianca cercando il portafoglio nella borsa.

-Solo questo?- Chiese il ragazzo digitando il codice a barre sul computer.

-Si, quant’è?-

-Sono 12, 99£. Credevo che la tua amica volesse comprare anche il binocolo, mi sembrava molto interessata all’acquisto- Le disse il ragazzo sorridendo al computer mentre le guance di Bianca andavano a fuoco.

L’aveva scoppiate. L’aveva completamente smerdate. Cazzo.

-Ehm..o…c-cè…no è c-che la mia amica è…malata, si, soffre di una grave malattia-

Gli rispose la ragazza gesticolando nervosamente con le mani.

-Ah si?- Chiese il ragazzo palesemente divertito- Che malattia è? Lo spionaggio compulsivo?-

-No, la figura di merda compulsiva, ed io sono stata contagiata mi sa- Gli rispose Bianca sincera sorridendo.

Il ragazzo davanti a lei si mise a ridere e mentre sorrideva era ancora più…appetibile, pensò Bianca.

- Ma no dai! Solo che mi sono girato per caso verso di voi e mi sono visto un binocolo puntato addosso, mi sembrava di stare dentro a un film di spionaggio- Le disse il moro sorridendole.

-Mi dispiace, da quando ha visto Attrazione Fatale si crede Glenn Close, sta disperatamente cercando il suo Michael Douglas. Ma la conosco da poco, l’ho incontrata qualche giorno fa- Le rispose Bianca mordendosi le labbra nervosa sotto lo sguardo divertito del ragazzo.

-Scusa, ti sto dicendo bugia, quella pazza è la mia migliore amica, la conosco, purtroppo, da 10 anni- Continuò la ragazza arrossendo furiosamente. Come bugiarda faceva schifo.

-Bè anche io ti ho detto una bugia, quindi siamo pari- Le rispose il ragazzo abbassando lo sguardo imbarazzato.

-Quale?-

-Non è vero che non vi avevo notato. Ti ho osservata da quando sei entrata- Le disse il ragazzo sorridendo mentre metteva la trousse in una busta di plastica guardando di sfuggita la ragazza davanti a lui che lo fissava sorpreso.

-Ammetilo! Volevi prendere anche te il binocolo che tieni sotto la casa eh?- Le chiese la ragazza imbarazzata ma soprattutto lusingata.

-Può darsi- Le rispose il moro sorridendole.

 

 

 

Mentre all’interno del negozio di souvenir due ragazzi si sorridevano come due ebeti, la signora Iolanda si era messa a sedere ad un tavolino al bar a sorseggiare una cioccolata calda. Amava quella bevanda, soprattutto sotto Natale, le sembrava di ritornare bambina quando sua madre gliela preparava durante i freddi pomeriggi invernali.

La donna fece vagare il suo sguardo per tutto l’aeroporto cercando, tra tutte le persone ammassate sulle poltroncine in attesa e tra i vari negozietti, l’idiota di suo marito.

Iolanda amava Anselmo ma con la vecchiaia era diventato una vera piaga.

Presa ad offendere il marito non si era accorta del bambino dagli occhi azzurri che la stava fissando curioso da un buon quarto d’ora.

Iolanda sorrise amorevole al bambino.

-Ciao piccoletto. Come ti chiami?- Gli chiese la donna.

-La mamma mi ha detto di non parlare con gli sconosciuti perché mi potrebbero rapire e portare a Docciolandia dove tutti gli abitanti si fanno la doccia tre volte al giorno e mi costringerebbero a farla anche a me-

Iolanda era rimasta a fissare stupita il bambino biondo che aveva parlato senza sosta con uno sguardo spaurito.

-Addirittura 3 volte al giorno?- Chiese la donna fingendosi terrorizzata.

-Già- Le rispose il bambino che nonostante il bel discorsetto, si era messo a sedere al tavolino davanti alla donna.

-Una vera tragedia- Gli rispose Iolanda sorridendo- Quindi deduco che non ti piaccia fare la doccia-

-Mamma è fissata con il puzzo. Crede sempre che puzzi, ma io non puzzo, solo Tortello puzza-

-E chi è Tortello?- Chiese la donna confusa.

-è il mio cane- Rispose Giorgio sorridendo ricordando il suo beagle di 3 anni.

-Ti confesso una cosa- Disse Iolanda avvicinandosi al bambino che la guardava con gli occhi azzurri,curioso- Anche a me non piace fare la doccia- Continuò sussurrando come se fosse un segreto di stato, facendo ridere di gusto il bambino.

Mentre i due sconosciuti si conoscevano, Mattia, il padre di Giorgio, era in preda al terrore.

Talmente arrabbiato con la moglie non si era accorto che durante la fila alla cassa del bar, il figlio era scomparso.

-Quella mi uccide! Mi fa diventare sterile. Giorgio! Amore dove sei?-

Grondante di sudore aveva riconosciuto il figlio a sedere ad un tavolino insieme ad un’anziana signora che chiaccherava tranquillamente.

