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Autore: Kyuketsuki Assassin    03/01/2011    4 recensioni
HOLAAAAAAAAAAAAAAA!!!! XD storia sistemata, scritta da me e dalla mia grande amica Moniko Chan. Cosa accadrebbe se io e lei, mentre siamo al Lucca, venissimo catapultate nel mondo di Hetalia a causa di uno degli incantesi fallimentari di Inghilterra? Riusciremo mai a tornare a casa? Ma soprattutto: riusciranno mai le nazioni a sopportare le nostre menti bakate?! venite a scoprirlo, io e Moniko Chan vi aspettiamo!!!! XD DASVIDANYAAAAAAAAA!!!!
(presenti paring vari)
Genere: Avventura, Demenziale, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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La mattina seguente Inghilterra, verso le sette e mezza, andò nella stanza degli ospiti, dove le ragazze stavano ancora dormendo, entrò nella stanza senza farsi sentire e per caso gli cascò un occhio sulle due: se da sveglie erano due terremoti iperattivi, addormentate gli sembrarono due angioletti e non poté fare a meno di sorridere appena: “magari fossero sempre così” sospirò andando ad aprire le tende.

Non appena spostò il tessuto sentì le due lamentarsi: “avanti ragazze, svegliatevi.”

“ma che ore sono?” sbadigliò Sara.

“le sette e mezza”

“…ma tu sei scemo…” borbottò Monica, detto questo si rimisero a dormire.

“ah, è così?” sibilò con un tic nervoso all’occhio.

Si avvicinò ai letti e strappò via le coperte, le ragazze si rannicchiarono alla ricerca di calore.

“waaaa, nooooo, il freddo noooo!”

“accidenti!”

Inghilterra sorrise beffardo: “ su signorinelle, in piedi, che vi aspetta una colazione con i fiocchi!”

Alla parola colazione le due scattarono sull’attenti: “cibo!?”

“cibo.” Rispose Arthur

Le ragazze con un’energia presa da chissà dove si fiondarono in cucina, ma Sara con un po’ di buon senso si fermò: “aspetta…hai cucinato tu?”

“certo!” rispose orgoglioso.

La ragazza sbiancò: “ Monica fermati!!” troppo tardi, l’amica era già al tavolo: “pancia mia fatti capanna!” urlò euforica.

“ NOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO!!!” urlò invece Sara disperata.

Quando avvenne l’impossibile.

“BUOOONOOOOOOOOOO!!!”

“cosa!?” sussurrò sbigottita.

La ragazza raggiunse l’amica, che mangiava la colazione (alias una specie di poltiglia grigia) con entusiasmo.

“ma…non sei morta?”

Tra un boccone e l’altro: “ e perché…gnam..dovrei?”

“cioè…ha cucinato Iggy!”

“e allora?” chiese con naturalezza.

“e come allora!? Lui non sa cucinare!!” stillò disperata.

“EHI!”

“è la dura realtà Iggy, rasseganti”

“a me non dispiace” rispose guardando il piatto.

“oltre che avere il quoziente intellettivo di America ha anche il suo stomaco…” commentò l’inglese guardando la pila di piatti spazzolata.

“robe da matti…”

“allora mangi anche tu?”

Sara scosse la testa inorridita: “ no grazie, mangerò qualcosa in viaggio.”

“a proposito, dove dovremmo andare?”

“da Germania!” disse felice Sara, Monica si illuminò: “huuu che bello!!”

Si presero per mano e cominciarono ad urlare:“DOITSUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUU!!!”

Intanto a casa di Germania: “etchu!”

“qualcosa non va Lud? E perché hai starnutito?”

“ho come la sensazione che stia per accadere una catastrofe…”

Tornando da Inghilterra…

“allora non appena avrà finito di mangiare, cambiatevi e vi porto da Germania.”

“Yes my lord!!”

Monica finì in fretta di fare colazione e si andarono a cambiare

“senti…che cosa ci mettiamo?”

“uh?”

“abbiamo comprato così tanta roba con Furansu-nisan che c’è l’imbarazzo della scelta!”

“bhe, allora che aspettiamo? Andiamo a provarci qualcosa!” e corsero in camera.

Dopo mooooolto tempo….

“allora! vi decidete a uscire di lì? Sono ore che state rintanate in camera! Che state facendo?” chiese piuttosto scocciato Inghilterra dopo vari tentativi di stanare le due.

