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Autore: Unsub    03/01/2011    3 recensioni
Cos'è successo dopo quel "Litiga con me"? Christopher è veramente così perfetto?
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Profiler'
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greek god PERSONAGGI: Isabel Irons, Christopher Reid
DISCLAIMER: I personaggi non mi appartengono(tranne quelli da me inventati), sono di Jeff Davis. Criminal minds appartiene alla CBS. Questa storia non è a scopo di lucro.


Greek god

“Litiga con me”
Ricordava vagamente di aver detto qualcosa di simile. Nel dormiveglia si strinse il lenzuolo al petto, rendendosi conto di essere completamente nuda. Ricordava quell’odore e quel sapore così nuovi, ma che avevano qualcosa di famigliare, di rassicurante.
Cercava di sollecitare la sua memoria alla ricerca di qualcosa, doveva esserci dell’altro. Mani che sfilavano indumenti, bramose di avere di più, ansiose e affamate di nuove scoperte. Il buio della camera da letto e il rumore di stoffa che veniva strappata. Sospiri e gemiti fino a che tutto si era tinto di rosso, poi una voce calda, roca e virile che mormorava il suo nome.
Sbarrò gli occhi mentre tornava alla realtà. Non era stato un sogno, troppi dettagli per essere una mera creazione della sua  mente. Aveva ancora la sensazione di quella mano grande e forte che le fiorava delicatamente il braccio, mentre labbra calde le sfioravano l’orecchio in un dolce bacio della buonanotte.
Si tiro a sedere sul letto e si voltò verso l’altro protagonista della “baruffa” che si era svolta all’interno del suo appartamento poche ore prima. Le prime luci dell’alba disegnavano la sagoma dell’uomo che l’aveva fatta sentire viva e desiderata. Era bello anche nel sonno, con i riccioli scuri che ricadevano scomposti su quel viso che ora sapeva di amare.
Il lenzuolo lasciava scoperto l’ampio torace e gli occhi di Isabel si fermarono ad ammirare il corpo di Chris. Si vedeva che era stato un’atleta e che continuava ad allenarsi. I pettorali erano scolpiti e la tartaruga (su cui lei aveva fatto tanta ironia il primo giorno che si erano conosciuti) era perfettamente delineata.
L’esplorazione visiva tornò ai lineamenti del viso, sentiva il desiderio di carezzarlo ma si trattenne per paura di svegliarlo e rompere l’incanto. Sorrise felice, Chris aveva detto di amarla e lei voleva credergli. Non sarebbe stata una storia di solo sesso, anche se doveva ammettere che la fama del ragazzo era ampiamente meritata.
Reid si mosse nel sonno fino a trovarsi supino e lei si chiese se era possibile che lui fosse sempre così perfetto in qualsiasi momento. Doveva pur averlo un difetto, in fin dei conti era un essere umano anche lui. Con un lampò di divertimento si disse che in realtà sembrava più una divinità greca di quelle raffigurate nelle splendide sculture esposte nei musei. Sì, decisamente era un dio, almeno per lei.
Improvvisamente dal “dio dormiente” provenne un rumore. La domanda che si era posta pocanzi ebbe una risposta. Suo malgrado scoppiò a ridere. L’affascinante e perfetto Christopher Reid in fondo era un uomo, russava come un trombone!
   
 
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