-Giorgio!- Urlò avvicinandosi al tavolo.

-Papà!- Gli rispose il bambino sorridendo.

-Piccola peste dove ti eri cacciato? E se ti portavano a Docciolandia?- Gli dissi Mattia inginocchiandosi davanti al figlio che gli sorrise.

-Ma stavo parlando con la signora Iolanda, te l’ho detto che andavo a fare un giretto e te mi hai risposto di si-

-Giorgietto non ti avevo sentito. Mi scusi signora, mio figlio diventa un bel chiaccherone, proprio come sua madre-

Disse Mattia alla signora Iolanda che gli sorrise facendo un gesto con la mano come se non importasse.

-Ma si figuri! Suo figlio è uno spasso, mi ha raccontato di Tortello, del suo coniglietto e del suo amico Matteo. È proprio un tesoro-

Gli rispose la donna guardando il bambino bere la cioccolata che gli aveva ordinato.

Giorgio richiamò l’attenzione del padre tirandogli un lembo della maglia.

-Papà, io e la signora Iolanda abbiamo un segreto- Disse il bambino al padre con un sorriso da angioletto.

-Ah si? E io lo posso sapere?- Chiese Mattia guardando di sfuggita la donna sorridere.

-Si ma solo se giuri che non lo dirai mai al sergente- Gli disse Giorgio alzando l’indice.

-Prometto- Gli rispose il padre mettendo la mano sul cuore sorridendo sentendo il nomignolo che avevano dato alla moglie.

-A me e alla signora Iolanda non ci piace fare la doccia-

Mattia si mise a ridere seguito da Iolanda. Suo figlio era davvero uno spasso. Aveva la vena ironica di sua nonna Filippa.

 

 

 

Elisa, invece, seduta su una scomoda poltroncina da almeno 3 ore incominciò a sospettare che il marito avesse preso alla lettera il suo consiglio con la cameriera.

Persa nei suoi pensieri fece cadere il cellulare per terra ma il pancione era troppo ingombrante e non ce la faceva a piegarsi per raccoglierlo.

-Vieni ti aiuto io!-

Una ragazza bionda era spuntata all’improvviso davanti a lei facendole prendere un colpo.

-Oh..ehm grazie- Rispose interdetta Elisa mentre la bionda prendeva il suo cellulare e glielo porgeva.

-Oh niente, sono rimasta attratta dal tuo pancione. È bellissimo, di quanto sei?- Le chiese la ragazza sedendosi accanto alla donna mentre aspettava curiosa una risposta.

Ma da dove era saltata fuori? Per essere stravagante era stravagante, con quella gonna lunghissima e super colorata, con degli stivaloni neri e una passata verde a tenerle i lunghi capelli biondi, però sembrava simpatica.

-è bellissimo i primi 5 mesi, poi incomincia a diventare ingombrate. Sono appena entrata nella 33 settimana. Comunque piacere, Elisa-

-Scusami, non mi sono nemmeno presentata, io sono Chiara. È un maschio o una femminuccia?-

-Una femminuccia, il maschietto ce l’ho di già!- Rispose Elisa sorridendo.

-Che bello! Mi immagino come è bello il bambino se ha preso da te!- Le disse Chiara guardandola con occhi scintillanti.

È mica lesbica? pensò Elisa sorridendo forzatamente alla ragazza davanti a lei.

-Mamma mia che meraviglia vedono i miei occhi!- Chiara indicò un ragazzo che stava andando verso di loro, come in trans.

No, non è lesbica, si rilassò Elisa sorridendo alla vista della ragazza in contemplazione di suo marito.

-Cosa non gli farei, Dio mio! Ti immagini com’è a letto?!-

-Eh mi sa che ci sa proprio fare-

-Ah! Perché io non trovo un uomo come lui? Prima c’era uno stra figo alla cassa del negozio dei souvenir ma mi sa che se l’è accalappiato la mia amica- Sbuffò Chiara.

-Davvero? Andiamo a vederlo? Ho bisogno di rifarmi gli occhi-

-Perché tuo marito non è bello?- Chiese la ragazza sinceramente interessata.

Elisa scoppiò a ridere e così la trovò Mattia quando tornò da lei con Giorgio.

-Eli che ti sei fumata?- Chiese alla moglie che continuava a ridere mentre una ragazza che se ne stava seduta accanto a lei sbiancava di colpo.

-Lo strafigo è tuo marito?- Chiese Chiara meravigliata.

-Purtroppo si- Rispose Elisa guardando il marito che le osservava confuso.

Giorgio si allontanò dal padre ed andò ad abbracciare il pancione della mamma.

-Mammina, anche a Filippa non le piace fare la doccia, vero?- Giorgio guardava Elisa con gli occhioni azzurri luccicanti continuando ad abbracciare il pancione in cui si trovava la sua sorellina.