“usciamo subito!” si sentì rispondere da dietro la porta.

Le due uscirono, Sara portava abiti decisamente sportivi: jeans blu scuro abbinati con una felpa pesante di una tonalità un po’ più scura, da cui sotto si intravedeva una maglietta celeste.

L’unica cosa non blu erano le scarpe, delle all stars nere.

Monica indossava un enorme felpa che le copriva anche i fianchi, con le maniche sproporzionatamente grandi, portava una gonna che le arrivava fino al ginocchio, sotto, un paio di jeans azzurro chiaro a zampa d’elefante, e delle scarpe bianche.

Sportive entrambe, ma con stile.

“Wow...” fu l’unico commento dell’ inglese.

“Iggy che ne pensi? Questa felpa enorme non è adorabile?” chiese mostrandogli di quanto le maniche le coprissero le mani.

“state bene, ora però devo portarvi da Germania.”

“perché non viene lui?”

“perché, da bravo tedesco qual è si è già messo alla ricerca del pezzo con Italia.”

“quindi è tutto solo con Ita-chan?” chiese con una punta di malizia Monica.

“si…perché?” chiese Arthur mettendosi sulla difensiva.

“kukukukukuku”

“….che?”

“niente, non puoi capire, sei maschio.”

L’inglese preferì ignorare il commento di Monica e le portò a casa di Germania.

Erano appena arrivati davanti alla soglia dell’abitazione, quando sentirono qualcuno che conoscevano fin troppo bene: “SAAAAAARAAAAAA!!! MOOOOONICAAAAA!!” urlò un Feliciano molto felice di rivedere le ragazze, che senza esitazione gli corsero incontro.

I tre si abbracciarono come se non si fossero visti per anni.

Germania, poco più indietro, sospirò: “italiani…”

“Inghilterra ci ha detto che avete già cominciato la ricerca” disse Sara staccandosi dall’ abbraccio.

“si” rispose Ludwing: “ma purtroppo non abbiamo ancora trovato niente.”

“niente niente?”

Feliciano scosse la testa: “purtroppo no, mi dispiace”

“non c’è problema! Se cerchiamo insieme sono sicura che lo troveremo!”

Gli altri annuirono convinti.

Ma proprio in quel momento, sentirono una voce squillante e molto irritante che tutti i presenti riconobbero subito.

“oh mamma…” borbottò Germania schiaffandosi la mano sul viso.

“West! Potevi dirmelo che avremo avuto visite! Chi sono queste signorine? Me le presenti?”

“Prussia!” esclamò stupita Monica, mentre Sara gli ringhiava letteralmente contro: “sloggia Gilbert”

“Ore-sama” continuò Monica: “ciao, che ci fai qui?”

“mi conosci? Oh bhe come non conoscere me! il grandissimo, bellissimo e awesome Gilbert!”

“tsk!” si limitò a dire Sara dopo il monologo della ex-nazione.

Monica invece ridacchiò: “si, si, conosco le scorribande del Bad Touch Trio!”

“ah! Quei due mattacchioni di Francis e Antonio! È da un po’ che non li vedo, dovrei degnare loro una visita della mia fantastica persona!”

“di sicuro stanno bene come sono!” ribatté secca Sara.

“cosa?”

“nulla!” si intromise Monica: “ non comincerai a fare come con Francia, vero?” l’unica risposta che ricevette fu un :”umpf!”

“fratellone, loro Sara e Monica, dovremmo aiutarle a trovare un frammento di un amuleto che gli permetterà di tornare a casa loro.”

“allora avrete bisogno del mio fantastico aiuto!”

Sara si rivolse all’ albino con voce e sguardo molto duri: “ non ci servi” disse semplicemente.

“credo di non aver sentito bene…hai detto che non vi servo?”

“hai capito benissimo! Ci bastano Lud e Feli, tu sei di troppo! Tornatene nella tua biblioteca stracolma di diari a leggere, invece di rompere l’anima!”

La ragazza e il prussiano si fissarono con uno sguardo pieno d’odio, e inutili furono i tentativi degli altri presenti per alleggerire l’atmosfera tesa che si era creata.

“avanti ragazzi” tentò Monica: “non c’è bisogno di passare alle maniere forti!” biascicò nervosa.

“Monica ha ragione! Non c’è bisogno di picchiarsi!” disse Italia che intanto stava già fabbricando bandierine bianche per tutti.

Ma i due continuavano a fissarsi con odio, ignorando gli altri.

“egocentrico!”

“mocciosetta!”

“megalomane!”

“befana!”

“pulcinomane!”

“zoccola!”

“ha chi hai dato della zoccola?!”

Stavano per saltarsi addosso e scannarsi, ma Sara venne trattenuta da Monica, ente Gilbert da Germania.

“grrrr!! Lasciami west! Devo insegnare a quella mocciosa a rispettare chi gli è superiore!”

“mollami Monica! Devo menare queasto brutto figlio di *°ç*è*$!!! E sappi che ho le mani pesanti! Grrrrr”

“ragazzi, vi prego calmatevi!!” Urlò Monica, sapeva che l’amica e la nazione non avevano nessuna intenzione di fermarsi.

Italia spaventato, stava agitando la sua bandiera bianca: Doitsu ti prego fermali!!”

Germania sospirò: ”certo... senti Gilbert, perché non dimostri la tua superiorità ignorandola?”

“non posso west! Ha ferito il mio orgoglio!”

“ma quale orgoglio? Maledetto albino!”

“nanerottola!”

“sono una ragazza, è normale che sia alta così!”

“nana nana nana!!” cantilenò divertito.

“grrrrr...”

“r-ragazzi, vi prego…”

“scommetto che il fatto di essere così nana ti impedisca di avere un fidanzato! Sei così bassa che nessun ragazzo sano di mente vorrebbe uscire con una racchia come te!”

Silenzio, tutti fissavano la ragazza che era rimasta impietrita, , aspettando una sua reazione.

Prussia ridacchiò: “visto? Avevo ragione! Io ho sempre ragione!!” ma neanche finito di parlare, che gli arrivò un poderoso calcio in mezzo alle gambe.

“BASTARDO!!” la ragazza si mise a piangere e corse via, dandosi alla macchia, inutili furono i richiami degli altri.

“SAAARAAA!! FERMATIII!!” tentò Monica inutilmente, si voltò verso Gilbert: “sei contento adesso?” sibilò, per poi lanciarsi all’inseguimento dell’amica.

Prussia a terra rannicchiato in posizione fatele: “ argggggghhhhhh, che maleeeee….” Pigolava con vocina sottile sottile.

Ludwing sospirò, raccolse il fratello da terra e lo mise sul divano: “Feliciano, per piacere vai a cercare le ragazze, se vogliono trovare il pezzo devono sbrigarsi.”

“certo Doitsu! Ci penso io!” disse facendo il saluto militare con la mano sinistra.

Ludwing, sospirò per l’ennesima volta della giornata: “è l’altra…” mormorò mentre Italia partiva di gran carriera a cercare le ragazze.”

L’italiano si mise a girare senza meta per la foresta dove le due ragazze erano sparite, e alla fine riuscì a trovarle in prossimità di una vecchia quercia, Sara piangeva ancora, mentre Monica cercava in tutti i modi di consolarla.

“vi ho trovate finalmente! Doitsu dice che dovete tornare indietro so volete cercare il frammento”

“ma l’hai vista? Non ha ancora smesso di piangere” disse pattando l’amica sulla schiena: “poverina” sussurrò con cove rotta.

“sigh…sob…”

Feliciano si avvicinò e le accarezzò la testa: “povera Sara…su, non piangere…”

“è stato cattivo! Non lo perdonerò mai!”

“lo so, ma non puoi stare a piangere, devi reagire!”

“senti da che pulpito viene la predica…” sussurrò Monica, ma venne ignorata da tutti.

“d-dici?” chiese Sara tirando su col naso.

“certo! È vero, io sarei l’ultimo a dover parlare, ma nonostante pianga, poi mi torna sempre il sorriso! Ignora quello che dice ore-sama! Dimostrati superiore a lui!”

“gliel’ho detto! Ma non mi as….” Borbottò Monica, un po’ scocciata per esser stata messa da parte.

“si hai ragione tu!”

“……….”

Monica sospirò: "bhe, almeno ha sorriso…”

I tre si alzarono e tornarono da Ludwing, che era ancora accanto a Gilbert, ancora dolorante.