Dei singhiozzi risuonarono nell’aria e tutti e tre si girarono verso Chiara che tentava di asciugarsi le lacrime che uscivano copiose dagli occhi, con la manica della felpa.

-Sembrate….s-sembrate le famiglie p-perfette che si vedono su Famiglia Cristiana! Vi siete c-cvonosciuti su Meetic?- Singhiozzò la ragazza lasciando interdetti i presenti.

-No- Rispose confusa Elisa- Veramente ci siamo incontrati all'ospedale-

-Che bello! Siete due dottori?-

-No, lui aveva una colite ed io mi ero rotta una gamba cadendo dallo skateboard-

Rispose la donna ripensando all'incontro particolare con il marito.

-Che carini! E  poi hai davvero avuto un culo pazzesco, tuo marito è un figo da paura!-

Mattia si illuminò di un sorriso e si andò a sedere accanto a Chiara posandole un braccio sulle spalle.

-Allora cara, come mi hai definito?-

 

 

Iolanda, intanto era tornata dal suo Anselmo che la guardava imbronciato mentre masticava un gomma.

-Ma cosa c’hai in bocca?- Gli chiese la moglie sfogliando distrattamente un giornalino.

-è un gomma. Mi rilassa visto che non posso fumare- Le rispose con un tono stizzito.

-Anselmo ti ho visto la trachea. Puoi chiudere la bocca mentre mastichi?-

-Si….mamma- La donna lo fulminò con un’occhiataccia mentre il suo sguardo si posava su due ragazzi che stavano chiaccherando, guardandosi dolcemente, alla cassa del negozio di souvenir.

Iolanda sospirò. Va bene che non era più una ragazzina ma il lama che masticava accanto a sé era davvero troppo.

 

 

“Signori siamo lieti di dirvi che i passeggeri dell’aereo 9234 diretto a Parigi, possono essere immediatamente imbarcati. Ci scusiamo ancora per il disagio a cui abbi…-

 

 

-Si parte! Si parte!- Urlò felice Giorgio prendendo il suo zainetto in spalla.

-Ma chi era la tua simpaticissima amica?- Chiese Mattia alla moglie prendendole il bagaglio a mano.

-Mattia stai zitto e cammina. Non vedo l’ora di arrivare in albergo-

L’uomo guardò dolcemente la moglie e l’abbracciò da dietro poggiando il viso sulla sua spalla.

-Ti ho già detto come sei sexy con questa felpona enorme?-

-Lasciami stare. Sono una balena irritata- Gli rispose Elisa sbuffando, prendendo la borsa a tracolla.

-Ma sei la mia balena sexy. La balena che amo-

La donna sorrise emozionata e si girò verso il marito baciandogli le labbra morbide.

-Mamma, papà! State schiacciando Filippa!- Li interruppè Giorgio indicando il pancione della mamma, facendoli sorridere felici.

Ma cosa ho detto? Si chiese Giorgio, ma subito dopo accantonò quel pensiero e prese per mano i genitori sorridendo.

 

 

-Anselmo prendi la borsa e andiamo! Vuoi che l’aereo parta senza di noi?-

-Questa vacanza mi ha già stancato! Anzi, sei te che mi esaurisci donna!- Disse il signor Anselmo prendendo la borsa della moglie e la sua, uscendo dal gate.

Povero il mio Anselmino, pensò Iolanda camminando affianco del marito e lasciandogli un bacio sulla guancia paffuta.

-Oh su amore! Cosa faresti senza di me?- Gli disse Iolanda guardando l’uomo arrossire furiosamente e farfugliare qualcosa.

 

 

-Prendimi la borsa-

-Hey! Prenditela te!- Rispose Bianca all’amica alzandosi dalle poltroncine del gate.

-No! Te ti sei presa la mia bistecca ed ora ti prendi la mia borsa-

La faccia imbronciata di Chiara fece ridere la mora che abbracciò di slancio l’amica.

-Ho una bella notizia per te: ha detto che ha un fratello- Le disse Bianca ripensando alla conversazione che aveva avuto con il ragazzo.

Gli occhi di Chiara brillarono eccitati e prese al volo la sua borsa per avvicinarsi al negozio di souvenir e salutare con la mano il ragazzo della cassa, Filippo, facendolo ridere di gusto e facendo ridere Bianca.

La sua migliore amica non sarebbe mai cambiata.

 

 

“…..e contattare l’amministrazione per ulteriori informazioni. Per finire, vi auguriamo un Buon Natale a voi ed alle vostre famiglie. Buon viaggio e buone vacanze….

Jingle bells, jingle bells Jingle all the way,

 Oh what fun it is to ride In a one-horse open sleigh,

O Jingle bells, jingle bel…”

 

 

 

Buon anno a tutti, belli e brutti!!!

Un bacione enorme sperando di farvi sorridere con questa mia nuova One-shot che di serio non ha assolutamente niente!

Vostra Giulia :)

   
 
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