“quella mocciosa! Come si è permessa di tirarmi un calcio nelle regioni vitali!?”

“Gilbert, sai che sono il primo che ti difende, ma non potevi essere più delicato? Insomma, dici di essere uno sciupa - femmine ma le prime ragazze che hai visto le hai fatte scappare!” disse Germania serio.

Gilbert si morse il labbro: “forse ho esagerato…”

“ecco, ora non appena torna le chiederai scusa!”

Detto questo, si sentirono dei passi proveniente dall’ esterno.

“Doitsu!! Ho riportato le ragazze!”

“bravo Italia”

Feliciano sorrise contento, mentre Ludwing si rivolgeva a Sara: “stai meglio?”

“si” rispose sorridendo: “ ma solo grazie a Feli”

“si si, brava, ignorami pure” borbottò Monica.

“ma anche grazie a Monica, che non mi ha lasciata sola un secondo! Sei la migliore amica che uno possa avere!”

“o-oh bhè….se la metti così” disse arrossendo.

Germania annuì soddisfatto: “te la senti di parlare con Gilbert? Ha qualcosa da dirti.

“….ok….”

“bene, Gilbert? Vieni subito qui!”

Il prussiano spuntò dall’ingresso, guardò in cagnesco la ragazza: “ chi mi assicura che non colpirà le mie regioni vitali un'altra volta?”

“io, e adesso fate la pace!”

I due si fronteggiarono un attimo, continuando a fissarsi.

“ecco…mi dispiace di averti preso a calci.”

“e a me dispiace di averti offesa”

Rimasero in silenzio per un attimo ancora.

Sara si voltò verso l’amica: “per quanto tempo deve continuare la tortura?”

“mmmmmmmm, abracciatevi!” disse allegra.

“COOOOSAAAAA!?!?” urlarono al’uninsono.

“hahahaha, stavo scherzando!”

“ora che avete messo a aposto le vostre divergenze, possiamo cominciare a cercar il pezzo?”

“sissignore!” dissero in coro la ragazze facendo il saluto militare.

Germania rimase piacevolmente sorpreso: “oh, bene, allora c’è qualche militare italiano decente!”

“che intendi?”

“bhe, non è che abbia tutti i torti sai…”

“che?”

Monica indicò Italia, accanto a Germania che sorrideva ebete.

“giusto…”

“bene! Ora che le teste calde hanno fatto pace, iniziamo sta benedetta ricerca!?”

“Moni ha ragione, prima iniziamo meglio è! Lud e Feli, dove avete cercato?”

“Inghilterra mi aveva già detto che partite dalle capitali per cercare i pezzi, ma io e Italia ci siamo già stati e non abbiamo trovato nulla.”

“che? Non avete trovato nulla a Berlino?”

Il tedesco annuì e le due si depressero.

“accidentaccio…”

“scalogna nera…”

“non sappiamo dove potremmo continuare le ricerche, ci dispiace ragazze…”

“che cos’è che state cercando di preciso? Non ho ancora capito” si intromise Prussia.

“te l’ho spiegato prima che tu e Sara vi metteste a litigare!”

“ehm…mi rinfreschi la memoria?”

Germania si batté la cinquina in faccia e in fretta rispiegò al prussiano cosa stavano cercando.

“ho capito!” disse convinto: “che si fa?”

“è quello che ci stavamo chiedendo anche noi…”

Il gruppo cominciò a pensare.

“e se non fosse la capitale della Germania?” chiese Monica.

“e che capitale dovrebbe essere allora?”

“quella dell’impero Prussiano!” esclamò decisa.

“COSA!?”

“pensateci, il più vecchio…”

“hey!”

“il più grande dei due è Gilbert giusto? Quindi il suo impero c’era prima di quello di Doitsu!”

“mm-mmm”

“e forse l’amuleto si trova nella vecchia capitale prussiana!” concluse Sara capendo il ragionamento dell’amica.

“esatto! Ora no ci resta che capire che città è!”

Tutti si voltarono verso Gilbert: “che c’è?” chiese.

“la capitale del tuo impero, qual’era?”

“allora, ne ho avute tre…Marienburg che è in Polonia, Konigsberg che è in Russia, e poi Berlino.”

“Russia? Una delle tue capitali è in Russia?” chiese Sara con rinnovato interesse.

“si…perché?”

Sara a sentire quelle parole svenne.

“ma…che ho detto!?”

“niente, è solo che ha un debole per Russia.”

“per quel pazzoide!?”

“è pazza quanto lui, credimi”

“chi la sveglia?”

“provo io, a voi potrebbe farvi fuori.”

Gli altri sbiancarono leggermente: “o-ok…” biascicarono turbati.

“su Saretta, sveglia che è mattina!”

“la vuole svegliare così?”

“magari funziona…”

“Sara?”

Nessuna risposta.

“Sara?” tentò di nuovo, sempre sorridente, mentre una piccola vena cominciava a pulsare sulla tempia.

Rimase un attimo lì, poi si alzò, andò in cucina e prese un bel bicchierone d’acqua e glielo versò addosso.

“m-ma coff che…coff fai!?”

“ti sveglio semplice”

“ma non potevi essere un attimino più delicata?”

Monica la guardò male e poi sospirò: “lascia stare”

“almeno sappiamo dove cercare, Berlino è fuori discussione, quindi ci restano Kalinigrad e Marbork. ci divideremo in due gruppi: io e Italia andremo in Polonia, mentre voi ragazze e Gilbert andrete in Russia”

“KYAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA!!!! VEDRO' IVAAAAAAAAAAAN!!!” urlò prima di svenire di nuovo.

“meglio non dire Russia davanti a lei”

“è pazza questa ...” borbottò Prussia

“sigh...è senza speranze...” commentò Monica.

“ ...................ve?” disse Feliciano che non aveva capito niente.

Appena Monica risvegliò l'amica, i due gruppi si diressero in Polonia, dove le ragazze e il prussiano salutarono gli altri due sul confine russo.

“se non trovate nulla tornate subito a casa nostra, ok? buona fortuna”

“ciao ragazzi! in bocca al lupo!”

“crepi!”

“povera bestia…”

Monica sospirò: “andiamo và…”

in poco tempo raggiunsero la Russia

“waaa, si nella terra dei m adorato Ivanuccio!”

“brrrrr certo che si gela, magari se trovassimo velocemente Russia, non sarebbe male!”

Prussia che intanto stava andando in avanscoperta le chiamò: “ragazze di qua!“

le ragazze lo raggiunsero subito

”m-ma q-quella… è…” balbettò Sara estasiata.

“esatto!”

“Mosca!”

“è bellissima…” sussurrò.

i tre arrivarono in città, e le ragazze si guardavo in giro con aria sognante.

“che città magnifica! guarda Moni! il Cremlino!”

“è imponente! “

“peccato che non ho la macchina grafica, gli avrei fatto una molto volentieri. non è che hai ancora la macchina di Giappone?”

“l'ho lasciata a di Spagna però… ta-daaaa me ne ha prestata un'altra! sai in previsione”

“fantastico da qua!”

e si mise a fare fotografie a raffica, anche ai passanti

“guarda come si diverte brrrrrrrrrrrrrr che freddo, questa felpa non basta!”

"serve aiuto?"

all'improvviso Gilbert e Monica rimasti indietro si voltarono piuttosto spaventati, non appena sentirono una voce infantile, peccato che non fosse una bambina.

era Russia, che con il suo solito sorriso li guardava entrambi.

“Serve aiuto?” ripetè.

“n-n-nono! c-c-che ci fai qui!!?”

Russia non smise di sorridere: ”io ci abito a Mosca”

“ah, vero”

“ehm...siamo di passaggio! Stiamo andando a Kalinigrad!”

“dov'è la tua amica? non è con voi?” chiese Ivan guardandosi in giro.

“è in giro a fare foto, ha sempre voluto venire a Mosca ... uhm...eccola li!”

Sara si avvicinò contenta: “ho fatto un sacco di foto sapete, e le strade non sono piene di piccioni come quelle di Venezia e…” si sblocco, rimase in estasi per un attimo per poi correre incontro Ivan saltandogli addosso.

“IVAAAAAAANN!!” gli si aggrappò addosso come un koala.

gli altri due fecero un passo indietro, temendo la reazione del russo, ma stranamente quest'ultimo si limitò a sorridere e accarezzare la ragazza sulla testa come se fosse un tenero cucciolo

“oh mio dio....”

“non permette a nessuno di toccarlo! e adesso la lascia stare, e l'accarezza come se fosse un cagnolino!”

“come sono felice di vederti!” disse Sara al settimo cielo.

“ti piace Mosca?”

“è bellissima! era da un secolo che volevo venire qui!”

Russia le sorrise radioso: “sono contento, siete alla ricerca del pezzo?”

“esatto, lo stavamo cercando a casa di Germania ma non c'era, e abbiamo pensato che forse era in una delle vecchie capitali prussiane”

Ivan ascoltò tutto attentamente, senza smettere di accarezzare Sara: “capisco, non c'è problema, vi ci posso accompagnare se volete”

“davvero? grazie!”

“certo” rispose il russo: ”ma sembrate congelati, venite a scaldarvi un po’ a casa mia”

“mio salvatore!” detto questo si avviarono a casa di Russia:” Lituania, sono tornato!”

da un angolino spuntò Lituania: “ben tornato Russia-san, vedo che ha degli ospiti, vi preparo qualcosa di caldo?” Ivan annuì e Toris scomparve da dove era venuto

“calducciiooo!!” urlò Monica che si fiondò sul tappeto accanto al fuoco.

“potrebbero scambiarti per un gatto, lo sai?”

“lo so, a volte mi comporto come un gatto, Sara preferisce fare il cane”

“i cani sono carini e coccolosi!”

Prussia le guardò storto, poco dopo arrivò Lituania che diede ad ognuno dei presenti una tazza di tè bollente, che odorava leggermente di menta.

“è buonissimo! complimenti Lituania!

“grazie, ma non è niente di che”

“a me il tè in generale non piace, ma questo è una favola!”

Toris le sorrise grato: “siete ancora alla ricerca del pezzo?”

le ragazze annuirono:”si siamo venute qui per cercare la città di Kalinigrad!”

“ma è vicino a casa mia!” disse Lituania.

Sara per poco non si strozzò col the: “d-davvero?!”

Lituania annuì: “è tra mia e quella di Felik…”si incupì non appena pronunciò il nome del polacco

“che faccia che hai fatto...tutto bene?”

“si, non preoccuparti!”

Lituania sospirò: “non so se Felik è in casa, dovrei cercare di contattarlo, forse ci può dare una mano”

Sara annuì: “d'accordo mentre Toris cerca di mettersi in contatto con Felik noi cerchiamo il pezzo qui a Mosca.”

“non se ne parla” disse Russia deciso.

“cosa?! E perché?”

“la temperatura qui si abbassa molto velocemente nel pomeriggio, e tra poco sarà buio, quindi non è il caso.”

“ma...”

“niente ma, continuerete domani”

“uffi...”

Russia sorrise: “avanti, non fate quelle facce! passerete la notte qui, e domani vi aiuterò a cercare il pezzo, va bene?”

Le ragazze sorrisero contente.

“allora è meglio se avvivo West e Ita-chan che restate qui per la notte”

Gilbert ci fece un gesto con la mano per salutare e uscì.

“non è che rischia di congelarsi al fuori?”

“non preoccupatevi, le nazioni soffrono di meno le intemperie naturali, non si farà niente”

“speriamo....”

la ragazza si avviò alla finestra e guardò fuori. Aveva iniziato a nevicare

“Moni, nevica!”

Monica incuriosita si avvicinò: “che bello!”

“non capisco perché vi emozionate tanto, non nevica da voi?” chiese Russia, guardandole.

“raramente, e solo d'inverno, in pianura la neve è cosa rara”

“Russia-san le portrei chiedere una cosa?”

“si, dimmi pure”

“ecco…”gli si avvicinò e bisbigliò qualcosa all'orecchio.

Il russo sorrise: ”hum certo” e si avviò per i corridoi

“dove va?” chiese Sara seguando con lo sguardo la schiena di Ivan.

Monica sorrise: “ora lo vedrai!”

aspettarono qualche minuto e poi Russia tornò, con due grossi cappotti, sciarpe e guanti

“eccoti tutto l'occorrente”

“grazie!”

“ma cosa?”

“indossali e vieni fuori!!” urlò mentre correva già fuori con mezzo cappotto slacciato

“aspettami!” e la rincorse.

“Monica?” chiese titubante, nel vento gelido russo, fece un passo nella neve e all'improvviso si ritrovò a terra.

“colpita e affondata!!” urlò l’amica con una palla di neve tra le mani.

“questa me la paghi! BATTAGLIAAAAAAAAAAA!!!”

le due iniziarono a colpirsi a vicenda, ridendo come due matte, non sentendo neanche il freddo tanto si divertivano. Russia sorrideva sereno da dietro le finestre

“si stanno divertendo vero?” disse Lituania avvicinandosi alla finestra.

“si, mi ricordano molto Nantalia e Katiushia da piccole, quando giocavamo insieme fuori e facevamo palle di neve”

Lituania, sorrise comprensivo:” certo…”

le ragazze rimasero fuori finché Lituania non le chiamò

“Liet guarda che bei pupazzi abbiamo fatto!!”

Il lituano sorrise ma appena voltò lo sguardo ci rimase di sasso. Il ragazzo assunse tonalità di rosso che umano non aveva mai assunto, mentre le due ragazze sorridevano in modo quasi maligno ai lati delle loro creazioni: una fedele riproduzione di lui e Polonia in atti....poco casti

“MA VI SEMBRA QUESTO IL MODO DI FARE I PUPAZZI DI NEVE?!?!?!?!” urlò imbarazzatissimo.

“non abbiamo fatto nulla di male, abbiamo riprodotto la verità dei fatti!”

“giusto! non vorrai dirci che e Polonia quand'eravate alleati non facevate queste cose, vero?”

“e-e-ehm.....e-e-ecco....”

“siiiiiiiiiiiiiiii!?”

Lituania si mise a urlare come un pazzo e distrusse le nostre opere con furia animalesca

“nooooooooooooooooooooooooo!!! bakaaaa!!!!”

“pazienza, tanto ce ne so della altre”

“che?” si voltò e si nascose la faccia tra le mani, poco più in là c'era dei pupazzi fin troppo simili ad America e ad Inghilterra

“non sono bellissimi?” chiese Monica ridendo felice.

“e allora questi?” dissa Sara, poco più in là, Lituania girò la testa spaventato.

“ci vuole sempre un pò di Spamano!”

Lituania scosse la testa disperato: “bastaaaa! siete due demoni!!!” e corse in casa traumatizzato

“abbiamo esagerato?”

“naaaa!”

le due si misero a ridere sadicamente, battendosi il cinque per essere riuscite nell'intento, e per tutta la cena Lituania scoccò delle occhiate traumatizzate alle due che non lo smettevano più di ridere, e più volte Russia si chiese cos'è che le faceva divertire a tal punto.

il tempo passa in fretta quando ci si diverte, e presto fu mezza notte.

“non vorrei guastarvi la festa, ma credo che sia ora di andare a letto per voi due.” Disse Russia, facendo notare l’ora alle due.

Monica si voltò, mentre stava giocando a scala 40 con Sara: “cosa? di già? ma sto vincendo!”

“ho chiuso!” ribatté l’altra

“d'oh!”

“e comunque non abbiamo sonno ...” e fecero un sonoro sbadiglio.

“si, come no. A letto, o vi ci devo trascinare io?”

le due schizzarono nella loro stanza come delle schegge, mettendosi subito sotto le coperte

“sogni d'oro ragazze” sussurrò spegnendo la luce e chiudendo la porta

“non la vedevo così contento da anni Russia-san, quelle ragazze le sono care, vero?”

Russia si voltò: “oh…hai ragione” si voltò verso la porta: “le trovo simpatiche, non so perché…”

scrollò le spalle: “bho, sarà il fascino femminile”

Lituania ridacchiò: “certo Russia-san”


 

Scusate il ritardo, è solo colpa di Moniko Chan che è pigra *si gratta la pancia mentre mangia biscotti, beve thè e si guarda Big Bang Theory*

E con questo, io e Monica ringraziamo: Di_Chan, morga 99, Sian e Kurohime per aver recensito! Speriamo che anche questo cap vi piaccia e che ci facciate sapere che ne pensate!!! Detto ciò, alla prossima!!! (piccola anteprima sul cap 6: ci sarà una parte seria e un tantino drammatica, altro non dico U_U ndme)

PS: si capisce che mi piace da matti Russia? ^////^

Mo: no guarda, non si capisce … baka …

Io: i love you Russia-san! <3 (ora le fan di Russia mi uccideranno!!! O_O”)

Bacibaci! <3

  
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